Gli atei dell’esercito americano vogliono una guida spirituale

Anche gli atei che indossano la divisa delle forze armate degli Stati Uniti vogliono un cappellano o una guida spirituale. La cultura laicista ci ha abituato a grandi contraddizioni, ma questa non se la aspettava nessuno.

Il New York Times informa che «per quanto strano possa sembrare, i rappresentanti dei gruppi atei e umanisti stanno spingendo per la nomina di un cappellano anche per loro, sperando di dare voce alla grande popolazione di non credenti nelle forze armate».

I leader degli atei americani, continua il quotidiano, ammettono di «riconoscere l’apparente contraddizione dei non credenti», ma essi credono che in questo modo non verranno messe al bando le loro visioni del mondo. Attualmente nelle forze armate Usa ci sono oltre 3 mila cappellani, in grand parte cristiani (protestanti e cattolici).

Su diversi siti americani si diffondono ironie su questa notizia. Ad esempio su www.creativeminorityreport.com ci si domanda se allora anche l’ateismo sia un “gruppo di fede”… Sicuramente -si legge- bisogna dire che «ci vuole una grande quantità di fede per essere atei!»

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Genova capitale del laicismo, eppure nessuno se n’è accorto…

Come tutti sanno il periodo pre/post pasquale è momento di esercizi spirituali. E’ così che la congregazione degli atei militanti italiani, l’UAAR, ha scelto Genova come luogo di spiritualità per l’anno 2011: nientepopodimeno che un “Convegno internazionale sulle concezioni etiche non confessionali” , a cui ha partecipato anche l’European Humanist Federation.

Il triduo pasquale è durato appunto 3 giorni, da venerdì 6 a domenica 8 maggio, anche se la campagna promozionale per l’immenso convegno internazionale (pochi mesi fa si parlava invece solo di “evento europeo”) dura dal 2010. A marzo un quotidiano locale in cerca di lettori, ha perfino dichiarato -riprendendo le profezie degli uaarini- che Genova sarebbe dovuta diventare “la capitale dei non credenti“. A predicare gli esercizi spirituali sono stati chiamati i soliti 3 vecchi, consumati e stanchi anticlericali italiani: Pippo Odifreddi, lo scientisita Flores d’Arcais Margherita “nonna” Hack (l’età media è esattamente 72 anni…). A questi si sono aggiunte tre vecchie conoscenze: il musicista Nicola Piovani e i filosofi Telmo Pievani e Giulio Giorello. L’età media si è così abbassata a 64 anni, arrivando ad eguagliare il maggior circolo di “bocce & rubamazzetto” della capitale ligure.

TITOLO DEL CONVEGNO. Il titolo scelto per il ritiro pasquale è poi tutto un programma: “In un mondo senza Dio” (“In a Godless World”, tradotto perché è stato un evento internazionale…). La contraddizione è evidente: come fa un pugno di atei, i quali evidentemente asseriscono che Dio non esiste, ad organizzare un convegno in cui si dibatte sul come vivere senza una cosa che secondo loro non esiste? Mettendosi nei loro panni, sarebbe come dibattere sul come vivere “un mondo senza asini che volano” o “senza fantasmi formaggino” o “senza Babbo natale”, ma anche “senza UFO”. L’inutilità del dibattito è dunque evidente, a meno che si riconosca l’esistenza di Dio e quindi si tenti di spiegare come poterne fare a meno. Queste perle di saggezza non possono però provenire da qualcuno che si auto-definisca “ateo”.

