Studio USA: le persone più istruite sono anche quelle più religiose

«Se non hai una laurea allora avrai meno probabilità di alzarti preso la domenica mattina per andare in Chiesa», queste le conclusioni di uno studio presentato durante il recente meeting annuale dell’“American Sociological Association”. Dopo aver analizzato i dati di una vasta indagine nazionale realizzata dal General Social Survey (dati dal 1972 al 2010), i ricercatori hanno scoperto che le persone tendono a diventare più religiose, cioè praticanti, più migliorano la loro istruzione.

La ricerca ha trovato infatti che i bianchi americani non laureati hanno due volte più probabilità di non frequentare più la Chiesa rispetto a coloro che sono in possesso di un diploma di scuola superiore. Quindi i più istruiti tendono ad essere anche più religiosi. In particolare la ricerca ha rilevato che il 37% dei bianchi moderatamente colti – quelli con il diploma di laurea delle scuole superiori, ma senza i quattro anni di college – partecipa alle funzioni religiose con meno frequenza del 1970 (calo del 50%). Invece, tra i laureati bianchi, il “dropoff” è meno rapido, con il 46% di frequenta regolare ai servizi religiosi nel 2000, rispetto al 51% degli anni ’70. In 30 anni è dunque calato del 5%. Schwadel ha quindi dichiarato: «Con più anni di istruzione, non si è relativamente più propensi a dire “io non credo in Dio”, ma si dira: “credo in un potere superiore”».

Le motivazioni che i ricercatori hanno dato di questo calo nella fascia meno colta della popolazione, è che le istituzioni religiose tendono a promuovere valori come la famiglia, l’istruzione, il matrimonio e la genitorialità, ma si è notato che i bianchi meno istruiti hanno meno probabilità di sposarsi o rimanere sposati e possono dunque sentirsi emarginati dai loro coetanei religiosi. I ricercatori hanno giustamente espresso preoccupazione: «Questo sviluppo rafforza l’emarginazione sociale degli americani meno istruiti che si trovano sempre più scollegati dalle istituzioni del matrimonio e del lavoro», ha detto Andrew Cherlin, co-autore della ricerca e professore di sociologia e di politica pubblica presso la Johns Hopkins University. W. Bradford Wilcox, professore di sociologia presso l’Università della Virginia, ha invece dichiarato che chi non frequenta la chiesa perde potenziali benefici: «le congregazioni religiose possono essere uno dei pochi settori istituzionali dove gli americani meno istruiti possono rivolgersi per avere sostegno sociale, economico ed emotivo di fronte ai tempi duri di oggi, ma sembra che sempre più pochi di loro scelgano di farlo».

Questa nuova ricerca, oltre a confermare un precedente studio realizzato dalla Baylor University (cfr. Ultimissima 18/4/11), oltre a confutare la tesi popolare che vuole la religiosità collegata alla poca istruzione dell’individuo, è anche importante per la Chiesa, perché sappia rivolgere ancora più attenzione a questa fascia della popolazione.

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A breve la prima petizione europea per i diritti del concepito

«Carlo Casini, leader del Movimento per la Vita, è in procinto di dare il via alla raccolta di firme per spingere la Commissione Europea ad emettere un atto giuridico che riconosca il concepimento come inizio della vita e, di conseguenza, punto d’inizio per l’applicazione dei diritti umani». Lo riporta l’agenzia Zenit.it.

Questa grande iniziativa, ha spiegato Casini è resa possibile dal Trattato di Lisbona che prevede, a partire dal primo aprile 2012, che almeno un milione di cittadini europei possa chiedere alla Commissione europea un atto giuridico. L’iter è molto più vincolante rispetto a quello delle petizioni italiane: la Commissione infatti deve obbligatoriamente dare una risposta ai proponenti ed i proponenti dovranno poter spiegare adeguatamente alle Istituzioni le proprie ragioni. La prima petizione europea sarà proprio quella presentata dai Movimenti per la vita di tutta Europa. Le difficoltà economiche e politiche in cui l’Unione si dibatte non devono infatti far dimenticare, come disse Giovanni Paolo II, che «la prima sfida è quella della vita».

