Dopo l’alluvione, iniziative di aiuto della Chiesa in Brasile

Brasile. La Catholic News Agency informa che dopo le piogge torrenziali che hanno portato a più di 150 morti a Rio de Janeiro nei giorni scorsi, l’arcivescovo Orani Joao Tempesta ha invitato i cattolici a collaborare con le popolazioni colpite e ha annunciato una campagna di solidarietà, attraverso la Caritas per aiutare in questo sforzo. L’arcivescovo ha detto: «Io chiedo alle parrocchie della nostra arcidiocesi di aiutare le autorità pubbliche e gli altri soggetti in questo difficile momento. Tutte le donazioni che riceviamo saranno erogate attraverso le parrocchie, in modo da ridurre al minimo la sofferenza delle famiglie, fornendo materiale di assistenza, quali materassi, prodotti per l’igiene, acqua potabile o contributo finanziario».

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Perché la Sindone di Garlaschelli è un disastro

Nell’ottobre del 2009 il chimico Luigi Garlaschelli, ha presentato il frutto del suo esperimento, cioè una copia della Sindone di Torino riprodotta con tecnologie disponibili nel 1300 d.C.

L’esperimento è stato finanziato dal CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), di cui Garlaschelli è referente scientifico, e dall’UAAR, l’associazione di atei razionalisti italiani.

L’accoglienza da parte degli studiosi della “seconda” Sindone è stata terribile, definendo il tentativo di Garlaschelli talmente malriuscito che non dovrebbe figurare tra le prove contrarie ma tra quelle a favore dell’autenticità del reperto.

D’altra parte non è la prima volta che qualche studioso utilizza la procedura usata da Garlaschelli per la riproduzione dell’immagine sindonica, ottenendo lo stesso risultato. Immagini analoghe furono infatti già considerate nel lavoro pubblicato nel Journal of Imaging Science and Technology (vol. 46-2) del 2002, anch’esse risultate molto carenti.

 

Gli studiosi rifiutano la sindone di Garlaschelli.

Ecco i primi commenti pervenuti da studiosi e opinionisti internazionali:

  • Tra i primi critici della Sindone di Garlaschelli si è posto, a sorpresa, il matematico Piergiorgio Odifreddi (presidente onorario dell’UAAR, la stessa associazione che ha finanziato il chimico del CICAP): «Anch’io non sono particolarmente impressionato dalla riproduzione di Pesce Delfino o Garlaschelli», ha dichiarato (cfr. MicroMega, L’inganno della Sindone, 4/2010).
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  • Giulio Fanti, docente di Misure Meccaniche e Termiche presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Padova, ha scritto: «C’è da stupirsi per le affermazioni prive di rigore scientifico riportate», da Garlaschelli. «Ogni tanto qualche persona in cerca di notorietà ottiene spazio nei media dichiarando di avere riprodotto la Sindone o una parte di essa, ma quando si approfondisce il discorso “casca il palco».
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  • Barbara Frale, storica, archeologa ed esperta della Sindone, ha dichiarato «Le cose però, analizzando la colorazione autentica del lino, sono un po’ più complesse. Non ci riescono i fisici nucleari figuriamoci gli “esperti” del CICAP. Credo francamente che per loro sia stato un autogol perché se è questa la serietà scientifica con la quale affrontano le questioni misteriose di questo mondo stiamo freschi».
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  • Bruno Barberis, docente di Meccanica razionale, Fisica e Analisi matematica all’Università di Torino, ha scritto: «Risulta che fino ad ora tutte le teorie proposte, pur interessanti di per sé, sono sempre risultate carenti o perché non sono state correlate da verifiche sperimentali serie o perché tali verifiche hanno evidenziato sulle immagini ottenute caratteristiche fisico-chimiche molto diverse da quelle possedute dall’immagine sindonica».
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  • Petrus Soons, medico, studioso della Sindone e scultore professionista, ha commentato: «La teoria di Garlaschelli era stata già confutata dal team scientifico dello STURP (e altri negli anni, dopo di loro), che condusse investigazioni nel 1978 sulla Sindone di Torino. Il Prof. Garlaschelli spiega l’assenza di qualsiasi traccia di ossido di ferro sulla Sindone originale, affermando che il pigmento sulla Sindone originale si sia dissolto naturalmente attraverso i secoli. Questa non è un’affermazione che vi aspettereste da uno scienziato serio. Le analisi spettroscopiche realizzate nel 1978 avrebbero mostrato anche le più tenui tracce di ossido di ferro presenti sulla Sindone, ed è un pochino “non scientifico” affermare che esse sia sparite “naturalmente”»
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  • Thibault Heimburger, sindologo francese, ha presentato un’ampia documentazione per mostrare l’inattendibilità dell’esperimento di Garlaschelli, commento inviato al Journal of Imaging Science and Technology (03/2011). Pur apprezzando il tentativo di Garlaschelli («ha utilizzato un metodo sofisticato e una nuova ipotesi interessante»), ha concluso: «Le proprietà della sua immagine», quella della “seconda” sindone, «rimangono in realtà molto lontane dalle proprietà fondamentali dell’immagine della Sindone».
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  • Schwortz Barrie, direttore delle riprese fotografiche del Shroud of Turin Research Project, ha presentato un commento critico sul lavoro di Garlaschelli:

