Sosteniamo l’assegnazione del Premio Nobel allo scrittore Eugenio Corti

La provincia di Monza e Brianza (Lombardia), cuore della produttività italiana, ha deciso all’unanimità di spendersi ufficialmente per promuovore l’assegnazione del Nobel per la Letteratura al grande scrittore italiano Eugenio Corti, autore del famosissimo «Il cavallo rosso», considerato uno dei migliori romanzi europei degli ultimi 25 anni. Il libro è stato affidato nel 1983 ad una casa editrice sconosciuta, ma presto lo si è tradotto in sette lingue e nel 2010 è arrivato alla sua 25° edizione. Intorno a lui è nata in questi anni l’Associazione culturale internazionale Eugenio Corti. Nei suoi libri emergono con grande stile, i grandi valori della cristianità e del cattolicesimo della terra brianzola e italiana, gli stessi che hanno costruito l’Europa. Con una scrittura avvincente, Corti, getta un fascio di luce sulla storia, sottolineando le contraddizioni dei movimenti ideologici che hanno percorso il Novecento. La pagina Facebook dedicata allo scrittore la trovate qui.

Come sostenere la candidatura al Premio Nobel.
E’ possibile procedere in uno dei seguenti modi:

1. Inviare un messaggio di posta elettronica al Comitato per l’Assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura ad Eugenio Corti all’indirizzo nobelcorti@aciec.org. Occorre specificare il proprio: nome, cognome, data e luogo di nascita, professione, città e nazione di residenza.

2. Per la raccolta di più firme, scaricare e compliare questo modulo e spedirlo successivamente via posta elettronica, fax o posta ordinaria ai recapiti specificati nel modulo stesso. Il presidente del Comitato è il dott. Sergio Mandelli.
Onorificenze già ricevute. Nel 1994 Eugenio Corti è risultato essere lo scrittore d’ispirazione cristiana più amato dal pubblico. Nel 2000 ha ricevuto la Medaglia d’Oro al merito della Cultura Cattolica. Nel 2007 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro da parte del comune di Milano. Nel 2009 la Provincia di Milano gli ha conferito il premio Isimbardi e il 28 novembre, in un sondaggio effettuato da Le Figaro Magazine (il settimanale del quotidiano francese) tra venti intellettuali di spicco transalpini, è stata scelta l’opera di Corti, ad indicare il romanzo più importante apparso in Francia negli ultimi 25 anni. Nel febbraio 2010 è stata la Regione ad attribuirgli il premio Lombardia, e ad un convegno a Milano, nel Palazzo reale, è stato proposto ufficialmente il nome di Corti per il Nobel e il riconoscimento di senatore a vita” della città.

Come sostenere la candidatura di Corti al Premio Nobel – Associazione Eugenio Corti.
La Brianza candida lo scrittore Eugenio Corti al Premio Nobel – MonzaBrianza News
Corti, scrittore che merita il Nobel per la letteratura – MonzaBrianza News.

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Ecco cosa ha fatto la Caritas Italiana nel 2009

Presentato a Roma il Rapporto annuale 2009 di Caritas italiana. Sono stati circa 32 i milioni di euro (31.713.990) utilizzati nel 2009 per progetti e attività in Italia e nel mondo in risposta alle grandi emergenze economico-sociali e umanitarie e ad una quotidianità di vicinanza a chi soffre. Fra questi, 19 milioni circa utilizzati in Italia, 8 milioni nel mondo e 3 milioni per le spese di gestione. RadioVaticana riporta che sono stati 3mila i volontari inviati dalle 16 Delegazioni regionali Caritas nelle tendopoli e tra le popolazioni abruzzesi terremotate, da aprile 2009 a marzo 2010 e sono 23mila le persone che hanno fatto offerte a Caritas italiana per questo evento. Sempre in Italia, sono 1.273 i giovani che prestano servizio civile in 82 Caritas diocesane, a cui si aggiungono 56 all’estero, mentre in autunno sono stati immessi in servizio altri 987 giovani in Italia e 76 all’estero. 195 invece i progetti 8×1000 presentati da 114 Caritas diocesane, per un valore di circa 12 milioni di euro. Sul fronte “comunicazione” spicca l’aumento del 109,5% degli accessi al sito www.caritasitaliana.it rispetto al 2008 (1521 utenti unici quotidiani). In 80 Paesi del mondo sono stati realizzati decine di progetti e 280 microprogetti.

