Andrea Bocelli: «canto per diffondere il Vangelo»

boccelliUno dei più famosi cantanti al mondo ha donato la sua voce per sostenere un gruppo di giovani impegnati in una missione di evangelizzazione di strada e di spiaggia. E’ accaduto in questi giorni sulla spiaggia di Riccione al Bagno 85.

Come sempre i ragazzi hanno seguito l’animazione pomeridiana fatta di musica, danza e testimonianze. Poi, alle 21, la Messa, dove centinaia di persone dentro e fuori la chiesa dell’Alba hanno goduto dell’interpretazione di Andrea Boccelli del Panis Angelicus e dell’Ave Maria di Schubert. L’affluenza alla celebrazione è stata talmente alta che neppure il grande schermo allestito all’esterno della chiesa è riuscito a soddisfare tutti i presenti. Il tenore ha giustificato così il suo gesto ad Avvenire: «L’amicizia e l’ammirazione che nutro per queste persone di buona volontà. Volevo portare il mio piccolo contributo all’iniziativa. Spero di non aver distolto con la mia presenza l’attenzione verso la buona notizia annunciata da questi giovani». Ad organizzare la missione sono i giovani della comunità Nuovi Orizzonti.

Di recente il famoso tenore -conosciuto in tutto il mondo, capace di vendere 70 milioni di dischi e che ha cantato due volte davanti a Benedetto XVI -ha divulgato un video su Youtube in cui ha ringraziato sua madre per non aver abortito. Lo ha fatto con la speranza di incoraggiare altre madri ad agire nello stesso modo. Bocelli chiude l’intervista dicendo: «Ciascuno è stato dotato di un carisma, di un talento. La voce è lo strumento che ho ricevuto, ma è importante l’uso che se ne fa: io cerco di migliorarmi sempre. Il prossimo anno canterò per la pace in Israele. E se il Papa dovesse chiamarmi ancora, garibaldinamente risponderei volentieri: obbedisco, Santità!».

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Lourdes: esplosione….di pellegrini

Domenica scorsa un falso allarme bomba ha costretto i responsabili del santuario di Lourdes a evacuare gli oltre 30mila pellegrini che lo affollavano per la festa dell’Assunzione. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta e gli inquirenti stanno cercando di capire se si sia trattato solo del gesto di uno squilibrato oppure di un atto invidioso mirato a colpire in modo simbolico una delle festività più sentite del cattolicesimo. Il rettore del santuario ha risposto ad Avvenire: «Qualcuno ha voluto farci del male, ma l’unico risultato che ha ottenuto è stata una grande e inattesa pubblicità al pellegrinaggio mariano del 15 agosto. E’ comunque un gesto vile se si pensa che ha preso di mira molti malati». Sopratutto è abbastanza curioso che faccia notizia la temporanea chiusura del santuario e non invece l’arrivo di decine di migliaia di pellegrini nel giorno dell’Assunzione., ma probabilmente è una cosa così normale che non fa più notizia. Giorgio Paolucci, caporedattore di Avvenire, scrive nelleditoriale: «se non fosse stato per l’allarme bomba di Lourdes il popolo dei fedeli non sarebbe salito neppure incidentalmente agli onori delle cronache televisive. Trentamila solo nella località francese, migliaia nei luoghi-simbolo del nostro Paese: Caravaggio, Loreto, Pompei, solo per citare i più noti, ai quali si aggiungono decine di siti meno famosi ma che hanno un posto di riguardo nel cuore di tante persone». Gente di ogni età e condizione sociale, che a Ferragosto ha scelto di andare a Messa in un luogo dove si ricorda un’apparizione di Maria o un evento prodigioso attribuito alla sua intercessione. Italiani e stranieri: tanti, questi ultimi, sempre più numerosi, che rinnovano e alimentano una fede messa spesso a dura prova dall’avventura migratoria.

