Il genetista Dallapiccola cita Benedetto XVI e si oppone all’eutanasia

Il genetista italiano di fama internazionale, Bruno Dallapiccola, è intervenuto giovedì sulla legge attualmente in discussione circa le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat).

Dallapiccola è direttore Scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, docente di Genetica Medica presso “La Sapienza” a Roma, già Direttore Scientifico dell’Istituto Mendel ed esperto di Genetica presso il Consiglio Superiore di Sanità. E’ stato Presidente della Società Italiana di Citogenetica Medica (AICM), della Società Italiana di Genetica Medica (AIGM), della Federazione Italiana per lo Studio delle Malattie Ereditarie (FISME), della Società Italiana di Genetica Umana (SIGU) ed è stato membro del Consiglio Direttivo della Società Europea di Genetica Umana. Attualmente è autore di oltre 700 pubblicazioni su riviste internazionali. Infine è anche membro dell’Istituto Nazionale di Bioetica.

Si è schierato sostanzialmente a favore del disegno di legge (molti altri cattolici hanno invece assunto posizioni opposte, cfr. “Posizioni favorevoli e contrarie al ddl sul “fine vita”). In un articolo apparso su Il Corriere della Sera ha spiegato che «la questione principale non è quella dello stato vegetativo persistente, né quella dei life sustaining treatment, ma la tutela della vita e la relazione medico-paziente e, più in generale, della natura stessa dell’atto medico. Con un duplice rischio: affermare un giudizio sul valore della vita basato su un criterio puramente utilitaristico e sfruttare il principio del consenso informato e la doverosa lotta all’accanimento terapeutico per introdurre di fatto procedure eutanasiche». Il genetista si è così opposto alla cultura secondo la quale, «in nome dell’autonomia del soggetto, ogni scelta individuale debba essere sempre sostenuta e approvata. Non si tratta, dunque, di presidiare o invadere il fine-vita, ma di evitare che, a partire dal caso Englaro, si diffonda un giudizio di disvalore sulle vite più fragili, che finirebbe per causare l’abbandono delle persone gravemente disabili, povere socialmente meno tutelate».

Lo scienziato cita anche il Santo Padre: «Benedetto XVI ci ricorda che “campo primario e cruciale della lotta culturale tra l’assolutismo della tecnicità e la responsabilità morale dell’uomo è oggi quello della bioetica, in cui si gioca radicalmente la possibilità stessa di uno sviluppo umano integrale” (Caritas in Veritate 11.74)». E commenta: «Il dinamismo della tecnica e la complessità del mondo moderno vanno governati se si vuol costruire il bene comune. La politica, dunque, nel promuovere lo sviluppo umano integrale, non può sfuggire al suo dovere di legiferare anche in campi precedentemente riservati al solo giudizio di coscienza. La legge sulle Dat appare un punto di equilibrio capace di difendere i più deboli e di chiarire la differenza tra causare la morte e accompagnare, indicando così a tutti che il valore della vita è il presupposto per la stabilità della società e per il godimento di ogni diritto individuale».

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Secondo una metanalisi i cristiani vivono meglio e più a lungo

Un nuovo studio scientifico, intitolato “Health benefits of Christian faith”, indica che coloro che credono in Dio vivono generalmente una vita più sana, ma possono anche più frequentemente vivere 14 anni in più. Lo hanno rilevato ricercatori inglesi del Christian Medical Fellowship (un ente che riunisce 4350 medici e ricercatori e 980 studenti di medicina) attraverso una metanalisi (cioè lo studio di tutte le ricerche pubblicate su un certo argomento).

