Antony Flew: dall’ateismo granitico all’adesione “scientifica” a Dio

E’ di oggi la notizia che il celebre fisico Stephen Hawkins ha cambiato idea e ha dichiarato che per spiegare l’origine dell’Universo non è necessario pensare a Dio. Attendiamo di leggere le sue spiegazione che riabilitano così la vecchia e screditata generazione spontanea. Ma c’è chi cambia idea anche in senso opposto: «Credo che l’universo sia stato creato da un’Intelligenza infinita e che le sue intricate leggi manifestino ciò che gli scienziati hanno chiamato la Mente di Dio. Ritengo che la vita e la riproduzione abbiano origine da una Fonte divina». Sembrerebbe la solita affermazione teistica di un onesto pensatore in ricerca religiosa il quale, osservando il cosmo, ne deduce la provenienza da un Dio creatore. Ma se tale frase è uscita dalla penna di quello che per decenni è stato uno degli atei più celebri del pianeta, beh, allora, la faccenda si fa interessante. Avvenire racconta che è lo stesso Antony Flew, filosofo inglese nato nel 1923 e morto lo scorso 8 aprile, docente in diverse università (Oxford, Aberdeen, Toronto), ad aver messo tutto nero su bianco nel suo ultimo libro, finalmente arrivato anche in Italia: “Dio esiste. Come l’ateo più famoso del mondo ha cambiato idea” (Alfa e Omega 2010).

Dalla negazione granitica di Dio all’adesione “scientifica” ad un Essere superiore. Nel 2007, quando è stata pubblicata la versione originale, aveva suscitato un vespaio di polemiche, compresa la reprimenda del solito zoologo ateo Richard Dawkins, che aveva attribuito a una decadenza senile la conversione di Flew, suo maestro di un tempo. Ovviamente la reazione infantile di Dawkins è errata: Flew stesso ha previsto nell’introduzione questo genere di critiche e dimostra nello svolgimento del pensiero una chiara lucidità di giudizio e un ribaltamento completo e ragionato delle affermazioni fino a quel punto promosse.

Militanza atea. Il super ateo ed ex marxista di Oxford fece la sua prima e pubblica professione di ateismo davanti ad un gigante del pensiero cristiano novecentesco, lo scrittore (e apologeta convertito) Clive S. Lewis, il narratore delle celebri “Cronache di Narnia”. Espose il suo pensiero in 35 opere sulla sua mancanza di religiosità, interpretando il pensiero di Wittgenstein in chiave anti-religiosa: «Sfidavo i religiosi a spiegare come dovessero essere comprese le loro assunzioni», ovvero ad affermare la «logica» del dichiarare vera l’esistenza di Dio. Produsse poi altre due opere fondamentali, “God and Philosophy” e “The Presumption of Atheism”, nel quale, rifacendosi a David Hume, sosteneva che «le tesi cosmologiche e morali a favore dell’esistenza di Dio non fossero valide. […] Sostenevo che una discussione sull’esistenza di Dio dovesse iniziare col supporre l’ateismo e che l’onore della prova dovesse spettare ai teisti».

La conversione. Ma nel 2004 si accorse di aver sbagliato tutto. Ad aiutarlo lo sviluppo scientifico. Per l’occasione scelse una platea importante, un convegno a New York: «Annunciai che accettavo l’esistenza di un Dio». E la motivazione era opposta e speculare alla negazione di un tempo: «Perché credo così, pur avendo esposto e difeso l’ateismo per più di mezzo secolo? È per il quadro del mondo che è emerso dalla scienza moderna, in particolare credo che il materiale del Dna abbia dimostrato, con la complessità quasi incredibile delle disposizioni di cui si necessita per generare la vita, che l’Intelligenza debba essere stata così coinvolta nel far sì che questi elementi diversi operassero insieme». Flew riconosce di essere sulla scia di altri che, come lui, hanno trovato nella ricerca scientifica una chiave per dimostrare che affidarsi a Dio non è una pia illusione. L’ex ateo cita, in primis, Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione, di cui riprende questo passaggio: «La ragione mi parla dell’impossibilità quasi di concepire l’universo e l’uomo come il risultato di un mero caso o di una cieca necessità. Questo pensiero mi costringe a ricorrere a una Causa Prima dotata di un’intelligenza». Tra gli altri, Flew cita John Polkinghorne, pastore anglicano e grande filosofo della scienza di Cambridge, e Francis Collins, colui che ha portato a termine la mappatura del genoma umano e autore del fortunato “Il linguaggio di Dio” (Longanesi).