    «L’autore sa molto poco della vera Sindone di Torino. Non è il primo a suggerire che l’immagine della Sindone sia stata prodotta con pigmento di ocra rossa (ossido di ferro). Infatti, è almeno il quarto ad aver proposto questa teoria negli ultimi 30 anni. Naturalmente, questo problema era stato previsto dal team STURP nel 1978 e sono stati eseguiti numerosi test altamente sensibili che hanno determinato che non c’era abbastanza ossido di ferro sulla Sindone da essere visibile senza un microscopio. L’ossido di ferro non costituisce l’immagine sulla Sindone. Considerando la massiccia quantità di dati scientifici che ora esistono sulla Sindone di Torino, chiunque faccia affermazioni come queste deve sottoporre il proprio lavoro a un attento esame e analisi comparativa prima di trarre conclusioni così drammatiche. Questo non è stato fatto in questo caso. Chiunque faccia tali affermazioni deve creare un’immagine con TUTTE le proprietà chimiche e fisiche della Sindone, non solo alcune, se desidera essere preso sul serio. E’ stato dimostrato scientificamente che le macchie di sangue sulla Sindone provengono da un contatto diretto con un corpo e sono tutte forensicamente accurate. È stato anche dimostrato che le macchie di sangue erano sulla Sindone PRIMA che l’immagine si formasse poiché il sangue e il siero hanno agito per inibire il meccanismo di formazione dell’immagine. NON c’è immagine sotto le macchie di sangue e siero sulla Sindone. Tuttavia, per fare questa nuova “riproduzione”, il “sangue” è stato aggiunto (usando un pigmento diverso) DOPO che l’immagine è stata creata. Ovviamente, è molto più facile aggiungere il sangue all’immagine piuttosto che prima creare le macchie di sangue e poi creare l’immagine forensicamente accurata attorno ad esse, che è esattamente ciò che un falsario medievale avrebbe dovuto fare per duplicare le reali proprietà fisiche della Sindone! Molte delle macchie di sangue sulla Sindone mostrano un alone circostante di macchie di siero che sono visibili SOLO con la fotografia a fluorescenza UV. Inoltre, il sangue è stato chimicamente analizzato e determinato includere componenti di sangue vero, NON pigmento. Il ricercatore ha ricevuto finanziamenti per il suo lavoro da un’associazione italiana di atei e agnostici ma ha detto che ciò non avrebbe avuto effetto sui suoi risultati. Questa è un’affermazione interessante da parte di qualcuno che rappresenta un segmento della comunità scettica che ha frequentemente accusato gli scienziati del team STURP di pregiudizi religiosi, insinuando che i loro dati fossero in qualche modo viziati perché alcuni di loro erano cristiani!»

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    La redazione

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Tutte le bandiere in cui sono presenti croci religiose

Attendendo il giudizio della Grande Camera sull’esposizione del crocifisso a scuola, vogliamo sottolineare come esso sia volutamente presente praticamente ovunque, proprio per il ruolo fondamentale che ha avuto la morte di Cristo e il cristianesimo nello sviluppo civile dell’uomo e del mondo. Nessun’altra religione può vantare una così ampia diffusione. Benedetto XVI nel suo recente viaggio a Cipro ha affermato: «Il mondo ha bisogno della croce». E ancora: «La pace ha bisogno dei cristiani che hanno un ruolo insostituibile per la riconciliazione tra i popoli».

 
 

PREMESSA E PRECISAZIONI.
La Croce scandinava di cui parleremo, simboleggia esclusivamente il cristianesimo (cfr. WikiItalia e WikiEnglish). La Croce di Sant’Andrea, deriva dalla tradizione della crocifissione dell’apostolo Andrea, crocifisso su una croce decussata (a forma di X) scelta dall’apostolo nel martirio per non voler eguagliare la morte di Gesù (cfr. Wikipedia). Anche la Croce di Malta (o croce di san Giovanni), intende simboleggiare il cristianesimo e il disegno deriva dalle croci usate sin dalla prima crociata. Le 8 punte simboleggiano infatti le beatitudini teologali secondo san Matteo (cfr. WikiItalia e WikiEnglish). La Croce di Gerusalemme (o potenziata), è anch’esa, infine, un simbolo cristiano (cfr. Wikipedia).