L’81% degli studi pubblicati dimostra che i cristiani affrontano meglio la malattia, recuperano più velocemente e sono maggiormente protetti da malattie future. I Drs. Bunn Alex e David Randall hanno dichiarato: «La ricerca pubblicata suggerisce che la fede è associata ad una maggiore durata della vita e a una vasta gamma di benefici per la salute. In particolare, la fede è associata ad una migliore salute mentale». L’analisi si è basata su più di 1.200 studi e 400 recensioni. Questi benefici sono riassumibili in: benessere psicofisico, felicità e soddisfazione di vita, speranza e ottimismo, scopo e significato nella vita, maggiore autostima, migliore adattamento al lutto, maggiore sostegno sociale e meno solitudine, tassi inferiori di depressione e più veloce recupero, tassi più bassi di suicidio, meno ansia, meno psicosi e meno tendenze psicotiche, tassi più bassi di alcol e droga, meno delinquenza e criminalità, maggiore e soddisfatta stabilità coniugale.

Il Rev. Ewan Aitken, della Chiesa di Scozia, ha commentato dicendo: «queste conclusioni sottolineano che l’esperienza religiosa è positiva. Se lo si vede in termini di atteggiamenti di vita e l’affronto delle difficoltà, penso che ci sia una chiara connessione tra la fede e la buona salute». La notizia è ripresa da Times of India e News.scotsman.

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Più di 1000 adulti si sono fatti battezzare in Sudafrica

Sta germogliando a Johannesburg, in Sudafrica, una forte fede cattolica, grazie all’importante presenza da un anno di un gruppo di educatori e sacerdoti dedicati alla catechesi per adulti.

Nel giorno di Pasqua, nel corso di una solenne liturgia celebrata dall’arcivescovo Buti Joseph Tlhagale nella cattedrale di Cristo Re, ben 1116 catecumeni (cioè adulti che si sono convertiti) hanno ricevuto il Battesimo e poi i sacramenti dell’Eucarestia e della Confermazione. Attualmente in Sudafrica ci sono più di 3,5 milioni di cattolici.

Radio Vaticana riporta che i catecumeni che hanno ricevuto il Battesimo appartengono a etnie diverse e hanno raccontato di aver abbracciato la fede cattolica perché per loro rappresenta una “fonte di verità” e apprezzano «il suo messaggio di uguaglianza tra gli uomini e la difesa che essa fa dei valori tradizionali della società basata sulla famiglia» .

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GB: Musulmani, indù e sikh insegnano tolleranza ai laicisti

Storie di ordinaria discriminazione dei cristiani in Gran Bretagna.
Questa volta è toccato a Colin Atkinson, elettricista sessantatreenne che lavora da quindici anni per la Wakefield and District Housing (WDH), una housing association finanziata con fondi pubblici.

Per una singolare coincidenza, si legge su Cultura Cattolica, la triste vicenda si è svolta a ridosso della “Domenica delle Palme” ed ha riguardato un oggetto religioso realizzato proprio con foglie di palma. Colin Atkinson, infatti, è stato sottoposto ad un procedimento disciplinare, e rischia il licenziamento, per aver osato esporre sul cruscotto del furgone aziendale una croce fatta, appunto, con foglie di palma e non più grande di 20 cm. (vedi foto a sx).

NEUTRALITA’ CONTINUAMENTE VIOLATA. La WDH ha una politica aziendale totalmente orientata al politically correct: dall’adesione incondizionata alle tematiche ecologiche, alle campagne anti-discriminazione, fino ad «abbracciare ogni forma di diversità, riconoscendone i molteplici benefici», come si legge sul sito web (c’è anche l’indirizzo e-mail per chi volesse protestare). Peccato che tutto questo populismo valga solo per i gay e non per i suoi dipendenti cristiani. Infatti per i dirigenti della WDH, il povero elettricista avrebbe osato violare la ferrea politica aziendale improntata alla «neutralità» (sic!) nei confronti delle opinioni e dei convincimenti personali dei dipendenti. Tuttavia, riporta la stampa, il capoufficio di Atkinson, Denis Doody viola palesemente la “neutralità” avendo appeso un grande poster del rivoluzionario comunista Che Guevara sul muro di fronte alla propria scrivania. Mentre un dipendente musulmano espone tranquillamente un versetto del corano sul cruscotto dell’auto aziendale e le dipendenti islamiche indossano il burqa durante il lavoro.