E’ rischioso quindi per un ateo riflettere troppo profondamente sulla propria posizione, può darsi che alla fine non ne sia più convinto. Flew chiude la sua confessione accennando al cristianesimo: «Alcuni sostengono di aver stabilito un contatto con questa Mente. Io no. Ma chi lo sa cosa potrebbe accadere in seguito? Certamente la figura carismatica di Gesù è così speciale che è sensato prendere in seria considerazione l’annuncio che lo riguarda. Se Dio si è davvero rivelato è plausibile che lo abbia fatto con quel volto». Su Youtube è possibile visionare una presentazione del libr

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

Il filosofo Coombs: «gli atei non possono eludere le grandi domande della vita»

In questi giorni è apparso su The Guardian un articolo molto interssante. E’ firmato da Nathan Coombs, un giovane filosofo della prestigiosa Royal Holloway University of London. Egli afferma: «Thomas Kuhn ha sostenuto che ogni rivoluzione del pensiero umano comporta non solo il progresso, ma anche una perdita. E’ ciò che è avvenuto con l’ascesa dell’ateismo a partire dal 18° secolo, in coincidenza con una visione del mondo più empirista».

Egli sostiene che da questo momento in poi, elementi accessibili alla sola logica induttiva siano stati sempre più abbandonati alla torre d’avorio composta da filosofi e teologi. «Il risultato -continua Coombs- è che esiste una dimensione del mondo che il sistema scolastico laico ignora quasi del tutto: cioè, la metafisica. Contrariamente al folklore modernista, essa non è una qualche reliquia di pensiero pre-illuminista». La sua rilevanza persiste in due modi: 1) Il primo riguarda la nostra comprensione del mondo attraverso modalità che sfuggono al metodo empirico. Ad esempio l’idea degli eventi: i fenomeni senza alcuna verificabile proprietà, ma che appaiono indispensabili per dare un senso a questioni relative alla causalità e alla trasformazione. 2) Secondo e più importante, ci sono i grandi “Perché?”. Domande che svolgono un ruolo irriducibile nel pensiero esistenziale sulla vita: “Perché esiste qualcosa piuttosto che il niente?”.

«Queste domande che gli atei trascurano, -continua il filosofo-, giocano un ruolo importante nella vita di tutti. Troppo spesso atei ipocriti rifiutano di affrontare questi temi durante i dibattiti con i religiosi, facendo credere che la propria mancanza di riflessione su tali questioni sia in realtà un marchio di garanzia di maturità». In realtà non è possibile escludere queste domande dalla vita, per questo l’ateismo moderno si è buttato disperatamente nelle braccia del dio scienza (scientismo, appunto), chiedendo illusoriamente ad essa di dare un significato alla propria vita.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

Scienziati contro Dawkins: «ha ancora una vecchia visione dell’evoluzione»