«Occorre una grande mobilitazione delle coscienze per vincere la rassegnazione e la quiescenza di fronte alle aggressioni contro la vita», ha concluso Casini. «Si tratta di portare a compimento e perfezione il moto storico che, in nome dell’eguaglianza e della dignità umana, ha liberato gli schiavi, ha promosso i neri, esige la pari opportunità per le donne, proclama i diritti umani. Si tratta di offrire all’Europa l’energia per un vero rinnovamento civile e morale». Difficile prevedere l’esito di questa iniziativa, anche se le note posizioni laiciste dell’Unione non fanno sperare nella miglior soluzione possibile. È d’altronde importante mantenere viva l’attenzione sul continuo infanticidio legalizzato che sta colpendo il mondo occidentale e lavorare affinché l’Europa, cresciuta per duemila anni sotto lo Spirito cristiano, diventi avanguardia di un rinnovamento fondante.

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Benedetto XVI è la 5° persona più influente del mondo

La rivista “Forbes” ha pubblicato la classifica dei 10 uomini più influenti del mondo e Benedetto XVI è risultato essere al 5° posto. Nell’ottobre del 2010 il Papa era posizionato 6° nella classifica di “The New Statesman (cfr. Ultimissima 5/10/10).

Quest’anno si colloca dietro Hu Jintao, presidente della Repubblica Popolare Cinese, Barack Obama, capo degli Stati Uniti d’America, Abd Allāh, re dell’Arabia Saudita e Vladimir Putin, Primo Ministro russo.

Benedetto XVI è a capo del più piccolo stato indipendente del mondo, privo di risorse naturali, e non possiede un esercito militare, se non di rappresentanza.

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USA: flop della raccolta fondi per Planned Parenthood

Un Chili’s Grill & Bar in California ha annullato la raccolta fondi per la Planned Parenthood, l’ente abortista più grande del mondo, dopo la dura opposizione dell’opinione pubblica e dei clienti.

«L’evento è stato annullato dopo aver ascoltato le crescenti preoccupazioni dei nostri ospiti», ha detto un portavoce della Brinker International, la compagnia madre del locale. Ora che lentamente i governatori statali cominciano a togliere i fondi pubblici, Planned Parenthood è costretta a trovare altro tipo di sponsorizzazioni, ma con pochi risultati.

Entro un giorno il locale ha ricevuto così tante denunce che ha velocemente deciso di annullare tutto. Altri locali e ristoranti di Sacramento hanno organizzato raccolte di fondi per l’ente abortista, come Applebee’s. Ma questa raccolta fondi è stato un flop: «Non una sola persona è venuta a sostenere la raccolta fondi per Planned Parenthood», ha dichiarato il manager Applebee’s, Beverly Lynn. «Ero un po’ sorpreso e mi chiedevo se ci fosse stata una svista nella programmazione o qualcosa del genere». Ha così annunciato un cambiamento per il futuro a causa della «mancanza di partecipazione dei clienti». Apple American ha intanto chiesto a Planned Parenthood di rimuovere tutti i riferimenti al loro ristorante dal suo sito web.

Un’altra bella notizia per i difensori della vita umana, e che riguarda sempre Planned Parenthood, è che l’ente abortista ha dichiarato di aver cessato l’attività in sette cliniche dell’Arizona, a causa delle nuove leggi governative fortemente contrarie all’interruzione di gravidanza.

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GMG 2011, la polizia spagnola denuncia gli atei per aver subito minacce di morte

Dopo le terribili immagini che abbiamo mostrato in  Ultimissima 26/8/11, non ci stupisce leggere che il sindacato di Polizia di Madrid ha accusato il governo per aver permesso ai violenti manifestanti laici di arrivare a contatto con i pellegrini cattolici.

Su “La Razon” si legge che secondo i portavoce della polizia madrilena, l’organizzazione del governo è stata pessima. E’ stato permesso infatti che, a causa della confusione organizzativa i pellegrini in piazza sono stati insultati da più di un migliaio di manifestanti laici, i quali hanno anche tentato di aggredire e derubare alcuni giovani, senza che la polizia fosse presente in numero sufficiente. Quello che è successo è stato giudicato come un “grande caos”, che ha offerto uno «spettacolo grottesco e doloroso di un ragazzino che non sapeva perché venisse attaccato, gettato a terra e insultato in modo aggressivo».

