Beatificazione Wojtyla: Israele invia ministro ebreo salvato dai cattolici

Come suo rappresentante, Israele invia alla beatificazione di Giovanni Paolo II, che si svolgerà il primo maggio in Vaticano, un ministro sopravvissuto alla Shoah grazie, ancora una volta, all’intervento di una famiglia cattolica.

Si tratta di Yossi Peled, ex comandante del Northen Command dell’esercito israeliano, scampato all’Olocausto -come spiega una nota dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede – poiché, assieme alle due sorelle, venne nascosto da una famiglia cattolica belga per tutto il periodo bellico. La notizie è apparsa su Virgilio Notizie.

Ha dichiarato in una nota: «Per me, quale sopravvissuto all’Olocausto che ha perso gran parte della famiglia durante la guerra, la beatificazione di Giovanni Paolo II è particolarmente significativa. Quest’uomo, nato in un periodo in cui si respirava un’atmosfera di antisemitismo pubblicamente approvato, insorse e sfidò coloro che avrebbero voluto asservire lo spirito della razza umana. Le immagini di lui che si incontra con gli amici ebrei della sua gioventù in Polonia sono ancora impresse nella mia mente. Le sue scuse per la sofferenza del popolo ebraico sono state a dir poco eroiche, e la sua decisione di stabilire legami diplomatici con lo Stato d’Israele ha reso possibile l’apertura di un nuovo capitolo nelle relazioni Ebraico-Cattoliche. Probabilmente nessun altro uomo è più adatto di Karol Jozef Wojtyla a rappresentare il vero spirito della Cristianità».

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Docente abbandona l’ateismo e perde la promozione: è incostituzionale

La Fourth Circuit Court of Appeals ha stabilito che la decisione della North Carolina University di negare una promozione ad un docente a causa della sua conversione dall’ateismo al cristianeismo, è incostituzionale.

Nel 1993 Mike Adams, criminologo, venne assunto come docente e nel 1998 venne promosso a professore associato. Nel 2000 Adams abbandonò l’ateismo per rinascere cristiano e cominciò a collaborare con un quotidiano vicino ai Repubblicani. Fino ad allora era apprezzato e stimato all’interno dell’università anche perché le pubblicazioni più erudite erano le sue.

Nel 2004 ha fatto domanda per poter diventare professore ordinario, ma il presidente del dipartimento, Diane Levy (femminista), ha sollevato preoccupazioni circa la sua attività politica e ha raccomandato ad Adams di cambiare opinioni. Nel 2005, il nuovo presidente del dipartimento, Kimberly J. Cook (ateo dichiarato), ha definitivamente negato la richiesta di Adams. Il docente ha così citato i funzionari universitari nel 2006, sostenendo che abbiano violato i suoi diritti religiosi, la libertà di parola e la librtà accademica. Il docente è stato difeso dall’Alliance Defense Fund Senior Counsel e inizialmente la sua causa era stata respinta. Ma settimana scorsa tutto è stato ribaltato.

Il “caso Adams”, sostiene il National Review Online, passerà alla US District Court della Carolina del Nord, che valuterà se il professore è stato oggetto di discriminazione e di ritorsione.

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Il governo di Madrid vieta la “processione atea” del Giovedì Santo

La delegazione del Governo di Madrid ha emanato una risoluzione con la quale vieta la cosiddetta “processione atea” promossa dai fondamentalisti il Giovedi Santo, in concomitanza con la processione cattolica.

In Ultimissima 12/4/11 informavamo delle parole pronunciate in una trasmissione radiofonica da parte di un esponente della Asociación Madrileña de Ateos y Librepensadores (cioè l’UAAR spagnola), l’associazione promotrice della “processione”, il quale incitava a «bruciare le chiese e a castigare i cattolici».

Ma ora, si legge su El Mundo, è arrivato il veto dal Dipartimento del governo socialista di Madrid. Le motivazioni sono molte: sicuramente hanno contato le dichiarazioni pubbliche degli invasatei, poi il fatto che circa 100.423 cittadini hanno protestato contro la manifestazione richiedendo un intervento forte del governo e poi perché il contenuto della contro-manifestazione presenta un chiaro intento di minaccia e violenza, includendo la «presenza di gruppi antagonisti e radicali». Inoltre, le volgarità promesse sui manifesti degli atei avrebbero «danneggiato l’immagine turistica della città di Madrid. Il luogo in cui avrebbe dovuto svolgersi ha un alto valore patrimonio storico e artistico», come si legge nel comunicato.

