Le cellule staminali adulte efficaci anche nel post-infarto

Positivi i risultati di un trial preliminare sull’infusione di cellule staminali ricavate dal midollo osseo per il trattamento del muscolo cardiaco colpito da infarto: secondo quanto riferito in un articolo sulla rivista Circulation Research: Journal of the American Heart Association e ripreso da Le Scienze, la nuova metodica consente di alleviare il danno tissutale, contrastare l’ipertrifia cardiaca (del 15-20%) , circa il triplo di ciò che si riesce a ottenere con le attuali terapie mediche e quella delle pareti dentricolari che è una conseguenza dell’attacco di cuore.

«Le iniezioni hanno migliorato in primo luogo la funzionalità dell’area del cuore danneggiata e poi hanno determinato una riduzione delle dimensioni del cuore», ha sottolineato Joshua M. Hare, direttore dell’Interdisciplinary Stem Cell Institute dell’ Università di Miami e autore senior dello studio. La ricerca dovrà ovviamente essere confermata da ulteriori studi ma comunque è un ennessima dimostrazione dell’efficacia delle cellule staminali adulte, il cui utilizzo non comporta lo smembramento dell’embrione umano.

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Come i “nuovi atei” stanno dimostrando la verità del cristianesimo

Rendiamo noto un interessante articolo pubblicato sul Guardian a firma di Nick Spencer, il quale prende in esame alcune delle affermazioni del movimento estremista dei sedicenti “New Atheist” (dichiarando così, dal loro nome, il fallimento dei tentativi dell’ateismo precedente) per ribaltarle e spiegarne la falsità.

ATEISMO E’  IL PRIMO ALLEATO DEL CRISTIANESIMO. Ne “L’illusione di Dio”, Richard Dawkins -leader nel movimento irreligioso internazionale- rileva che pochi scienziati “d’elite” credono in Dio. L’articolista inglese osserva però -giustamente- che uno studio sociologico edito dalla prestigiosa Oxford University Press nell’aprile 2010,  dimostra che in realtà quasi il 50% degli scienziati d’elitè [negli U.S.] è religioso nel senso tradizionale e solo il 20% evita pensieri religiosi ma indica se stesso come “vicino alla spiritualità” (cfr. Ultimissima 2/7/10). Quindi in realtà gli scienziati veramente e coerentemente atei sono una netta minoranza, e ciò rispecchia perfettamente la situazione sociale. Il ragionamento che questi gruppi non religiosi fanno, mentre divulgano queste informazioni sbagliate sugli scienziati, è il seguente:  1) gli scienziati d’elitè conoscono più del resto della popolazione come funziona il mondo. 2) Un numero sproporzionato di scienziati d’elite non crede (anche se ciò è falso, come dimostrato) 3) Quindi (probabilmente) Dio non esiste.  Il ragionamento non fa una piega e anche se l’assioma iniziale fosse corretto (cioè che veramente la maggioranza degli scienziati sia atea) ogni persona di buon senso dovrebbe sottoscriverla. Noi per primi. Infatti in questo modo non solo si dimostra che soltanto il cristianesimo tradizionale sia l’unica religione possibile (escludendo quindi i fondamentalisti creazionisti), dato che è l’unica che respinge il fatto che Dio possa essere uno dei fattori della realtà e che intervenga direttamente nei processi naturali che guidano lo svolgimento del percorso naturale. Il cristianesimo insegna che Dio è creatore e sostenitore ultimo della realtà e non certo Colui che guida l’evoluzione naturale. Questo dimostra anche che i “New Atheist“, scagliandosi contro tutte le religioni che parlano di un Dio diverso da quello cristiano e specialmente quello cattolico, o il cosiddetto “Dio delle lacune scientifiche“, collaborano sicuramente all’emergere della verità. I loro diretti avversari sono ad esempio i fedeli dell’Islam, per i quali “tutto dipende da Dio”.