Su Hazteoir.org invece si apprende che la Confederazione Spagnola di Polizia (CEP) e l‘Unione professionale di Polizia (SPP), hanno congiuntamente pubblicato un comunicato in cui affermano che i loro agenti hanno ricevuto “minacce di morte” attraverso internet da alcuni dei manifestanti presenti durante la “Marcia laica”. Hanno così sporto denuncia e stanno prendendo le opportune misure legali per individuare informazioni sulle identità personali e gli indirizzi di questi soggetti.

A proposito di Internet, ci pare doveroso segnalare che il sito web della GMG è stato preso di mira da hacker messicani particolarmente aggressivi, che hanno così voluto unirsi alle violente proteste anticlericali nella piazza di Madrid.

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Quando l’UAAR profetizzava: «la GMG 2011 sarà un flop»…

Conclusa la Giornata Mondiale della Gioventù 2011 a Madrid, che ha visto la partecipazione di Benedetto XVI e 2 milioni di giovani cattolici provenienti da tutto il mondo, è divertente andare a vedere le profezie pronunciate prima dell’evento da parte di certo fondamentalismo ateo. Era già successa una cosa simile prima del grande evento della beatificazione di Giovanni Paolo II il 1° maggio scorso: il giornaletto Micromega aveva infatti parlato di “flop” il 12 aprile 2011 (cfr. Ultimissima 2/5/11).

Questa volta è l’UAAR, l’associazione degli atei fondamentalisti italiani, a lanciare la profezia: il 26 luglio 2011 imboccava questa notizia ai suoi adepti: «sono appena 440 mila, alla data del 18 luglio, i pellegrini iscritti. Pochi, se si considera che tra essi almeno 25 mila sono religiosi e sacerdoti provenienti da tutto il mondo, 774 i vescovi concelebranti, 4 mila i giornalisti accreditati. Pochi, poi, confrontando il dato con le precedenti Giornate». E titolava l’articolo così: «Giornata mondiale della gioventù a rischio flop».

La “gufata” ha fatto ovviamente cilecca, dato che gli organizzatori hanno parlato del «più grande raduno mai tenuto in Spagna», dato che alla messa conclusiva hanno partecipato ben due milioni di giovani, nonostante un caldo torrido e un pesante nubifragio che si è abbattuto sui pellegrini durante la cerimonia. Su “Il Giornale” si parla di “trionfo” di Benedetto XVI, in un’editoriale de “Il Corriere della Sera” si parla di “centralità del ruolo della Chiesa e dei cattolici nel mondo”, il quotidiano spagnolo “ABC” parla invece di una “valanga di persone al di sopra delle previsioni” e in un altro articolo ha descritto l’areoporto di Cuatro Vientos, dove si è svolta la messa finale, come il tempio più grande del mondo. Il quotidiano spagnolo “La Gazeta” definisce Benedetto XVI “l’unico leader riconosciuto a livello mondiale e dal fascino innegabile”, e in un altro articolo lo chiama “maestro della modernità” e in un terzo informa che “la visita del Papa a Madrid ha generato più di 51 mila notizie in tutto il mondo”. Il quotidiano spagnolo “El Mundo”, parla di “viaggio perfetto, un successo senza palliativi quello di Benedetto XVI e del Cardinale Rouco alla GMG di Madrid 2011”, mentre in Inghilterra il quotidiano “The Guardian” celebra anch’esso il “trionfo di Benedetto XVI, un uomo mite dalle azioni potenti, nonostante gli sforzi della BBC di censurare l’evento”, e -tornando in Italia- anche “Repubblica” non può che unirsi al coro degli elogi, riconoscendo al Santo Padre un “trionfo politico e d’immagine“. Perfino il vicepresidente della Comunità Ebraica di Madrid, David Hatchwell, ha commentato così l’evento: «Questo viaggio del Papa è stato senz’altro un successo assoluto. E’ il più grande evento degli ultimi decenni. Non ricordo di aver visto qualcosa di simile. Vedere Madrid con ogni tipo di giovani nelle strade, gente molto sana, con energia positiva, è stato incredibile, splendido. La valutazione può essere solo positiva». Su Religion En Libertad si apprende invece dell’incredibile aumento di audience (60%) per le trasmissioni televisive che hanno trasmesso in diretta l’evento. Pare siano stati 12 milioni i telespettatori interessati. Da Catholic News Agency invece apprendiamo che il comune spagnolo di Pilar de la Horadada ha dedicato il nome di una strada al Pontefice in segno di gratitudine per la visita.  L’Osservatore Romano, infine, sintetizza gli introiti per l’economia spagnola derivati dalla GMG, confutando così l’argomento principale della manifestazione laicista.