ALTRE RELIGIONI NON SONO OFFESE. Jayne O’Connell, dirigente aziendale addetta alle pari opportunità, si è giustificata dicendo: «La WDH adotta una politica di assoluta neutralità. Oggigiorno esistono differenti fedi e nuove culture emergenti. Pertanto occorre essere rispettosi di tutte le diverse opinioni religiose». Peccato che (come accadde per il crocifisso nelle scuole) musulmani, sikh ed indù non solo non si sono minimamente sentiti offesi dal comportamento dell’elettricista cristiano, ma gli hanno pure espresso la loro piena solidarietà. Ghayasuddin Siddiqui, esponente del Muslim Institute, dopo aver dichiarato di non vedere nulla di male nel fatto che un cristiano esponga un simbolo della propria fede, ha invitato a mostrare una maggiore rispetto nei confronti dei sentimenti religiosi altrui. Niranjan Vakhaira, Presidente dell’Hindu Charitable Trust di Leeds, è stato più lapidario: «La croce non offende nessuno, e i datori di lavoro hanno decisamente sbagliato». Un portavoce del Sikh Education Council ha invece affermato: «I sikh credono nella libertà di espressione e nella libertà di opinione, quando tali libertà vengono esercitate con rispetto». E poiché Atkinson ha espresso la propria fede «con rispetto e senza offendere nessuno», i sikh gli hanno manifestato il loro pieno «support».

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Corrado Augias riprova il solito scoop: «Gesù aveva dei fratelli»

Il tuttologo Corrado Augias fa parte dei 4 cavalieri dell’ateismo militante italiano. Gli altri tre sono Pippo Odifreddi, Margherita “nonna” Hack e lo scientista Flores d’Arcais (occhio all’età media…). Recentemente aveva scambiato l’esoterico e astrologo Giordano Bruno con uno dei grandi pensatori scientifici ponendolo fra i massimi geni della storia della cultura occidentale (cfr. Ultimissima 20/12/10).

Ma in questi giorni ci è ricascato. Su La Repubblica ha dichiarato che «il prof. Mauro Pesce mi fece una volta questo esempio: secondo i vangeli Gesù aveva quattro fratelli e alcune sorelle. Un insegnante di religione non potrà mai dirlo pena la revoca per difformità dalla dottrina cattolica». Apprezziamo il fatto che questa volta abbia ammesso, con un insospettabile atto di maturità, di aver prelevato un pensiero da un’altra parte. Si, perché sembra che a lui piaccia molto scopiazzare a destra e a manca, come è mostrato nell’articolo di qualche anno fa apparso su Libero con un titolo molto simpatico: «Augias passa da “Repubblica” a ripubblica».

Corradone è un perfetto “autore scandalistico”, così definito dallo storico tedesco Michael Hesemann, spesso capita dunque che se ne esca con castronerie del genere. Tuttavia la faccenda dei “fratelli” di Gesù lascia ormai il tempo che trova, nonostante l’enfasi creata appositamente da appositi falsi moderni (cfr. Ossario di Giacomo). La posizione della Chiesa è che Maria non ebbe altri figli oltre a Gesù e ciò trova piena conferma in uno dei più ampi studi studi sul tema, cioè quello realizzato dal dott. Roberto Reggi, giovane studioso ed esperto di testi veterotestamentari. Nel libro “I “fratelli” di Gesù, Considerazioni filologiche, ermeneutiche, storiche, statistiche sulla verginità perpetua di Maria” (Edizioni Dehoniane 2010) l’autore, tenendo conto di tutte le posizioni e di tutte le ipotesi che si sono accumulate nei secoli, espone le sue conclusioni frutto di un’approfondita ricerca: gli adelfòi, citati da Vangeli, non sono altro che i quattro “cugini paterni”, figli dello ziodi Gesù, Alfeo Cleofa, e di sua moglie Maria di Cleofa. Reggi presenta anche le altre ipotesi e argomenta con efficacia il perché, sulla base di argomenti filologici, di ermeneutica del testo, e motivazioni storiche e antropologiche, esse possano essere considerate, nel complesso, assai meno probabili. Egli conclude che l’unica interpretazione che riesce a comporre in un quadro coerente, organico e non contraddittorio le informazioni rintracciabili nel Nuovo Testamento è proprio l’interpretazione di adelfòi come “cugini“.