ENNESIMO FLOP. Dunque, vuoi per l’eccesso di “capello bianco”, vuoi per la scontatezza dei relatori, vuoi per la contraddizione stessa del convegno, il più grande e importante raduno dell’anno dei non credenti militanti è stato un flop (un flop internazionale, tra l’altro): neanche 500 persone durante la prima giornata e 1500 nei tre giorni complessivi (hanno semplicemente fatto 500 x 3, e il gioco è fatto!). Un pò pochino per far diventare Genova (610 mila abitanti) la “capitale degli atei”, no? Si capisce allora perché la stampa nazionale (quella internazionale neanche lo sapeva) abbia completamente snobbato l’evento. Oltre a noi e al sito Pontifex, ne dà notizia qualche riga del solito quotidiano locale Genova24.it, ma anche una sorta di informatore laicista fai-da-te (di cui abbiamo già dimostrato l’inattendibilità in Ultimissima 25/10/11) chiamato Blitzquotidiano.it (notare il titolo “accalappia-polli” che viene dato all’articolo) e infine due quotidiani più importanti: Il Secolo XIX e La Repubblica. Il primo dedica spazio al filosofo Telmo Pievani, il quale sostiene che Benedetto XVI sia un creazionista, perché dice che “la teoria dell’evoluzione non è ancora una teoria completa e verificata”. Oltre al fatto che proprio recentemente il Papa ha preso ancora una volta posizione sull’evoluzione, esplicitando bene il suo pensiero (cfr. Il Corriere della Sera 24/4/11), il fatto che l’evoluzione non sia una teoria completa lo dice qualsiasi scienziato evoluzionista (ma non scientista). Un mese fa, ad esempio, citavamo il pensiero del Nobel Arno Penzias, ateo dichiarato (difficilmente tacciabile di “creazionismo”, quindi), per il quale «siamo la prova delle contraddizioni della vita: sappiamo molto più di quanto riusciamo a provare. L’evoluzione dell’uomo è ancora un processo in parte inspiegabile: molti indizi confermano che non siamo affatto simili agli altri animali». Ricordiamo anche che Pievani qualche mese fa ha attaccato pure l’astrofisico Stephen Hawking, quando quest’ultimo ha promosso il suo ultimo libro dicendo che il l’Universo può aver fatto a meno di Dio. Pievani ha risposto: «Sulla teoria fisica delle stringhe invocata da Hawking non c’è affatto consenso. Se invece parliamo di evoluzionismo, certo, il processo della vita non sembra procedere secondo un progetto. Ma da qui a dimostrare che un’entità sovrannaturale non esiste ce ne corre. E se anche riuscissimo a conoscere i pensieri di Dio, questo non proverebbe che Lui non esiste» (cfr. Ultimissima 3/9/10). Anche La Repubblica ha scritto due righe veloci sullo straordinario ed immenso evento laicista, soffermandosi ampiamente sul fatto che Comune, Provincia e Regione hanno dato il loro patrocinio. Ovviamente l’orientamento politico che guida la Regione (provincia e comune) è lo stesso che guida anche il quotidiano citato, il quale ha riportato la notizia (unico fra i “big”) probabilmente per dimostrare lo sforzo ecumenico dell’area politica che rappresenta.

ITALIANI SONO ATEI? Su questi informatori vengono riportate le attendibilissime parole del dott. Carcano (impiegato part-time e specialista in musica tribale, nonché capo del razionalismo ateo italiano): «La maggioranza degli italiani già oggi agisce in modo etico e morale senza credere in alcun Dio o religione». E’ dunque assai strano che 250/300 mila di questi italiani (in maggioranza non credenti in Dio e nella religione, secondo il Carcano) abbia scelto di andare ad accogliere il Papa a Venezia, come riportano ampiamente e più volte tutti i grandi e piccoli quotidiani e telegiornali nazionali. Ne citiamo qualcuno:  Il Corriere della Sera 8/5/11 (ha scritto almeno 5 articoli sull’evento), TG1online 8/5/11, La Repubblica 8/5/11, Il Giornale 8/5/11 ecc… Ma anche e internazionali: Daily Mail 9/5/11, BBC News 8/5/11, SKY News 9/5/11, The Associated Press 8/5/11, Forbes 7/5/11. Altre 20mila persone (“chissà quanti atei fra questi” direbbe Carcano) hanno scelto invece di andare a Pavarti per ricordare la mistica Natuzza Evolo: Libero 8/5/11 e ANSA 8/5/11. Ma la cosa più simpatica è che il quotidiano La Stampa, piuttosto che accennare al convegno internazionale degli atei militanti, abbia preferito dare ampio spazio al Festival della Porchetta, che si è svolto proprio in contemporanea. La Repubblica invece informa che 15 mila persone si sono radunate in questi due giorni per il Festival degli Alpini a Verona. Tuttavia nessuno ha arrogantemente chiamato Perugia la “capitale della porchetta” o Verona la “capitale degli alpini”, nonostante i numeri lo legittimassero.

Ritorna dunque alla mente lo sfogo del mitico responsabile dell’Italia dei Valori, Paolo Eusebi, quando qualche mese fa disse: «Da troppo tempo sono costretto ad ascoltare le sciocchezze che gli Atei e agnostici razionalisti sono costretti a pronunciare per dimostrare di essere vivi» (cfr. Ultimissima 4/2/11).

