Quando Pio XII salvò migliaia di ebrei nascondendoli nei conventi

Una delle leggende nere che il laicismo ha coltivato maniacalmente riguarda il presunto anti-semitismo di Pio XII. Su L’Ottimista è uscito un articolo in cui si racconta di come moltissimi ebrei durante il periodo nazista vennero nascosti e salvati all’interno dei monasteri, su esplicita richiesta di Pio XII. Ecco un elenco di citazioni che aiutano a smentire queste storielle:

Luciano Tas, autorevole rappresentante della comunità ebraica romana già direttore di Shalom, ha detto: “centinaia di conventi, dopo l’ordine in tal senso impartito dal Vaticano, accolsero gli ebrei, migliaia di preti li aiutarono, altri prelati organizzarono una rete clandestina per la distribuzione di documenti falsi”.

Lo storico Renzo De Felice, massimo esperto internazionale del fascismo, afferma: “l’aiuto della Chiesa nei confronti degli ebrei fu notevolissimo e in misura sempre crescente, esso fu prestato non solo dai singoli cattolici, ma da quasi tutti gli istituti cattolici e da moltissimi sacerdoti. Aiuto che, del resto, era già in atto da anni nei paesi occupati dai nazisti, In Francia come in Romania, nel Belgio come in Ungheria”. In Italia, dove l’intervento della Chiesa poteva coprire tutto il territorio, l’84% degli ebrei fu salvato dalla persecuzione. Nella sola città di Roma, la Comunità ebraica ha attestato che la Chiesa ha salvato 4.447 ebrei dalla persecuzione nazista. Dalla lista dei luoghi dove vennero nascosti gli ebrei compilata nel 1945 risulta che 100 conventi di suore, 45 case di religiosi e 10 parrocchie offrirono loro asilo. La punta più alta di rifugiati fu raggiunta dai francescani di San Bartolomeo all’Isola che ne nascosero 400.

In un attestato delle Comunità israelitiche italiane che si trova al Museo della Liberazione in Via Tasso a Roma, si trova scritto: “Il Congresso dei delegati delle comunità israelitiche italiane, tenutosi a Roma per la prima volta dopo la liberazione, sente imperioso il dovere di rivolgere reverente omaggio alla Santità Vostra, (Pio XII, ndr) ed esprimere il più profondo senso di gratitudine che anima gli ebrei tutti, per le prove di umana fratellanza loro fornite dalla Chiesa durante gli anni delle persecuzioni e quando la loro vita fu posta in pericolo dalla barbarie nazifascista”.

Gideon Hausner, procuratore Generale israeliano, il 18 ottobre 1961 riferì: “Il clero italiano aiutò numerosi israeliti e li nascose nei monasteri e il Papa intervenne personalmente a favore di quelli arrestati dai nazisti”. Albert Einstein su Time Magazine del 23 dicembre 1940 ha scritto: “Soltanto la Chiesa si oppose pienamente alla campagna di Hitler mirante a sopprimere la verità. Non avevo mai avuto un interesse particolare per la Chiesa, ma ora sento per essa un grande amore ed ammirazione, perché soltanto la Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di difendere la libertà intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che prima avevo disprezzato, ora lodo incondizionatamente”. Il Rabbino Maurice Perlzweig, direttore del World Jewish Congress ha confermato: “I ripetuti interventi del Santo Padre in favore delle comunità ebraiche in Europa hanno evocato un profondo sentimento di apprezzamento e gratitudine da parte degli ebrei di tutto il mondo”.

Alla morte di Pio XII, Golda Meir, politica israeliana, scrisse: “Quando il terribile martirio si abbatté sul nostro popolo, la voce del Papa si elevò per le sue vittime. La vita del nostro tempo fu arricchita da una voce che chiaramente parlò circa le grandi verità morali. (…) Piangiamo un grande servitore della pace”.

Inutile ricordare l’ex rabbino capo di Roma, Eugenio Zolli, che si convertì al cattolicesimo nel 1945, anche grazie alla riconoscenza verso la Chiesa: “Ciò che il Vaticano ha fatto resterà indelebilmente ed eternamente scolpito nei nostri cuori… hanno fatto cose che resteranno per sempre un titolo di onore per il cattolicesimo” (Zolli, Prima dell’alba, autobiografia autorizzata, San Paolo 2004, EAN) . Innumerevoli altri testimonianze sono state raccolte sul sito Ragione e Fede.

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