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Ecco come la fisica può aiutare a credere a Dio

L’ex rettore della Gonzaga University, J. Robert J. Spitze, ha annunciato l’uscita del suo ultimo libro dal titolo molto accativante: Nuove prove dell’esistenza di Dio: contributi di fisica contemporanea e filosofia. Dall’assimetria dello spazio-tempo universale alle incredibili coincidenze cosmiche, l’autore -prendendo in esame gli sviluppi della fisica e della filosofia degli ultimi 40 anni- presenta, a detta della GlobeNewswire, un’abbondanza di prove scientifiche convincenti per l’esistenza di Dio. Mike Robinson afferma: «Spitze presenta le prove costruite sui concetti quali la teoria delle stringhe, la cosmologia quantistica e il concetto di infinito matematico, per citarne alcuni. Questo intrigante assortimento di elementi di prova fornisce al lettore forti ragioni per sapere che Dio è la sorgente trascendentale del cosmo e dell’umanità». Il libro è stato presentato in varie università e anche al Discovery Istitute. Spitze ha presentato il suo testo dicendo: «La mia speranza è che questo libro possa aprire gli occhi e aiutare a ragionare come fecero i grandi geni scientifici come Einstein, Eddington e altri grandi fisici, i quali erano animati da una profonda fede nell’esistenza di Dio». Spitzer è stato professore accademico alla Georgetown e alla Seattle University, ha pubblicato cinque libri e numerosi articoli accademici, ha fondato sei istituti nazionali e ha una buona conoscenza della filosofia, della scienza e dell’etica. E’ anche direttore del Magis Center of Reason and Faith, ente non-profit dedicato ad esplorare e presentare la stretta connessione tra ragione e fede, appellandosi alle recenti scoperte in campo astrofisico e filosofico.

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Umberto Veronesi in difesa di RadioVaticana e delle sue onde elettromagnetiche

Strana la vita…il mangiapreti, l’abortista convinto, il difensore dei diritti civili contro la “bieca chiesa” ecc…, oggi è il primo alleato di Radio Vaticana. Umberto Veronesi, uno dei massimi esperti italiani di cancro, sta infatti preparando controdeduzioni al servizio della Santa Sede per difendere la Radio cattolica dall’accusa di radiazioni elettro magnetiche, le quali hanno presumibilmente causato il cancro agli abitanti limitrofi alle antenne. Intervistato da Repubblica, ha affermato: «C’è un abuso, che a noi oncologi appare particolarmente evidente, della parola e soprattutto del concetto di cancro. Le sostanze e le attività veramente cancerogene, sono note e classificate in varie categorie, a seconda del livello di nocività. Quest’elenco non comprende le onde elettromagnetiche».

Sul Corriere della Sera viene ricostruita la vicenda, che vede coinvolti Radio Vaticana e un’allenza di verdi fantaecologisti e bigotti anticlericali: nel 1952 furono concessi allo Stato della Città del Vaticano 3 chilometri quadrati a Santa Maria in Galeria (Roma Nord) per elevate le antenne di Radio Vaticana. Successivamente arrivarono anche quelle della Marina Militare. Il terreno circostante era deserto per chilometri, ma con gli anni, si coprì di costruzioni, molte delle quali abusive. Gli abitanti, trovatisi a ridosso degli impianti, a dispetto ogni legge urbanistica, furono spinti dall’alleanza verde-anticlericale a manifestare contro “il cinismo omicida della Chiesa“ che attentava alla loro salute. Molti oncologi, a cominciare dal più illustre, Umberto Veronesi, hanno fin da subito negato l’esistenza di un legame tra il cancro e le onde. Vi è contrasto di opinioni nella stessa Unione Europea. Radio Vaticana e la Marina Militare si sono attenuti alle prescrizioni dell’Istituto internazionale, lo Icnirp, che in base al “principio di precauzione”, stabilisce i limiti delle emissioni. Una Commissione del ministero italiano della Sanità ha verificato che Radio Vaticana non superava questi limiti. Non vedendo arresa l’alleanza anticlericale, una nuova Commissione, questa volta internazionale, dopo quella regionale e quella nazionale ha dichiarato: «I dati da noi raccolti non confermano un’associazione tra gli impianti radio e le leucemie infantili. Anzi, non v’è alcuna base biologica né consistenza epidemiologica su una eventuale relazione tra esposizione a adiofrequenze e rischio tumori» (vedi alcuni rapporti). Anche il maggior esperto italiano della leucemia infantile, il prof. Andrea Pession, ha negato, a nome dei colleghi, un legame dimostrabile tra cancro e onde (vedi l’articolo: La scienza assolve Radio Vaticana, ma gli atei non ci stanno).