Poveri razionalisti, costretti come al solito a fare da spettatori (“paganti”), non possono che accontentarsi di rabbiosi anatemi, illudendo se stessi e i -già fin troppo illusi- propri adepti. Ricordiamo che è possibile visionare tutti i video e i testi degli incontri e dei momenti più importanti della GMG 2011 nel nostro apposito dossier.

Immagine aerea dei pellegrini alla GMG 2011

Una vaga idea del numero di pellegrini

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Crescono i medici obiettori negli USA: oggi sono l’86%

Un nuovo studio, commissionato dall’American College of Obstetricians and Gynecologists, dimostra che sono in aumento i medici obiettori negli Stati Uniti.

In Italia, come rilevavamo in Ultimissima 15/4/11, si è arrivati all’85% di obiettori, mentre negli USA siamo all’86%. Lo ha riferito l’ultimo numero della rivista medicaObstetrics and Gynecology“, riconoscendo che «l’ultimo numero è notevolmente maggiore a quello stimato in precedenti ricerche». Nel 2008 gli abortisti erano infatti il 22%.

I ricercatori hanno sottolineato che le credenze religiose del medico è stato un fattore significativo nei risultati, notando che coloro che sono religiosi sono meno propensi ad accettare le richieste dei pazienti per un aborto. Una ricerca apparsa su “The Medical News” l’anno scorso, ha rilevato che il 76% dei medici e specialisti americani crede in Dio (cfr. Ultimissima 17/8/10). Sempre secondo il recente studio, il 9% dei medici cattolici o ortodossi intervistati ha accettato di eseguire aborti quando gli è stato chiesto, rispetto al 1,2% dei protestanti evangelici, il 40% dei medici ebrei, il 10% dei protestanti (non evangelici), il 20% per cento degli indù e il 26% dei medici senza affiliazione religiosa.

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I goffi tentativi di proselitismo di Corrado Augias…


di Michele Forastiere*
*insegnante di matematica e fisica in un liceo scientifico.

 

Sarò esagerato, ma certe volte ho proprio la sensazione di assistere a una guerra di logoramento, scatenata per conquistare le menti e i cuori delle persone. Fuori di metafora, mi sembra evidente che molti intellettuali dell’area ateo scientista provvedono continuamente ad alimentare la falsa contrapposizione tra scienza e fede, usando ogni mezzo di comunicazione disponibile. L’obiettivo, naturalmente, è quello di convincere il maggior numero possibile di persone che la religione è roba da gente superstiziosa, ignorante e incapace di accettare il progresso scientifico.

È interessante notare come, a tal fine, i suddetti intellettuali non disdegnino di usare uno strumento dialettico un po’ rozzo ma efficace, che definisco “strategia dell’impressione”. In sostanza, questa consiste nel creare l’impressione che le cose vadano in un certo modo, basandosi su osservazioni scientifiche non troppo approfondite e su ricerche dichiarate attendibili, ma spesso non così assodate come si vorrebbe far credere. Le tesi sostenute mirano sempre, a prescindere dai contenuti specifici, a convincere che vi sia inconciliabilità tra la ragione scientifica e le convinzioni religiose. Per la verità, bastano di solito un minimo di riflessione e qualche controesempio per annullare l’impressione appena formata… ma non sempre viene concesso lo spazio per farlo. Casi di applicazione di questa strategia sono certamente noti a tutti. Uno dei più recenti si è potuto ammirare nella trasmissione di Corrado Augias “Le Storie – diario italiano” del 13 giugno 2011 . Gli ospiti, Telmo Pievani e Edoardo Boncinelli, presentavano i loro ultimi libri: rispettivamente “La vita inaspettata” (Cortina Raffaello 2o11) e “Che fine ha fatto l’io?” (Editrice San Raffaele 2010). Il primo tratta di evoluzione, e pertanto merita una disamina un po’ più approfondita, che mi riservo per un successivo articolo; il secondo, scritto in forma di dialogo con il filosofo Michele Di Francesco, affronta invece il tema dell’autocoscienza umana.