Sono tanti, sempre più, gli scienziati (quelli veri) che si oppogono alla visione totalitaria e scientista del sacerdote ateo più famoso del mondo, lo zoologo pensionato Richard Dawkins. Oggi tocca all’emerito docente di linguistica all’Università delle Hawaii, Derek Bickerton. In un articolo su Psychology Today ha criticato il punto di vista del “talebano di Darwin”: «Il determinismo genetico di Richard Dawkins vede i geni come spietati dittatori che impongono le loro volontà irreversibili su tutte le forme di comportamento e sulla fisiologia. Effettivamente i geni sono veramente potenti, determinando quante membra avrà un organismo, di quale tipo e quanto grandi dovranno essere, con un’influenza relativamente leggera legata all’ambiente. Ma per quanto riguarda il comportamento è diverso. I geni non lo determinano. Ne consegue che, mentre la fisiologia è cumulativa, il comportamento non lo è». Mentre per il materialista Bonicelli la coscienza «è una facoltà spuntata fuori quasi dal nulla» (cfr. Le forme della vita, pag. 156), per Dawkins tutto sarebbe spiegabile dalla casualità darwinistica: dalla morale al libero arbitrio, dalla pietà (definita «imperfezione darwiniana»), all’amore (per lui non esiste amore o amicizia disinteressata ma solo utilitaristica), dall’altruismo fino alla monogamia.

Eppure, proprio l’inadeguatezza dei geni a spiegare l’uomo ha fatto nascere un nuovo filone di ricerca la Evolutionary developmental biology, “evo-devo” che, come dice Bicketon, dimostra che «i geni sono lontani dall’essere dittatori. Essi sono pluripotenti e le interazioni tra geni producono risultati molto diversi. Si sta dimostrando che gli animali possono giocare un ruolo decisivo nella loro evoluzione, essi praticano comportamenti che vanno al di là di quanto dicono i loro geni. Dawkins e i neodarwinisti sono vittime di una visione superata di evoluzione».

Anche Steven Rose, biologo della Open University e University of London, ha avuto modo di criticare Dawkins: «Le tecniche riduzionistiche della scienza non sono in grado di affrontare le complessità del mondo sociale, le interazioni del cervello ad esempio. Occorre una comprensione molto più ampia, animata da uno spirito assai meno riduzionista di quello di Dawkins. Occorre una comprensione decisamente più olistica. Questo è il nuovo tipo di scienza che viene forgiato attualmente» (da La scienza e i miracoli, TEA 2007).

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

Zhao Xiao: «l’economia cinese trarrebbe vantaggio da diffusione del cristianesimo»

Zhao Xiao è un economista cinese di primo piano, il quale ha guadagnato l’attenzione per aver sostenuto che l’economia cinese trarrebbe vantaggio dalla diffusione del cristianesimo. La sua biografia è anche presente su Wikipedia. L’economo ha recentemente scritto un saggio in cinese intitolato: «Dio è il mio presidente del consiglio», basato sull’ormai celebre ed apprezzato documento economico, intitolato: “Economie di mercato con le chiese ed economie di mercato senza Chiese” (vedi qui). Dopo averlo scritto si è convertito al cristianesimo. Frontline lo ha intervistato e lui ha raccontato: «Nel 2002 mi sono recato in America per studiare le differenze tra le economie di mercato degli Stati Uniti e la Cina. L’unica differenza fondamentale che ho scoperto è che in America ci sono chiese dappertutto. Così ho scritto quell’articolo famoso. Ho scoperto che c’è un fondamento basato sulla moralità cristiana dietro le spalle dell’economia americana. In Cina ci siamo concentrati molto sulle riforme economiche senza prestare attenzione al fondamento morale. Grazie a questo articolo, durante l’ultima riunione del Comitato Centrale del XIV Partito Comunista Cinese, si è deciso di approfondire i rapporti tra l’economia e i concetti di moralità».

