Il giurista Gambino: «con la RU486 si vuole normalizzare l’aborto farmacologico»

Il giurista italiano Antonio Gambino aiuta a fare chiarezza, dalle colonne di Avvenire, sulla legislazione applicabile alla somministrazione della pillola abortiva Ru486. «È infatti in atto una campagna di disinformazione fatta di notizie “taglia e cuci”, con l’obiettivo neanche troppo nascosto di normalizzare la procedura abortiva farmacologica». In merito alle recenti dichiarazioni dell’AIFA contro i neopresidenti di regione Cota e Zaia, il giurista afferma: «L’Aifa e l’Emea autorizzano la commercializzazione dei farmaci, ma non hanno alcun potere in ordine alle procedure legali di somministrazione degli stessi. Queste rimangono una prerogativa di ciascuno Stato membro e delle sue articolazioni regionali che non hanno certo devoluto a organismi tecnici il proprio potere legislativo e regolatorio in materia di salute».

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40 bambini abusati sessualmente in una scuola tedesca laicista

Dal quotidiano La Repubblica, la notizia di abusi sessuali in una scuola scuola-convitto laica per vip nei pressi di Francoforte. Si tratta delle scuole ad “educazione alternativa”, cioè che rifiutano l’educazione tradizionale cristiana per concentrarsi sul libertinismo, l’educazione sessulae, l’autodeterminazione dell’individuo, la neutralità educativa ecc.. A rivelarlo è la preside dell’istituto, la signora Kaufmann. L’ultimo caso risale al 1999 e sono almeno 40 le vittime degli abusi messi in atto “da più di otto insegnanti”, ma parla anche di “spaventosi abusi tra studenti”, forse a sottolineare la qualità dell’educazione ricevuta in questi posti. In un caso un ragazzo è stato legato dai suoi compagni e violentato alla presenza di un insegnante che non fece nulla per impedirlo. Nell’intervista al quotidiano di Francoforte la preside rivela che almeno quattro studenti abusati si sono suicidati dopo aver terminato gli studi nella Odenwaldschule. “Mi chiedo come tutto ciò sia potuto accadere senza che gli insegnanti udissero la grida di dolore”, ha detto la preside.

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Pedofilia: Wall Street Journal e Washington Post in difesa di Benedetto XVI

Il Cardinale Ratzinger ha fatto più di chiunque altro per tenere dei reati commessi. Questo è il titolo dell’articolo con il quale ieri è sceso definitivamente in campo in difesa di Benedetto XVI anche  uno dei quotidiani più diffusi al mondo, il Wall Street Journal. Ridimensionando il fenomeno degli abusi sessuali e argomentando il caso Murphy, si afferma: «L’uomo che ora è papa ha riaperto i casi che erano state chiusi, ha fatto più di chiunque altro per processare i casi di reati commessi, e divenne il primo papa ad incontrare le vittime». Il direttore, Robert Murdoch, attraverso le sue penne più prestigiose, Peggy Noonan e William McGurn (scrittore dei testi dello stesso Murdoch e autore dell’articolo proposto), ha ingaggiato una lotta senza quartiere con le falsificazioni del “New York Times”. Avvenire si accorge della presa di posizione e titola: “Wall Street Journal: il Papa fu durissimo contro i pedofili”, anche Sandro Magister ne scrive su L’espresso.

Il vaticanista Paolo Rodari, rende pubblico il clamoroso errore del New York Times in un articolo titolato: Quello che il NYT non traduce. Sorpresa, il Vaticano non insabbiò su Murphy. Tutta colpa del computer?.

Oggi anche il The Washington Post apre con il suo editorialista Michael Gerson: «Lungi dall’essere indifferenti o complici, l’allora cardinale Joseph Ratzinger è stato tra i primi a Roma a prendere sul serio lo scandalo pedofilia. Il futuro papa non ha avuto responsabilità nell’indagine della maggior parte dei casi di abusi sessuali. La chiesa è diventata più attiva nella rimozione sacerdoti abusivosia attraverso processi canonici e l’azione amministrativa».

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Abusi sessuali, dalla Francia migliaia di firme in difesa di Benedetto XVI

