Pio XII e la Shoah. La “lezione” di Adriano Prosperi
di Matteo Luigi Napolitano* *Docente di Storia delle relazioni internazionali presso l'Università G. Marconi
Gli storici, si sa, non sono esenti da errori, perché la storia è una scienza umana ed errare è umano. Ma non si tratta solo di questo. La storiografia è afflitta talvolta dall’obbligo delle distinzioni, divisioni e appartenenze culturali, dagli steccati ideologici: insomma da tutto ciò che inficia la serena analisi dei fatti. Quando poi questi fatti riguardano la storia della Chiesa nella seconda guerra mondiale, si materializza la possibilità che le convinzioni religiose o politiche sovrastino i fatti documentati, alterando le interpretazioni dello storico.
Ne è un tipico esempio l’articolo di Adriano Prosperi sul negazionismo, apparso su La Repubblica il 24 ottobre scorso.
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