Ma -ha chiesto l’intervistatore- che rapporto c’è tra l’economia e la moralità?
Xiao ha dato una risposta molto lunga, che sintetizziamo: «La morale cristiana è in grado di fornire un tipo di motivazione che trascende la ricerca di profitto. Sappiamo che l’America è un paese fondato dai Puritani, il cui sogno era creare una città su una collina per permettere che il mondo vedesse la gloria di Gesù Cristo. Quindi il loro scopo era fare affari per la gloria di Dio, una motivazione che trascende il profitto. Non c’è cultura che può eguagliare quella della carità cristiana, dell’amore incondizionato». Poi l’economo ha parlato della sua conversione: «Nel 2002, quando ho scritto quell’articolo, non era un cristiano. Solo dopo le mie osservazioni da studioso ho cominciato ad osservare le chiese americane, ad entrarvi ed osservarle. Erano tutti molto amichevoli, tutti così felici. Soprattutto quando ho visto coppie di 70 o 80 anni ancora così giovani e innamorate. Questo mi ha veramente commosso. Ho visto l’amicizia, la buona volontà tra le persone e l’amore reciproco. Ho cominciato a studiare la Bibbia, ma volevo ancora dimostrare la non esistenza di Dio. Dopo più di tre mesi ho ammesso la sconfitta. Questo è il libro che manca nella cultura cinese».

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

Evoluzionisti scoprono nuovi errori nel pensiero di Charles Darwin

L’evoluzione è certamente un dato di fatto (anche se non è galileanamente dimostrabile). Quello che è assurdo e che va fortemente criticato sono gli -ismi: il creazionismo (protestante americano), lo scientismo, il riduzionismo, il razionalismo e sopratutto il neodarwinismo, quella deriva filosofica che strumentalizza il pensiero di Darwin per giustificare la propria posizione ateistica. La selezione naturale è una teoria scientifica non un dogma, è falsificabile e criticabile come tutte le altre teorie. E’ inoltre piena di lacune e di non spiegazioni e questo la rende molto traballante, sono quindi ridicoli i tentativi delle cricche laiciste, con a capo Richard Dawkins, di promuovere l’ateismo basandosi sul dogma darwiniano (qui il pensiero di alcuni grandi evoluzionisti contemporanei).

Dogma, ripetiamo scorretto ed incompleto, come dimostrano le sempre più critiche che riceve, non solo da ambienti creazionisti ma anche da quelli laicisti. Si veda il testo pubblicato recentemente anche in Italia da due evoluzionisti atei: Gli errori di Darwin (di cui abbiamo parlato più volte: Ultimissima 29/4/10 e Ultimissima 1/5/10). Uno degli autori, l’evoluzionista Massimo Piattelli-Palmarini, ha addirittura dichiarato: «Il darwinismo è morto e non resuscitabile» (cfr. Ultimissima 18/6/10).

Due anni fa era la rivista scientifica New Scientist a screditare il pensiero di Darwin. E in questi giorni alcune riviste di biologia stanno pubblicando altri risultati che contraddicono il pensiero del grande naturalista sulla sopravvivenza del più forte. Ad esempio, Biology Letters ha scritto: «Charles Darwin ha avuto torto quando ha sostenuto che la concorrenza fra le specie è stata la forza trainante fondamentale dell’evoluzione. Lui ha immaginato un mondo in cui gli organismi hanno combattuto per la supremazia del più forte. Ma la nuova ricerca individua la disponibilità di “spazio vitale” non abitato da altri animali, piuttosto che la concorrenza, come il fattore fondamentale per l’evoluzione». Questi nuovi studi sono stati condotti dagli evoluzionisti Sarda Sahney, Michael Benton e i colleghi dell’Università di Bristol, i quali hanno dichiarato alla BBC News: «La concorrenza non ha giocato un grande ruolo nello schema generale dell’evoluzione».

Questo è solo un esempio fra i tanti che dimostra la fallacità del darwinismo. Ma la questione è diventata per alcuni una questione assolutamente ideologica e folle. Il talebano di Darwin, Richard Dawkins, proprio quest’anno ha pubblicato il suo ultimo ed ennesimo noioso libro intitolato “Perché Darwin aveva ragione” e il suo chierichetto Piergiorgio Odifreddi lo ha preceduto con “In principio era Darwin“. Fra qualche anno sarà necessario avviare un filone di pensiero che tenti la riconciliazione tra ateismo e scienza.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

La Lega Nord: «l’Europa rimarrà cristiana»