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India: in aumento le vocazioni religiose e sacerdotali

In varie zone dell’India e in particolare nelle regioni settentrionali, stanno continuando a fiorire le vocazioni alla vita religiosa e al sacerdozio. Il tutto nonostante (oppure a causa di) discriminazioni e violenze nei confronti dei cristiani. Il vescovo di Nashik, mons. Felix Anthony Machado risponde così a RadioVaticana: «La Chiesa non reagisce a queste violenze, ma vive col potere del Vangelo. Questa è la vitalità della Chiesa in India, soprattutto nelle zone delle nuove missioni perché tanta gente ha sete del Vangelo di Gesù. La vocazione alla vita religiosa rappresenta un modo di vivere pienamente la chiamata del Vangelo di Gesù». La stessa cosa sta avvenendo in molte parti del mondo, come ad esempio in Australia (vedi Ultimissima 9/6/10). Nel continente indiano è anche molto diffusa la devozione e la gratitudine verso Madre Teresa di Calcutta e le suore che continuano anche oggi la loro opera, poiché le migliaia di persone rinate dopo averla incontrata sono ancora vive. Addirittura il governo indiano, in segno di gratitudine, ha proclamato il 26 agosto, anniversario della sua nascita, la “Giornata nazionale degli Orfani”. Nella capitale Delhi è stata innalzata in totale accordo tra indù, cristiani e musulmani, un monumento dedicato a lei. Ancora una volta dimostrato che la secolarizzazione dell’Europa è solo un’eccezione di quanto avviene nel mondo. La notizia è riporta dall‘agenzia Fides.

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Duro attacco all’ateismo moderno sul blog più seguito al mondo

Su uno dei blog più visitati al mondo sono cominciati ad apparire una serie di articoli molto critici verso l’ateismo moderno. Il blog statunitense si chiama The Huffington Post, fondato nel 2005 ed in breve tempo diventato numero uno della classifica Technorati. E’ un aggregatore di notizie e spazia dalla politica alla tecnologia, dall’attualità all’intrattenimento. Ha una media di 9 milioni di visitatori unici al mese e alcune firme prestigiose sono state Barack Obama, Hillary Clinton, Michael Moore, Madonna, Larry David, Nora Ephron e Nancy Pelosi (vedi Wikipedia). Uno dei primi articoli è firmato da Alan Lurie e intitolato: Anatomia di un ateo arrabbiato, parte 1. L’autore ha diviso l’articolo in 3 domande e ha inziato dicendo: «Ho letto la maggior parte dei libri dei cosiddetti “New atheist”, scritti sopratutto dopo il 9/11. Ciò che mi ha colpito di più è il tono arrabbiato, sarcastico e sprezzante. Essi ritengono la religione un pericolo, perché incoraggia le persone a credere a cose che non sono vere, disabilitando il nostro pensiero critico e portando le persone ad agire malvagiamente. La religione, e la nozione di Dio, scrivono, devono quindi essere eliminati. Ma l’ateismo è una tendenza in fase di invecchiamento ed è stata fortemente messa in dubbio sul piano storico e teologico da molti autori, tra cui eminenti scienziati e filosofi». Nell’articolo che abbiamo sintetizzato si risponde ad alcuni argomenti più caldi degli atei moderni.



1) Perché si attacca la religione e la fede confondendola col fondamentalismo?
Perché tanti di questi nuovi atei insistono sul fatto che chi è religioso abbia le stesse convinzioni fondamentaliste dei fanatici musulmani? Questo è sbagliato. La verità è che la maggior parte delle persone religiose (68% degli americani) non è fondamentalista, un numero molto elevato non interpreta la Bibbia letteralmente e non segue ciecamente il dogma della sua fede. E, naturalmente, esiste molta gente che crede in Dio ma non è religiosa. Solo i bambini (e gli adulti non cresciuti) pensano a Dio come ad una specie di super-essere tra le nuvole che scrive direttamente i libri e punisce quelli che non fanno esattamente come “lui” richiede. Questi nuovi atei sembrano assumere le stesse caratteristiche delle religioni che criticano. Se la loro preoccupazione poi è che la religione non è razionale, allora cosa dobbiamo dire dell’amore, dell’arte, della musica, dell’altruismo, e di tutto quello che vi è di vitale per la nostra felicità e crescita?