A consigliare il divieto, infine, è stata anche la questura di Madrid, probabilmente a conoscenza di soggetti sospetti all’interno dei gruppi militanti e anticlericali. Il quotidiano La Razon, informa anche che un giudice madrileno ha pure avviato un procedimento per indagare su una denuncia presentata da dieci persone a titolo personale contro le dichiarazioni riportate durante la trasmissione radio citata e contro gli organizzatori della “processione atea”, per l’evidente carattere offensivo e discriminatorio dell’evento.

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Il divorzio dei genitori causa problemi respiratori ai figli

Ricercatori dell’Università San Raffaele di Milano e del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno dimostrato che la separazione dei genitori quando si è ancora bambini, comporta gravi problemi respiratori in età adulta.

Le nuove evidenze raccolte dai ricercatori mostrano che l’eccessiva risposta respiratoria (iperventilazione) e l’aumentano di probabilità di ammalarsi da adulti di attacchi di panico, cresce al crescere del grado di avversità ambientale. L’avversità come l’allontanamento dai genitori quando si è ancora piccoli, innesca una risposta che modifica alcuni meccanismi fisiologici, come la respirazione.

Considerazioni parallele, riporta Il Corriere dellla Sera, sono state pubblicate sull’American Journal of Medical Genetics e approfondite dai ricercatori dell’Università San Raffaele e dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, in collaborazione con l’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del CNR di Roma.

Dopo l’introduzione della legge sul divorzio, primo vero e grande successo anticlericale dei radicali, il numero di separazioni è salito alle stelle, parallelamente alla crescita dei disturbi dei figli. In Ultimissima 24/2/11 informavamo, ad esempio, del risultato di uno studio americano che stabiliva il doppio di probabilità di suicidio per i figli dei divorziati.

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Vannino Chiti (PD) parla di vera laicità, cioè dialogo continuo con le religioni

Il Vicepresidente del Senato della Repubblica, Vannino Chiti, esponente del Partito Democratico, ha parlato di laicità positiva (o sana laicità), cioè quella presente in Italia e riconosciuta anche recentemente dall’Unione Europea.

Non il laicismo promosso da ambienti anticlericali, che in fondo è propaganda di ateismo, ma il continuo dialogo tra politica e religioni, mantenendo i ruoli separati e indipendenti. Dice Chiti: «La sinistra del XXI secolo non può aver paura di un dialogo con le religioni sulla vita e la sua dignità, né può sottrarsi a questo impegno. Del resto il magistero della chiesa ha contribuito ad elaborare e a diffondere la sussidiarietà come asse di una riforma delle istituzioni, in grado di valorizzarne la prossimità ai cittadini: l’impegno di questi ultimi, la capacità di scegliere e di operare costituiscono il fondamento di una rinnovata democrazia. Il cattolicesimo ripone dunque piena fiducia nella libertà e responsabilità della persona».

Sul suo sito web ha scritto inoltre: «Il problema che si pone alla democrazia è quello di consentire una presenza pubblica delle religioni, senza far venire meno, anzi rafforzando, il ruolo dello stato di diritto. Una dimensione pubblica delle religioni è una ricchezza per la nostra convivenza nella società e per la stessa democrazia, nella misura in cui si accompagni – in modo inseparabile – al pluralismo religioso». Conclude Chiti: «È indispensabile evitare che si allarghino i fossati tra cultura laica e cultura religiosa: la necessità è quella di ridefinire un minimo comune denominatore di valori, un’etica condivisa. Occorre fare della laicità un riferimento universale, nel quale si riconoscano credenti e non credenti».

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Crescono i medici obiettori: in Italia si arriva all’85%

La pillola del giorno dopo, detta anche “pillola abortiva”, è osteggiata dalla maggioranza dei medici italiani.

I medici obiettori che rifiutano di prescrivere la pillola contro la vita di un altro essere umano arrivano infatti all’85% (cfr. Il Reporter.it). Ricordiamo che il meccanismo d’azione di questo farmaco non è semplicemente “contraccettivo”, bensì “abortivo”, poiché impedisce che l’eventuale ovulo fecondato (che è un embrione umano), ormai giunto nel suo sviluppo allo stadio di blastocisti, si impianti nella parete uterina.Il risultato finale è l’espulsione e la perdita di questo embrione.