Il quotidiano della Lega Nord, attualmente terzo partito politico italiano più importante e quello con maggiore crescita di consensi (vedi qui), ha preso posizione dopo la visita di Gheddafi in Italia e le sue esternazioni sull’Islam. L’edizione di oggi intitola a caratteri cubitali: “L’Europa sia cristiana”. Il professor Del Valle spiega: «Il rischio concreto si chiama Turchia, vero cavallo di Troia dell’espansione islamica». Il quotidiano sintetizza la posizione del Carroccio dopo le frasi del Colonnello: «Si preoccupi di garantire in Libia i diritti di cui gode ogni volta che viene nel nostro Paese». Anche il sindaco di Treviso ha dichiarato: «Noi siamo la Padania e cercheremo di mantenerla cristiana», mentre è già nato un gruppo su Facebook chiamato: L’Europa è cristiana, non musulmana (con già 1600 amici). La Lega ha raddoppiato nel 2010 i propri consensi ottenendo un avanzamento generalizzato in tutte le regioni del Nord e anche in quelle cosiddette “rosse”. La notizia è stata ripresa da Repubblica. Abbiamo già avuto modo di sottolineare l’ottimo operato del Carroccio nell’articolo: Lega Nord compatta a favore del crocifisso: «è una battaglia laica».

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

Il miracolo di Lanciano e le analisi scientifiche

Tra tutti i miracoli eucaristici, quello di Lanciano (Abruzzo), avvenuto nel 700 circa, è il più antico e documentato. L’unico, nel suo genere, ad essere stato autenticato senza riserve dalla comunità scientifica (compresa la commissione dell’Organizzazione mondiale della Sanità), a seguito di rigorose ed accurate analisi di laboratorio.

La vicenda.
Il prodigio in questione accadde a Lanciano (Abruzzo), nella piccola Chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano tra il 730 e il 750, durante la celebrazione della Santa Messa presieduta da un monaco basiliano. Egli, subito dopo la transustanziazione, dubitò che le specie eucaristiche si fossero realmente trasformate nella carne e nel sangue di Cristo, quando, improvvisamente, sotto gli occhi dell’attonito frate e dell’intera assemblea dei fedeli, la particola e il vino mutarono in un pezzo di carne e in sangue. Quest’ultimo si coagulò in breve tempo e prese la forma di cinque sassolini di color giallo-marrone (su EdicolaWeb si può trovare una descrizione più dettagliata).



Analisi scientifiche.
1) Dopo alcune analisi sommarie effettuate nel corso dei secoli, nel 1970 le reliquie poterono essere studiate da un esperto di fama internazionale, il Prof. Odoardo Linoli, docente in Anatomia e Istologia Patologica ed in Chimica e Microscopia Clinica, nonché Primario Direttore del Laboratorio di Analisi Cliniche e di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Arezzo. Linoli, coadiuvato dal Prof. Bertelli dell’Università degli Studi di Siena, dopo i doverosi prelevamenti, il 18/9/70 eseguì le analisi in laboratorio e rese pubblici i risultati il 4/3/71 in una relazione dal titolo “Ricerche istologiche, immunologiche e biologiche sulla Carne e sul Sangue del Miracolo Eucaristico di Lanciano” (le conclusioni sono visionabili anche sull’enciclopedia Wikipedia1 e Wikipedia2. Egli stabilì che:

2) I due campioni prelevati dall’ ostia-carne erano costituiti da fibre muscolari striate non parellele (come quelle muscolari scheletriche). Questo e altri indizi certificarono che l’elemento esaminato era, come la tradizione popolare e religiosa aveva da sempre ritenuto, un pezzo di “carne” costituito da tessuto muscolare striato del miocardio (il cuore).

3) I campioni prelevati dal coagulo di sangue erano costituiti da fibrina. Grazie a diversi test (Teichmann, Takayama e Stone & Burke) e analisi cromatografiche venne certificata la presenza di emoglobina. Le parti coagulate erano quindi effettivamente costituite da sangue coagulato.