Ora, vorrei provare a evidenziare i principali momenti della trasmissione in cui Augias e i suoi ospiti hanno messo in atto la “strategia dell’impressione”. Se mi si consente un piccolo gioco di parole, chiamerò questi momenti CLIC – perché sono gli istanti in cui si vuole specificamente “Creare L’Impressione Che…”. Di più, mi prenderò la libertà di proporre per qualcuno di essi un possibile Contro-clic – che in un dibattito equilibrato sarebbe stato giusto offrire agli spettatori, affinché potessero farsi un’idea più corretta delle problematiche trattate. Veniamo al dunque.

1) La puntata de “Le Storie” si apre con un breve filmato sul principio copernicano e sul successivo graduale spodestamento dell’Uomo dal suo piedistallo di “vertice della Creazione”.
CLIC: LA SCIENZA HA DIMOSTRATO CHE L’UOMO NON CONTA NIENTE NELL’UNIVERSO.
Contro-clic: si può senz’altro concordare sul fatto che la Terra non occupi un posto fisicamente speciale nell’Universo; questo, però, non esclude automaticamente l’idea di creazione divina e la possibilità che l’Uomo abbia in essa un ruolo centrale. Di ciò, del resto, era sicuramente ben consapevole anche l’antico autore del Salmo 8, quando cantava: “Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi?”. Infine, lo stesso Copernico era convinto che la posizione del Sole al centro dell’Universo rappresentasse meglio la semplicità di Dio e la bellezza del creato (cfr.: http://www.disf.org/Voci/34.asp).

2) Dopo aver introdotto gli ospiti, Augias si dichiara “turbato” dal libro di Pievani, perché in esso si sostiene che “noi siamo qui per caso: al nostro posto poteva esserci il Tyrannosaurus Rex”. Ebbene sì, chiosa Pievani, l’evoluzione biologica dell’Uomo è in gran parte opera della contingenza; fino a qualche millennio fa, infatti, condividevamo il pianeta con altre specie del nostro stesso genere. Dunque l’albero genealogico umano somiglierebbe a un folto cespuglio di cui è sopravvissuto un solo rametto, il nostro – non perché migliore degli altri, ma per puro caso. A questo punto, sorprendentemente, Augias dichiara: “Ma allora questo prova che le credenze su Adamo ed Eva, vissuti 6000 anni fa, sono solo delle creazioni geniali della mente umana!”. Pievani sottolinea, saggiamente, che la Bibbia non va interpretata in senso letterale… ma ormai l’impressione è stata formata.
CLIC: LA SCIENZA PROVA CHE L’UOMO NON PUÒ ESSERE STATO CREATO.
Contro-clic: si può sicuramente essere d’accordo sul fatto che l’evoluzione biologica abbia tutte le apparenze di una storia dominata dalla contingenza, piuttosto che quella di una sorta di progressione inevitabile destinata a sfociare in un essere dotato di intelligenza (l’Uomo). Questo però non prova assolutamente nulla riguardo alla creazione; semmai, ribadisce l’erroneità di una lettura fondamentalista della Bibbia – errore tipico del protestantesimo nord americano, non della Chiesa cattolica. A questo proposito, consiglierei ad Augias e Pievani la lettura dell’interessante articolo di Fiorenzo Facchini “Evoluzione e creazione”, pubblicato nel gennaio 2006 su “L’Osservatore Romano”

