La verità sull’Ordine di Malta: ora si scuseranno con Papa Francesco?
Ordine di Malta, Bergoglio dittatore? Una lettera del Pontefice al card. Burke confuta le ricostruzioni dei blogger che dipinsero Francesco come un “oscuro devastatore” e un “dittatore sudamericano” per il commissariamento e le dimissioni chieste al Gran Sovrano Festing. Ecco come si svolsero davvero i fatti.
Il caso del commissariamento dell’Ordine di Malta lo conoscono in pochi, ma è un argomento di primo piano nella piccola galassia del cattolicesimo tradizionalista che lo usa per giustificare la sua quotidiana guerra al Pontefice regnante. Sul sito di WikiLeaks, organizzazione fondata da Julian Assange, è apparsa tuttavia una lettera di Papa Francesco risalente ai fatti, in cui chiedeva all’allora cardinale patrono, Raymond Leo Burke, di risolvere i numerosi problemi creatisi con umanità e un confronto interno, non con la vendetta, generando ulteriori cordate di nemici che si guerreggiano e si scomunicano a vicenda.
Ecco brevemente i fatti. Tra il 2016 e il 2017, l’allora Gran Maestro Matthew Festing, supportato dal card. Burke, tolse l’incarico al Gran Cancelliere Albrecht Freiherr von Boeselager, qualcuno ricondusse tale atto alla distribuzione di preservativi in Myanmar quando il tedesco era responsabile delle attività caritatevoli, accusa che Boeselager ha sempre respinto dicendosi fedele ai principi morali cattolici («La mia coscienza è pulita: non ero a conoscenza di questa iniziativa e quando l’ho saputo ho preso le misure per fermarla»). Boeselager rifiutò di dimettersi ed il card. Burke interpellò il Papa, il quale rispose con la lettera oggi emersa nella quale si mostrò sfavorevole a risolvere il caso con una drastica epurazione, tuttavia Festing e Burke allontaneranno ugualmente il Gran Cancelliere il 15 dicembre 2016. Intervenne così il card. Parolin, segretario di Stato e si istituì una commissione di cinque autorevoli membri per raccogliere informazioni attendibili sullo stato della vicenda, scoprendo altre versioni rispetto a quelle fortemente di parte contenute nei rapporti di Festing e Burke, verso i quali crollò inevitabilmente la fiducia. Dopo l’ottenimento delle dimissioni di Fra Matthew Festing (24 gennaio 2017) e un periodo di transizione, nel maggio 2018 l’Ordine eleggerà un nuovo Gran Maestro, con il compito di purificare le numerose deviazioni spirituali venute a galla.
Gli insulti al Papa dei soliti blogger “cattolici”.
I noti blog/blogger che combattono quotidianamente la Chiesa hanno chiaramente colto anche questa occasione per dipingere Francesco come un «oscuro devastatore» (cit. Antonio Socci, 30/01/17) disposto a tutto per «avere la testa del card. Burke» (cit. La Nuova Bussola Quotidiana, 26/01/17), l’azione di un «dittatore sudamericano» (cit. Maurizio Blondet, 15/01/17) che con la sua «penosa» ed «indebita influenza» (cit. Marco Tosatti, 1/05/17) vuole «distruggere l’Ordine e snaturarne il carattere religioso in nome della autorità pontificia. avviando l’emancipazione dalle norme religiose e morali» (cit. Roberto De Mattei, 25/01/17). Ambienti dell’estrema destra romana, vicini a Roberto De Mattei, affissero anche dei manifesti anonimi in cui ironizzavano sul Papa e sulla sua falsa misericordia.
La lettera emersa oggi in modo pubblico, tuttavia, rivela quattro fatti ben precisi che confutano le interpretazioni sulla vicenda date dagli haters del Santo Padre. Ecco quali.
1) Ordine di Malta e massoneria: il Papa preoccupato dalle infiltrazioni massoniche.
Papa Francesco, come già avevamo avuto modo di scrivere, si mostra seriamente preoccupato delle infiltrazioni di ambienti “relativisti” e “contrari alla fede cattolica” (l’ombra della massoneria) all’interno dell’Ordine di Malta. Ecco infatti cosa chiede esplicitamente al card. Burke:
«Si dovrà evitare che nell’Ordine si introducano manifestazioni di spirito mondano, come pure appartenenze ad associazioni, movimenti e organizzazioni contrari alla fede cattolica o di stampo relativista. Qualora ciò dovesse verificarsi, si inviteranno i cavalieri che eventualmente fossero membri di tali associazioni, movimenti ed organizzazioni a ritirare la loro adesione, essendo essa incompatibile con la fede cattolica e l’appartenenza all’Ordine».
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2) Il Papa contro la distribuzione di profilattici, chiese una “rettifica” ai presunti autori.
In secondo luogo, Papa Bergoglio non si oppose alla rimozione di Boeselager perché era “a favore” della distribuzione dei preservativi in Africa (come scrissero alcuni suoi persecutori mediatici). Nella lettera svelata su Wikileaks, infatti, Francesco invita caldamente il card. Burke a vigilare
«che nelle iniziative e opere assistenziali dell’Ordine non vengano impiegati e diffusi metodi e mezzi contrari alla legge morale. Se in passato è sorto qualche problema in questo ambito, mi auguro che possa essere completamente risolto. Mi dispiacerebbe sinceramente, infatti se alcuni alti ufficiali – come Lei stesso mi ha riferito – pur sapendo di queste prassi, concernenti soprattutto la distribuzione di contraccettivi di qualsiasi tipo, non siano finora intervenuti per porvi fine. Non dubito però che, seguendo il principio paolino di “operare la verità nella carità”, si riuscirà a entrare in dialogo con loro ed ottenere le necessarie rettifiche».