ANDORRA (Europa). Lo stemma e la bandiera dell’Andorra saranno gli unici qui elencati in cui non è presente una croce. Tuttavia su di essi vi è un altro simbolo religioso, quello del Vescovo di La Seu d’Urgell, con la tiara e il bastone pastorale.

 

AUSTRALIA (Oceania). La bandiera australiana presenta in alto a sinistra la croce di San Giorgio intersecata da quella di Sant’Andrea e San Patrizio, già caratterizzanti della bandiera del Regno Unito. Allo stesso modo si presenta la bandiera navale militare, civile e dellareonautica militare. La bandiera dell’aeronautica civile presenta invece sia la croce del Regno Unito, sia la croce di San Giorgio. Lo stemma nazionale australiano, così come lo stendardo reale, raffigurano due croci religiose: quella di San Giorgio e quella di Malta (la croce del sud non è invece un simbolo religioso). Anche nello stemma del servizio di ambulanze governativo australiano è presente la Croce cristiana di Malta. Nella bandiera dello stato australiano del Nuovo Galles del Sud è presente sia la bandiera con le croci del Regno Unito sia, a destra, la croce di San Giorgio. Lo stemma invece presenta solo la Croce di San Giorgio, mentre quello del servizio delle ambulanze governativo raffigura solo la croce di Malta. La bandiera di uno stato federato australiano, il Queensland, così come il servizio di ambulanze governativo e lo stemma della corona, presentano la Croce di Malta. Altri Stati i cui stemmi del servizio ambulanze governativo presentano croci religiose sono lo stemma del Victoria e lo stemma dell’Australian Capital Territory.

 

AUSTRIA (Europa). Lo stemma e la bandiera dello stato austriaco dell’Alta Austria e lo stemma del Tirolo sono sormontati da una croce cristiana.

 

BRASILE (Sud America). La bandiera della capitale brasiliana, San Paolo, presenta una croce scandinava cristiana bianca bordata di rosso su sfondo bianco. Al centro c’è lo stemma della città.

 

BULGARIA. Nello stemma della Bulgaria sopra la corona capeggia una croce cristiana

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BURUNDI (Africa). La bandiera del Burundi presenta la croce cristiana di Sant’Andrea.

 

CANADA (Nord America). Nella provincia federale della Nuova Scozia, la bandiera e lo stemma sono caratterizzati dalla croce dell’apostolo Andrea.

 

COLOMBIA (Sud America). La bandiera e lo stemma del Dipartimento dell’Arcipelago di San Andrés, Providencia e Santa Catalina, uno dei dipartimenti che formano la Colombia sono caratterizzati dalla croce cristiana di Sant’Andrea.

 

CARAIBI (America). L’isola Dominica del Mar dei Caraibi, oltre ad avere come motto: “After God is the Earth”, presenta una badiera, adottata nel 1978, caratterizzata da una croce cristiana con al centro 8 stelle che rappresentano le 8 parrocchie cattoliche (81% dei 70mila abitanti è cattolico) presenti nella nazione.

 

REPUBBLICA CECA (Europa). Questo Stato europeo, in cui c’è la più alta concentrazione di atei al mondo (29%), presenta sullo stemma nazionale la doppia croce patriarcale, variante della croce cristiana.

 

DANIMARCA (Europa). La bandiera danese presenta una croce scandinava cristiana bianca su sfondo rosso. La bandiera deriva dagli stendardi dei crociati medioevali (cfr. Wikipedia). Dal 1973 sono avvenute 4 proposte ufficiali nell’isola Groenlandia per cambiare l’attuale bandiera, volendo inserire la croce scandinava cristiana (cfr. Wikipedia). Anche le Isole Faroe hanno una bandiera caratterizzata dalla croce scandinava cristiana.

 

ESTONIA (Europa). Nel 1919 e nel 1935 sono avvenute due proposte per introdurre la croce scandinava cristiana nella bandiera dell’Estonia (cfr. Wikipedia).

 

FILIPPINE (Asia). Lo stemma della St.Luke’s College of Nursing – Trinity University of Asia, presenta la Croce cristiana di Malta.

 

FINLANDIA (Europa). La bandiera finlandese, nazione da cui è originaria la signora Lautzi, colei che ha presentato il ricorso alla Corte Europea contro il crocifisso nelle scuole per preservare l’incolumità del suo bimbo, presenta una croce scandinava cristiana blu su sfondo bianco. E’ ufficiale dal 1918 ed è stata modellata sulla bandiera danese, che deriva dai crociati medioevali. Anche la bandiera delle Isole Aland presenta una croce scandinava cristiana.

 

FRANCIA (Europa) . La bandiera non ufficiale della Normandia presenta un croce scandinava cristina rossa bordata di giallo, su sfondo rosso. Nello stemma e nella bandiera della regione di Wallis e Futuna è invece presente la Croce di Sant’Andrea. Al centro dello stemma della squadra della Ligue One francese, l’Auxerre, è presente la Croce cristiana di Malta.