2) Perché gli atei moderni sostengono testardamente che la religione è la causa della maggior parte delle guerre, e che le persone di fede sono contro la scienza?
Si parla di Crociate, Inquisizione, 9 / 11… Ma le più devastanti guerre NON sono state religiose: Vietnam, Corea, seconda guerra mondiale, prima guerra mondiale, le guerre napoleoniche, l’America e la rivoluzione francese, la grande conquista del mondo antico… E’ evidente che la più grande distruzione è venuta non da religiosi, ma spesso da regimi atei e militanti. Inoltre, molte persone di fede nella storia sono stati scienziati e pensatori radicali come Mosè Maimonide, Isaac Newton, Renée Descartes, Frances Bacon, e Max Planck (vedi gli altri sul nostro elenco). Tutti uomini che hanno creduto profondamente in Dio e nelle loro esplorazioni scientifiche. Infine, i nuovi atei sembrano non prendere in considerazione tutto ciò che la religione ha portato di positivo: la lotta per la giustizia sociale, la creazione di organizzazioni di beneficenza, il sostegno della comunità e la chiamata alla compassione.

3) Perché gli atei moderni sono così arrabbiati e amareggiati?
Gli atei moderni sembrano voler pensare a se stessi come cattivi ragazzi (è prevalentemente un fenomeno maschile ), si ribellano alle autorità e insistono dicendo di essere una minoranza perseguitata. Anche se forse questa è una posizione pubblicitaria, non è comunque supportata dai fatti. Indagini in tutto il mondo dimostrano che le persone “non religiose” o “atee” sono circa il 10%-20%. In realtà l’ateismo, oltre ad essere contraddittorio, ha molto in comune con la religione. In America, mentre gli atei moderni pretendono di essere i portavoce della razionalità e di un futuro migliore di pace, molte delle loro posizioni sono chiaramente irrazionali, di fatto sbagliate, e violente nelle loro implicazioni. Il loro desiderio di distruggere la religione, e la loro parodia infantile del concetto di Dio, rivela un livello di odio e di chiusura mentale che deriva dal rifiuto di prendere in considerazione altro da sè.

Alla fine dell’articolo è scritto che nel prossimo saranno esposte le ragioni di questa irrazionalità e cattiveria (verrà pubblicata una sintesi anche qui). Il sito The Huffington Post, ha ricevuto i Webby Award 2006 e 2008 come miglior blog di politica, è stato classificato come blog più potente nel mondo dall’Observer nel 2008 e nominato secondo nella classifica dei 25 migliori blog del 2009 dal Time Magazine. La co-fondatrice Arianna Huffington è la dodicesima donna più influente nei media del 2009 (da WikiEnglish).

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Malattia e psicologia: i credenti sopravvivono di più rispetto agli atei

La rivista americana “Liver Transplantation” ha pubblicato in questi giorni un interessante studio fatto da ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Pisa e del Centro trapianti di fegato dell’università di Pisa, diretti dallo psicologo Franco Bonaguidi. Essi riguardano il rapporto tra la religiosità del paziente e la sua eventuale guarigione dopo un trapianto di fegato. Lo studio mostra che il livello di sopravvivenza è maggiore in quelli in cui il fenomeno “religiosità” è presente in maniera attiva, cioè coloro che si affidano a Dio, hanno fede in Lui e cercano di percepire la Sua volontà anche nella malattia. Anche la rivista “Psychology and Health” nel febbraio 2010 aveva mostrato come la religiosità provochi una significativa riduzione della mortalità generale; e sulla rivista “Biology of Blood and Marrow Transplantation” di questo mese, uno studio di psicologi statunitensi mostrerà come l’assenza di spiritualità nel paziente aumenta il rischio di morte dopo il trapianto di cellule ematopoietiche. Lo studio italiano, pubblicato pure su Interscience.com, è commentato da Carlo Bellieni su l’Osservatore Romano. Il bioetico spiega che l’uomo trova nell’atteggiamento di ricerca del trascendente non un ostacolo, ma un forte alleato. Molto di misterioso sta racchiuso nell’animo e nella psiche umana ed entrambi hanno da guadagnare anche fisiologicamente dalla religiosità. Poveri neodarwinisti: se il credente sopravvive all’ateo significa darwinianamente che ha caratteri genetici più forti e positivi (e probabilmente più “razionali”). Di conseguenza dovremmo aspettarci l’estinzione totale dell’ateismo a causa della sopravvivenza del più forte?

