Centinaia di ucraini salvati dai sacerdoti italiani
Gara di solidarietà tra le parrocchie italiane, una bella testimonianza della “Chiesa in uscita” proposta da Papa Francesco. Ecco alcuni dei tanti preti-eroi raccontati dai media in questi giorni.
Gara di solidarietà tra le parrocchie italiane, una bella testimonianza della “Chiesa in uscita” proposta da Papa Francesco. Ecco alcuni dei tanti preti-eroi raccontati dai media in questi giorni.
Chiese, parrocchie e la cattedrale di Kiev diventano rifugio per migliaia di persone che non hanno potuto scappare dal paese. L’altro volto della guerra è quello della carità.
A fianco dei profughi e delle vittime sul fronte di guerra c’è già la Chiesa. Tutta la rete delle Caritas europee è già attiva per convogliare aiuti umanitari alla popolazione ucraina, è possibile contribuire anche dall’Italia. I vescovi russi ed ucraini stanno pregando per le reciproche comunità, in nome dell’unità e della pace
Il sindaco Virgina Raggi si “pente” e garantisce alla Caritas le monete della fontana di Trevi e aggiunge quelle di tutte le altre fontane. Un riconoscimento inaspettato per il principale ente caritatevole della città, che ogni giorno aiuta gratuitamente centinaia di cittadini romani. Un “presidio di umanità”, secondo il quotidiano rosso l’Unità.
Il vescovo pilota delle Isole Salomone. Mons. Capelli porta cibo e farmaci ai bisognosi attraverso il piccolo aereo regalatogli dai suoi amici, un esempio della carità silenziosa che la Chiesa fa ogni giorno, in silenzio.
La carità della Chiesa. La rappresentante degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Nikki Haley, è intervenuta elogiando l’enorme attività caritatevole della Chiesa cattolica di cui è stata testimone diretta chiedendo che gli scandali non oscurino i “miracoli” quotidiani di vescovi e sacerdoti.
L’incredibile gesto di carità delle religiose di “Thalita kum” che lavorano nei bordelli.
L’intervento del prof. Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale.
Lo dice Luca Rastello, autore del controverso libro “I buoni”.
Amancio Ortega è il quinto uomo più ricco del mondo.
Anche Benedetto XVI ha donato personalmente 400 mila euro.
L’ente di carità ha risposto così ai bisogni primari della popolazione.
Anche la Chiesa contribuisce ad accogliere i profughi.
Continua l’impegno dei cattolici nel mondo a sostegno delle persone colpite dalla Marea Nera.