Politico prolife si dichiara “donna” per contrastare l’aborto, stufo delle critiche femministe

Ideologia gender. La provocazione del senatore australiano O’Sullivan ha fatto il giro del mondo. Se a criticare l’aborto è un uomo la risposta è quella di “togliere le mani dalle ovaie delle donne”, ma se l’opposizione arriva da una donna le femministe sono più in difficoltà. Stufo di tutto ciò, O’Sullivan ha sfruttato la teoria gender.

 

La vicenda ha dell’incredibile ma è una buona sintesi della follia dei tempi moderni. Nel Senato dell’Australia qualche giorno fa si stava dibattendo su una mozione che avrebbe impedito agli attivisti pro-aborto di interrompere l’annuale “Giornata del bambino non nato”, che si celebra il 25 marzo.

A presentare tale mozione è stato il senatore Barry O’Sullivan, un politico “pro-life”. Si è lamentato dell’ipocrisia dei “pro-choice”, che protestano per  i volontari per la vita al di fuori delle cliniche abortiste ma sono i primi ad impedire le manifestazioni a favore della vita nascente.

Come riflesso pavloviano sono scattate le urla delle femministe presenti, in particolare, quelle della senatrice Larissa Waters (Verdi): «Il senatore O’Sullivan deve togliere le sue mani e i suoi rosari dalle mie ovaie e da quelle delle 10.000 donne del Queensland che abortiscono ogni anno, 10.000 donne che hanno il diritto di prendere una decisione sul proprio corpo senza l’opinione del senatore O Sullivan». La bagarre è proseguita e O’Sullivan ha tuttavia raccolto il sostegno del senatore liberale Eric Abetz.

Se è una donna a criticare l’aborto è più difficile attaccarla sul personale e solitamente la si nasconde o si minimizza, così come fecero pochi mesi fa i quotidiani argentini quando una marea femminile invase le strade di Buenos Aires ed impedì la legalizzazione dell’interruzione di gravidanza. Se però ad opporsi all’aborto è un uomo, la replica standard ricalca quella della senatrice Waters: fuori le mani del maschio dalle nostre ovaie.

Così O’Sullivan ha avuto un’idea che riteniamo geniale e infatti ha presto fatto il giro del mondo. Ha sfruttato l’ideologia gender proclamata a gran voce dagli stessi Verdi australiani e si è auto-dichiarato di genere donna, così da poter continuare a combattere l’aborto eludendo le critiche solitamente rivolte agli uomini pro-life. «Non starò zitto, non starò zitto mentre queste persone continuano ad emarginare politiche e idee a loro scomode, ma che ritengo siano ancora largamente supportate dalla maggioranza della nazione», ha spiegato il senatore australiano. Per questo, ha proseguito, «oggi dichiarerò il mio genere femminile, diventerò così una donna e non saranno più in grado di attaccarmi con la solita retorica femminista».

Non che l’idea di O’Sullivan abbia raggiunto lo scopo, le critiche non si sono placate anzi, gli è stato rimproverato di discriminare anche i transessuali. Tuttavia, non si capisce perché il transessuale italiano Luxuria, per esempio, venga considerato una “donna” basandosi esclusivamente sulla sua volontà e auto-percezione, mentre ciò non accade se lo stesso viene fatto dal senatore australiano. Se improvvisamente O’Sullivan dice di sentirsi nato “in un corpo sbagliato”, con che diritto lo si dovrebbe continuare a considerare uomo? No, da oggi O’Sullivan è una donna in più che combatte l’aborto. Gli argomenti contrari saranno usati contro tutti i transgender essendo tutto basato sulla propria auto-percezione dichiarata.

Insomma, la provocazione avvenuta nel parlamento dell’Australia ha fatto notizia. Ha fatto riflettere, sopratutto. Sia sull’ipocrisia e sull’inadeguatezza degli argomenti dei difensori dell’aborto, sia sulla follia della gender theory che profetizza il cambiamento di genere in base alla propria momentanea o duratura percezione di sé. Ma alla quale non credono nemmeno i sostenitori dato che continuano a considerare O’Sullivan come un uomo nonostante il suo pubblico coming out.

Gli studi gender, ai quali O’Sullivan ha fatto questo provocatorio riferimento, sono al centro dell’attenzione anche nel Regno Unito. Oltre 100 accademici (neuroscienziati, sociologi, filosofi, psicologi) sono infatti usciti allo scoperto con una lettera aperta al Guardian dicendosi preoccupati dall’introduzione dell’autonoma identificazione per la riassegnazione di genere». Non solo, «siamo inoltre preoccupati per la soppressione di un’adeguata discussione ed analisi accademica del fenomeno sociale del transgenderismo e delle sue molteplici cause ed effetti. I membri del nostro gruppo hanno subito proteste nei campus, richieste di licenziamento da parte della stampa, molestie, tentativi di censurare la ricerca e le pubblicazioni accademiche. Tali attacchi non sono in linea con la ricezione ordinaria di idee critiche nell’accademia, dove è normalmente accettato che il disaccordo sia ragionevole e persino produttivo. Riteniamo che non sia transfobico indagare e analizzare quest’area da una serie di prospettive accademiche critiche. Riteniamo che questa ricerca sia assolutamente necessaria ed esortiamo il governo a prendere iniziativa nella protezione di tali ricerche dall’attacco ideologico».

