Cala il sostegno ai “falsi miti del progresso”: gli italiani si stanno alzando in piedi?
Buone notizie dall’Italia, il sondaggio “Eurispes” pubblicato nel Rapporto Italia 2015 ha fotografato il popolo che ha appena eletto il suo nuovo capo dello Stato: sui temi etici in particolare si assiste ad un drastico calo di sostegno per nozze gay, eutanasia e altri falsi miti del progresso.
Innanzitutto partiremmo da un dato, che forse è la spiegazione di tutti gli altri. Purtroppo per il gruppetto di cristiani tradizionalisti/conservatoristi che perseguita il pontificato di Papa Francesco in “nome della nostra coscienza”, l’89,6% degli italiani ha piena fiducia nel Pontefice, in crescita del 2,5% rispetto all’anno scorso. La campagna antipapista è controproducente, l’apprezzamento arriva sopratutto dai giovani: consensi raddoppiati, dal 27,1% al 51,1% per i 18-24enni, dal 34,3% al 53,5% per i giovani di età 25-34 anni. Negli adulti, il consenso arriva soprattutto dalle persone rimaste vedove (77,3%) e da quelle sposate (69,9%). Dunque dalle famiglie. La cosa più importante, però, è che il consenso del Pontefice trascina anche il consenso verso l’intera Chiesa cattolica: la fiducia verso di essa è salita dal 38,8% del 2009 al 62,6% di quest’anno.
Tuttavia, c’è molto realismo rispetto a questi dati: questo incredibile aumento dei consensi deriva anche dal fatto che moltissime persone lontane od opposte alla Chiesa sono ingannate dai media e credono davvero che il Papa voglia cambiare la dottrina cattolica (anche sui temi etici), per questo offrono il loro consenso. Il segretario generale della Cei, mons. Galantino, infatti ha spiegato che del Papa «il rischio che ciascuno prenda solo la parte che gli piace. Se dovessimo ascoltare tutto quello che ci dice Papa Francesco dovremmo cambiare ma io non vedo in giro tutta questa conversione. Mi dispiace anche che tutte le altre istituzioni in Italia non siano oggi un punto di riferimento».
Mentre la Chiesa cattolica diventa comunque un riferimento per moltissime persone in più rispetto al passato, anche grazie a Francesco, contemporaneamente si assiste, come dicevamo, ad un cambiamento sui temi etici. Se si paragonano i dati di oggi al Rapporto del 2013 e al Rapporto del 2014, infatti, aumenta il numero di italiani contrari ai matrimoni gay, passando dal 50,7% del 2014 al 59,2% del 2015; aumenta il numero di italiani contrari alle adozioni gay, dal 71,2% del 2014 al 72,2% del 2015; cala drasticamente -Matteo Renzi è avvertito!- anche l’approvazione della tutela giuridica delle coppie di fatto, passando dal 77,2% del 2013, al 78,6% del 2014 fino al 64,4% del 2015. Il popolo delle “Sentinelle in Piedi” è dunque riuscito a far alzare il resto d’Italia? Ecco spiegato l’odio e gli sputi ricevuti dalle tolleranti sentinelle Lgbt.
Per quanto riguarda la fecondazione assistita, anche qui cala drasticamente l’approvazione, passando dal 79,4% del 2013, al 75,9% del 2014 fino al 47,2% del 2015 (per la eterologa). Allo stesso modo diminuiscono i consensi verso la pillola abortiva, passando dal 63,9% del 2013, al 63,5% del 2014 fino al 58,1% del 2015. Stesso discorso per l’eutanasia, calano i consensi passando dal 64,6% del 2013, al 58,9% del 2014 fino al 55,2% del 2015; così come per l’approvazione del testamento biologico: dal 77,3% del 2013, al 71,7% del 2014 fino al 67,5% del 2015. Un piccolo incremento di favorevoli invece verso il suicidio assistito, passato dal 36,2% del 2013, al 28,6% del 2014, al 33,5% del 2015; così come per i favorevoli al divorzio breve, dall’84% del 2014 all’86,6% del 2015. Crollano drasticamente invece i consensi per la liberalizzazione delle droghe leggere, passando dal 40,3% del 2014 al 33% del 2015.
La buona notizia è che vi sia un accenno di inversione di tendenza (bisognerà aspettare i prossimi anni per confermarlo), tuttavia il sostegno verso alcuni temi risulta decisamente preoccupante (pensiamo al divorzio breve e al testamento biologico, in particolare). Ma sono dati tremendi per qualcun altro: l‘Arcigay ha pubblicato istericamente un commento del presidente Flavio Romani il quale ha sostenuto che «l’aumento della percentuale delle persone contrarie al matrimonio è riconducibile alla sovraesposizione mediatica dell’ala politicamente più avversa al riconoscimento di pari diritti, Mario Adinolfi in testa». Come ha commentato l’ex parlamentare PD, si tratta di un chiaro invito ad impedire la partecipazione di Adinolfi in televisione, mirando «a restringere ancora di più gli spazi in cui possiamo parlare».
Nonostante la stima che proviamo per Adinolfi, se proprio vogliamo trovare il capro espiatorio, consigliamo all’Arcigay di dare un’occhiata in Vaticano. Lì alloggia una persona che ogni 15 giorni invita la politica a non ridefinire il matrimonio, che definisce il gender una colonizzazione mentale pari a quella delle dittature naziste e fasciste, che denuncia la «falsa compassione» di chi sostiene aborto ed eutanasia condannandola come “cultura dello scarto” e affermando che non è una conquista scientifica «“produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono», che invita i medici a praticare l’obiezione di coscienza, che proclama il diritto dei bambini a crescere con mamma e papà relazionandosi alla «mascolinità e alla femminilità di un padre e di una madre», che invita a sostenere soltanto un tipo di famiglia, quello recepito anche nella Costituzione italiana.
Ecco, se volete trovare qualcuno da accusare lasciate perdere Adinolfi e prendetevela con Papa Francesco. Sempre che ne abbiate il coraggio.
La redazione