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Il Papa scrive, i media manipolano e Scalfari non capisce

Lettera FrancescoCome abbiamo riportato recentemente, Papa Francesco ha risposto con una lettera a "Repubblica" ad alcune domande di Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano e uno dei rappresentanti più mediatici dell'anticlericalismo.

Purtroppo, ancora una volta i contenuti della lettera sono stati male interpretati dai media. E' stato fatto notare da alcuni siti web (anche qui) rispetto ai quotidiani inglesi, come l'Independent, che hanno titolato così: «Papa Francesco assicura gli atei: non dovete credere in Dio per andare in paradiso». Sul "Telegraph" l'ottimo Tim Stanley

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La profondità di Francesco nell’intervista a La Civiltà Cattolica

Papa francescoCome sempre invitiamo a a non fidarsi dei media, dei quotidiani e della televisione, sopratutto per quanto riguarda la Chiesa, il Papa e il cattolicesimo, ma è necessario sempre riferirsi alle fonti originali e a quelle ufficiali che, grazie a Dio, non mancano.

Allo stesso modo occorre fare per la bellissima intervista rilasciata dal Pontefice alla rivista dei gesuiti "Civiltà Cattolica", un vero manifesto per tutti gli evangelizzatori moderni.

Se si leggono i resoconti mediatici sembra che tutto si riduca ad un'apertura all'aborto, ai gay, al divorzio, invece occorre andare a leggere l'intervista integrale per capire la vastità e la profondità della visione di Papa Francesco.

 

La bellissima intervista del Papa a La Civiltà Cattol

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L’effetto Francesco: nelle chiese e sui social network

autoscatto papaSecondo un rapporto del Cesnur presentato nell'aprile scorso, in Italia è aumentato il numero di persone che si riavvicinano al sacramento della Confessione.

Ne parla il presidente dell’associazione Massimo Introvigne in un’intervista per Alteleia: «Siamo partiti dal fatto che alcuni giornalisti avevano rilevato un "effetto Francesco" soprattutto nel numero crescente delle confessioni e abbiamo voluto offrire dei dati reali. L’aumento non può essere attribuito al fatto che la gente va di più in Chiesa durante il periodo pasquale o perché c’è la crisi economica. Nel 43,8% di questi casi l’aumento di fedeli è definito come consistente, superiore al 25%. Lo notano di più i religiosi, ovvero il 66,7%, rispetto ai sacerdoti diocesani, il 50%. E per il 64,2% del campione l’aumento riguarda in particolar modo le conf

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Resistenze in Curia? Francesco demolisce i vaticanisti

Francesco su aereoOffre tantissimi spunti il dialogo che Papa Francesco ha avuto con i giornalisti sul recente volo dal Brasile a Roma, durante il quale il Pontefice ha risposto a decine di domande, da quelle personali a quelle sui casi più delicati e scottanti.

Una delle impressioni che si ha leggendo le risposte che ha dato è che la maggioranza dei vaticanisti italiani, appollaiati nelle redazioni dei quotidiani, dovrebbe licenziarsi. Perché solo i politici che sbagliano o raccontano menzogne dovrebbero lasciare la poltrona? Durante il Conclave del marzo scorso hanno scritto di tutto per settimane e settimane: previsioni, papabili, quote, cordate di potere, coalizioni per eleggere il tal cardinale ecc. Ce ne fosse stato uno che abbia anche solo citato il card. Bergoglio. Evidentemente gli alti prelati, molto più furbi di loro, non hanno lasciato trapelare nulla, proteggendo così la nomina di Papa Fran

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Francesco apre ai gay? La Chiesa non condanna mai il peccatore

Papa francesco aereoTornando in aereo dalla Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile, papa Francesco ha risposto alle domande dei giornalisti, ossessionati dai soliti argomenti: donne preti, omosessuali e comunione ai divorziati.

Il Pontefice ha risposto ad una di queste dicendo: «si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta d’identità, in Vaticano. Dicono che ce ne siano. Ma si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, non tutte sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d’affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby… questo è il problema più grave».

Una frase che qua

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Quelli che…se il Papa “apre” tornano cattolici

ChurchIn principio fu Vladimir Luxuria a dichiararsi pronta – o pronto, non è chiaro – a tornare cattolica/o se il Papa apre ai gay. Ma scommettiamo che pure Emma Bonino e Marco Pannella tornerebbero cattolici, se il Papa aprisse all’eutanasia; e il dottor Umberto Veronesi lo stesso, se il pontefice aprisse all’eugenetica. E immaginiamo che ferventi credenti tornerebbero, e in fretta, anche Corrado Augias e Piergiorgio Odifreddi, se solo il Santo Padre chiudesse lo Ior e aprisse al neodarwinismo. E via di questo passo.

Va tutto bene, richieste curiose ed interessanti. C’è solo un piccolo, piccolissimo problema: il Papa, spiace che sia sfuggito, non è né un portiere né un usciere e la Chiesa, soprattutto, non è un albergo. Questo perché Gesù Cristo – che è il Principale -, notoriamente, accoglie tutti,

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Don Gallo, il prete che negava il Papa e la laicità

Don GalloSi è spento nella sua Genova e a 84 anni, dopo una lunga malattia, don Andrea Gallo. Era stato dimesso dall'ospedale e ha vissuto gli ultimi momenti nella comunità di San Benedetto al Porto che lui stesso aveva fondato alla metà degli anni'70 ospitando poveri ed emarginati. Ci uniamo al cordoglio dei suoi cari e delle persone che si sono sentite da lui volute bene.

Non possiamo tuttavia evitare di tratteggiare quello che ha rappresentato pubblicamente questo sacerdote dal nostro punto di vista. Non ne emerge un profilo positivo e siamo consapevoli di non essere in linea con la fiera dei media e dei vip che in queste ore sta sprecando elogi, ma ci interessa ovviamente molto poco. Don Gallo ha certamente aiutato tante persone come ogni giorno fanno tantissimi sacerdoti nell'ombra e nel nascondimento. Ma lo ha fatto davanti alle telecamere costruendosi un personaggio, mediatico, mentre il ruolo del sacerdote è quello di portare a Cristo e alla Chiesa, e non a sé.

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Papa Bergoglio e i farisei della scienza

  di Enzo Pennetta* *docente di Scienze naturali

 

Appena eletto, papa Bergoglio ha suscitato l'attenzione del mondo della scienza, commenti rispettosi e pieni di attese positive. Ma a ben vedere si tratta di un rispetto condizionato, quello di chi mette alla prova ponendo domande capziose per "avere di che accusarlo".

Prendiamo ad esempio quanto scritto sull'autorevolissima Nature, dove in un editoriale del 19 marzo si inizia esprimendo una irresistibile simpatia verso l'uomo Bergoglio, nelle parole dell'articolo si trova poi un inaspettato riconoscimento per i meriti scientifici della Chiesa: «Contrariamente alla credenza diffusa, la Chiesa cattolica moderna è science-friendly e Papa Francesco continuerà senza dubbio, e forse approfondirà, quel

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Se Barbapapà non legge neppure “Repubblica”

Eugenio ScalfariUn buon giornalista, prima di scrivere, dovrebbe leggere. Non tutti i giornali per carità, ma almeno il proprio sì. Cosa che un vate della carta stampata come Eugenio Scalfari stranamente sembra non fare. Non sempre e non con attenzione, quanto meno.

Non si spiegherebbe diversamente per quale ragione Barbapapà qualche giorno fa abbia scelto di descrivere Papa Francesco come un progressista matricolato, come uno per il quale «non possono esistere principi non negoziabili se non quelli dell’ amore del prossimo e della carità». Tradotto: state tranquilli, il nuovo pontefice non dirà una parola su aborto, difesa del matrimonio e tutto il resto; sarà un agnellino, parola di nonno Eugenio.

Un editoriale che ha fatto giustamente discutere – come può uno che spernacchia la Chiesa da una vita scoprirsi ammiratore e conosc

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San Francesco, l’amore per la Chiesa e Beppe Grillo

San FrancescoHo un amico francescano, fra Matteo, sacerdote italiano che è in missione in Venezuela. Quando ho letto nel blog di Beppe Grillo che il Movimento 5 stelle è stato fondato il 4 ottobre, festa nazionale di San Francesco, mi ha sorpreso e sono stato contento.

Il Santo di Assisi non è proprietà di nessuno e chiunque può rivendicare l’eredità di qualche aspetto: ciò ne denota l’attualità e la modernità. Tuttavia nel testo ho letto qualche passaggio che mi ha lasciato sgomento come la frase in cui il blogger dice che Francesco era “il santo che la Chiesa voleva bruciare come eretico”. Altra cosa che andrebbe controbilanciata è fare del Santo un semplice pacifista, ecologista e quasi depauperista. Allora ho pensato di chiedere all'amico fra Matteo di commentare il testo di Grillo, anche in riferimento alla coraggiosa scelta programmatica del Papa di chiamarsi Francesco.

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