 

GEORGIA (Europa) . La bandiera georgiana presenta la croce di Gerusalemme rossa su sfondo bianco. E’ entrata in vigore nel 2004, prendendo il posto di una bandiera senza croce. L’insegna navale preenta una croce di Sant’Andrea, mentre quella governativa militare una croce scandinava.

 

GERMANIA (Europa). Sopra lo stemma dello stato tedesco della Baviera compaiono delle croci cristiane. Lo stemma della città di Costanza è caratterizzato da quello dell’Ordine Teutonico cristiano.

 

GIAMAICA (America). La bandiera giamaicana presenta la croce cristiana di Sant’Andrea, mentre lo stemma è caratterizzato dalla croce di San Giorgio. La bandiera della marina invece le contiene entrambi.

 

GRECIA (Europa). La bandiera greca presenta una croce bianca su sfondo blu in alto a sinistra. La croce simboleggia la chiesa greco-ortodossa, rappresentante del Cristianesimo ortodosso ed in particolare la riconoscenza del popolo greco verso di essa, per l’importante ruolo giocato nel mantenimento di una certa identità nazionale durante i secoli della dominazione ottomana, dove la chiesa era, fondamentalmente, l’unico mezzo attraverso il quale imparare a scrivere ed a leggere in greco, grazie alle cosiddette “scuole nascoste”, vere e proprie scuole fuorilegge, in cui gli uomini di chiesa mettevano la loro istruzione al servizio della popolazione (cfr. Wikipedia). Sia lo stendardo del Presidente greco che la bandiera della marina presentano una croce cristiana. La bandiera delle Isole Ionie è invece caratterizzata dalle croci cristiane utlizzate nella bandiera del Regno Unito e dal Leone di San Marco, animale simbolo dell’evangelista cristiano.

 

EURIPA. La bandiera del continente Europeo è formato da 12 stelle. Il disegnatore fu il cattolico Arsène Heitz, il quale fornì una spiegazione in chiave biblica, facendo riferimento ad un’immagine della devozione alla Madonna propria del dodicesimo capitolo dell’Apocalisse: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. (CFR. The European Commission and religious values, The Economist, 28-10-2004).

 

INDIA. Lo stemma della fanteria dell’esercito indiano presenta una Croce cristiana di Malta.

 

INGHILTERRA (Europa). Oltre al motto nazionale: ” “Dio e il mio diritto”, la bandiera inglese è unicamente costituita dalla croce cristiana di San Giorgio. La stessa è presente sullinsegna navale reale (oltre alla croce di Sant’Andrea del Regno Unito). La Croce cristiana di Malta è invece il simbolo della fanteria dell’esercito inglese, del Reggimento dei Fucilieri e dell’Ordine cavalleresco del Bagno.

 

INGRIA (Europa). La bandiera dell’Ingria presenta una croce scandinava cristiana.

 

ITALIA (Europa). Lo stemma della marina militare italiana, civile , quello dei Carabinieri, quello dell’aeronautica militare, della Cavalleria Italiana e dell’Esercito Italiano presentano le croci di San Giorgio, di Malta e il Leone di San Marco. Gli stemmi delle Regioni italiane che presentano croci religiose sono: Piemonte, Calabria, Liguria (compresa la bandiera) e Sardegna (compresa la bandiera). Lo stesso negli stemmi delle Province di Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Cagliari, Como, Cosenza, Cuneo, Genova, Lecco, Mantova, Modena, Padova, Parma, Pavia, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Fermo, Sassari, Savona Sondrio, Teramo, Varese (con San Vittore) e Vibo Valentia, Vicenza e Viterbo. La stemma della provincia di Foggia è caratterizzato dalla figura di San Michele, mentre in quello di Palermo c’è San Calogero. Il leone di San Marco, simbolo dell’evangelista cristano è presente in questi stemmi: Regione Veneto, Provincia e città di Venezia, Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e Assicurazioni Generali. I comuni, i paesi e le città che presentano un croce cristiana (di Malta, di Sant’Andrea, di San Giorgio o di Gerusalemme) o il Leone di San Marco sono centinaia. Ne citiamo solo alcune: Milano (compresa bandiera e stemma del Milan calcio), Bologna (compresa bandiera e stemma del Bologna Calcio), Alessandria (compresa bandiera), Cagliari (compreso stemma Cagliari Calcio), Cuneo, Como, Fermo, Asti, Novara, Mantova (con bandiera), Padova, Genova (con bandiera e stemma del Genoa calcio e Sampdoria), Parma (compresa bandiera e stemma del Parma calcio) Reggio Emilia, Amalfi , Catanzaro, Belluno ecc..