3) Dopo alcune insipide considerazioni sul ruolo della contingenza nella vita umana, viene finalmente servito il primo piatto forte della trasmissione. Si tratta di un’antica controversia riguardante le vespe del gruppo Ichneumonidae, il cui ciclo vitale prevede la deposizione delle uova all’interno di larve di altre specie. In epoca vittoriana si scatenò un putiferio intorno a questi insetti, usati come testimonianza a sfavore di chi sosteneva che l’intrinseca bontà della Natura dimostrasse l’esistenza di Dio. Come è possibile, si disse, che un Dio buono e onnipotente permetta una tale quantità di sofferenza e insensata crudeltà nel mondo animale?
CLIC: È IMPOSSIBILE CHE DIO ESISTA; SE ESISTESSE, INFATTI, SAREBBE UN SADICO.
Contro-clic: nell’affrontare questi argomenti, penso che sarebbe opportuno armarsi di un po’ di sano buon senso. Per prima cosa, non reputo lecito proiettarsi empaticamente in una larva di insetto: il nostro sistema nervoso è infatti troppo diverso, da uno stretto punto di vista neurologico. In secondo luogo, come nota incisivamente Stephen Jay Gould, non è appropriato applicare categorie specifiche dell’etica umana (come “crudeltà”) al mondo animale, né ha senso trarre da esso insegnamenti morali. Infine, è bene rilevare che il problema della sofferenza nel mondo non è affatto ingenuamente ignorato dal cristianesimo, al contrario di quanto Augias e Pievani sembrano voler insinuare (vedi per esempio il famoso passo di San Paolo: “Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto” (Rm 8,22)); e in ogni caso, si tratta di una problematica che non può essere affrontata e risolta a colpi di impressioni viscerali.

Accantonate per il momento le narrazioni naturalistiche, Augias passa a introdurre quello che definisce il “terrificante” libro di Boncinelli. Di questo, però, parleremo nella prossima puntata.

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La storica Maria Bocci: «è stato il cristianesimo a plasmare l’Italia»

La docente di Storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano, Maria Bocci, ha curato, assieme ai suoi studenti, una mostra sui 150 anni di sussidiarietà per il Meeting di Rimini, importante kermesse culturale organizzata dal movimento cattolico di Comunione e Liberazione che si svolge in questi giorni,

Il quotidiano “Avvenire ha intervistato la Bocci, chiedendole che cosa ha tenuto insieme gli italiani nella storia della Penisola. La storica ha risposto: «La risposta è semplice: c’è stata un’unità culturale nazionale; prima ancora della nazione. Esiste un patrimonio condiviso, fatto di tanti elementi: il retaggio romano, una fonte unica del diritto, e poi l’amore per il bello e un fervore creativo che sono scaturiti da un cristianesimo incarnato nella vita degli italiani». E’ la stessa opinione di Agostino Giovagnoli, direttore del dipartimento di scienze storiche, per il quale: «l’unificazione è un processo di secoli, non è solo quello degli ultimi anni prima dell’unità. Un processo che comprende appieno la formazione che la Chiesa ha esercitato nella costruzione dell’identità italiana, premessa dello Stato unitario».

La Bocci ha continuato: «Quella degli italiani è una fede che si è radicata nella realtà, dentro le fibre del tessuto sociale, e lo ha plasmato per renderlo più ospitale e compassionevole, anche se, naturalmente, non sono mancanti momenti di smarrimento e periodi di oscurità. La storia plurisecolare della penisola è però marcata da questa carità messa in opera, fonte di una tradizione civica che si è tradotta in iniziative educative, ospedaliere ed assistenziali, che per secoli hanno aiutato a rendere più sopportabile l’avventura della vita comune. La presenza cattolica nella società, a partire da Don Sturzo, si traduce in una proposta originale, che immette nel circuito politico idee destinate a fare molta strada, come la riforma agraria, il decentramento amministrativo e la valorizzazione dell’ente locale. È soprattutto il partito di Sturzo ad avere una visione sussidiaria, che punta sui corpi intermedi, sul regionalismo e sul decentramento per costruire uno Stato veramente popolare».

Anche Benedetto XVI aveva già avuto modo di sottolineare questo aspetto quando nel messaggio il 16/3/11 inviato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, ha scritto: «Il Cristianesimo ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell’identità italiana attraverso l’opera della Chiesa, delle sue istituzioni educative ed assistenziali, fissando modelli di comportamento, configurazioni istituzionali, rapporti sociali, ma anche mediante una ricchissima attività artistica: la letteratura, la pittura, la scultura, l’architettura, la musica».

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GMG 2011: manifestanti atei denunciati per insulti e violenze a pellegrini e disabili

Come riportavamo in Ultimissima 19/8/11, parallelamente alla Giornata Mondiale della Gioventù cattolica, si è svolta di fronte al mondo anche quella della “Gioventù atea”, in cui gruppi di “liberi pensatori” (come si fanno chiamare atei e agnostici militanti) e omosessuali hanno marciato intonando inni contro la Chiesa e il Vaticano, dando del “nazista” e del “pedofilo” al Papa e ai pellegrini (una triste documentazione audiovisiva è possibile visionarla in Ultimissima 26/8/11).

Anche il quotidiano “L’Unità” riconosce l’effetto controproducente delle manifestazioni anticlericali madrilene. Si parla di circa 2000 persone, comprese giornalisti e osservatori. E «le immagini di militanti di mezza età che urlano bestemmie contro il volto spaventato di sedici-diciottenni impauriti ha disgustato il pubblico spagnolo». Mentre la setta dei razionalisti atei italiani si concentra infantilmente sulla spazzatura che i cattolici avrebbero lasciato all’aerodromo di Cuatro Vientos, tentando così di sminuire la portata dell’evento, i quotidiani spagnoli riportano dell’arrivo delle prime denunce.

Il quotidiano “El Mundo” informa  che un gruppo di sette pellegrini francesi, tra i quali diversi bambini e un ragazzo disabile in carrozzina, hanno depositato presso la Polizia di Stato una serie di denuncie contro un gruppo di atei partecipanti alla manifestazione anticlericale del 17 agosto 2011 a Madrid. La gioventù atea è accusata di insulto, persecuzione e umiliazione. L’incidente è avvenuto alle 21 circa nei pressi della metropolitana Sol. Proprio in quella zona, tra l’altro, sono stati arrestati diversi giovani anticlericali e molti cattolici sono rimasti feriti. I ragazzi, tra cui Anne-Marie C., di 23 anni della Normandia, hanno riferito di aver incrociato la comitiva “anti-cattolica” mentre erano alla fermata della metropolitana, venendo presto insultati e minacciati di “bruciare i crocifissi e gli zaini” che loro tenevano in mano. Il tutto condito da varie e pesanti ingiurie. Nicola T., 20 anni, ha dichiarato che nella spedizione atea c’era anche una donna vestita in costume da gatto con frustra nera e cinghie, la quale ha cominciato a molestare e umiliare sessualmente uno dei disabili in carrozzina (18 anni), mentre un altro ragazzo anticlericale faceva gesti osceni con le dita. Il gruppo ha impedito ai pellegrini di prendere la metropolitana e uno dei giovani cattolici ha avuto un attacco di panico, perdendo coscienza per un po’.

Da HazteOir.org apprendiamo invece che i pellegrini che sono stati ospitati al Polideportivo de Aluche hanno trovato le porte forzate e una volta rientrati dopo la serata hanno trovato le loro valigie rotte, oggetti di valore rubati e l’abbigliamento dei sacerdoti strappato e gettato a terra. Hanno quindi avverito immediatamente la polizia che ha iniziato immediatamente le ricerche. Le vittime hanno dichiarato che da come si mostrava la situazione non si trattava solo di una rapina ma di una vera e propria vendetta da parte degli anticlericali.

Religion En Libertad informa che gli arrestati sono 8, tutti laici, e 11 feriti (compresi 2 poliziotti). Parla anche di un gruppo di radicali che ha attaccato con pugni e calci venti giovani cattolici che si trovavano nella High Street, prima dell’arrivo della polizia.

Su Madridiario.es compare invece la notizia che il difensore civico per l’infanzia della Comunità di Madrid, Arturo Canalda, ha riferito l’apertura di un'”inchiesta ufficiale” per accertare se vi sia stata “aggressione o minacce” ai pellegrini della GMG da parte di gruppi atei. Si è detto speranzoso di ricevere nei prossimi giorni denunce di famiglie di bambini che sono stati “attaccati o insultati”.  Ha dichiarato: «Una cosa è il diritto degli individui di esprimere opinioni un altro è insultare o attaccare le persone. Tutti i bambini godono di una protezione speciale ed è nostro dovere studiare e chiarire i casi segnalati». Il difensore civico per l’infanzia ha descritto come “molto grave” quello che è successo nelle ultime ore del 17 agosto 2011.

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