Come ricorda la Pontificia Accademia della Vita in un preciso comunicato, l’individuo umano non può avere maggiore o minor valore (con conseguente fluttuazione del dovere alla sua tutela) a seconda dello stadio di sviluppo in cui si trova. Evidentemente la maggioranza dei medici è consapevole di questo e non vuole rendersi complice di un aborto chimico.

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Sondaggio tra i membri dell’UAAR: culto di Satana e misoginia

Aveva allora pienamente ragione il mitico Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria l’emittente con circa 30 milioni di ascoltatori quotidiani (cfr. La Provincia di Como, 3/5/10) in ogni parte del mondo (e quasi 2 milioni solo in Italia, dalle rilevazioni di Audiradio).

Verso fine marzo il sacerdote, in merito al “caso De Mattei”, ha accusato (con il suo solito e ironico modo di fare), i membri dell’UAAR di satanismo. Essi avrebbero «sulla mano il numero della Bestia» e vorrebbero «la dittatura dell’ateismo» o la devozione di Satana. Accusa loro di essere irrazionali: «per carità, la ragione non sapete neanche dove sta di casa», profetizzando così il giudizio dell’antropologo di Oxford, Jonathan Lanman, di cui abbiamo parlato in Ultimissima 13/4/11. Padre Livio ha continuato: «Vogliono che adoriamo la Bestia, questi signori qua, poveretti, non sanno che il diavolo li tiene al guinzaglio. Vorrebbero che a Radio Maria, compreso il sottoscritto, dicessimo quello che pensano loro. Ma figlioli chiari, a Radio Maria suonano le trombe degli angeli, non le pernacchie del diavolo».

L’affaccendato Carcano, capo del razionalismo ateo italiano (definito anche “Pontifex” dagli ex seguaci dell’associazione, cfr. Ultimissima 31/3/11), ha allora proposto un sondaggio ai suoi devoti figlioli chiedendo questo: «Il direttore di Radio Maria dice che i soci UAAR adorano il diavolo. Cosa ne pensi?». Dopo circa 5 giorni di votazioni il risultato è stato questo (finché non lo cancellano è possibile vederlo anche qui):

Ricordando che i sondaggi online servono sopratutto per farsi un’idea del profilo medio dei visitatori, possiamo trarne 3 conclusioni in ordine di plausibilità:

1) Il sondaggio rispecchia la verità. In tutti i sondaggi interni all’associazione è prevalso finora il risultato che tutti si aspetterebbero, cioè le risposte più votate sono quelle che esprimono meglio il pensiero di un ateo militante. E’ quindi plausibile che anche in questo caso siano stati i membri o i simpatizzanti dell’UAAR a votare in maggioranza, riconoscendosi nella prima risposta. Non è fuori dal mondo ricordare che satanisti e atei anticlericali militanti hanno in fondo lo stesso avversario e non sorprende una possibile alleanza. Sul sito satanico “I bambini di Satana” c’è un evidente presenza dell’UAAR e dei suoi membri onorari, come si può vedere qui. Lo stesso responsabile, Marco Dimitri, dichiara di aver appoggiato campagne dell’UAAR in questa intervista. Voci non confermate dicono che sia addirittura membro stesso dell’associazione di atei.
2) Il sondaggio è inutile. Possiamo anche pensare, con più difficoltà, che i membri e simpatizzanti dell’UAAR abbiano votato maggiormente la prima risposta per una sorta di auto-ironia.  In questo caso non sarebbero realmente dei satanisti, ma questo dato diventerebbe ancora più interessante poiché sottolinea con quanta poca serità gli uaarini partecipino alle attività loro proposte.  Eppure sembrano proprio crederci alla loro missione…e se non si prendono sul serio nemmeno loro….
3) Dispetto cattolico. La terza ipotesi, la meno probabile, è che la maggioranza dei votanti sia cattolica e la pensi esattamente come Padre Livio. Pare assai improbabile però, perché sarebbe come postulare che la maggioranza di coloro che partecipano ai sondaggi che appaiono sul quotidiano La Repubblica siano militanti di Forza Nuova. Se fosse vero, dimostrerebbe comunque -anche in questo caso- la poca attenzione degli estremisti atei ai sondaggi loro proposti e indicherebbe che -anche nel sito degli atei italiani-, i visitatori più attivi sono i  cattolici.  Comunque sia, l’UAAR ne esce male in tutti e tre i casi.

