Lei è un pastore protestante, lesbica e probabilmente atea
La decadenza del luteranesimo, totalmente appiattito alla modernità, simboleggiata dalla “pastora” Lgbt Nadia Bolz-Weber. Le sagge parole di mons. Luigi Negri: “il protestantesimo è incapace di creare un’alternativa alla situazione attuale, che viene sempre giustificata”.
Cinque anni fa il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontifico consiglio della Cultura, disse: «E’ necessario ribadire che i principi permangono e le frontiere possono essere spostate, ma non cancellate. La Chiesa cattolica ha sfidato i secoli perché ha mantenuto questi capisaldi, mentre alcune confessioni, anche cristiane, hanno scelto troppo liberamente l’adattamento fino a cadere nel soggettivismo, hanno allargato talmente i confini fino a far cadere i principi».
Parole che tornano alla mente nell’apprendere la nuova iniziativa del pastore Nadia Bolz-Weber, teologa femminista a capo di una enorme congregazione della Chiesa Evangelica Luterana di Denver (Colorado), chiamata House for All Sinners and Saints. Viene definita “liberale” ma è il simbolo della decadenza morale del luteranesimo e l’esempio più eclatante di quale snaturamento etico sia avvenuto quando il protestantesimo cristiano ha abbracciato l’autocefalia rispetto a Roma.
Nadia Bolz-Weber, modello del cristianesimo progressista.
Nadia Bolz-Weber, tatuata talmente tanto da sembrare la sorella di Fedez, ha ovviamente rinnegato qualunque insegnamento morale del cristianesimo, sopratutto in ambito sessuale. I suoi sermoni domenicali sono dedicati al libertinismo e, chiaramente, alla pesante militanza a favore dell’ideologia Lgbt, tanto che un terzo dei suoi fedeli sono membri della comunità Lgbt locale ed ha anche eretto un “ministero della favolosità” (“Minister of Fabulousness”) di cui è presidente il transessuale chiamato Stuart.
Con un passato di forte depressione, tra droga e alcool, la “pastora” oggi si è reinventata, veste attillato ed in modo provocante, con eccessivo trucco e rossetto, trascorre molte ore in palestra per scolpire i muscoli che esibisce nei servizi fotografici delle riviste patinate, per le quali è una celebrità. Celebra il consumo di materiale pornografico, a patto che sia di “origine etica” ed è amata dai media progressisti.
La sua missione: abbattere la visione del cristianesimo sulla sessualità.
Qualche settimana ha escogitato una nuova iniziativa per smantellare la visione del cristianesimo rispetto alla sessualità. Ha infatti realizzato una scultura a forma di vulva realizzata interamente fondendo tra loro vecchi “anelli della purezza”, ovvero il simbolo della promessa che alcune giovani di preservare la loro sessualità fino al matrimonio, così da donarsi completamente soltanto all’uomo con il quale avrebbero condiviso il resto dell’esistenza.
Nadia Bolz-Weber ha convinto queste giovani a tradire la loro promessa di castità, facendosi consegnare gli anelli per la sua scultura (in cambio di una copia del suo ultimo libro, Shameless: A Sexual Reformation) così da trasformarli in una protesta contro i valori del cristianesimo. Le congregazioni protestanti sono spesso impregnate di un oppressivo e, a volte isterico, moralismo, dove il “non si fa” è l’unico (debole, ma perentorio) argomento su cui viene impostato l’insegnamento morale. Non stupisce che nascano, per reazione, forme reattive estreme.
Mons. Negri: “Il protestantesimo non riesce ad essere alternativa al mondo”.
Nel pensiero della “pastora” luterana è completamente assente l’esperienza di incontro con un Dio trascendente, la direzione verticale della fede e non solo quella orizzontale e sociologica. E’ talmente secolarizzata che è difficile, addirittura, che parli di Lui, tanto che molti osservatori la ritengono totalmente atea.
Il vescovo emerito di Ferrara, mons. Luigi Negri, ha giustamente scritto che questo è un problema comune a tutte le denominazioni protestanti: «Quando si dice “sola Scriptura” è già avvenuto il rovesciamento. Mentre la Chiesa cattolica ha continuato la sua battaglia contro la modernità, dimostrando in tutti i suoi interventi che la modernità non salva l’uomo, il protestantesimo ha accettato di essere l’avvallo ecclesiastico di un uomo, che, però, se è moderno fino in fono, non può, presto o tardi, non diventare ateo».