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Nicola Cabibbo: il cattolico che ha fatto progredire la fisica mondiale

In Italia i maggiori fisici sono tre: Carlo Rubbia, Antonino Zichichi e Nicola Cabibbo. Purtroppo quest’ultimo ci ha lasciato il 16 agosto scorso. Le sue teorie sulle particelle elementari sono presenti in tutti i libri di fisica. Membro attivo del Cern di Ginevra, ha insegnato nelle università di Roma La Sapienza e Tor Vergata, capo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 1985 al 1993 e dell’Enea dal 1993 al 1998. Ha avuto anche il merito di inaugurare, a partire dal 1984, il filone di ricerca che ha portato alla costruzione dei supercomputer capaci di fare fino a 100 miliardi di operazioni al secondo. Dal 1993 era presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, della quale faceva parte dal 1986. Fu anche padre delle idee sviluppate da due fisici giapponesi premiati con il Nobel. Il comitato decise però incredibilmente di escluderlo, nonostante anni prima avesse assegnato scandalosamente a Dario Fo il premio Nobel per la letteratura… Repubblica titola: «Addio a Nicola Cabibbo, che meritava il Nobel». Tutti erano infatti convinti non soltanto che le ricerche inaugurate da Cabibbo sarebbero state premiate, ma che il premio Nobel sarebbe stato condiviso dai tre ricercatori. Il quotidiano di sinistra continua: «Capitolo Nobel a parte, la sua fama mondiale di fisico teorico gli ha portato premi e onorificenze, la nomina a membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e quella, ancora più ambita per un italiano, a membro della National Academy of Sciences, di cui fanno parte soltanto Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia e Giorgio Parisi.». Nel 1963 pubblicava sulla rivista Physical Review Letters l’articolo che lo avrebbe reso famoso nel mondo, quello in cui introduceva il teorema dell«’angolo di Cabibbo»: è la pubblicazione scientifica più citata di tutti i tempi.

Scienza e fede. Come gli altri due maggiori fisici italiani era profondamente credente e devoto cattolico. Ha affrontato con grande equilibrio il rapporto tra scienza e fede. Evoluzionismo e cosmologia sono i stati i temi sui quali è intervenuto più volte, così come il rapporto fra conoscenza scientifica e testo biblico e fra scienza e persona umana. Egli sottolineava spesso che la teoria dell’evoluzione non è in contrasto con l’opera della Creazione e le due non si contraddicono affatto. Sono gli ‘-ismi’, ovvero il creazionismo che pretende di negare l’evoluzione e l’evoluzionismo che pretende di negare la Creazione, che entrano in contrapposizione, proprio perché si fa confusione tra i due piani. Su Avvenire Franco Gaboli, fisico direttore del planetario ravennese lo ricorda con molto affetto. Altri articoli si trovano su Il Corriere della sera, Avvenire, Il Giornale, Il Sole 24 ore, Radio Vaticana e La Stampa.

Alcune citazioni
«La scienza non può porre difficoltà alla fede, perché quello che scopre è vero e non può essere in contrasto con la creazione» (da Il Sole 24 ore).

«Oggi tra gli scienziati cattolici è chiarissimo che si può benissimo credere nell’evoluzionismo e nella Creazione (non nel creazionismo). Dire il contrario è come sostenere che la Terra è piatta o il Sole si muove perché così diceva la Bibbia» (Nicola Cabibbo in Darwin bersaglio della destra di Romeo Bassoli)

«La teoria dell’evoluzione può essere fastidiosa per i cristiani perché sembra entrare in conflitto con l’idea della creazione divina. Questa paura è, tuttavia, infondata. Ciò che entra in contrasto con la creazione divina è la possibile estensione della teoria dell’evoluzione in una direzione materialistica, il cosiddetto evoluzionismo. Ciò che l’evoluzionismo sembra dire, e sto pensando ad autori come Dawkins, è che non c’è necessità di Dio. Ma questa estensione della teoria di Darwin non è parte di ciò che è stato scoperto dalla scienza» (da National Catholic Reporter, 08-10-2008).