Ma la cosa curiosa è che Roberto Reggi è anche un insegnante di religione, quindi proprio colui che -secondo il furbetto Augias- non avrebbe mai potuto nemmeno affrontare l’argomento. Pare proprio strano che un giornalista come del suo calibro sia così disinformato, proprio lui che tra il 1963 e il 1967 –con il nome in codice “Donat” – faceva la spia per gli agenti cecoslovacchi, cioè collaborava con una nazione allora nemica e sottoposta alla spietata dittatura comunista, come ha rivelato Il Giornale qualche anno fa.

Maggiori approfondimenti sui presunti “fratelli” di Gesù potete comunque trovarli su: Avvenire 10/11/10, Cathopedia, e in una audio-lezione tenuta proprio dal dott. Reggi.

 

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Nella Settimana Santa 1000 anglicani sono entrati nella Chiesa cattolica

Circa 1.000 anglicani sono stati accolti nella piena comunione con la Chiesa cattolica durante la Settimana Santa in varie celebrazioni organizzate dall’Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham, una specie di Diocesi senza territorio creata da Benedetto XVI in Inghilterra e Galles per l’accoglienza e l’assistenza spirituale di questi fedeli.

Si tratta di una trentina di gruppi, una tappa decisiva nella risposta del Papa alle richieste di parte degli anglicani di tornare alla Chiesa cattolica in comunità, prevista dalla Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus. In una delle celebrazioni, nell’Oratorio di Oxford, monsignor Burnham ha pronunciato un’omelia in cui ha affermato: «San Paolo afferma con grande entusiasmo che 500 persone hanno visto il Signore risorto. Ma questo numero è la metà di quanti sono tornati alla Chiesa cattolica grazie all’Anglicanorum coetibus» (cfr. Zenit.it).

Le immagini e le testimonianze dei gruppi che sono entrati nella Chiesa cattolica si possono visionare sulla pagina e sul blog dell’Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham: http://www.ordinariate.org.uk, e http://ordinariateportal.wordpress.com

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Walter Nudo e Lola Ponce si sono convertiti al cattolicesimo

Partito come spogliarellista, Walter Nudo è diventato presto un volto noto del piccolo schermo. Vincitore della prima edizione dell’Isola dei Famosi e sopratutto protagonista di molte fiction, come “Incantesimo” e “Carabinieri”.

Nel frattempo il carcere e le trasgressioni tipiche del mondo dello spettacolo. Poi, improvvisamente, l’incontro sconvolgente con la fede, e la conversione attraverso Natuzza Evolo. Determinante è stata anche la sua partecipazione a “Note di speranza“, pellicola girata nel 2008 negli Usa per la regia di Valerio Zanoli, per la quale ha dovuto frequentare varie strutture mediche e tramite queste ha conosciuto diversi bimbi malati di leucemia: «Da allora -racconta -mi sono reso conto di come, attraverso il dolore, si possa arrivare a Dio» (cfr. Exite.com).  L’attore ha raccontato la sua conversione nel libro “Ho alzato gli occhi al cielo” (Mondadori 2011), in cui dice «Oggi posso rivedere la mia vita come un percorso – spiega l’attore – pure negli sbagli, perché tutto ci insegna e tutto ci prepara. Non credo alla conversione come evento isolato che ti cambia radicalmente, ma Dio è sempre davanti a noi se vogliamo vederlo e ascoltarlo» (cfr. TGcom e Spraygossip). Recentemente ha anche preso parte a numerose celebrazioni commemorative in omaggio alla Evolo, come quella svoltasi a Napoli e durante la quale sono stati raccolti fondi per la Fondazione Cuore Immacolato di Maria che sostiene i malati terminali di tumore.

La cantante argentina, Lola Ponce, ha invece dichiarato recentemente alla rivista “Chi”: «La Bibbia è il mio punto di forza, nella Genesi ho trovato le risposte alle sofferenze». Dopo bagni di folla e successi a non finire, tra i quali il musical “Notre Dame de Paris” e la vittoria di un Festival di Sanremo, è arrivata un’improvvisa conversione, che per ora sembra veritiera. Il 25/4/11 è apparsa in un docu-film su RaiUno, “Una cantante in convento“, nel quale ha recitato con un gruppo di suore.