UAAR E MISOGINIA. Ricordiamo che poche settimane fa i membri e simpatizzanti dell’UAAR  avevano dimostrato di essere anche decisamente misogini sostenendo che “le donne sono più credenti degli uomini” poiché -hanno risposto in netta maggioranza- «l’ateismo prospera dove ci sono cultura, libertà di parola e benessere, e le donne ne dispongono di meno». Qui sotto lo screenshot del risultato (comunque visionabile qui):

In questo caso non è più possibile ipotizzare un’auto-ironia da parte dei membri dell’UAAR. Anche la terza soluzione, cioè che la maggioranza dei votanti nel sito degli atei italiani siano cattolici, rimane un’assurdità. Quindi, tornando alle 3 ipotesi iniziali, il sondaggio esprime proprio il pensiero dell’uaarino medio.

Questa avversione verso il mondo femminile, giudicato senza cultura e benessere, non stupisce comunque ed è sostanzialmente riscontrabile in tutta la storia dell’ateismo dall’Ottocento in poi,  cioè da Nietzsche e dal mondo “laico e illuminato”, che volle contrapporre la “luce della scienza e della ragione” alle tenebre del cristianesimo, sostenendo ad esempio l’inferiorità “naturale” della donna a causa del minor peso dell’encefalo (1.200 grammi contro i 1.320 grammi medi del cervello dell’uomo). Proprio questo dato sarebbe secondo noi il più adatto a spiegare la netta minoranza di donne non credenti rispetto agli uomini, in totale controtendenza al cattolicesimo. Lo storico e sociologo Rodney Stark ha infatti recentemente dimostrato attraverso un’accurata ricerca storica che uno dei motivi dell’esplosione del cristianesimo nel mondo è  giustificato dall’aver  fin da subito offerto protezione e diritti umani a donne e bambini (cfr. Ultimissima 15/12/10)

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Centinaia le conversioni di immigrati islamici al cattolicesimo

Nelle chiese cattoliche, durante le veglie del sabato santo, è ormai frequente assistere al battesimo di persone adulte. Si tratta spesso di immigrati musulmani che, talvolta, diventano cristiani insieme a moglie e figli, il tutto circondato come sempre da grande discrezione.

Il movimento di conversione riguarda tutte le confessioni cristiane, in ambito cattolico, dopo Francia e Germania, prime a sperimentarlo, anche negli altri Paesi Ue le Chiese si stanno dotando di un catecumenato post islamico. In Germania, a scegliere il battesimo, sono i turchi di seconda generazione e gli espatriati serbo-bosniaci ed albanesi. Oltralpe, il movimento di conversione riguarda i giovani immigrati di seconda e terza generazione. E nelle cattedrali francesi è ormai usuale che il sabato santo, il battesimo di adulti raggiunga cifre che oscillano fra 500 e 2000.

Il quotidiano l’Unità spiega che in Italia i numeri sembrano inferiori, ma il perché va ricercato nel fatto che le diocesi interessate, oltre a non fornire dati tendono a smentire cifre che, voci anonime ma bene informate, accreditano quasi allo stesso livello di quelle francesi.

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Aumentano i media spagnoli che promuovono la GMG 2011

Sono già oltre 50 i mezzi di comunicazione e le agenzie pubblicitarie che collaborano per la diffusione della Giornata mondiale della gioventù, in programma a Madrid dal 16 al 21 agosto. Giornali, riviste, radio, televisioni, siti web e agenzie stanno lavorando disinteressatamente da mesi offrendo i loro spazi per la pubblicazione di varie campagne promozionali della Giornata.

Il cardinale arcivescovo di Madrid Antonio Maria Rouco Varela, presidente del Comitato organizzatore della Gmg, ha ringraziato i media e le agenzie che stanno collaborando. Sono molti i grandi gruppi di comunicazione spagnoli che hanno firmato un accordo di collaborazione: Unidad Editorial, Grupo Cope, Grupo Voz, Grupo Vocento (Abc), Grupo Dixi Media ecc.. . Anche molte televisioni – si legge su Agenzia Sir-, non solo spagnole, partecipano alla promozione della Giornata. Non manca poi l’appoggio di siti web, radio e riviste specializzate. Gabriel González-Andrío, direttore del marketing e delle campagne della Gmg, ha affermato:  «Siamo piacevolmente sorpresi dalla grande quantità di mezzi di comunicazione che stanno diventando media partner per questa Giornata mondiale. Siamo felici di verificare che ogni settimana si aggiungono nuovi mezzi di comunicazione dentro e fuori la Spagna». La pagina italia di Facebook dedicata alla GMG conta attualmente circa 27 mila “fan”