LE CONVINZIONI DEGLI ATEI CONFERMANO PAROLE DI GESU’. L’articolo si concentra poi sull’altro cavallo di battaglia dei pazzi fondamentalisti atei, cioè quella che vuole convincere che i cristiani siano meno intelligenti degli ateisti. E’ ovviamente un’assurdità, che tuttavia -ancora una volta- se fosse vera aiuta soltanto a dimostrare la verità della teologia cristiana derivante dalle parole del più grande rivoluzionario della storia: Gesù Cristo. Egli ha spesso osservato nei suoi tre anni di vita pubblica una certa delusione verso l’opposizione che l’élite colta del suo tempo aveva nei suoi confronti. In alcune sue parole si può anche distinguere una sfumatura anti-elitaria nel suo insegnamento, ad esempio quando dice: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli». O ancora: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 18, 3-4). E infine: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio» (Mc 10, 14-15). E San Paolo osserva: «Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono» (1Cor 1,27-28). Non solo, la la storia cristiana è interamente fondata sui poveri, gli ignoranti e i bambini. Pensiamo ai veggenti di Fatima, Lourdes e Medjugorie, pensiamo ai Santi più pregati (che non sono certo i dotti san Tommaso e sant’Agostino), alle figure del Nuovo Testamento ecc…(possibile che i presunti “inventori” del cristianesimo abbiano sempre deciso di metterlo sulle spalle a persone completamente non attendibili?). La semplicità, che è diversa dall’intelligenza anche se molti possono confondere volontariamente i piani, è una condizione fondamentale per accogliere la verità del cristianesimo.

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L’incredibile conversione di Abby Johnson, direttrice del più grande ente abortista

Nell’ottobre 2009 Abby Johnson si è licenziata. Una scelta che fanno in tanti, d’altraparte. Bisogna allora dire che la Johnson era la direttrice di uno dei più importanti centri del Planned Parenthood degli Stati Uniti, cioè l’ente abortista più grande del mondo. La faccenda diventa assolutamente singolare se si viene a sapere che ha abbandonato la direzione dell’impero abortista dopo aver assistito ad un aborto in diretta, per andare a lavorare in un centro a favore dei diritti del nascituro, operando fianco a fianco con quanti pregavano per la sua conversione.

E’ una delle tante storie incredibili, rimbalzata alllora su tutti i quotidiani del mondo, come si può vedere ad esempio su The Washington Times, The Telegraph, Foxnews o AbcNews. La Johnson, 29 anni, ha lavorato per otto anni al Planned Parenthood fino a che -come dicevamo- ha assistito nel settembre 2009, attraverso una trasmissione per ultrasuoni, ad un feto “strizzato” mentre veniva aspirato via dal ventre materno. E’ più o meno ciò che è accauto a Bernard Nathanson, uno dei medici abortisti più noti degli USA miracolosamente convertitosi e passato con i pro-life proprio dopo l’introduzione degli “ultrasuoni” (cfr. Ultimissima 24/2/11).

Il 6 ottobre ha lasciato il suo lavoro di direttrice del centro di Bryan (Texas) e si è recata alla Coalition for Life (Coalizione per la Vita), un gruppo pro-vita che in quel momento stava partecipando in varie città statunitensi alla campagna “40 Giorni per la Vita”, seguita da 7 ex-collaboratori di clinche abortiste. La Johnson ha rivelato ciò che accade in tutto il mondo, cioè che il denaro non era speso per la prevenzione ma per gli aborti. A FoxNews.com ha dichiarato che riceveva istruzioni dai suoi capi regionali per incrementare il numero di aborti realizzati, per aumentare i profitti. Anche lei -leggiamo su Zenit.it, ha raccontato, ha iniziato a pregare per coloro che erano i suoi colleghi.