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Benedetto XVI si collegherà con la stazione spaziale internazionale

Benedetto XVI avrà un collegamento satellitare con la stazione spaziale internazionale in occasione dell’ultima missione dello Shuttle Endeavour. Succederà mercoledì 4 maggio 2011, alle 17.30.

Nella notizia diffusa dalla Prefettura della Casa Pontificia e ripresa da “L’Osservatore Romano”, da Zenit.it, dall’ANSA e da tante altre agenzie, si informa che, per la seconda volta nella storia delle attività spaziali italiane, due astronauti italiani si incontreranno sulla stazione spaziale: il colonnello Roberto Vittori – che porterà la medaglia d’argento, dono del Papa – troverà l’ingegnere Paolo Nespoli, insieme ad altri membri dell’equipaggio di diverse nazioni.

Dopo quest’ultima missione, gli americani non effettueranno più viaggi con gli shuttle. Una scelta presa dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel 2009 e che ha fatto eco in tutto il mondo.

Il 21/1/11 l’astronauta Paolo Nespoli, in orbita sulla Sojuz TMA-20, aveva inviato dallo spazio gli auguri a Eugenio Corti, noto scrittore cattolico.

 

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Nell’atea Cina arrestati i credenti che festeggiavano la Pasqua

La polizia cinese ha arrestato il 24 aprile 2011 circa 20-30 cristiani che si stavano recando alla celebrazione della Santa Pasqua organizzata dalla chiesa di Shouwang, nel quartiere di Zhongguancun, nell’area nordoccidentale di Pechino.

A riferirlo è l’agenzia Reuters e Radio Vaticana, le quali riferiscono che la comunità cristiana di Shouwang, non riconosciuta dal governo cinese, conta un migliaio di fedeli guidati dal pastore Jin Tianming e aveva annunciato che la celebrazione della Messa pasquale sarebbe avvenuta all’aperto, dopo aver ricevuto lo sfratto dai locali. Il governo, che persegue l’ateismo di Stato dal 1912 , ha infatti creato una chiesa cattolica staccata da Roma, per poter meglio eleggere e governare i vertici religiosi.

Nonostante l’oppressione però i cattolici dissidenti continuano ad aumentare, anche se mancano luoghi in cui poter stabile i fedeli, molti dei quali, per paura di ritorsioni, hanno scelto di pregare privatamente o in piccoli gruppi.

La Commissione USA sulla libertà religiosa ha esortato la Cina a non discriminare i membri della comunità cristiana e ha invitato a rispettare i diritti umani. E’ intervenuto anche il presidente Obama (cfr. Christian Post 22/4/11).

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La “Via Crucis” si è svolta anche nel cuore di Londra

Solo una settimana prima del matrimonio reale, gli abitanti di Londra hanno visto una storia molto diversa svolgersi. Un’enorme “via Crucis” è stata infatti eseguita in Trafalgar Square durante il Venerdì Santo.

Un cast di oltre un centinaio di persone (tra cui l’attore James Burke Dunsmore), con cavalli, colombe e asini hanno fatto rivivere la tensione e la drammaticità ad un pubblico di migliaia di fedeli e non, riuniti nella piazza.

Peter Hutley, produttore della commedia, ha dichiarato: «Le nostre due esibizioni raccontato gli ultimi giorni di Cristo sulla terra come uomo. Siamo partiti dalla sua entrata trionfale in Gerusalemme, attraverso l’Ultima Cena e il processo, per finire con la sua morte sulla croce e la risurrezione». Sia l’arcivescovo cattolico di Westminster che quello anglicano di Londra hanno dato la benedizione al termine delle rappresentazioni. Ecco alcuni brevi video amatoriali dell’evento.

 

L’istituzione dell’Eucarestia.

 

La Crocifissione.

 

La Resurrezione.

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