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Lenman, antropologo di Oxford: «l’ateismo è un’irrazionale scelta di difesa»

L’antropologo di Oxford, Jonathan Lanman, fa ricerca sui non credenti e in un recente articolo apparso su New Scientist propone la tesi che l’ateismo sia irrazionale, opponendosi ai fondamentalisti che vedono l’ateismo come prodotto della razionalità e di crescenti livelli d’istruzione. Secondo lo scienziato, gli atei sono naturalmente emotivi, di parte, accecati da argomenti che non rientrano nella loro visione del mondo, e inclini a dichiarazioni grossolane.

Dopo aver condotto ricerche tra gruppi di non credenti in Scandinavia e Nord America, ha fatto una distinzione fondamentale tra il “non-teismo“, ovvero il non credere nell’esistenza di un agente soprannaturale, e “l‘ateismo forte”, cioè l’essere moralmente contrari a valori e credi religiosi. Due ateismi, dice, negativamente correlati, che si oppongono e non sono certo alleati. Il non-teismo – maggioritario ad esempio in Svezia e della Danimarca – sarebbe legato alla relativa “sicurezza esistenziale” garantita dalle numerose politiche di welfare e dalla mancanza di grosse minacce di natura economica e sociale in Scandinavia. Secondo Lanman, tuttavia, questo legame tra sicurezza esistenziale e non-teismo non deve portare a credere che la religione sia semplicemente una fonte di “conforto” (teoria “del comfort”, appunto). Continua: «Psicologicamente, abbiamo poche prove che le nostre menti crederanno in qualcosa solo perché sarebbe confortante farlo» (cfr. Il Post 11/4/11).

Per spiegare la formazione di questi due tipi di ateismo propone la tesi della “minaccia”: «chi si sente sotto minaccia, aumenta l’impegno verso ideologie di gruppo». In Nord America, ad esempio, la minaccia sarebbe quella posta dalla religione al secolarismo: «Possiamo spiegare in parte il sentimento e le attività di ateismo forte come risultato delle minacce religiose alla visione laica della società. Le prove a supporto sono sia cronologiche che geografiche. Cronologicamente, troviamo Sam Harris che scrive “La fine della fede” in risposta all’11 settembre, ateisti forti che negli Stati Uniti prendono spunto da “L’illusione di Dio” di Richard Dawkins e si iscrivono ad associazioni atee dopo la rielezione di George W. Bush, molti danesi che si iscrivono all’Associazione Atea Danese dopo la polemica delle vignette su Maometto».

A differenza di chi vede nell’ateismo la massima espressione della razionalità (la cosiddetta “Enlightenment assumption”, o premessa illuminista), Lanman propone che la crescita di fenomeni di ateismo “attivo” sia motivata dalla difesa di un’ideologia piuttosto che da un uso imparziale della ragione, e ne conseguano argomentazioni  irrazionali: «I nostri credi, comportamenti e sentimenti morali non sono semplicemente il risultato di una ragione spassionata. Come psicologi e antropologi sostengono da qualche tempo, capirli implica considerare sia quella che potremmo definire la ‘natura umana’ sia i particolari contesti socio-culturali in cui la gente vive. Questo è vero tanto per l’ateismo quanto per la religione».

Anche l’Huffington Post, il blog più visitato al mondo, pubblica la notizia e introduce dicendo che alcune frangie estreme dell’ateismo moderno ritengono che la religione sia irrazionale, legata a superstizioni, emozioni desideri pii. Oppongono ad essa la razionalità della scienza (scientismo), la quale si dedica ai dati, all’accertamento dei fatti, all’obiettività e all’imparzialità. Il problema è che questo semplice quadro non è vero e non lo è mai stato. Eppure -continua l’articolo-, la scienza ha molto da dire sulla spiritualità, e viceversa. Non sono nemici o opposti naturali. Però, prima di tutto, cancelliamo l’affermazione che i credenti siano superstiziosi e ignoranti, mentre gli atei sarebbero la quintessenza della razionalità. Si è scoperto che questo non è assolutamente vero.

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