3) La discutibile gestione del Gran Sovrano Festing, allontanato da Francesco.
Il terzo punto a cui prestare attenzione è che l’Ordine di Malta è sovrano e indipendente, ma i suoi membri fanno voto di obbedienza al Papa, il quale ha diritto ad intervenire solo in caso di deviazioni dottrinali. La mancata vigilanza del card. Burke, tanto da essere richiamato da Francesco nella lettera citata, l’ombra della massoneria, il verificarsi di episodi contrari alla morale cattolica, la nascita di cordate interne, spaccature e lotte intestine tra cavalieri britannici e tedeschi, la poco trasparente gestione dell’immenso patrimonio con fondi svizzeri da centinaia di milioni, tutto questo ha reso più che legittimo il commissariamento da parte del Vaticano e, probabilmente, la sottrazione dell’incarico di Gran Cancelliere al tedesco Albrecht Freiherr von Boeselager da parte del discutibile Gran Maestro, Matthew Festing -la cui gestione è stata segnata da gran parte dei disordini sopra accennati- è stata solo la goccia finale.
Se poi si aggiunge il non aver rispettato l’iniziale consegna al dialogo e al confronto chiesti dal Papa per gestire le diatribe ed il plateale rifiuto di Festing di collaborare con la Santa Sede per rimediare ai nodi ormai venuti al pettine, ecco l’inevitabilità del commissariamento, fondato sulla dimensione religiosa e non statuale, dell’ordine. Secondo il presidente tedesco dell’Ordine di Malta, Erich Lobkowicz, si è trattata di una «battaglia tra ciò che il Papa Francesco rappresenta e una minuscola cricca di anziani, decorati e irriducibili ultraconservatori».
4) La mancata vigilanza del card. Burke, che si schierò nella lotta intestina tra cavalieri.
L’ultimo punto riguarda proprio il card. Burke. E’ piuttosto evidente che l’unico compito del porporato statunitense come patrono dell’Ordine di Malta -nominato tale da Papa Francesco nel 2014- era quello di vigilare con “carità” sul disordine che lentamente stava prendendo il sopravvento, tant’è che è stato esplicitamente richiamato nella famosa lettera a gestire il “caso preservativi” tramite l’«entrare in dialogo con loro ed ottenere le necessarie rettifiche». Ed invece non lo ha fatto, non solo non ha vigilato adeguatamente ma si è anche lasciato coinvolgere schierandosi apertamente in una cordata a fianco del Gran Maestro Festing, il quale ha non poche responsabilità sul disordine creatosi all’interno dell’Ordine.
Preso atto di tutto ciò e considerando le informazioni parziali che il porporato statunitense riportò al Papa sulla vicenda, diventa comprensibile la decisione della Santa Sede di sottrarre al card. Burke la “responsabilità spirituale” sull’Ordine di Malta, destinandolo prima a presiedere un processo per un caso di abusi sessuali a Guam, poi nominandolo membro del Tribunale Supremo della Signatura Apostolica.
Elezione del nuovo Gran Maestro e l’inizio della purificazione spirituale.
Nel maggio 2018 il Consiglio Compito di Stato dell’Ordine di Malta ha eletto (con 35 voti su 52) come nuovo Gran Maestro fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, che ha subito riaffermato la volontà di proseguire il lavoro di riforma della Costituzione dell’Ordine di Malta avviata nel 2017, per adeguarla allo sviluppo che l’Ordine ha vissuto negli ultimi decenni, risolvendo le lotte intestine e le deviazioni spirituali che hanno portato allo scontro con la Santa Sede.
Il principe Sforza Marescotti Ruspoli, ex presidente dell’Ordine di Malta in Italia, è infine intervenuto con un duro commento: «Mi irrita profondamente l’idea che i tradizionalisti passino nell’immaginario collettivo come una categoria che si permette di criticare il Santo Padre. Perché un autentico tradizionalista ha come prima norma l’obbedienza al Pontefice. Il Papa non si critica: si serve e basta. Quindi anche l’Ordine di Malta, essendo un ordine religioso continuatore dello spirito dei monaci guerrieri dai tempi di Rodi, non può far altro che dichiarare la propria obbedienza a Francesco. L’Ordine è sovrano ma disobbedire al Papa è impensabile. Il rosso cardinalizio simboleggia il sangue dei martiri ma un Papa è scelto dallo Spirito Santo. E lo si serve, non lo si critica. Mai».
AGGIORNAMENTO ore 21
Uno dei principali quotidiani online cattolici spagnoli ha titolato: “Burke ha mentito: il papa voleva dialogo, non dimissioni nell’Ordine di Malta”. Ci si sofferma su una lettera che il porporato americano ha inviato al Gran Maestro Festing, nel quale lo avvisa che il Papa avrebbe voluto intraprendere una visita apostolica dell’Ordine, una possibilità che non è affatto contemplata nella lettera di Francisco a Burke.
La redazione