Nel gennaio 2011 Abby Jonshon (qui il suo sito web), nonostante i continui attacchi personali, ha pubblicato un suo libro di memorie nel quale spiega i motivi per cui ha lasciato l’industria dell’aborto per entrare nelle file del Movimento per la Vita. Il sito LifeNews pubblica il primo capitolo. Nel volume racconta del perché respinge la contraccezione e ha deciso di entrare nella Chiesa cattolica. Fin da subito è rimasta sconcertata notando che quel bambino non nato, dopo 13 settimane, era identico all’immagine che aveva visto di sua figlia durante la gravidanza. Questo bambino si dimenava e si torceva su se stesso per evitare di essere aspirato dagli strumenti. «Quel bambino si strizzava come un canovaccio, si arricciava su se stesso. Poi cominciò a scomparire nella cannula davanti ai miei occhi. L’ultima cosa che vidi fu la sua spina dorsale perfettamente formata venire risucchiata dal tubo, e poi era sparito», si legge nei primi capitoli. Il titolo è “UnPlanned” (SaltRiver 2011). Rivela anche, per la prima volta, di aver abortito due volte durante la sua vita passata. A causa della battaglia legale con la Planned Parenthood che ne seguì, non potè parlare dei molti aspetti su cui si basa il business del Planned Parenthood e del suo trattamento delle donne. La causa però è fallita e ora finalmente questo libro è stato pubblicato. Altri dettagli sono raccontati sulla Catholic News Agency.

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L’antropologo Facchini: «il fine dell’evoluzione biologica è l’essere umano»

Il sacerdote e celebre paleontologo italiano Fiorenzo Facchini, ordinario di Antropologia dal 1976 al 2005 nell’Università di Bologna, docente di Paleontologia Umana nella Scuola di specializzazione in Archeologia dal 1985 al 2006 e attualmente professore emerito della stessa università, è membro di varie Società scientifiche italiane e internazionali, tra cui l’Istituto Italiano di Antropologia, l’Accademia delle Scienze di Bologna, l’Accademia di Scienze Naturali del Kazakhstan, la New York Academy of Sciences. Nel 2002 ha invece vinto il Premio internazionale Fabio Frassetto (2002) dell’Accademia dei Lincei per l’Antropologia. Recentemente ha scritto un interessante articolo per L’Osservatore Romano in cui affronta la tematica dell’evoluzione biologica, della complessità della vita e delle finalità della selezione naturale.

ESCLUSA UNA INTENZIONALITA’ ESTERNA. Riportiamo solo alcuni passaggi particolarmente interessanti, come quando sottolinea che: «la storia dell’universo registra una crescita di complessità a partire dal Big Bang […] Anche l’evoluzione della vita sulla Terra è segnata da una crescita di complessità a partire dalle forme ancestrali, i procarioti, di 3-4 miliardi di anni fa». Questa complessità è spiegata dalla teoria di Darwin con le innovazioni genetiche casuali e attraverso la selezione operata dall’ambiente (anche se, aggiunge Facchini, «la teoria darwiniana dell’evoluzione viene fortemente criticata da Piattelli Palmarini e Fodor e molti scienziati ammettono che essa non appare adeguata e richiede delle integrazioni. La questione deve considerarsi aperta»). L’antropologo specifica che «è esclusa qualunque intenzionalità esterna. Alla selezione naturale viene riconosciuta una funzione direttiva. Questo modo di vedere ammette però qualche principio finalistico, sia pure intrinseco alla natura. La relazione tra struttura e funzione, i programmi genetici che si formano e regolano lo sviluppo dell’embrione rispondono a un principio finalistico. Monod non lo negava, ma preferiva parlare di teleonomia. Ayala utilizza il termine di teleologia interna, connessa con la natura. Entrambi escludono qualunque intenzionalità esterna. I programmi si formano, senza che nessuno li abbia pensati».

LA CAUSALITA’ DIVINA E NATURALE NON SONO SULLO STESSO PIANO. Eppure, la spiegazione della complessità implica anche una questione filosofica a partire dall’armonia della natura. Infatti, continua lo scienziato, «la razionalità con cui funziona il sistema della natura fa pensare a una mente superiore o a un Lògos ordinatore, ha osservato Benedetto XVI. Questa deduzione non è di tipo scientifico, ma è un’argomentazione razionale che evidentemente ricollega la realtà a una causalità superiore, identificabile con Dio, e alle sue intenzioni. La questione del fine o significato della creazione non è di ordine scientifico, ma filosofico». Occorre quindi spiegare che tipo di rapporto c’è fra Dio e l’evoluzione biologica: «La causalità divina e le cause seconde non possono mettersi sullo stesso piano, non agiscono allo stesso modo. La causa divina, o causa prima, agisce attraverso le cause seconde (proprietà della materia, inanimata e vivente, fattori della natura). Ma la sua azione non va intesa come un agente esterno che si affianca a quelli naturali e guida gli eventi genetici o geologici o li integra nel loro esito. Le novità biologiche si realizzano attraverso le cause seconde, senza che si debba pensare a interventi esterni di tipo direttivo. Va riconosciuta un’autonomia alle cause seconde, che operano per le loro proprietà o regole o meccanismi, che non conosciamo ancora pienamente. Non è necessario disturbare la causalità divina per supplire o guidare in modo diretto i cambiamenti della natura, come sostiene la teoria dell’Intelligent Design. Di fatto si realizzano novità di ordine biologico che acquistano senso e rientrano nel piano di Dio». La causalità divina si può dunque conciliare con i fattori della natura che regolano eventi sia di tipo deterministico, sia del tutto casuali. Causalità e casualità si possono intrecciare.