 

ISLANDA (Europa). La bandiera islandese presenta una croce scandinava cristiana. E’ diventata ufficiale nel 1944. Anche lo stemma islandese presenta la medesima croce.

 

ISOLE FIGI (Oceania). Oltre al motto “Temi Dio e onora la regina”, le Figi presentano una bandiera e uno stemma nazionale, in cui oltre alla croce di san Giorgio del Regno Unito, è presente la croce cristiana rossa.

 

MALTA (Europa). La bandiera ufficiale maltese presenta una croce in alto a sinistra, ma non è specificato se risale ad un motivo religioso
e cristiano. Si tratta infatti della croce di Re Giorgio (che comunque era devoto cristiano protestante). Sull’insegna navale civile, quella militare e nell’insegna presidenziale è comunque presente la croce di malta, simbolo del cristianesimo. Essa è un simbolo nazionale e dal 2008 è raffigurata dietro le monete da uno e due euro maltesi (cfr. Wikipedia). Lo stemma di Luca, villaggio maltese di cui è santo patrono Andrea, presenta invece una croce di Sant’Andrea rossa su sfondo bianco.

 

MOLDAVIA.
La bandiera della Moldavia presenta al centro un’aquila che tiene nel becco una croce cristiana ortodossa.

 

NORVEGIA (Europa). La bandiera norvegese presenta una croce scandinava cristiana (cfr. Wikipedia). E’ stata disegnata in questo modo da Fredrik Meltzer, poiché desiderava che anche la Novergia portasse una croce cristiana, simile a quella di altre nazioni scandinave (cfr. Wikipedia e Wikienglish). Nel 1899 divenne la bandiera ufficiale. La bandiera è anche rappresentativa dell’Isola Bouvet.

 

NUOVA ZELANDA (Oceania). La bandiera neozelandese presenta in alto a destra la croce cristiana del Regno Unito, formata da quella di San Giorgio intersecata da quelle di Sant’Andrea e San Patrizio. La stessa croce è presenta sulla bandiera delle Isole Cook.

 

OLANDA (Europa). La bandiera e lo stemma della capitale olandese, Amsterdam, sono caratterizzati da tre croci cristiane di Sant’Andrea.

 

PORTO RICO (America). La città portoricana del Bayamón, presenta una bandiera con croce scandinava cristiana.

 

REGNO UNITO (Europa). La bandiera dello Stato è caratterizzata unicamente dalla croce cristiana di San Giorgio intersecata dalla croce di San Patrizio e Sant’Andrea. Essa è anche presente sull‘insegna navale reale, sullinsegna navale civile, sull’insegna del governo e su quella dell’aronautica. Le stesse croci sono presenti sulla bandiera delle Isole Falkland. Le croci cristianes sono persenti anche nella bandiera governativa dell’Isola del Nord Irlanda. La bandiera della contea di Davon presenta la croce cristiana di San Patrizio.

 

REPUBBLICA DOMENICANA (America). Oltre ad avere come motto nazionale: “Dio, Patria e Libertà”, presenta una bandiera formata da una croce bianca, con al centro uno scudo che riporta il motto nazionale. Al centro dello scudo, su ogni lato, è presente una Bibbia, con una piccola croce, sulla quale vi è scritto Vangelo di Giovanni. Il colore blu rappresenta la sicurezza della protezione di Dio, secondo un’altra interpretazione invece, il rosso e il blu sono i colori del manto della Vergine nell’immagine sacra della Madonna dell’Altagrazia, che è considerata la protettrice del popolo dominicano (cfr. WikiItalia).

 

ROMANIA. Lo stemma della Romania presenta come elemento centrale un’aquila che tiene una croce ortodossa nel becco, cancellata soltanto nel periodo di dominazione comunista.

 

RUSSIA. La bandiera navale militare della Russia e quella civile presentano la croce dell’apostolo cristiano Sant’Andrea, patrono della Russia.

 

SCOZIA (Europa). Oltre la motto nazionale: “In my defense God me defend””, la bandiera della Scozia presenta la croce cristiana dell’apostolo Sant’Andrea, patrono dello Stato. La bandiera delle Isole Shetland presenta invece una croce cristiana scandinava. Anche le Isole Orcadi hanno una bandiera scandinava. E’ stata scelta fra 100 bandiere proposte, dopo un sondaggio avvenuto tra la popolazione nel marzo 2007 (cfr. BBC News). L’origine della bandiera è attribuita Magnus Erlendoss, santo cristiano.

 

SERBIA (Europa). Lo stemma della Serbia presenta all’interno dello scudo una croce bianca (che dervia da quella cristiano-bizantina). La croce venne tolta soltanto durante il periodo della Repubblica sociale Serba, dichiaratamente laica. La bandiera rappresenta al centro lo stemma con la croce.