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Il miliardario Gubay dona il suo patrimonio alla Chiesa cattolica

Albert Gubay è la 68esima persona più ricca del mondo. Fin da piccolo sognava di diventare ricco e ha promesso a Dio che se lo avesse esaudito avrbbe donato la metà della sua fortuna ai poveri. Così è stato. Il DailyMail ha rivelato che il milionario ha mantenuto la promessa e ha donato 480.000.000 £ ad enti di beneficenza cristiani, rimanendo con 10 milioni per vivere la sua vecchiaia. Il magnate ha dichiarato che la metà dei soldi andrà alla Chiesa Cattolica e alle sue opere di carità. Nel 1997 in un documentario televisivo ha dichiarato: «con questo patrimonio, è la mia fede a mantenermi sulla retta via». Gubay è infatti un cattolico praticante e vive nell’Isola di Man, nel Regno Unito. Ha fatto fortuna nella vendita al dettaglio con la catena di supermercati Kwik save. La notizia è apparsa anche su Forbes.com.

Un altro miliardario, il fondatore di Domino’s Pizza, Thomas Stephen “Tom” Monaghan, filantropo, attivo in opere di beneficenza e proprietario di una delle maggiori fortune del mondo, ha affermato che seguendo la Dottrina Sociale della Chiesa, ha investito diversi miliardi di dollari negli ultimi dieci anni senza trascurare i valori evangelici. Ex ateo convertito cattolico ha reso pubblica l’ultima delle sue idee, abbastanza sorprendente e stravagante: creare in Florida la prima «città cattolica» del mondo, la città dell’Ave Maria, nella quale promuovere la cultura, il rispetto della vita, la cura per l’ambiente e la libertà, senza vendere né pornografia né contraccettivi, in breve: seguirà la dottrina sociale cattolica. La notizia è riportata su Religion En Libertad. In passato ha già dato vita alla prima università cattolica degli Stati Uniti e le centinaia di studenti che occupano le aule del College Ave Maria saranno i principali beneficiari di questo “paradiso urbano”.

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The Medical News: il 76% dei medici americani crede in Dio

Esattamente cinque anni fa è uscito un importante studio sul Journal of General Internal Medicine, nel quale si dichiarava che la maggior parte medici (3 su 4) si professa profondamente religiosa e crede ad una vita ultraterrena (neurologi, anatomisti, fisiologi, cardiologi, chirurghi, medici legali, pediatri e psichiatri). La situazione non è cambiata affatto e anzi sembra dilagare. Queste conclusioni, ha riportato The Medical News, hanno contraddetto ricerche precedenti che mostravano come le persone tendono a diventare meno religiose se l’istruzione e il reddito si alzano di livello. Farr Curlin, medico e docente presso l’Università di Chicago, ha rivelato che tra i 1125 medici degli Stati Uniti intervistati, il 76% di questi crede in Dio e quasi il 60% in una sorta di aldilà. Alcuni vogliono far credere che la scienza sia opposta alla religione e invece -continua l’esperto- chi si trova ad applicare la ricerca scientifica per aiutare l’uomo è tradizionalmente un uomo religioso (non a caso gli ospedali sono nati in ambito cristiano). Non stanno chiusi in laboratorio, ma sono continuamente a contatto con la vita e la morte, con le persone, il male e il dolore, la guarigione e l’aiuto verso il prossimo. I ricercatori hanno anche scoperto che il 90% dei medici ha dichiarato di partecipare alle funzioni religiose, almeno occasionalmente. FoxNews aggiunge altre informazioni: i medici sono più propensi a partecipare alle funzioni religiose rispetto alla media della popolazione degli Stati Uniti, il 55% dei medici ha dichiarato che la propria fede influenza il modo in cui svolgere il proprio lavoro e che, mentre oltre l’80% della popolazione degli Stati Uniti è protestante o cattolica, il 60% dei medici ha dichiarato di essere diviso in entrambi i gruppi. Edward Hill, presidente della American Medical Association, ritiene che la religione e la ricerca medica siano completamente compatibili, a patto che i medici non forzino le proprie convinzioni sui pazienti. Lo psicologo Hills ha invece detto che «la fede in un essere supremo è di vitale importanza per la capacità dei medici di prendersi cura di pazienti». La secolarizzazione dell’Europa (o meglio, di una parte di essa) è l’unica eccezione al mondo.

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