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Il celebre cosmologo Martin Rees contro la militanza degli atei

Il cosmologo di Cambridge ed ex presidente della Royal Society, Martin Rees, considerato tra i più grandi scienziati viventi, ha recentemente invitato i militanti anti- religiosi ad abbandonare le loro tattiche e lottare per perseguire una “coesistenza pacifica” con i principali gruppi religiosi.

Il mese scorso Rees ha vinto il Premio Templeton 2011 (cfr. Ultimissime 10/4/11) e  The Guardian ha rivelato che ha voluto criticare coloro che oppongono la scienza alla religione, esortando gli atei militanti a darsi una calmata e perseguire la moderazione. Ha inoltre dichiarato che alcuni sostenitori del neo-darwinismo moderno hanno preso una «posizione palesemente diversa al naturalista vittoriano, il quale una volta ha commentato che la religione è troppo profonda per essere compresa dall’intelletto umano».

Ha infine aggiunto: «Dovremmo essere tutti contrari – come fece Darwin – alle opinioni manifestamente in contrasto con l’evidenza, come il creazionismo. Ma non dobbiamo impostare questo dibattito come “scienza contro religione”, dovremmo invece lottare per la coesistenza pacifica con i filoni meno dogmatici delle religioni principali, ai quali aderiscono un alto numero di scienziati».

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Anche in Italia si organizza la “marcia per la vita”

In Italia non esistono marcie nazionali per la vita, come avviene invece con grandissima partecipazione in altri paesi europei o negli Usa. Ma lentamente le cose stanno cambiando.

Nel mese di maggio infatti si svolgeranno ben due “marce”, una a Roma, il 22 maggio 2011, chiamata “Life Day” con un passaggio davanti al Senato della Repubblica, ed una a Desenzano sul Garda, il 28 maggio 2011.

Rispetto alla prima (www.Lifeday.it),, si tratta del secondo anno che viene organizzata e lo slogan sarà “Un’Italia unita per la vita”. La seconda invece (www.marciaperlavita.it), come ricorda Agnoli su La Bussola Quotidiana, è promossa dal Movimento Europeo Difesa Vita e Dignità umana (Mevd) e da Famiglia Domani, alla quale hanno aderito riviste come Il Timone, Radici Cristiane, Studi cattolici, associazioni come Libertà e persona, Alleanza cattolica, l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, le Sentinelle del mattino, Vita umana internazionale, la Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa, il Columbia Institute, e tante altre (tra cui MpV e Cav locali, associazioni di Scienza e Vita ecc..).

Parteciperanno anche Renzo Puccetti, il direttore del Timone, Giampaolo Barra, Cesare Cavalleri, Cristina Siccardi, Claudio Risè, Francesco Dal Pozzo, Massimo Viglione, Corrado Gnerre e tanti altri. La camminata vuole semplicemente costituire un incontro tra pro life italiani sparsi in varie zone, per un approfondimento dell’amicizia e dei temi all’ordine del giorno nel nostro paese. La marcia sarà dedicata all’eroe cubano pro life Oscar Elias Biscet (cfr. Ultimissima) e a Giuseppe Garrone, inventore, tra le altre cose, del telefono verde “SOS Vita”. Chi desiderasse aderire o avere informazioni può contattare: biscetlibero@tiscali.it o info@marciaperlavita.it

Di grande spessore anche le testimonianze previste: il dottor Oriente, vicepresidente dell’Aigoc (Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici) e collaboratore dell’associazione “La Quercia millenaria“, il quale parlerà del suo passato da ginecologo abortista (cfr. Ultimissima 16/3/11), mentre Silvio Ghielmi, co-fondatore del Movimento per la Vita, ricorderà la nascita del Progetto Gemma, di cui è stato co-fondatore e primo gestore.

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Francesco Totti: «sono cattolico, grande commozione per Wojtyla»

Lo storico capitano della Roma, Francesco Totti, attraverso il suo blog personale ha ricordato la figura di Giovanni Paolo II pochi giorni prima della sua beatificazione.

La notizia è ripresa da La Repubblica, che trascrive la parole del “pupone”: «Ero solo un bambino la prima volta che incontrai Giovanni Paolo II: si trattava di un’udienza riservata alle scuole. Avevo 8-9 anni e ero accompagnato da mia madre. Il Papa stava passando quando a un tratto si fermò e mi appoggiò una mano sulla fronte. Fu una grande emozione per me e soprattutto mi colpì il suo sguardo e la sua energia, sembrava quasi che emanasse un’aura di tranquillità, di pace”».