 

SLOVACCHIA (Europa). Sia la bandiera che lo stemma, della Slovacchia, adottati nel 1993, presentano al centro la doppia croce patriarcale. Anche la bandiera della Presidenza slovacchia è caratterizzata da questa croce. La doppia croce patriarcale è una variante della croce cristiana.

 

SPAGNA (Europa). Nello stemma dell’esercito spagnolo è presente un crocifisso rosso. Lo stremma del’Ordine di Carlo III, onorificenza che premia i cittadini benemeriti per i loro servigi resi allo stato o alla corona, è formato dalla Croce cristiana di Malta con al centro la figura della Vergine Maria. La bandiera del’Isola di Tenerife, presenta la croce cristiana del martirio dell’apostolo Andrea.

 

STATI UNITI (America). Il corpo dei Medici Militari Americani presenta nel suo stemma una croce cristiana, mentre una Croce di San Floriano (patrono dei vigili del fuoco) la si trova nella bandiera del corpo dei Vigili del Fuoco di New York e nello stemma di quelli di Philadelphia. Anche l’insigna della Fraternità Americana Anti-massonica Delta Phi presenta la Croce cristiana di Malta. La bandiera dello Stato dell‘Alabama è caratterizzata dalla bandiera cristiana dell’apostolo Andrea, così come lo stendardo del governatore.

 

SVEZIA. La bandiera svedese presenta una croce scandinava cristiana gialla su sfondo blu. E’ stata concepita dal cristiano Carlo VIII di Svezia. L’uso della bandiera fu sancito nel 1569 da re Gustavo I di Svezia, il quale introdusse anche il protestantesimo nella sua terra. I due stemmi ufficiali svedesi, il grande stemma e quello piccolo hanno presente al loro interno la Croce di Malta. Le massime onoreficenze civili svedesi, come lOrdine dei Serafini, l’Ordine della spada l’Ordine di Vasa e lOrdine della Stella Polare,
hanno tutti come stemma la Croce cristiana di Malta

 

SVIZZERA. La bandiera svizzera è caratterizzata da una croce bianca su sfondo rosso, così come lo stemma. La croce svizzera nasce come simbologia della passione di Cristo. Ha influenzato anche la croce simbolo della Croce Rossa. Anche lo stemma della Nazionale di calcio svizzera, seppur diverso dalla bandiera, presenta una croce bianca.

 

TONGA. La bandiera del Tonga presenta una piccola croce rossa su sfondo bianco in alto a sinistra. La croce deriva da quella cristiana simbolo della Croce Rossa (a sua volta influenzata dalla croce cristiana svizzera) La sua adozione legale risale al 4 novembre 1975 insieme alla Costituzione del paese, che ne prevede l’immodificabilità. La bandiera navale presenta invece una croce scandinava cristiana rossa su sfondo bianco e un croce rossa in alto a sinistra. Anche l’insegna reale presenta al centro la croce rossa.

 

TUVALU (Oceania). La bandiera nazionale ripropone in alto a sinistra quella del Regno Unito, caratterizzata dalla croce di San Giorgio intersecata da quelle di Sant’Andrea e San Patrizio. Nel 1995 venne cambiata ma subito ripristinata nel 1997.

 

UNGHERIA. Nello stemma dell’Ungheria la corona è sovrastata da una croce patriarcale d’argento.

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Mauro, Pera e Ferrara: «la pedofilia è una scusa, l’obiettivo è colpire la Chiesa»

Mario Mauro, vice Presidente del Parlamento Europeo Parlamento e rappresentante europeo nel Consiglio della Fondazione dell’Accademia di Diritto si allinea alla posizione del Wall Street Journal (cfr. Ultimissima 7/4/10), a quella di Marcello Pera che ieri su Il Tempo ha detto magistralmente: «chi conduce la campagna contro la Chiesa non mira ai preti. Dietro l’attacco al Pontefice si rivela la guerra culturale ai valori giudaico-cristiani». Giuliano Ferrara ha invece riferito a Panorama: «la pedofilia è una scusa, l’obiettivo è la Chiesa». Mauro ribadisce su Il Sussidiario: «l’impressione è che, ai portavoce di quella che si sta venendo a configurare come una vera e propria “mani pulite di Dio”, poco importa degli abusi sui minori. Se davvero l’obiettivo fosse la tutela dell’infanzia e la persecuzione di quell’orrendo crimine qual è la pedofilia, le pagine dei giornali non parlerebbero di sessofobia della Chiesa, di necessaria revisione del celibato dei sacerdoti, né del Vangelo della giustizia – come titola un fondo su Repubblica di Vito Mancuso, che sembra scimmiottare i peggiori editoriali di Travaglio». E ancora: «I politici e le firme di punta siano davvero laici: non dicano alla Chiesa cosa deve fare e non la invitino a dubitare del valore della verginità. Si occupino piuttosto della piaga della pedofilia all’interno della società nel suo complesso».