4) Grazie al test immunoistochimico della Reazione di Precipitazione Zonale di Uhlenhuth, si stabilì che, sia il frammento di miocardio che il sangue, appartenevano certamente alla specie umana. Il test immunoematologico della reazione detta di “assorbimento-eluizione”, stabilì invece che entrambi appartenevano al gruppo sanguigno AB, lo stesso ritrovato sulle impronte anatomiche anteriore e posteriore del corpo dell’uomo della Sindone.

5) Le analisi istologica e chimico-fisica dei campioni prelevati dalle reliquie non hanno rilevato alcuna presenza di sali e composti conservanti, comunemente impiegati nell’antichità per il processo di mummificazione. Inoltre, al contrario dei corpi mummificati, il frammento di miocardio è stato lasciato allo stato naturale per secoli, esposto a forti escursioni termiche, ad agenti fisici atmosferici e biochimici e, nonostante questo, non si nota nessun accenno di decomposizione e le proteine di cui sono costituite le reliquie si sono mantenute completamente integre.

6) Il Prof. Linoli ha escluso categoricamente la possibilità che le reliquie siano un falso architettato nel passato, in quanto ciò avrebbe presupposto la conoscenza di nozioni anatomiche umane molto più avanzate di quelle diffuse tra i medici del tempo, le quali avrebbero consentito di rimuovere il cuore di un cadavere e di dissezionarlo al fine di ottenere un frammento di tessuto miocardico perfettamente omogeneo e continuo. Inoltre, nel volgere di un brevissimo arco di tempo, esso avrebbe subito necessariamente una grave e visibile alterazione per deliquescenza o putrefazione.

7) Nel 1973 il Consiglio superiore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, O.M.S./O.N.U. nominò una commissione scientifica per verificare le conclusioni del medico italiano. I lavori durarono 15 mesi con un totale di 500 esami. Le ricerche furono le medesime di quelle effettuate dal prof. Linoli, con altri complementi. La conclusione di tutte le reazioni e di tutte le ricerche confermarono ciò che già era stato dichiarato e pubblicato in Italia.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

Un’associazione di atei decide di finanziare le missioni cristiane

Un cane che morde il padrone non interessa a nessuno, mentre un padrone che morde il cane fa sempre notizia. Così ha fatto scalpore sapere che una fondazione atea ha iniziato a promuovere la beneficenza tra i suoi membri incoraggiandoli a donare denaro ad organizzazioni religiose. La Fondazione Beyond Belief (“Oltre la fede”), che ha sede in Georgia, ha infatti designato la London Quaker Peace Social Witness (associazione di cristiani quaccheri), come uno dei 10 enti di beneficenza che saranno sostenuti in questo trimestre. «Le reazioni della comunità atea hanno spaziato da applausi a rantoli di sgomento», ha dichiarato il laico umanista Dale McGowan, direttore esecutivo della fondazione. «Molti enti religiosi fanno un lavoro straordinario e la Fondazione Beyond Belief è orgogliosa di sostenerli». Il finanziamento contribuirà a realizzare progetti di pace in Africa e in Asia meridionale. McGowan ha anche dichiarato che alcuni membri hanno abbandonato la fondazione dopo questa decisione. Secondo il suo sito web, la Fondazione Beyond Belief ha 562 iscritti e ha raccolto $ 46.985 nel mese di gennaio. La notizia è apparsa su Crosswalk.com.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

La città di manoppello dona le Chiavi della Città a Benedetto XVI

Benedetto XVI ha accettato l’onorificenza del conferimento delle Chiavi della Città di Manoppello, proposta dal giornalista Paul Badde e dai cittadini. La comunicazione del Vaticano è arrivata in questi giorni. La missiva di risposta alla richiesta avanzata dai manoppellesi contiene pure l’assenso di Papa Ratzinger all’intestazione a suo nome del piazzale della basilica del Volto Santo. Qui il Papa atterrò con il suo elicottero il primo settembre 2006, quando arrivò a Manoppello per «fare conoscenza» con il Volto Santo. Il Sindaco ha dichiarato a Il centro di Pescara: «E’ un avvenimento storico per la nostra città, per la provincia e per l’Abruzzo. Benedetto XVI è stato il primo Papa a mettere piede, anche se in forma privata, a Manoppello. E’ inutile dire che c’è molta soddisfazione perchè è arrivata la conferma che il pellegrinaggio al Volto Santo del 1º settembre 2006 ha lasciato nel pontefice un ricordo indelebile».