Ha rivelato di avere avuto l’onore di incontrato altre volte, sia con la Roma che con la Nazionale: «E sempre l’ho trovato così, i suoi occhi gentili ed una forza d’animo assolutamente unica. Ancora oggi non posso dimenticare il giorno in cui è venuto a mancare: io mi trovavo in centro a Roma, lui era ancora vivo e San Pietro era gremito di fedeli. Decisi di passare per via della Conciliazione e proprio mentre mi trovavo all’altezza del portico di destra la radio comunicò la sua morte. A ripensarci ora mi sembra incredibile quella coincidenza ma ancora di più la commozione che mi avvolse il cuore».

Durante un’intervista televisiva trasmessa in diretta dalla “Domenica Sportiva”, ha risposto alla domanda dell’intervistatore che gli chiedeva di dire qualcosa sulla sua fede. Poche, semplici e spontanee parole: «sono cattolico e contento di aderire a questa religione».

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Crescono del 7% i praticanti della chiesa inglese

Secondo le ultime statistiche del Archbishops’ Council’s Research and Statistics Unit, nel 2010 il numero di persone che frequenta regolarmente la messa nelle cattedrali inglesi è aumentato del 7%.

Durante la domenica, generalmente sono presenti alle funzioni circa 15.800 adulti e 3.100 bambini e ragazzi, mentre durante la settimana passano a 27.400 e 7.600 rispettivamente. Solo l’Abbazia di Westminster raggiunge in media 1.800 persone ogni settimana. Ovviamente a questi dati vanno aggiunti quelli derivanti dalle semplici parrocchie.

E’ proprio la frequenza infrasettimanale ad essere maggiormente aumentata rispetto all’ultimo decennio, raddoppiando le presenze. Altre statistiche dimostrano che quasi due milioni di persone hanno partecipato ai circa 5.150 eventi pubblici e civici organizzati nelle cattedrali. Anche i battesimi di giovani e adulti (cioè oltre i 13 anni di età) e il numero di battesimi di bambini (tra gli 1 e 12 anni) sono quasi raddoppiati dall’inizio del nuovo millennio.

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Polonia: mezzo milione di firme contro l’aborto

Mezzo milione di cittadini hanno presentato una bozza di emendamento per vietare senza eccezioni l’uccisione di bambini non nati. Il promotore dell’iniziativa è il Comitato Legislativo Cittadino che ha presentato queste firme al Parlamento di Varsavia.

L’emendamento propone cambiamenti nella legge, affermando che ogni essere umano fin dal suo concepimento ha l’intrinseco diritto alla vita e che la vita e la salute di un bambino sono da tutelare dalla legge fin dall’inizio. In particolare di eliminare il preambolo e gli articoli 2, 3, 4, 4a, 4b, 4c e 9 della Legge, che caratterizzano tre circostanze di possibilità di aborto: quando la vita o la salute della donna è messa in pericolo dalla continuazione della gravidanza, quando la gravidanza è il risultato di un atto criminale e quando il feto è seriamente malformato. Non ci sono eccezioni che valgano l’uccisione di un essere umano. Inoltre propongono di facilitare l’accesso all’adozione istantanea.

Infine, prima delle prossime elezioni parlamentari (in autunno) essi chiedono anche conoscere la posizione dei legislatori sulla questione della protezione della vita. Mariusz Dzierżaski, leader dell’iniziativa, asserisce: «è solo l’inizio della partecipazione dei polacchi alla ricostruzione di questa questione morale fondamentale della vita pubblica».

 

 

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In Russia, patria dell’ateismo, l’82% oggi crede in Dio

Un’enorme maggioranza di russi, l’82%, crede in Dio. Nel Paese che ha insegnato l’ateismo per generazioni e ha compiuto atrocità contro i credenti (promosse dai due dittatori Lenin e Stalin, entrambi atei dichiarati) solo il 13% si dichiara ateo in modo aperto. Il 5% ha difficoltà a definirsi tale.

La Russia, l’entità statale più vasta del mondo e il 9° stato con più abitanti, è quindi uno dei Paesi più religiosi d’Europa. L’inchiesta sociologica si è svolta in questi mesi ed è basata sulle risposte di 1500 persone, dai 18 anni in su e residenti in 44 regioni della Russia. Fra gli atei solo il 32% sono donne e coloro che non credono in Dio appartengono maggiormente alle fasce più basse: operai o contadini. La notizia è apparsa su AsiaNews.

Fra i credenti, il 27% non appartiene a nessuna religione organizzata e fra questi ci sono il 34% dei giovani fra i 18 e i 24 anni e il 38% degli studenti. Il 4% si dichiara musulmano e il 50% si dichiara cristiano ortodosso (il 62% sono donne).

Per anni è stata proibita l’educazione religiosa e ogni riferimento a Dio. Notiamo dunque che questo dato smonta completamente le teorie di ateologi moderni che vedrebbero la religione come una “malattia” (Dawkins parla di “virus della mente”) a cui si viene contagiati da piccoli e si diffonde alle generazioni successive.

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In Emilia Romagna un fondo maternità contro l’aborto

A trent’anni ormai dal referendum del 17 maggio 1981 sulla legge 194 (basata su questioni volutamente falsificate come l’aborto clandestino e tuttora largamente disapplicata nella parte in cui detta «norme per la tutela sociale della maternità»), si è finalmente capito che la donna non abortisce a causa della sua salute o di quella del bambino (meno del 5%), ma per problemi economici, perché non vuole che la sua vita venga cambiata o perché non ha un marito. Così in Emilia Romagna, regione guidata da politici di identico orientamento dei legalizzatori dell’aborto, nelle ultime settimane si sono prese alcune iniziative di forte importanza.

Nei comuni di Correggio e di Modena è stata approvata la costituzione di un Fondo per aiutare la maternità difficile: diecimila euro da una parte e trentamila dall’altra per dire che le donne con difficoltà economiche, se vogliono tenere il loro bambino, saranno aiutate, seguite, tutelate, come accade in Lombardia con il Fondo «Nasko». L’iniziativa è trasversale, dall’UDC al Pd, dal Distretto sanitario, il Servizio sociale integrato, il Movimento per la vita, la Caritas, la sezione femminile della Croce Rossa e l’Ausl reggiana. A Modena invece hanno votato contro solo Idv e Sinistra per Modena (cfr. Tempi 7/4/11)

«L’intento –spiega il sindaco di Correggio, Marzio Iotti è fare in modo che le problematiche di natura economico-sociale non diventino motivo di ricorso a un’interruzione di gravidanza. Soltanto così la donna è davvero libera di scegliere: può farlo per l’aborto, ma anche per la vita». L’applicazione corretta della 194 vede il dovere di fare di tutto per mettere la donna nella condizioni di non abortire. Il consigliere regionale del Pd Giuseppe Pagani afferma: «Pensare alla gravidanza e parallelamente all’aborto in chiave ideologica è un errore che siamo tutti stanchi di veder compiere. La maternità invece è una valore politico e sociale: senza nuovi nati il nostro territorio si sta spopolando, investire nelle gravidanze e sulle famiglie in generale è investire nel futuro. Ho saputo di alcune critiche in seno al Pd e a Sinistra e Libertà, ma si tratta di posizioni superate. Solo se la società e le istituzioni sono capaci di togliere ogni ostacolo a una gravidanza la scelta dell’aborto è davvero libera». La femminista convinta, giornalista e scrittrice Paola Tavella ha dichiarato: «La verità è finalmente emersa: e cioè che la sinistra non è mai stata contraria alla vita. Sostenere che la vita è il valore più universale fra tutti. Che ogni politica deve farlo suo. E scoraggiare, ammutolire i troppi necrofili. Continuano a parlare, e sono in ancora tanti».

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Lo scrittore Tom Leopold si è fatto battezzare a Pasqua

Il commediografo Tom Leopold, attore e scrittore molto noto negli Stati Uniti, è uno dei migliaia di convertiti che hanno ricevuto il battesimo in questo periodo pasquale. E’ noto per aver lavorato con artisti del calibro di Billy Crystal, Chevy Chase, Steve Allen, Bob Hope e Lucille Ball.

Lo racconta lui stesso su USCCBmedia.com . Era ebreo e dichiara che «mi è sempre piaciuto Gesù, ma la sua figura non era sufficientemente profonda per convincermi dell’idea di Figlio di Dio».

Poi, dopo un’esperienza familiare, la lenta conversione. E infine la decisione di farsi battezzare nella notte di Pasqua.

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