LA COMPARSA DELL’UOMO E’ L’OBIETTIVO DELL’EVOLUZIONE. Nel finale Facchini affronta il significato che potrebbe avere la crescita della complessità, cioè una finalità generale: «dal fiorire della vita alla comparsa dell’uomo si ha l’impressione di un movimento ascensionale nella direzione dei mammiferi e dei primati per culminare nell’uomo. Riconoscere nell’uomo il senso più alto del movimento evolutivo contrasta radicalmente con la visione del darwinismo che vede nell’uomo un evento puramente fortuito, come in qualunque specie. Ma questo unico modo di vedere l'”evento uomo” non soddisfa una lettura dello sviluppo della vita nel suo insieme e il successo della specie umana. Con l’uomo si apre la grande avventura di un essere che è fornito di pensiero e di libertà, rivela una trascendenza rispetto all’animale e rimanda a una causa trascendente. Il senso o il fine dell’evoluzione può essere visto nell’uomo».

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In India del Nord 10 mila battesimi di adulti all’anno

La parte nord-orientale dell’India è il luogo in cui la Chiesa cattolica è cresciuta di più negli ultimi 30 anni, con più di 10.000 battesimi di adulti ogni anno, nonostante il divieto alle conversioni. Oggi, più del 40% dei circa 900.000 abitanti di Arunachal Pradesh, uno sato indiano, è cattolico e il loro numero è in rapida crescita.

Il Vescovo di Miao (India), George Palliparampil (soltanto nella sua diocesi ci sono 70.000 cattolici ed è un numero in aumento),  ha rilasciato un’intervista al programma televisivo “Where God Weeps”, realizzato da Catholic Radio and Television Network (CRTN), in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che soffre. L’agenzia Zenit ha ripreso la notizia.

Palliparampil ha commentato così: «credo che il maggiore successo sta nel convincimento della gente di poter trovare nella Chiesa qualcuno che cammini con loro. Non qualcuno che viene per dargli dei programmi o progetti dicendo: “Fate così e crescerete”, o “vi diamo finanziamenti perché ne disponiate come vi pare”, o ancora “pregate così e sarete salvati” … no. Ciò che hanno visto è qualcuno che si è lasciato coinvolgere in ogni aspetto della loro vita e loro l’hanno accolto».

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Il Presidente argentino si schiera a favore dei bambini non ancora nati

Il presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner ha annunciato che dal 1° maggio, oltre alle famiglie con un figlio minorenne, anche le donne in gravidanza da 3 mesi (12 settimane) potranno beneficiare di uno speciale assegno statale (chiamato “universal child allowance”). Ha continuato dicendo che il bambino nel grembo materno è come il bambino già nato in modo, e ha chiarito che «di fronte alle statistiche sulla mortalità materna, abbiamo deciso di scommettere sulla vita» (cfr. M24digital e Moneyzembra.com)

Il presidente onorario della Latina Foundation e professore presso l’Università Cattolica dell’Argentina, Guillermo Cartasso, ha elogiato la notizia poiché si è riconosciuto che il bambino non nato è una persona umana con pieni diritti. Ha definito la nuova decisione politica «incoraggiante non solo per il suo valore in sé, ma anche perché riconosce che la vita umana inizia al concepimento». Il cambiamento infatti metterà fine ai piani di approvare legalmente la pratica aborto.  La notizia è apparsa su EwwtnNews.