La redazione

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22 commenti a Politico prolife si dichiara “donna” per contrastare l’aborto, stufo delle critiche femministe

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  1. Gianluca C. ha detto

    Oh com’è simpatico.
    Pensi a mettersi a dieta piuttosto. Un pro-life obeso è un controsenso, visto che ha una life molto più breve della media.

  2. Gianluca C. ha detto

    Correttamente, Wikipedia ha inserito la signora O’Sullivan nella lista dei politici australiani dichiaratamente LGBTI
    https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_LGBTI_holders_of_political_offices_in_Australia

  3. Brunello ha detto

    È una provocazione ma la trovo geniale, di sicuro fa riflettere

  4. giuliano ha detto

    Grande O’Sullivan. E viva le persone obesotte…

    • Gianluca C. ha detto in risposta a giuliano

      E le persone lussuriose, pigre, superbe, incazzose, invidiose e spilorce?

      • giuliano ha detto in risposta a Gianluca C.

        No… in questo caso solo maschi obesotti, che si chiamano O’Sullivan, che sono senatori e che dichiarono di sentirsi donna.

        • Gianluca C. ha detto in risposta a giuliano

          Se inneggi ai golosi, almeno non rompere le pxxxe ai lussuriosi. O no?
          Il peccato di gola è stato sempre considerato un peccato di serie B perché è l’unico che non si può nascondere agli occhi della gente (citazione mia).

          • theo ha detto in risposta a Gianluca C.

            Il male è sempre male, e la gola portata all’eccesso è una forma di lussuria.

          • Roberto ha detto in risposta a Gianluca C.

            Non è detto che gli obesi siano sempre “golosi” o “lussuriosi”. L’ obesità può essere data anche da una percezione patologica di sé stessi, la depressione per esempio può togliere l’ energia vitale alla persona che ne soffre, che non essendo “golosa”, comunque si nega l’ allenamento fisico e finisce per consolarsi sul cibo. Non è sempre e solo un fattore di “gola” o di “lussuria”. Può anche essere un fattore di “accidia”, ma anche un fattore traumatico o un difetto genetico.

            • Gianluca C. ha detto in risposta a Roberto

              Obeso: colui che, per la dottrina cattolica, fa un uso sbagliato del proprio corpo (peccato) e abbrevia volontariamente e immotivatamente la propria esistenza terrena (peccato).
              Sodomita: colui che, per la dottrina cattolica, fa un uso sbagliato del proprio corpo, ma che può campare cent’anni (avete mai visto un novantenne ciccione?).
              Due a uno per il sodomita.
              Palla al centro.

              • Roberto ha detto in risposta a Gianluca C.

                Ma sei tu che stai dicendo che la dottrina cattolica giudica l’ obesità solo con questo parametro, è molto semplificato da parte tua e non tiene conto dei casi specifici, molto elementari per il più banale dei sacerdoti.
                Perché metti in bocca alla Chiesa Cattolica, che è vastissima e molto stratificata, un solo modo di considerare certi fenomeni?
                Poi non ho capito perché hai messo in mezzo i sodomiti. Cosa c’ entrano con l’ obesità? E poi altro che sodomiti centenari, di cui non ne ho mai visto uno, io so per esempio che periscono di AIDS..

                • giuliano ha detto in risposta a Roberto

                  Gianluca C. è un giovincello. Probabilmente non sposato e senza figli (quando si discusse di omogenitorialità chiesi ripetutamente se aveva figli e quanti anni hanno, ma non ha mai risposto…). E’ come una biscia, sfugge quasi sempre al confronto serrato. Nell’ineludibile volontà (da parte sua) di additare cattolici e chiesa come seminatori di zizzania in quanto parlano di morale ma poi sono i primi a non applicarla (a suo parere) non si fa mai mancare l’intervento col ditino alzato. Ma alza il ditino sempre prendendo stralci di interventi astutamente scelti e quasi sempre eliminandone il contesto. Si è già scritto abbondantemente di cosa sia o possa essere il “peccato di gola” (invito a rivedere gli interventi nel sito, in quanto gli interventi degli utenti sono sempre in coda anche in articoli vecchi e datati) e che non sia (il peccato di gola) necessariamente direttamente correlabile al modo con cui una persona invecchia ovvero al fatto che possa essere sovrappeso o su come si rapporta all’alimentazione in un ambiente in cui non c’è povertà elimentare, ecc… Inoltre da buon omosessualista il signor Gianluca C. non si fa certo mancare l’occasione per portare (sempre e immancabilmente) il “faro” verso gay, lesbiche, omogenitorialità, trans, sodomiti, diritti LGBTXYZ, ecc… ecc…
                  Nondimeno i suoi interventi, ancorchè spesso monorientati ed inconcludenti, hanno almeno il pregio di non essere sempre sprezzantemente dissacranti o unilateralmente lesivi dell’interlocutore (a priori) come per altri utenti “pagani” che intervengono in UCCR. Almeno, da questo punto di vista, pare sia una persona con cui civilmente interloquire.

                  • Gianluca C. ha detto in risposta a giuliano

                    Da quando scrivo qui ho un sacco di biografi non richiesti. Sei qui per fare da censore al mio way of life?

                    Strana genìa, gli integralisti. Impongono agli omosessuali il sacrificio sovrumano di vivere tutta la vita in castità (che gli frega? Gli omosessuali sono loro), e trovano mille giustificazioni e distinguo per chi s’ingozza, deforma e avvilisce il proprio corpo. Fino a tifare per loro.

                    • Franco ha detto in risposta a Gianluca C.

                      In realtà la richiesta di castità è ciò che la Chiesa chiede a chi vuole essere cattolico. Chi non lo desidera che viva come vuole, nessuno lo obbligherà a nulla. Sai benissimo che ci sono tanti omosessuali cattolici che vivono in pace perché seguono la richiesta della Chiesa e l’omosessualità, vissuta in castità, non è per nulla un problema. La stessa richiesta della castità la Chiesa la chiede alle suore, ai preti e alle monache: chi lo desidera accetta, chi no se va (oppure tradisce).

                    • giuliano ha detto in risposta a Gianluca C.

                      Il suo way of life non interessa a nessuno qui (sicuramente non a me); tantomeno “biografia” et similia che si richiedono per ben altri “spessori” di personalità (penso). Quel che interessa è capire se l’atteggiamento da “ditino puntato” ha una base esperienziale e non solo un poco di cultura universitaria e di “cultura” di vita acquisita in fase post adolescenziale (come presumo…) oltre che un sano atteggiamento da bastian contrario (ovviamente). Non fa altro che non rispondere alle mie “accorate” domande (come del resto ha sempre fatto…); vedrà che nessuno la stigmatizzerà per non rispondere a domande che riguardano la sua sfera privata.

                      Chi sarebbero poi questi integralisti? Di chi sta parlando? Come vede ci ricade… cosa c’entrano esattamente gli omosessuali nell’ambito del “peccato di gola”? In ogni caso chi sarebbe che “impone” e cosa “imporrebbe”? Se lei non ha ancora capito il significato e la portata del “peccato di gola” non so cosa farci; come del resto non so cosa farci con sta’ storia ricorrente dell’omosessuale che “deve” vivere in castita… Se si riferisce ai dettami del CCC non serve che le ricordi che questi valgono per un cattolico non certo per “illuminati” come lei o per omosessuali che non si fanno certo problemi a vivere la sessualità senza remore e problemi.

                      Se poi tutta sta manfrina ancora è “sviluppata” per evidenziate ipotetici due pesi e due misure nell’etica cattolica, siamo punto a capo. E’ lei che non ha ancora capito bene (secondo me) cosa sia il “peccato di gola” ed è lei che non ha ancora capito (sempre secondo me) cosa voglia evidenziare la Chiesa quando richiama l’omosessuale a controllare il suo desiderio sessuale (come del resto viene richiesto con altre finalità anche a coppie uomo-donna normalmente sposate sponsalmente in certe fasi della vita coniugale). Per cercare “errori” o “contraddizioni” nel pensiero altrui, bisogna prima di tutto capirlo (secondo me). Fatto questo si può anche sparare sul pianista…; sono 2000 anni che la visione della Chiesa di Cristo viene contrastata, umiliata, derisa, contraddetta, indicata come illogica, considerata solo come focolaio di “bigotti”, ecc… E’ giusto e sacrosanto che lei metta alla prova, contesti, ecc… la “proposta” cristiana; abbia però l’umiltà di capire bene le cose prima di pontificare.

                      Quanto a O’Sullivan… lasciamo stare il suo modo di diventare vecchio. La sua leggera obesità è probabilmente figlia della vita moderna dove non manca certo la possibilità di mangiare “male” e in modo “concitato”. Se poi ha prove che dimostrano che il Senatore ha comportamenti che “deridono” gli affamati e/o non tengono conto di realtà sociali dove insiste la sofferenza per fame, non fa altro che evidenziarlo (mi pare sia bravino a fare ricerche in rete… vedrà che a furia di cercare troverà qualcosa che non va bene nel comportamento e nella vita morale di questo signore). Fosse anche così comunque, nulla toglie alla arguzia di come sia riuscito a dare “visibilità” alla sua visione pro-life.

                    • Gianluca C. ha detto in risposta a Gianluca C.

                      @giuliano

                      Per dire che nella Chiesa non vi siano “due pesi e due misure” tra l’abuso del cibo e l’abuso del sesso non basta avere la faccia tosta, occorre un altro tipo di faccia, di forma sferoidale tipicamente simile ad altra parte anatomica.
                      E sì che l’abuso del cibo è né più né meno che un lento suicidio.
                      Ma, ti ripeto, lo capirebbe anche un bambino. Come poteva la Chiesa lanciare invettive contro il vizio della gola, quando i suoi rappresentanti erano mediamente molto più pasciuti del pubblico di riferimento?

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