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Pedofilia: intellettuali ebrei difendono la Chiesa e Benedetto XVI

Rispetto alla questione “pedofilia” che i quotidiani internazionali hanno tirato fuori in questo periodo, con il chiaro intento di colpire la Chiesa, Ed Koch, l’ex sindaco di New York, di fede ebraica, ha dichiarato al The Jerusalem Post: «La processione di articoli sugli stessi eventi sono, a mio parere, non più lo scopo di informare, ma semplicemente per punire. Credo che la chiesa cattolica è una forza positiva nel mondo. Inoltre, l’esistenza di un miliardo e 130 milioni di cattolici in tutto il mondo è importante per la pace e la prosperità del pianeta». Anche un altro ebreo, lo scrittore Jon Juaristi riferisce a ABC.es : «Solo il Papa e la Chiesa hanno preso sul serio la questione degli abusi. Sfruttando lo scandalo, i giornali scandalistici stanno solo cercando di vendere e allontanare i cattolici fuori dallo spazio pubblico. Non è necessario essere cattolici per vedere chiaramente che tutto questo conduce un raid contro la Chiesa da parte dei media». Intanto RadioVaticana rivela la crescita di solidarietà alla Chiesa e al Papa anche tra i non cattolici.

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Marcello Veneziani: «chi nega scientificamente Dio è scientificamente un cretino»

Dalle colonne de Il Giornale, il l’editorialista e filosofo Marcello Veneziani spiega perché «chi vuol dimostrare scientificamente l’inesistenza di Dio è, scientificamente parlando, un cretino». Così vengono definiti gli atei moderni, autoproclamatisi atei scientisti o razionalistici, tra i quali «scienziati che scacciano sdegnati il filosofo, il teologo, il credente dai suoi ambiti e poi si avventurano a trasformare una teoria scientifica in un giudizio universale, vivendo così lo stesso delirio, lo stesso sconfinamento filosofico, teologico e fideistico che condannano».

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La storica tessile Flury-Lemberg: «la Sindone è stata fabbricata nel primo secolo»

Dal 10 aprile al 23 maggio, per la decima volta dal 1578, la celebre reliquia sarà esposta al pubblico in una sala allestita all’interno del Duomo di Torino. Il Corriere della sera informa che più di un milione e 400 mila persone si sono prenotate per poter osservare il lenzuolo utilizzato per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro. Ma all’interno del Duomo di Torino, nelle sei settimane dell’ostensione, ne sono attese almeno un milione e 800 mila. Tanto arriva l’attenzione riservata al Sacro telo.

Intanto Mechthild Flury-Lemberg, celebre studiosa di conservazione tessile che nel 2002 ha guidato i lavori di restauro della Sacra Sindone, afferma: «nulla può contraddire il fatto che il telo sia stato fabbricato nel primo secolo». L’annuncio è stato fatto durante il programma di Bruno Vespa “Porta a Porta” e nasce dalla certezza acquisita dopo aver analizzato il tessuto filato a mano e lavorato a spina di pesce come era usanza ai tempi della sepoltura di Cristo. La notizia è apparsa su Il Tempo.

Anche il direttore del Centro internazionale degli studi di Sindologia, Bruno Barberris, ha avallato la tesi secondo cui l’uomo «ritratto» nel sacro telo è Gesù Cristo, sottolineando come la Sindone rappresenti «una lettura sinottica del racconto evangelico». Il lenzuolo non può essere un manufatto medioevale perché «in quel tempo non c’erano conoscenze adatte ad una simile fabbricazione. L’unica ipotesi – ha aggiunto lo studioso – è che nel 1300 ci sia stata una crocifissione di un uomo in modo da simulare quella di Gesù, ma è un’ipotesi che non ha nessuna giustificazione»

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Come mai l’uomo sembra nato per credere in Dio?

Dalle colonne de The Telegraph un dibattito su fede e scienza.

Matthew Taylor, direttore generale della Royal Society of Arts ed esperto del rapporto tra scienza e fede, risponde alla promozione del nuovo libro dell’ateo Philip Pullmann su Gesù Cristo con un articolo intitolato: Siamo nati per credere? In un precedente articolo, Pullmann anticipava il contenuto del suo nuovo libro descrivendo la sua posizione: «Le tradizioni e la lingua del cristianesimo sono così profondamente radicate nella mia memoria, nei miei nervi e muscoli, che nemmeno un intervento chirurgico potrebbe rimuoverli. Tuttavia, i ricordi non sono sufficienti a sostenere una fede». Eppure non bisogna dare per scontato che la nostra mente sia così predisposta alla fede religiosa. Per molti studiosi è proprio il segno della “griffe” che il Creatore ha voluto lasciare nell’uomo, una sorta di promemoria.