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L’esercito egiziano ricostruisce le chiese copte distrutte

L’esercito egiziano ha iniziato la ricostruzione della chiesa copta di S. Mina e San Giorgio di Soul, incendiata dai musulmani lo scorso 5 marzo. E’ quanto afferma AsiaNews. Le fonti sottolineato che i lavori sono iniziati da poco e saranno completamente a carico del governo.

«La chiesa verrà costruita sullo stesso luogo e con le stesse dimensioni della precedente, nonostante l’opposizione dei radicali islamici», si legge. La comunità copta ha accolto con favore la notizia, ma ha annunciato che continuerà a manifestare davanti alla sede della Tv egiziana per chiedere uguali diritti per i cristiani, a tutt’oggi negati dalla costituzione egiziana.  «La ricostruzione della chiesa è un segno di buona volontà da parte dei militari. In questi giorni anche una delegazione dell’Università di al–Azhar ha incontrato i cristiani del villaggio di Soul per comunicare la propria vicinanza». Dopo l’incendio della chiesa copta di San Mina e San Giorgio a Soul (30 km a sud del Cairo), nella capitale sono avvenuti scontri tra copti e musulmani costati 13 morti e oltre 50 feriti. Lo scorso 11 marzo, centinaia di cristiani copti e musulmani con in mano i simboli di croce e mezzaluna si sono radunati in piazza Tahrir per ribadire l’unità interconfessionale del popolo egiziano contro il fondamentalismo.

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Corte d’Appello americana: «non si possono soffocare le critiche all’omosessualità»

Martedì 15 marzo 2011 la Corte d’Appello americana ha emesso una sentenza che avrà sicuramente implicazioni di vasta portata per la libertà di parola e di pensiero sulla questione del “matrimonio” omosessuale. In particolare per le scuole, infatti i giudici hanno dichiarato che «una scuola non può soffocare le critiche all’omosessualità».

Il caso ruota intorno alla Prairie Indian School District, che -vittima di una sempre più crescente eterofobia- ha vietato agli studenti delle scuole superiori di esprimere le loro opinioni sul comportamento omosessuale. La scuola -riporta LifeNews– ha sostenuto che intendeva solo difendere i diritti degli omosessuali, ma la sentenza ha ribadito che «la nostra società non ha il diritto legale di impedire la critica delle convinzioni e dello stile di vita degli omosessuali». Se la scuola permette di sostenere l’omosessualità, allora non può contestare le critiche all’omosessualità.

La corte americana si allinea così a ciò che ha dichiarato martedì scorso l’Arcivescovo Silvano Tomasi dell’Osservatorio Permanente del Vaticano presente alle Nazioni Unite: «Le persono vengono attaccate perché prendono posizione che non supportano. Quando esprimono le loro convinzioni morali sulla natura umana vengono stigmatizzati, o peggio diffamati e perseguitati. Questi attacchi sono violazioni dei diritti umani fondamentali e non possono essere giustificati in nessun caso» (cfr. RadioVaticana). Tutti sono liberi di esprimersi e tutti sono liberi di avanzare le loro opinioni contrarie. Mai è però giustifcata la violenza, pro o contro l’omosessualità.

Riconosciuta quindi l’ipocrisia della cultura omosessualista: per proteggere i diritti degli uni si prevaricano continuamente i diritti degli altri. Per fortuna che ogni tanto qualcuno se ne accorge.

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Il biochimico Nowak: «l’evoluzione poggia su cooperazione, come il cristianesimo»

All’Università di Harvard, il direttore del programma di Evolutionary Dynamics si chiama Martin Nowak. Biochimico e matematico cattolico, nonostante la sua giovane età ha già alle spalle una brillante carriera nelle più importanti università europee: Oxford, Princeton e Harvard. Si occupa degli aspetti di biologia matematica, in particolare della dinamica delle malattie infettive, la genetica del cancro, l’evoluzione della cooperazione e del linguaggio umano. E’ membro dell’Accademia delle Scienze austriaca e ha vinto moltissimi premi, tra cui il Weldon Memorial Prize, ambito riconoscimento dell’Università di Oxford. Novak  fa anche parte della  commissione per la Templeton Foundation. Ha all’attivo circa 300 pubblicazioni scientifiche, di cui 40 si trovano su Nature e 15 su Science, le più grandi riviste scientifiche internazionali.