Mons. Negri ha quindi proseguito: «Contro l’ateismo, il protestantesimo non ha ragioni, perché la fede non ha ragioni, e dunque non ha la possibilità di giudicare nulla, non è capace di creare nessuna alternativa alla situazione attuale, che viene sempre giustificata. Il protestantesimo non è un evento in cui l’uomo entra e viene cambiato, ma solo uno spunto per una mozione individualistica, che lascia però assolutamente incapaci di giudizio e ultimamente impotenti di fronte al mondo» (L. Negri. False accuse alla Chiesa, Piemme 2002, p. 144).
La redazione
Che significa che è “probabilmente atea”?Perché a leggerlo mi sono atterrato dalle risate.No è cristiana magari un pò fuori dagli schemi,a meno che ti dica a chiare lettere che non creda in nessuna divinità.
E’ un titolo, prova a leggere “atea” come sinonimo di “secolarizzata”. Prendi troppo alla lettera, per questo credi che la Bibbia si opponga all’evoluzione biologica commettendo gli stessi errori dei creazionisti.
E mica tutte le persone secolarizzate implica che sono atee.Secolare:”Appartenente al secolo, cioè allo stato laico o alla vita civile”.Ora le sembra per esempio che tutti i laici siano solo atei? Penso proprio di no,ci sono anche laici credenti.Se la Bibbia si opponga o meno all’evoluzione biologica,credo sia un’altro argomento che non è rilevante ai fini dell’articolo.Ma rimaniamo all’argomento, per ateo intendo “chi non crede in Dio.”, per varie ragioni,ma Nadia Bolz-Weber leggo addirittura che sarebbe una teologa,e suppongo in base a questo che sarà almeno teoreticamente una teista,perciò non può essere atea.
Sei fuori dalla realtà, la storia è piena di teologi espressamente atei o comunque agnostici. Il termine secolarizzato, sopratutto se tradotto dall’inglese, significa anche ateo.
Non è che stai confondendo filosofi atei con teologi?Perchè non è detto che la teologia coincida con la filosofia.Posso prendere il termine dalla treccani quello più semplice:
secolarménte, non com., da un punto di vista laico, o secondo modi e principî terreni, laici, non religiosi; vivere secolarmente (frase che, riferita a sacerdote, indica anche che egli non appartiene a un ordine monastico).
Laico in questa accezione può essere semplicemente chi non è un ecclesiastico.
Mentre per il fenomeno della secolarizzazione leggevo che c’erano più interpretazioni
http://www.treccani.it/enciclopedia/secolarizzazione/
In nessuna interpretazione si implica con necessita logica che secolare sia necessariamente un ateo.Chiaro che so,che Brunello è un credente ma è anche un secolare,io sono ateo ma anche un secolare.
Mentre se prendiamo l’accezione da un punto di vista strettamente filosofico:
Secularism, as defined in the Merriam-Webster dictionary,[1] is the “indifference to, or rejection or exclusion of, religion and religious considerations.”
Più esattamente rigetta alcuni assiomi della religione,però può rimanere teista e non ateo.
Che sia probabilmente atea lo spiega l’articolista: “…nel pensiero della pastora luterana è completamente assente l’esperienza di incontro con un Dio trascendente”. Sarebbe da chiarire come del banale e umorale materiale pornografico possa essere di “origine etica”…
Magari è una forma di deismo ,questo, non posso saperlo non avendo letto che tipo di teologia faccia ma rimane improbabilmente atea se fa teologia teista.Quanto alla visione antropologica-sociologica sessuale,questo non implica che non sia un pastore della chiesa luterana,e che quindi non creda per esempio in alcuna divinità.Questo secondo l’articolo,ma girovagando su internet si trovano i suoi sermoni che non la identificano come atea,ma credente.Quanto al tipo di morale sessuale che si professa non è che sia indicativa di ateismo o teismo,ma di sue convinzioni soggettive,magari discutibili e polemizzabili,ma rimane una credente protestante.Quanto le polemiche inter protestantesimo cattolicesimo non mi esprimo.
Al di la del fatto che un teologo possa essere o meno teista, nel caso della “pastora” in questione mi sembra naturale avere dei dubbi circa la sua sensibilità alla trascendenza prendendo atto come la stessa “pastora” sia propugnatrice di una visione “antropologica-sociologica sessuale” (come scrive lei) destinata a “rispondere” ad una precisa “parte” di una comunità non ad una “intera” comunità (proposta settoriale diremmo… usando un gergo di natura commerciale). Mi sembra più proposta “da setta” che “da religione”, mancando vistosamento il requisito della “universalità” della proposta religiosa. Questo indipendentemente che la “pastora” appartenga o meno a qualche enclave protestante (infatti quando le religioni non sono saldamente a struttura “verticistica” è difficile aspettarsi un controllo della proposta religiosa presentata da qualche membro “sfuggente” della stessa comunità di religiosi). In ogni caso rimane intonso il problema della mancanza di proposta “di incontro con Dio trascendente” (come giustamente evidenzia l’articolista); a meno che la stessa non sia nascosta nell’origine etica del materiale pornografico propugnato (ad esempio). Propongo venga richiesta la soluzione dell’arcano quesito via email (al nostro campione di “pastora” ovviamente… sempre che abbia tempo fra palestra, fotografo, preparazione di sermoni monorientati, valutazione circa l’eticità o meno di un dato messaggio pornografico, ecc… ).
Giuliano, io capisco le polemiche tra protestanti e cattolici anche in materia di morale sessuale,e nemmeno ci entro o voglio entrarci,certe questioni andrebbero chieste a un protestante,non a un ateo.Incluse le posizioni etiche nei confronti della morale sessuale.A me interessa capire se è atea o meno.
Sta parlando di un entità divina dunque la stessa si autoesclude che sia atea.Forse dal primo assunto sembra un pò panteista,ma non c’è sermone dove non parli di una divinità.
Come consideri chi ha come dio il proprio ventre, un piatto di spaghetti o satana?
Li consideri atei oppure no?
Cosa intendi come “chi ha come Dio il proprio ventre”,immagino sia chi si occupa di accumulare denaro,l’avaro?
E chi ha detto che essere atei implichi essere avari.
La penso come il paradosso di Easterlin,dopotutto ragionevolmente un avaro non è mai soddisfatto dei beni che possiede,tuttavia l’avarizia non sempre è sinonimo di felicità.Chiaramente questo paradosso,che puoi trovare su internet,spiega riprendendo Aristotele che dalla ricchezza e quindi anche dal suo accumulo non dipende necessariamente la felicità.L’avaro può anche essere credente oltre che ateo o agnostico o altro,ed esiste una psicologia dell’avarizia.
Per te, Psico, avere fede vuole dire credere in modo intellettualistico a qualche dogma, non mi stupisce che non hai compreso quello che ti ha detto Lorenzo. Dovresti leggere il Vangelo e forse capiresti che la Fede è diversa dalla fede nella Juve 😉
Quello di cui tu parli è mammona.
Il ventre, la κοιλία, qui sta ad indicare quelle parte del corpo che l’uomo idolatra per i piaceri della gola e sessuali: misura una spanna sotto l’ombelico e dimmi se quella non è il dio cui ha adeguato la propria vita quella tipa che si definisce pastora.
Io non sono il giudice dei credenti,e nonostante tutto ribadisco che non è mio interesse esprimermi sulle convinzioni sessuali o le credenze sessuali da ambo le parti.Quello che posso dire,soggettivamente, è che in base a quello che ho letto non è atea,in base alle sue convinzioni sessuali che non condivido, “l’esaltazione della pornografia” è sbagliata perché è già una visione della sessualità che può portare a pornodipendenze.,ed è insomma una visione,a mio avviso, molto poco matura sulla sessualità,ma dall’altra parte la totale repressione è pur sempre deleteria (anzi altrove ho letto che è nata e cresciuta in una famiglia di fondamentalisti cristiani).Si tratta di trovare un equilibrio tra le due posizioni.Chiaramente questo discorso,può non essere condivisibile o meno,criticabile o meno,e non pretende di essere esaustivo.Non bisognerebbe esasperare il piacere come non bisognerebbe reprimerlo del tutto.
Non mi hai però risposto, assodato che la “teologia” della tizia è solo una caricatura della teologia cristiana, se chi identica come dio un piatto di spaghetti o satana lo ritieni un ateo oppure no.
E’ ben vero che la tizia dovrebbe essere più correttamente essere definita eretica, però è anche vero che, quando una persona che si definisce credente si comporta come se Dio non esistesse e decide da sé ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, si diche che quella persona si comporta come un ateo.
Grazie Giuliano, ottima analisi.
ma questo secondo l’interpretazione dell’articolista che evidentemente non tiene conto della sensibilità altrui
Sempre secondo la tua interpretazione, che evidentemente non tieni conto della sensibilità dell’articolista.
Hai detto che l’articolista non tiene conto delle sensibilità altrui, quindi hai espresso un giudizio
ma questo è dato di fatto, che la pastora sia atea no, anzi è una bugia essendo lei una sacerdotessa
per fortuna non tutti i protestanti sono così, e all’interno del mondo protestante ci sono vari gruppi che resistono al degrado, come il Sinodo del Missouri, il Sinodo del Wisconsin, il confessing movement, le chiese alte anglicane e luterane, che mantengono la visione corretta basata sulla Bibbia, sui credi storici (niceno-costantinopolitano, apostolico, atanasiano) e sulle confessioni di fede delle rispettive denominazioni, oltre che sulla difesa della morale naturale
questa qua appartiene al gruppo ELCA, uno dei gruppi più profondamente immersi nel ‘progressismo’ e che sfortunatamente, a differenza di altri gruppi luterani più seri, è un forte partner ecumenico della Chiesa Cattolica (e non solo) tanto da aver votato al Sinodo loro, non molto tempo fa, di volersi riunire alla Chiesa Cattolica
Il dubbio da porsi non è se sia atea ma se sia cristiana. Io leggendo Matteo 7,21 qualche dubbio ce l’ho: Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, poi io non posso e non devo giudicare nessuno ma la correzione fraterna è una pratica di vita cristiana insegnata da Gesù (Matteo Mt 18,15-17). Secondo Gesù non è segno di carità e di vero amore lasciare che un fratello nella fede viva senza rendersi conto del proprio peccato.
Poi che si possa definire o no atea è difficile a dirsi. Leggendo il sito dell’UAAR, dove dovrebbero intendersene, parrebbe di sì infatti prima vi si dice esistono probabilmente tanti “ateismi” e tanti “agnosticismi” quanti sono gli atei e gli agnostici e poi non è così facile capire la differenza (ammesso che ci sia!) tra un ateo, un agnostico, uno scettico, un non credente, un non religioso, un areligioso, un miscredente, un umanista, un razionalista, un Bright, un senzadio, un anticlericale.
Lo sdoganamento dell’omosessualismo è ciò che vogliono anche molti vescovi e Cardinali. Per questo al summit non si è toccato il problema dell’omosessualità. Eppure, stando ai dati che dicono che
“L’attuale scandalo include per lo più rivelazioni sull’abuso sessuale maschile da parte di seminaristi, dove le vittime sono adulti. La Conferenza episcopale ha commissionato due rapporti, uno nel 2004 e nel 2011, al John Jay College of Criminal Justice per studiare i casi segnalati di abusi sessuali da clero tra il 1950 e il 2002, e tra il 2002 e il 2010. Entrambi i rapporti hanno rilevato che oltre l’80% delle vittime non erano né ragazze, né bambini pre-pubescenti (vera pedofilia), ma pre-adolescenti e adolescenti». Sullins parla di “sottocultura omosessuale”, confermata dal 44% dei sacerdoti statunitensi nel 2002.” https://www.uccronline.it/2018/08/21/abusi-report-sui-preti-in-pennsylvania-cosa-stanno-nascondendo-i-media/
E che, sempre dall’articolo di Uccr
“Secondo il report americano, infatti, quasi i tre quarti dei preti incriminati erano omosessuali, mentre solo circa un quarto erano eterosessuali. La maggior parte delle vittime, invece, non erano bambini ma giovani seminaristi. E’ quindi tecnicamente sbagliato parlare di “pedofilia”, semmai si tratta di “pederastia” (anche se ciò non allevia le colpe)” (e ricordiamo che mentre per la pedofilia l’omosessualità c’entra poco perché i bambini non hanno caratteri sessuali secondari e quindi il pedofilo è attratto non dal sesso della vittima ma dell’età, la pederastia di maschi su maschi è omosessualità in quanto commessa su maschi che i caratteri sessuali secondari li hanno sviluppati eccome e quindi le preferenze sessuali dell’abusatore sono determinanti https://en.m.wikipedia.org/wiki/Pederasty )
Perciò sarebbe anche ora di guardare in faccia le cose come stanno, ma invece qui c’è gente che dice che, siccome esistono anche gli abusi femminili di donne su ragazzi, allora la pederastia maschile omosessuale nella Chiesa verso maschi adolescenti non sarebbe legata a doppio filo con l’omosessualità dei chierici.
Argomenti ridicoli oltre ogni dire, quando invece è evidente a tutti che affrontare davvero il problema dell’omosessualità riducendo allo stato laicale i chierici omosessuali e facendo in modo di non ordinarne altri ridurrebbe gli abusi di oltre l’80%.
Se, infatti, “quasi i tre quarti dei preti incriminati erano omosessuali, mentre solo circa un quarto erano eterosessuali. La maggior parte delle vittime, invece, non erano bambini ma giovani seminaristi. E’ quindi tecnicamente sbagliato parlare di “pedofilia”, semmai si tratta di “pederastia”, ne consegue inappellabilmente che de questi preti omosessuali non fossero stati ordinati, tre quarti degli abusi non sarebbero avvenuti.
Ma no, sicuramente qualcuno dirà che il magico clericalismo avrebbe provveduto, altrettanto magicamente, a far sì che, sempre magicamente, preti eterosessuali sviluppassero attrazione erotica per adolescenti maschi, e quindi il numero di abusi sarebbe rimasto invariato.
No, è ancorata ad un fatto eccezionale avvenuto circa 2000 anni fa. Talmente eccezionale che la sua rivoluzionarietà, la famosa “buona novella”, è ancora modernissima.
Il problema è che si scambia contemporaneo con moderno. Ma credete che l’omosessualità sia un’invenzione recente? O che nell’antichità non ci fossero travestiti o transessuali? Nell’antica Roma e nell’ellenismo c’era di tutto di più e come oggi tutto più o meno tollerato ed osteggiato.
Non vi è nulla di moderno negli attuali comportanti sessuale dell’uomo, nulla che i nostri antenati non abbiano fatto per decine di migliaia di anni.
Quella che è nuova, ancora oggi, è la visione straordinariamente bella e sublime della sessualità da parte del cristianesimo.
Non più (e non ancora oggi) una sessualità legata ad ististi animaleschi ed incontrollabili, ma una sublime estasi che ci fa assaporare l’unione mistica con Cristo. La sessualità mondana, antica, fa si che l’uomo guardi sempre a terra come un catoblepa, quella cristiana, che alzi lo sguardo al cielo dal fango del mondo.
evidentemente o non è modernissima oppure la chiesa combatte contro se stessa, visto che dichiara di continuare la sua battaglia contro la modernità che tu identifichi con la “buona novella”.
Non c’è nulla di eccezionale nell’ennesima leggenda biblica e mitologica (e pergiunta priva dello spessore antropologico e culturale della mitologia classica).
decisamente più tollerato che osteggiato, come le altre religioni: tutte erano ammesse prima che arrivasse il cristianeismo e poi l’islam
Non vi è nulla di moderno negli attuali comportanti sessuale dell’uomo, nulla che i nostri antenati non abbiano fatto per decine di migliaia di anni.
appunto l’omosessualità è una variante del tutto naturale della sessualità umana, quindi non rompete più le BALLE
che si chiama sessuofobia e severamente condannata dalla Scienza medica, ad esempio riguardo la demonizzazione della masturbazione indicata dal cristianesimo come “peccato mortale gravvismo”
questa è troppo forte cioè te quando trombi … ti sembra di .. farlo con gesu? ma questo è un comportamento ossessivo maniacale , hai provato a parlarne con un BRAVO medico?
che parole per definire la sessuofobia cristiana e i suoi precetti contro natura, tipo castità, divieto di avere rapporti prematrimoniali (chissa perche poi..), divieto della masturbazione vista come peccato mortale, divieto del preservativo, concezione del sesso solo a fine procreativo.. e le donne che da peccatrici possono redimersi solo attraverso le gravidanze..
ah già… lo scopo è fabbricare più proseliti possibili
Hai inanellato una serie di sciocchezze non indifferente, con tutta una serie di errori storici. La perla è sicuramente questa:
Forse dovresti studiare un po’ di storia per capire come si viveva nel mondo antico prima e dopo l’avvento del cristianesimo. Poi vedere cosa succedeva (e succede) fuori dal cristianesimo in termini di sacrifici umani, situazione femminile, situazione dei bambini, rispetto degli altri, condizioni di vita, schiavitù, violenza, etc.
Anche i diritti umani sono scimmiottamenti di principi cristiani (è stato tolto il cappello “Dio”, ma la sostanza è la stessa).
Quando puoi la società europea ha cercato di fare a meno del cristianesimo sono emersi quattro mostri mangia uomini: Rivoluzione francese, Napoleone, Comunismo e Nazifascismo. Tutte ideologie anticristiane che volevano appunto portare una nuova antropologia… I risultati si fa commentano da soli.
Ancora oggi le differenze sociale tra i paesi cristianizzati e non è lampante: confrontiamo cina, India ed Europa o USA. Ovunque il cristianesimo retrocede, ci sono peggioramenti sociali (non Europa record di suicidi, violenza sulle donne, gravidanze minorili, problemi di integrazione, etc.) ed economici.
Alla faccia dello scarso spessore antropologico e culturale
E veniamo pure alla questione sessualità…
La tesi sarebbe che il cristianesimo è sessofobico mentre l’approccio moderno sarebbe libero e spontaneo. Sarà vero?
Per la concezione laicista della sessualità, in realtà il sesso è un vero problema.
Prima di tutto, qualunque rapporto sessuale deve essere protetto. Ormai la sessualità è paragonata ad una specie di contagio da cui ci si deve proteggere con condom e pillole. Quasi impossibile pensare di avvicinarsi all’altro senza le dovute precauzioni.
Vi è una vera e propria fobia per la vagina, tant’è che ogni orifizio del corpo umano sembra migliore di quello previsto dalla natura (questo è legato alla fobia delle gravidanze).
Il sesso è vissuto come complicato: servono corsi e manuali fino dalla più tenera età, alla faccia della spontaneità e naturalezza. Corsi che per il 90% parlano solo di problemi (malattie, gravidanze, violenze, etc.), non certo della bellezza del sesso e dello scambio reciproco.
Le persone non hanno la minima idea di come funziona la sessualità, non sanno quando una donna e fertile e quando no, non conoscono la fisiologia. Risultato, per sconfiggere questa ignoranza, milioni e milioni di donne si imbottiscono di farmaci inutili e dannosi. Insomma, il sesso è ormai una malattia cronica.
A fronte di questo presunto libertinaggio, sono in costante aumento le dipendenze… La sessualità è vissuta spesso in modo compulsivo, tutt’altro che libero.
L’altro non è una persona con cui condividere un rapporto sessuale, ma un oggetto da usare per il proprio piacere (non diverso da un robot o una bambola). Tra uno è l’altro ci deve sempre essere una barriera, di plastica o chimica. Il sesso moderno non deve coinvolgere i sentimenti di amore, amicizia, complicità, condivisione.
Tutta la sessualità procreativa femminile (mestruazioni, gravidanza, allattamento) è vista con astio e sospetto. Come fonte di soli problemi.
In aumento anche le violenze e lo sfruttamento. In aumento la pedofilia (in Europa 5 milioni di bambini e ragazzi abusati).
Quindi c’è molta sessuofobia e dipendenza dietro il presunto approccio moderno alla sessualità, altro che.
…tipo la questione Comunione ai divorziati che convivono more uxorio, dove bisogna discernere caso per caso.
Intanto una confessione protestante (United Methodist Church) vota contro i matrimoni dello stesso sesso e i ministri LGBTQ (il voto è passato con 438 voti contro 384). Quì purtroppo non ho mai letto un articolo in proposito, ma molte confessioni protestanti, compreso il luteranesimo confessionale (= Sinodo del Missouri), sono rimaste su posizioni ortodosse e fedeli alla Paorola di Dio. Non c’è posto per la secolarizzazione, né per i secolarizzanti, i quali dovrebbero avere la coerenza di non definirsi più protestanti, dal momento che ne hanno respinto gli articoli di fede sintetizzati nelle grandi confessioni di fede e nei documenti confessionali storici.
Da quello che scrivi mi sembri protestante e vorrei dirti che, se voi avete la tizia, nemmeno noi cattolici siamo messi molto bene:
http://www.affaritaliani.it/cronache/new_york_prete_di_giorno230909.html
Preghiamo anche per queste persone che, con i loro scandali, non fanno certamente del bene al cristianesimo.
Ho come l’impressione che la sede della tua ragione sia sotto l’ombelico.