Nick Cave, la morte del figlio e la nostalgia di Cristo
La morte del figlio ha trasformato l'artista e cantautore americano Nick Cave, la pervasività del cristianesimo nella sua vita è diventata più forte, accompagnata da una ricerca di senso e di risposta al dolore. Un non cristiano nostalgico di Cristo.
Era il 2015 quanto Arthur Cave, adolescente, muore.
Cadde da una scogliera vicino a Brigthon, città sulla costa dell’East Sussex, a sud di Londra. Inutile il trasporto in elicottero al Royal Sussex County Hospital, dove perse la vita a causa delle ferite riportate.
A morire interiormente, quel giorno, fu anche il padre, Nick Cave, celebre musicista australiano diventato famoso con la band Nick Cave and the Bad Seeds, gruppo attivo dal 1983.
Nick Cave muore e rinasce lentamente, nel dolore. Arista già unico, la sua impronta verrà indelebilmente segnata da questa tragedia.
Nei suoi brani compaiono temi nuovi (o se non propriamente nuovi, vi si accenna con una frequenza maggiore), come la presenza indelebile della morte, la perdita ed il dolore. Ma da quell'album appare una nuova enfasi sulla religiosità