Settimana scorsa, in un’intervista rilasciata a NewScientist, ha parlato del suo ultimo libro, intitolato “SuperCooperators. Altruism, Evolution, and Why We Need Each Other to Succeed” (Free Press 2011).  Il tema, come si può immaginare è quello della capacità di cooperazione, che secondo Nowak è il successo dell’umanità e dell’evoluzione biologica. Riferisce dell’esistenza di 5 livelli diversi di cooperazione e della loro attendibilità scientifica.

Alla domanda più inerente all’ambito religioso, risponde: «A mio parere, un’interpretazione puramente scientifica dell’evoluzione non genera un argomento a favore dell’ateismo. La scienza non smentisce Dio, né sostituisce la religione. L’evoluzione non è un argomento contro Dio, non più della gravità. L’evoluzione spiega lo svolgersi della vita sul pianeta. Il Dio del Cristianesimo è “che Colui che senza il quale non ci sarebbe né evoluzione né tutto il resto». Il suo campo lavorativo inoltre è particolarmente suggestivo. Dice infatti: «Vedo gli insegnamenti delle religioni come la promozione verso un comportamento altruistico, di amore e perdono. Quando si guarda ai modelli matematici dell’evoluzione della cooperazione, troviamo che le strategie vincenti devono essere generosità, speranza e perdono. Ora, per la prima volta, possiamo vedere queste idee in termini matematici. Chi avrebbe mai pensato che si potresse dimostrare matematicamente che, in un mondo dove tutti pensano a sè stessi, la strategia vincente è quella di essere clementi e che chi non riesce a perdonare non potrà mai vincere?». Impressionante quindi l‘analogia con l’insegnamento cristiano, il quale -a differenza di tutte le altre religioni- è assolutamente fondato su questi aspetti. Il simbolo stesso del cristianesimo, la croce, è l’espressione di un sacrificio per amore.

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Una netta maggioranza di americani sostiene la battaglia pro-life

Una nuova indagine mostra che il nuovo “vento” pro-life che sta soffiando negli Stati Uniti ha il sostegno di un sempre maggior considerevole numero di americani. In Oklahoma invece è stato vietato l’aborto dopo le 20 settimane sulla base di prove mediche circa il dolore fetale (cfr. Ultimissima 29/10/11). Nel Minnesota si sta discutendo una legge simile. I pro-life dello Utah sono invece riusciti ad ottere l’ispezione per le cliniche abortiste due volte all’anno. In Virginia è stata approvata una legge che aumenta i controlli per queste cliniche, aumentando anche i costi di gestione (cfr. Ultimissima 21/3/11), mentre in Sud Dakota e Texas chi vuole abortire dovrà attendere 72 ore, essere informata su cosa sta facendo e vedere l’ecografia del feto umano che starà per essere soppresso (cfr. Ultimissima 25/3/11)

Un Rasmussen Reports nazionale -si legge su Ewtnews– ha rivelato che il 65% degli adulti americani ritengono che sia giusto che una donna debba attendere 3 giorni prima di abortire, durante i quali dovrà ricevere una consulenza su ciò che sta facendo. Il 24 per cento si oppone mentre l’11 per cento è insicuro. Inoltre, il 65 % degli intervistati ritiene che il periodo di attesa e le consulenze siano in grado di ridurre il numero degli aborti. L’indagine è stata condotta via telefono nelle date del 07-08 Marzo 2011, con un margine di errore del 3%.

Questo sondaggio ha anche rivelato che il 48%o degli americani approva la nuova normativa del Texas la quale richiede alle donne incinte di vedere obbligatoriamente l’ecografia del loro bambino e di ascoltare il battito cardiaco prima di abortire e il 14% è insicuro.

Questo video TimeLapse aiuta a dare un’idea della portentosa 38a Marcia per la Vita che si è svolta a Washington DC verso fine gennaio 2011, a cui hanno partecipato 400.000 persone.

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