Il cancro come possibilità di un bene più grande, la testimonianza degli oncologi
Due anni fa, uno degli amministratori di questo sito web si è innamorato (e poi sposato) di una ragazza non credente, lontana e indifferente alla Chiesa e a Dio. Pochi mesi dopo averla conosciuta, la madre della giovane è morta di cancro e, a distanza di un anno, è morto anche il padre, sempre di tumore. Oggi la ragazza -diventata moglie, nel frattempo- è attiva nella sua parrocchia e la sua conversione risale proprio a quel terribile periodo, quando nel giro di pochi mesi ha perso improvvisamente entrambi i giovani genitori.
Questa esperienza è la prima risposta all'affermazione del 2014 dell'oncologo italiano Umberto Veronesi, quando lanciò mediaticamente il suo nuovo libro, affermando che «il cancro è diventato la prova della non esistenza di Dio». In realtà, spesso, il cancro è paradossalmente fautore di un avvicinarsi a Dio, come è accaduto alla moglie del nostro amministratore, aiutata a guardare la terribile situazione con uno sguardo cristiano, l'unico capace di non s
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