Repubblica invece racconta l’incontro tra Gabriele Militello e il Santo Padre. Il 23/9/09 l’uomo ha perso la moglie e i due figli: Erika, giovane madre di Arianna e Alessio, li ha uccisi e poi si è tolta la vita. Ha incontrato di recente il Papa: «Sono venuto dal Papa per chiedere una preghiera e una parola di serenità che mi illumini nel mio difficile cammino. Se non avessi avuto la fede oggi non ci sarei più, sto toccando con mano come il Signore mi stia dando la forza di andare avanti e continuare a vivere».

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

Ma Hitchens e Dawkins sono realmente atei? Vediamo un pò…

In un’intervista recente su The Atlantic, Christopher Hitchens ha parlato della sua malattia terminale e della prospettiva di una morte dolorosa (dopo anni di vomito contro la Chiesa, Madre Teresa di Calcutta e le religioni). Il noto giornalista Brendan Patrick Keane, ha però concluso sull’Irish Central, che «Hitchens in fondo non è realmente un ateo». La questione ha sollevato un vespaio enorme nelle cricche antireligiose internazionali, impaurite che qualcuno potesse screditare il pensiero di uno dei loro leader religiosi (basta scrivere il nome del giornalista su google per verificarlo di persona). Ma Keane continua: «Il suo agnosticismo spesso sembra annullare Dio, ma certamente non è in grado di farlo. Lui si limita solo ad annullare la legittimità di un portavoce del divino. Inoltre in questa intervista egli amette la possibilità di un motore primo. L’ateismo è una posizione troppo sicura per Hitchens, autore del libro male intitolato male “Dio non è grande”. Nell’intervista è palese che lui è incerto».

Il giornalista si sofferma poi sul titolo e gli argomenti trattati nel libro citato, e dice: «Quando si dichiara Dio “non grande” è equivalente al guardare la vita come un bicchiere mezzo vuoto. Semplicemente non si hanno dati sufficienti per dire altro. Inoltre, se Dio esiste, se questo Motore primo c’è veramente, allora coincide col tutto. E il tutto è più grande della testa di Hitchens. Come può allora lui sapere se è Egli è grande o meno? Se Hitchens non può conoscere tutto, allora non può essere certo che la simmetria della natura vieti un’intelligenza all’origine».

D’altraparte anche l’altro santone dell’ateismo, il suo socio Richard Dawkins, è stato molto ambiguo nel cuore del suo libro più famoso: L’illusione di Dio. Egli dichiara infatti a pag. 157: «I miei amici teologi sono tornati più volte sul punto che è più sensato postulare l’esistenza di qualcosa anziché del nulla. Ci deve essere stata una causa prima di tutto [cioè, ad esempio delle leggi che lo regolano che prima non c’erano e ora ci sono]. Si, ho risposto, ma questo qualcosa dev’essere stato semplice e quindi comunque, Dio non è il termine giusto». Dawkins gioca sui termini, sulle definizioni, sviando velocemente sulla sua ammissione. Eppure l’ateismo puro nega ogni ammissione, ogni forza iniziale ed immanente, ogni volontà o entità superiore, ogni causa intelligente.

Ancora una volta si dimostra che gli ateisti moderni sono in realtà anti-teisti, cioè contro Dio e contro chi vi crede. Ma l’essere contro a qualcosa, come si vede, significa implicitamente ammetterne l’esistenza.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace