Le carmelitane massacrate dagli illuministi a breve saranno sante

Le martiri di Compiègne. Sedici monache carmelitane ghigliottinate dagli illuministi il 17 giugno 1794 per aver non aver rinunciato alla fede. Morirono cantando il “Laudate Dominum”, una testimonianza impressionante. Il 22 febbraio il Papa ha avviato l’iter di canonizzazione.

 
 
 

Denis Diderot, collaboratore di Voltaire ed esponente di punta dell’illuminismo, scrisse che le mani dell’uomo «intreccerebbero le viscere dei preti per la mancanza di una corda per strangolare i re»1D. Diderot, Les Éleuthéromanes.

Non era soltanto una citazione del filosofo Jean Meslier, precursore dell’Illuminismo, ma una fedele descrizione di ciò che avvenne veramente.

 

Vittime dell’illuminismo: un genocidio?

Ancora pochi libri scolastici raccontano che la “splendente” epoca illuminista culminò nel Terrore della ghigliottina. Dove il fantomatico motto (scippato al cristianesimo) libertè, egalitè e fraternitè si tradusse nella repressione più bieca di qualunque dissidente.

Siobhan Nash-Marshall, docente di Filosofia al Manhattanville College di New York, non ha dubbi nel ritenere che la Rivoluzione francese vada paragonata al genocidio turco degli armeni, perché «non c’è nessuna distinzione logica o formale tra rovesciare un Ancien Régime tramite spargimenti di sangue e distruggere un popolo e una cultura: un genos».

Ad essere massacrati dagli atei (in parte deisti) rivoluzionari illuministi furono innanzitutto i religiosi, cristiani ed ebrei. Proprio in Francia ed in quel secolo, infatti, si verificò «un’evoluzione dell’antisemitismo che si basò sull’idea del complotto contro la società e l’affermazione della incancellabile differenza di sangue della razza ebraica»2A. Prosperi, Il seme dell’intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492, Fondazione Carispe 2011, p. 94, scrive lo storico italiano Adriano Prosperi.

Per quanto riguarda i cattolici, si contano oltre 100mila vittime tra cui preti, religiose, scienziati e semplici dissidenti.

«In poco tempo», ha scritto Michael Hesemann, «furono ammazzate più persone di quante morirono nella crociata contro i catari, nei “secoli bui” del Medioevo e delle vittime dell’Inquisizione nei suoi cinquecento anni di storia in Europa. In gran parte uomini e donne di Chiesa, vescovi e preti, monaci e suore ammazzati a causa della loro fede»3M. Hesemann, Contro la Chiesa, San Paolo 2009, p. 276-279.

Nel solo 1794, ad esempio, vennero giustiziate almeno 17.000 persone.

 

Le sedici carmelitane canonizzate da Papa Francesco.

Per alcuni di questi martiri Papa Francesco, il 22 febbraio scorso, ha avviato l’iter di canonizzazione per equipollenza (cioè senza il verificarsi di miracoli).

Si tratta delle 16 carmelitane del monastero di Compiègne (undici monache, due converse, due suore esterne e una novizia), ghigliottinate il 17 luglio per essersi rifiutate di rinunciare al loro voto monastico.

Alla notizia della canonizzazione (già beatificate nel 1906), il carmelitano padre John Hogan ha twittato: «Queste suore rimasero fedeli alla Fede anche se lo Stato chiese loro di abbracciare quella che in definitiva era una nuova religione: il culto laicista. Ci sono molti parallelismi con ciò che sta accadendo nei giorni nostri».

 

Le suore di fronte alla ghigliottina francese.

Durante il lungo viaggio in carro che le condusse al patibolo, rallentato dalle molestie della folla e dal fastidio dei cavalli per il sangue dopo settimane di esecuzioni, le suore recitarono i vespri serali e la novizia, Suor Costanza, prese i voti definitivi.

Arrivate sul luogo dell’esecuzione, l’anziana ed inferma suor Charlotte, 78 anni, non riuscì ad alzarsi in piedi per scendere dal carro, avendo anche le mani legate. Così una guardia la sollevò, gettandola a terra sulle pietre. La donna sollevò il viso insanguinato ringraziando calorosamente l’uomo per non averla uccisa, «privandola così della sua partecipazione alla gloriosa comunione con la passione di Cristo»4W. Bush, To Quell the Terror: The True Story of the Carmelite Martyrs of Compiègne, Ics Pubns 1999, p. 77.

Le religiose quindi passarono davanti alla priora Madre Teresa, baciando il volto della Beata Vergine che teneva tra le mani ed intonando il Laudate Dominum salirono i gradini verso la ghigliottina, venendo decapitate una ad una. La madre superiora fu l’ultima a morire. Una scena che impressionò fortemente la folla.

Il sangue dei martiri è sempre il seme di nuovi cristiani, la testimonianza delle carmelitano ispirò l’opera del celebre scrittore Georges Bernanos, Il dialogo dei Carmelitani, un’opera che favorì molte conversioni in Francia.

La ricostruzione storica degli eventi è consultabile in To Quell the Terror: The True Story of the Carmelite Martyrs of Compiègne (Ics Pubns 1999) e ben descritta anche da Wikipedia.

La redazione

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5 commenti a Le carmelitane massacrate dagli illuministi a breve saranno sante

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  1. Ruggero Romani ha detto

    Il filosofo Condorcet si avveleno’ per sfuggire alla ghigliottina: gli illuministi perseguitavano se stessi?
    Li

    • Mandi ha detto in risposta a Ruggero Romani

      E’ probabile, lo stesso Rousseau morì umiliato e isolato dai suoi ex compagni illuministi. Quando una dittatura è ideologica non guarda in faccia a nessuno

  2. Ruggero Romani ha detto

    E comunque “avec les entrailles du dernier pretre” è di un prete, l’abbe’ Meslier

  3. Ruggero Romani ha detto

    Non c’è scritto però che era un prete.

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