L’intellettuale Taylor ha risposto: «L’obiettivo di altri atei stridenti, come Richard Dawkins, Christopher Hitchens o Daniel Dennett, è quello di usare il martello della scienza e della razionalità per rompere le catene della superstizione religiosa. Gli intellettuali del passato avevano predetto che la fede sarebbe deperita a fronte dell’espansione della conoscenza umana. Ma le tendenze demografiche indicano che la percentuale di popolazione mondiale che segue una religione salirà a circa l’80 per cento nei prossimi decenni. Anche nei paesi a bassa osservanza religiosa – come la Gran Bretagna – non si è verificato alcun calo del numero di coloro che dicono di credere in Dio. Mentre possiamo sbarazzarci dei miti d’infanzia, la nostra predisposizione a credere nel soprannaturale persiste». L’esperto cita anche il biologo evoluzionista ateo David Sloan Wilson, secondo cui la fede religiosa ha contribuito a rendere i gruppi di uomini primitivi più coesi, più cooperativi e più fraterni, e quindi maggiormente in grado di combattere i nemici meno organizzati. Ma non è tutto. Secondo Taylor «c’è qualcosa nel modo di svilupparsi dei singoli esseri umani che rende sensibili alla fede religiosa. Per molte ragioni, e in molti modi, gli esseri umani sono fatti per credere. Anche se il potente romanzo di Pullman incoraggia ad abbandonare il cristianesimo organizzato, è probabile che la loro fame di sacro presto trovarà qualche altra espressione».

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Cina: record di battesimi ai riti pasquali nonostante ateismo di stato

Radio Vaticana riporta che la partecipazione alla solenne celebrazione della Santa Pasqua in Cina ha superato tutti gli anni precedenti. Secondo l’Agenzia Fidae, nella Cattedrale della diocesi di Bao Ding tantissimi non cristiani dopo avere assistito ai riti si sono iscritti al corso di catechismo. Durante la Veglia pasquale 15 catecumeni sono stati battezzati, hanno ricevuto il sacramento della Cresima e la Prima Comunione. Nella diocesi di Nan Chong, oltre 30 catecumeni adulti durante la veglia pasquale celebrata nella Cattedrale, hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Secondo il parroco, «la percentuale dei giovani e degli adulti supera visibilmente l’anno scorso». Oltre mille i fedeli che hanno preso parte alla solenne celebrazione. Nella parrocchia di Ju Lu, della diocesi di Xing Tai, nella provincia dell’He Be nella notte di Pasqua sono stati battezzati 24 adulti e 19 bambini mentre in quella di Gui Lin della provincia di Guang Xi durante la solenne celebrazione pasquale 2 donne sono state battezzate e una 60ina di anziani hanno ricevuto il sacramento dell’unzione degli infermi. Il tutto nonostante -o forse a causa- dell’oppressione dell’ateismo governativo. Infatti, da AsiaNews arriva la notizia che il Vescovo di Bamengagli è stato messo agli arresti domiciliari dal governo cinese (ufficialmente ateo): si rifiutava infatti di celebrare con un altro vescovo scomunicato dalla Santa Sede nel 2006 perché ordinato dalla dall’Associazione patriottica e non dalla Chiesa cattolica. L’associazione patriottica è un organismo creato dal governo per edificare una Chiesa nazionale separata dalla Santa Sede, così da estirpare il cattolicesimo dal suolo cinese. Sempre da AsiaNews la storia di Bisham, uno dei tanti battezzati in India nel giorno di Pasqua.

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L’atea Ronchetti (PD) insulta pesantemente la Chiesa e viene cacciata dalla giunta

«Mi viene un pensiero molto cattivo – aveva postato giovedì 1 aprile l’assessore Ronchetti sulla propria bacheca di Facebook – Non è che i preti non vogliono l’aborto perché vogliono a loro disposizione tanti bambini?». La pessima battuta è nata dall’assessore del PD delle politiche sociali di Carpi. Il suo nome è Miria Ronchetti e sul suo account Facebook si definisce “serenamente atea” e “disperatamente di sinistra”. La Repubblica racconta che in poche ore la notizia è arrivata direttamente sul tavolo del sindaco che, nonostante le scuse, la ritrattazione e la cancellazione della frase incriminata da parte della Ronchetti, le ha tolto tutti gli incarichi politici affermando in un comunicato: «Quanto avvenuto ha fatto venire meno il rapporto fiduciario tra di noi. Chi ricopre cariche istituzionali, a qualsiasi livello, non credo possa permettersi dichiarazioni del genere». La Curia inizialmente non è intervenuta, ma dopo l’estromissione dell’assessore il vescovo Elio Tinti e tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, hanno condiviso felicemente la scelta del sindaco. Ecco come l’incontenibile frustrazione atea può spezzare una carriera, seppur misera, in un secondo.

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