Nuovo studio su religione e ateismo in Canada
Un nuovo ed importante studio sociologico sulla religione in Canada uscirà fra poco nelle librerie americane. L’importante sociologo e sondaggista canadese, Reginald Bibby, ha infatti ultimato il suo quarto libro, intitolato “Beyond the Gods and Back: Religion’s Demise and Rise and Why it Matters” (Project Canada Books). Dopo aver intervistato per più di trent’anni i canadesi sulle loro tendenze religiose Bibby fornisce diversi, molti dei quali compilati da altri istituti di sondaggio. Elenchiamo brevemente i dati che appaiono nell’ampia recensione che il Vancouver Sun ha fatto del libro.
1) Situazione polarizzata. La prima cosa che traspare, e quella a cui è dedicata ampia parte del libro, è che i canadesi si confrontano costantemente agli statunitensi nella politica, nell’economia, nel cinema, nello sport, nella televisione e nei valori morali. Ma nella religiosità essi sono più simili alle popolazioni di paesi geograficamente più distanti. Infatti, mentre negli Stati Uniti «una persona su due crede in Dio» (cfr. Ultimissima 25/10/10), in Canada la situazione è sempre più polarizzata, cioè viene sempre progressivamente a mancare la “terra di mezzo”. Sempre più persone infatti prendono «solide decisioni sull’essere o meno credenti o se frequentare la Chiesa» e questa tendenza porta il Canada a somigliare a paesi come Israele, Spagna, Russia, Germania e Australia. Questi paesi non sono uniformemente religiosi come ad esempio Pakistan, Nigeria, India o Filippine e non sono uniformemente non religiosi (o anti-religiosi) come Giappone, Svezia, Repubblica Ceca, Hong Kong e Cina.
2) Statistiche. Per quanto riguarda le percentuali di credenti/atei, i canadesi frequentano le chiese in maniera minore degli statunitensi e ci sono molti più atei, il Canada possiede infatti la maggior parte dei non credenti di tutto il Nord America (16% della popolazione). Il 26% dei canadesi frequenta la chiesa una volta alla settimana, similmente alla Germania (30%), all’Australia (23%) e Paesi Bassi (26%). Negli Stati Uniti la frequenza settimanale alle funzioni religiose è significativamente più alta e si attesta al 43 per cento. Mentre, secondo il World Values Survey, più di quattro americani su cinque ritengono che “la vita sia più ricca con la religione”, in Canada lo sostiene il 63% della popolazione. Anche questo dato rende il Paese molto più vicino ai russi che agli statunitensi. Parlando di politica, mentre il 32% degli americani dichiara che gli atei non siano adatti ad avere una carica pubblica, in Canada la percentuale scende al 18%, dato simile ad Australia e Germania.
3) Vita oltre la morte. Un altra questione interessante emerge quando i canadesi affrontano l’argomento della morte e ciò che viene dopo essa. Sorprendentemente, i dati dei sondaggisti rilevano che su questo argomento gli atei si dividono in tante varie “credenze”. Il 50% degli atei infatti è: o «insicuro» sulla vita dopo la morte («unsure about life after death»), o crede che sarà reincarnato («will be reincarnated») o crede che “ci debba essere qualcosa oltre la morte” («there must be something beyond death»). Quindi -calcolando- almeno il 33% degli atei canadesi è sicuramente in contraddizione piena rispetto alla sua filosofia di vita. Tornando all’articolo, si spiega che questa naturale propensione che ha l’uomo verso il “non accontentarsi” è uno degli argomenti forti che i sociologi usano per sostenere che la religione e la teologia non scompariranno mai, poiché solo esse si preoccupa di fornire risposte adeguate circa l’esistenza dell’anima, della morale, della coscienza umana e della vita oltre la morte. «Anche con la crescente polarizzazione religiosa in Canada e in tutto il mondo, non vedremo una diminuzione della propensione della gente a farsi queste domande sulla vita oltre la morte», scrive Bibby.
4) Qualità della vita. I sociologi portano un’altra conclusione: «senza la religione, la speranza sarà difficile da trovare». Questo è ciò che emerge dall’osservazione empirica supportata dai sondaggi. Analizzando le risposte che i canadesi hanno dato circa la morte e la qualità della vita, i risultati dei sociologi canadesi dimostano che «le persone religiose sono molto più inclini a provare un’emozione verso la vita che, in molti casi, tende a migliorarla».