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Spagna, aumento del 40% dei pellegrini a Santiago di Compostela

Nella prima metà dell’anno 2010 si è registrato un aumento del 40%, rispetto al 2004, del numero di pellegrini che hanno percorso almeno 100 km del Pellegrinaggio di Santiago. Lo ha rivelato il presidente della comunità autonoma della Galizia, Alberto Núñez Feijoo, regione in cui è presente Santiago de Compostela. I pellegrini anno dopo anno sono infatti in continuo aumento. Nel 2004 si toccò il record con 180mila pellegrini, nel 2005 calarono a 94mila, nel 2006 100mila, nel 2007 115mila, nel 2008 126mila, nel 2009 sono saliti a 146mila e guardando la prima metà dell’anno si pronosticano più di 200mila pellegrini per il 2010. Il sito internet, www.peregrinossantiago.es, si è per l’occasione aggiornato e ha introdotto nuove lingue: castigliano, inglese, francese, tedesco e italiano. La notizia è ripresa dallagenzia DICI, dal quotidiano spagnolo Libertad en Religion e da Wikipedia.

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L’antifascista Francesco Nitti: «grazie a Pio XII per l’aiuto agli ebrei»

Uno dei più autorevoli esponenti dell’antifascismo, membro del Partito Radicale Storico, politico decisivo nel corso della prima guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra italiano, fu sicuramente Francesco Saverio Nitti (1868-1953). Come è emerso dall’archivio Nitti, presso la Fondazione Luigi Einaudi di Torino, incrociato con quello vaticano, ebbe relazioni molto strette e di profonda stima con Pio XII, sia prima che dopo la guerra. Lo ha riportato l’esperto di storia contemporanea Roberto Perici su L’Osservatore Romano. Interessante quello che Nitti disse a fine guerra, prima che le leggende su Pio XII cominciassero a formarsi. Al teatro San Carlo di Napoli, il 3 ottobre 1945, dedicò a Pio XII la parte conclusiva della lunga orazione, lodando l’aiuto che, “per volontà del Pontefice”, le strutture ecclesiastiche avevano prestato ai perseguitati e agli ebrei. Perseguitati, tocca ricordarlo, a causa della fede nel darwinismo sociale (come ha anche confermato lo storico Bernard Bruneteau nel suo celebre “Il secolo dei genocidi” (Il Mulino 2006), e ripreso da Il Corriere della Sera). Il discorso avvenne dopo 8 mesi dall’annuncio della conversione al cattolicesimo del Rabbino Capo di Roma, Eugenio Zolli e della sua famiglia, che difficilmente si sarebbe verificata se Nitti non avesse avuto ragione su Pio XII.

Ecco la conclusione del discorso di Francesco Nitti: «Nell’ora più trista della vita dell’Europa in cui il nostro continente è stato più minacciato dalla barbarie del nazismo, cioè dalla crudeltà metodica e scientifica e per pregiudizi di razza [cioè il darwinismo], per volontà di potenza, la persecuzione più crudele ha infierito, il Papa Pio XII ha sentito allora il dovere, nella misura delle sue possibilità, di difendere la causa dell’umanità. In nome del cristianesimo ch’è umanità, ha inteso che tutti i perseguitati appartenevano alla stessa famiglia, anche quelli che per la loro origine, per le loro idee, per la loro azione erano considerati come nemici della Chiesa. Il giorno in cui ebrei, massoni, socialisti, comunisti, radicali sono stati sotto la minaccia di morte, il Papa ha fatto aprire loro come rifugio, in Italia come in Belgio e come in Francia e altrove, le chiese, i monasteri, i conventi, monaci e preti si sono prestati, per volontà del Pontefice, a salvare quanti erano in pericolo e, nel nome di Cristo sono stati salvati non pochi ch’erano ritenuti nemici di Cristo» (Dichiarazione al teatro San Carlo di Napoli, 3 ottobre 1945).

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Renato Vallanzasca: «sono sempre un ateo convinto»

Uno dei più famosi criminali italiani è senz’altro Renato Vallanzasca, tornato alle cronache in questi giorni per aver chiesto la liberazione condizionata dopo 40 anni di carcere. E’ stato condannato a quattro ergastoli e 260 anni di galera a causa di sette omicidi, settanta rapine, numerosi sequestri ed evasioni. Ha ucciso anche in carcere, armato di coltello ha colpito ripetutamente al petto un detenuto, commettendo ulteriori atrocità sul corpo del giovane ormai esanime e arrivando a decapitarlo. Nel 2004, durante un’intervista, rispose così alla domanda del perché indossasse una croce al collo: «sono sempre un ateo convinto, ma la porto perché me l’ha regalata una persona cui tengo molto di cui però preferirei non parlare» (da Nonazism). Vallanzasca non si è mai veramente pentito, in un’altra intervista, ebbe infatti modo di dire: «Io non sono un pentito, non sono cattolico e forse non sono nemmeno cristiano. Io ho una visione critica del mio passato e di quello che ho fatto» (da Aforismi.it). Sottolineiamo anche come l’UAAR inserisca orgogliosamente Vallanzasca nel suo elenco di “famosi non credenti”, in buona compagnia tra Stalin, Mussolini, Pol Pot, Mao e tutti i peggiori uomini del XX secolo (vedi qui). Vallanzasca ha tenuto a offrire dei giudizi morali: «un uomo che si sposa è un coglione, un uomo che si sposa e poi divorzia, dimostra al mondo di aver fatto una coglionata». Sante parole…

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Gian Enrico Rusconi, ecco uno dei nuovi amici atei di Benedetto XVI

L’ultimo intellettuale a svoltare a favore di Ratzinger è un big dell’opinione laicista: Gian Enrico Rusconi, noto accademico, storico, politologo ed editorialista de La Stampa. In prima pagina sul quotidiano, scrive: «Il Papa sarà anche «teso e stanco» come annotano le agenzie di stampa, ma le sue parole sono lucide e puntuali». Si riferisce alle parole del Santo Padre sul sacerdozio, che «non deve diventare strumento per guadagnare una posizione sociale». L’articolo è intitolato “Ratzinger paga anche per gli atri”, e continua elogiandolo: «settimane fa, davanti alla infelicissima vicenda degli abusi su minori da parte di alcuni esponenti della Chiesa, il Pontefice ha avuto parole di penitenza e di sofferenza molto efficaci nella loro semplicità. Questo Pontefice, snobbato un po’ da tutti, nonostante le parole di deferenza curiale che lo circondano, sta forse trovando il suo inatteso profilo». Rilevando il cambiamento di impostazione con il carisma del grande comunicatore Giovanni Paolo II, Rusconi critica l’atteggiamento superficiale di certi giornali e le operazioni mondane e materiali in cui certi esponenti della Chiesa sembrano coinvolti e chiude dicendo «è bene che si alzi la voce sofferta del Papa. Purché non si dica che è solo stanchezza. O che si riferisce ad altro». Il Foglio fa notare le varie critiche arrivate al Pontefice dallo stesso Rusconi, che risalgono a soltanto due mesi fa. Raggiunto il traguardo dei cinque anni di pontificato, Papa Ratzinger si trova inaspettatamente circondato da nuovi amici (come Melloni, Zizola ecc..). Si tratta di eminenti esponenti della cosiddetta “chiesa critica”, intellettuali e big del cattolicesimo progressista ma anche dell’ateismo laico che fino a ieri erano tra i più acerrimi oppositori del suo pontificato.

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A Padre George Coyne il premio per la Ricerca Scientifica

Il Premio internazionale alla libertà è istituito da “Società Libera”, sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con il Comune e la Provincia di Lucca. “Società Libera” è formata da importanti esponenti del mondo accademico ed imprenditoriale, che intendono arricchire il dibattito culturale e contribuire così al processo di trasformazione della società italiana. Il premio 2010 per la ricerca scientifica è andato a George Coyne, astrofisico di fama mondiale e sacerdote cattolico, già direttore della Specola Vaticana. Padre Coyne è tutt’ora a capo di un gruppo di ricercatori presso l’università dell’Arizona e sono noti i suoi studi sulla polarimetria. Il religioso è anche un membro attivo dell’Unione Astronomica Internazionale, della Società di Astronomia Americana, dellla Società di Astronomia del Pacifico, della Società di Fisica Americana e della Società di Ottica Americana. L’ asteroide 14.429 porta il suo nome e su Wikipedia si può trovare l’elenco delle sue pubblicazioni scientifiche. La manifestazione, svoltasi venerdì scorso con grande partecipazione di pubblico, è stata trasmessa ieri sera su Rai 2 alle 23.45. Tra gli ospiti i cantanti Edoardo Bennato, Samuele Bersani e Mariella Nava. La notizia è presa da RadioVaticana.

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Crescono i cattolici in Corea del Sud: 116mila in più nel 2009

Continua a crescere il numero dei cattolici in Corea del Sud. Ben 116mila persone hanno abbracciato il cattolicesimo nel solo 2009.

Al contrario della Corea del Nord, dove i cristiani sono perseguitati dal regime ateo-comunista, nella Corea del Sud c’è stato un aumento annuale e graduale del 2-3% dei cattolici e nel 2008 hanno superato i 5 milioni (11% della popolazione). Cresce anche l’ordinazione di sacerdoti, 4913 in tutto (il 69% tra i 20 e i 40 anni): uno ogni 1171 fedeli. Nel 2009 ne sono stati ordinati 149, 21 più del 2008.

Le statistiche sono state compilate sulla base di documenti pastorali raccolti da 16 diocesi, sette università cattoliche e numerosi istituti religiosi coreani. La più grande è l’arcidiocesi di Seoul, dove risiede il 27,4% dei cattolici e il numero dei battezzati nel 2009 è salito a 157mila. La notizia è riportata da AsiaNews e da RadioVaticana.

La redazione

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Roma, scoperte le più antiche immagini degli apostoli

Fabrizio Bisconti, sovrintendente archeologico ai lavori delle catacombe di Santa Tecla a Roma ha annunciato la scoperta delle icone di Pietro, Andrea e Giovanni, grazie all’utilizzo della tecnica laser. Barbara Mazzei, direttrice dei lavori di restauro, ha dichiarato che “la scoperta dimostra l’introduzione e la diffusione del culto degli apostoli nelle origini del Cristianesimo”.

Un anno fa nelle catacombe romane era emersa la figura di San Paolo e in questi giorni anche quelli degli apostoli (ne avevamo già parlato in Ultimissima 16/6/10). La Repubblica riporta che alla conferenza stampa sui dettagli dell’importante ritrovamento archeologico, Bisconti ha annunciato: “sono le più antiche immagini degli apostoli e risalgono alla fine del IV Secolo. Per Andrea e Giovanni si tratta delle più antiche rappresentazioni in assoluto, mentre immagini dell’apostolo Pietro si hanno già verso il 350″.

Il laser, con la consulenza gratuita del Cnr di Sesto Fiorentino (in particolare Siano dell’Istituto di Fisica applicata), ha svelato l’immagine di un collegio apostolico con Cristo al centro tra gli apostoli, come di solito era raffigurato nelle absidi delle basiliche romane. Le immagini degli apostoli sono situate a circa mezzo chilometro dalla basilica di San Paolo fuori le mura e le icone sono disposte sul soffitto di un cubicolo fatto edificare da una nobildonna del tardo Impero romano, che commissionò la decorazione della tomba. Secondo l’archeologo, “tutto coincide” con la vita religiosa cristiana di Roma di quel tempo: “Alla fine del 300 a Roma vive San Girolamo, che dà avvio a una sorta di ascetismo quasi monacale, coinvolgendo diverse matrone della città. E la donna sepolta in quel cubicolo poteva essere una di queste aristocratiche che, convertita al Cristianesimo, viaggia poi in Terra Santa per vedere i luoghi degli apostoli. Poi, al ritorno, fa riprodurre le loro immagini sulla tomba”. La notizia è anche ripresa da RadioVaticana e da Il Corriere della Sera.

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Snejder diventa cattolico: battezzato alla Pinetina grazie a capitan Zanetti

Dopo la partita Olanda VS Giappone, sotto la maglietta del campione interista Wesley Sneijder in molti hanno notato un rosario, simbolo della conversione del giocatore. La notizia sta rimbalzando su tutti i quotidiani sportivi. Sneijder è infatti diventato cattolico dopo un percorso iniziato con l’amore per la sua ragazza Yolanthe Cabau. Si è così fatto battezzare in una cerimonia celebrata alla Pinetina di Appiano Gentile prima di partire con la Nazionale arancione per i Mondiali in Sudafrica. Lo stesso giocatore racconta al giornale “de VolksKrant”: «Ad Appiano c’è una cappella e lì mi sono fatto battezzare. Insieme ai miei compagni sono andato una volta a messa e ho percepito nel loro modo di prendervi parte una tale forza e una tale fiducia da rimanerne turbato». Molto del merito va anche a capitan Zanetti, cattolico praticante, che ha mediato con il cappellano e, accelerando i tempi, ha fatto seguire a Sneijder il corso di catechismo necessario per gli adulti prima di ricevere il sacramento. Wesley abita a cento metri dal Duomo e racconta delle sue giornate di preghiera: “Prego ogni giorno, e seguo con Yolanthe ogni domenica le funzioni. La fede è un qualcosa che mi dà forza. Alle volte le mie convinzioni mi mantengono saldo e determinato, a volte prego per avere più forza. Ogni giorno, poi, recito il Padre Nostro con Yolanthe. Cerco sempre un angolo prima delle partite per pregare”. Ecco forse spiegata la trasformazione di questo giocatore: prima normale giocatore nel Real Madrid in Spagna e poi autentico fuoriclasse e leader nell’Inter in Italia e nella sua nazionale (da FC Inter News 23/6/10, Sharapova.it, La Gazzetta dello Sport e grazie ad Antonio per la segnalazione).

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