Dalla Francia migliaia di firme, moltissime di personaggi famosi ed intellettuali che suggellano un appello che si dichiara «solidale con le vittime dei sacerdoti pedofili», ma anche «solidale con la Chiesa cattolica»: una solidarietà che contrasta con il clima attuale. un gesto cristiano dinanzi alla dilagante campagna di opinione. I firmatari accusano che la reazione allo scandalo degli abusi «ha superato di gran lunga l’oggetto (la pedofilia), rivelando un’ostilità di principio verso il Pontificato, o meglio verso il persistere di una Chiesa cattolica nel XXI secolo. Ostilità che si è espressa attraverso la violenza sconcertante di articoli e di caricature, pubblicati da giornali seri che hanno assunto per l’occasione un tono da libello anticattolico. Il messaggio subliminale era insistente: “Se alcuni sacerdoti agiscono male, è perché sono sacerdoti». L’Osservatore Romano aggiunge che appena lanciato, l’appello ha suscitato grande adesione attorno a una prima lista di ottanta firmatari, che riuniva docenti universitari – fra i quali uno dei membri più recenti dell’Académie française – deputati e senatori, psicoanalisti, sessuologi, imprenditori, scrittori, editori, celebrità del mondo dello spettacolo. Questo raggruppamento va da destra a sinistra, consenso che si ottiene molto raramente in Francia. Ortodossi, evangelici e luterani affiancano qui i cattolici. Il sito internet in cui i francesci possono sottoscrivere l’appello lo si trova qui: Appel à la vérité.  Al momento, oltre ad un centinaio di primi firmatari, risultano 18740 firme.

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L’evoluzionista ateo Palmarini-Piattelli contro Dawkins, Dennet e Pinker

In merito alla pubblicazione del libro “Gli errori di Darwin (Feltrinelli 2010), di cui abbiamo già parlato (cfr. Ultimissima 1/4/10), uno degli autori, l’ateo studioso cognitivista Massimo Piattelli-Palmarini, già docente al Massachusetts Institute of Technology al fianco di Stephen Jay Gould all’Università di Harvard e attualmente ordinario all’Università dell’Arizona, si oppone alla triade sacerdotale dell’ateismo scientifico (o sacra triade” del neodarwinismo) Dawkins-Dennett- Pinker. La notizia è apparsa su Il Foglio. Ai prevedibili insulti che sono piovuti su di lui (e sul coautore Jerry Fodor) risponde così: «Mi ha ricordato quei pubblici ministeri americani che per distruggere un avversario scavano nella sua vita passata. Ma se è accaduto, è perché il darwinismo è la bandiera della razionalità scientifica, lo si insegna nelle scuole, ci si fanno le mostre, è l’icona della scienza e agli occhi dei neodarwiniani criticare la dottrina significa criticare la scienza. Ma la scienza deve essere aperta alla critica, la scienza non è una bandiera”. Lo scienziato rincara la dose: “C’è stata molta intolleranza da parte del neodarwinismo. Il mio coautore, Jerry Fodor, è stato duramente attaccato anche personalmente. Molti amici, quando seppero che stavamo scrivendo il libro, ci dissero che eravamo matti. Senza nemmeno averne letta una riga. Dennett ha scritto che io e Fodor siamo vittime di allucinazioni. Dawkins ha scritto che l’idea di Dio è una “delusion”. E non è una normale illusione, ma un’illusione negativa, l’illusione che non si attualizza. E’ uno stato allucinatorio. Dall’oppio dei popoli si è passati all’oppio darwiniano. I neodarwinisti hanno assunto un fattore marginale come la selezione e l’adattamento e ne hanno fatto la questione che spiega tutto, dalla violenza in famiglia alla religione».

ll Wall Street Journal ha chiamato “nuovi corsari ateistici” i teorici del neodarwinismo per i quali tutto si spiega con il binomio della selezione naturale e della mutazione genetica casuale, e anche il famoso biologo evoluzionista Eugene Koonin, dice che «il neodarwinismo è obsoleto e terribilmente incompleto, dopo le recenti scoperte genomiche. L’evoluzione non è così semplicistica come viene dipinta. La sintesi neodarwiniana ha fatto il suo tempo».

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Nepal: nuove conversioni e crescita dei battesimi pasquali

In occasione della Pasqua, 24 catecumeni (cioè coloro che hanno compiuto un percorso di fede) riceveranno il battesimo nella cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu in Nepal. Ogni domenica sono circa 200 i non cattolici che assistono alla messa nella cattedrale. La notizia arriva dall’agenzia di stampa AsiaNews. Rajani Chetri, una donna indù che fa parte dei catecumeni, racconta: «Mi sono avvicinata al cattolicesimo quando ho visto un gruppo di cattolici prendersi cura di un’anziana donna malata dopo che un medico si era rifiutato di curarla. Grazie a loro l’anziana oggi è guarita». P. George Kalapurackal, parroco della cattedrale di Kathmandu, afferma: «Ogni anno si convertono al cattolicesimo dalle 30 alle 35 persone. Chi desidera convertirsi deve seguire un corso di catechismo di due anni, che aiuta i catecumeni nel percorso di fede, attraverso la verifica del loro comportamento e della reale comprensione dei precetti del cristianesimo».

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L’evoluzionista Fiorenzo Facchini contro il dogma neodarwinistico

L’evoluzionista Fiorenzo Facchini, paleoantropologo di fama internazionale spiega al Il Foglio perché evoluzione e fede sono compatibili e Darwin non è un mostro ma nemmeno un santo. Commentando il libro “Gli errori di Darwin” (Feltrinelli 2010), in uscita in questi giorni (cfr. Ultimissima 1/4/10) e scritto da due atei evoluzionisti come Piattelli-Palmarini e Fodor, dice: «Non conosco il libro se non per qualche articolo di rivista o giornale, ma mi trovo pienamente d’accordo su vari punti. Anzitutto perché esce dalla polemica con il creazionismo, riportando il dibattito sul piano propriamente scientifico, e poi perché si distacca dal dogmatismo di molti che considerano intoccabile il modello neodarwinista. Ho scritto varie volte che non ritengo sufficiente la spiegazione darwiniana per l’evoluzione nel suo insieme, pur riconoscendone la validità a livello microevolutivo. I nuovi studi sulla biologia evolutiva e dello sviluppo lasciano intendere che occorrono delle integrazioni alla teoria che vede nella selezione il grande artefice dell’evoluzione».

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Sta nascendo un fronte politico trasversale contro la RU486

Da Il Foglio la notizia di un fronte politico, rappresentante della maggioranza degli italiani, contro la pillola RU486. PDL, Lega, UDC e parte del PD sono uniti e compatti contro l’avversario comune. Non solo i neo presidenti Cota e Luca Zaia, che non arretrano di un passo dalle dichiarazioni dei giorni scorsi, ma anche il neogovernatore della Calabria, il pidiellino Giuseppe Scopelliti, il quale afferma: «Su questa materia io la penso esattamente come Cota e non arretrerò di un passo. Sono sempre stato contrario e manterrò questa posizione». Andrea Gibelli, il leghista che sarà probabilimente vicepresidente della Lombardia, si spinge oltre: «La legge 194 è superata dalla storia, perché è nata in un contesto tutto diverso da quello attuale. Oggi sono la donna e il nascituro che devono essere messi al centro di programmi e tutele massime». Le proposte contro la banalizzazione e la domiciliazione dell’aborto arrivano numerose, da Gasparri alla Roccella. Il Presidente del gruppo parlamentare del PDL conclude: «La nostra vittoria alle regionali credo possa comportare delle novità interessanti nella composizione dell’Aifa. Studieremo la faccenda con puntiglio. Tutto ciò che sarà possibile sarà fatto». Su Zenit, il dott. Renzo Puccetti, segretario di “Scienza & Vita” di Pisa-Livorno, si dice soddisfatto per queste nuove prospettive.contro ru486,

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Il violinista Uto Ughi parla della sua fede e della Pasqua

Il grande violinista italiano Uto Ughi, all’attivo Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica per i suoi significativi meriti in campo artistico, Laurea honoris causa in Scienze delle Comunicazioni e altri numerosi premi, riflette sulla Pasqua dalle colonne di Avvenire: «Per me, come per tutti i credenti, è il cuore della fede, la certezza che Cristo ci dà di una vita nuova. Ma penso che la Resurrezione interroghi anche i non credenti e suggerisca loro la necessità di una rigenerazione, di un cambiamento spirituale. Occorre tornare al grande insegnamento di Dostoevskij che sosteneva che “la bellezza salverà il mondo”. Una bellezza non certo estetica, come i modelli di oggi vorrebbero, ma una bellezza prima di tutto morale. La musica può sicuramente aiutare un risveglio delle coscienze, perché un paese che scade moralmente inevitabilmente scade anche culturalmente».

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Il ginecologo laico Severino Antinori contro Umberto Veronesi e la RU486

«Basta bugie, quel farmaco è una intollerabile tortura». A dirlo al quotidiano Il Giornale, non è un medico qualunque, ma il presidente dell’Associazione mondiale di medicina riproduttiva, cioè il ginecologo Severino Antinori. «Basta con questa ipocrisia. Basta con le informazioni false. Smettiamola di dire che la pillola Ru486 aumenta la libertà della donna. Aumenta soltanto la sua libertà a farsi del male. L’intervento tradizionale, in sala chirurgica, è infinitamente più sicuro, oltre che più veloce». L’esimio professore si scaglia contro Umberto Veronesi, autore di un articolo nei giorni scorsi su Repubblica: «Grandissimo oncologo, ci mancherebbe. Ma io questa materia la pratico e la studio da quarant’anni. E le ripeto che gli effetti della pillola sono devastanti per la donna e raccapriccianti per quel che succede al feto». Conclude: «lancio un messaggio. Lo lancio ai miei colleghi, che so in tanti a pensarla come me. Lo lancio ai governatori del Piemonte e del Veneto che hanno fatto bene a sollevare un problema che è di corretta informazione e che riguarda il futuro del Paese, dato che nasceranno tanti italiani in meno».

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