Omogenitori, l’antropologo risponde al prete Lgbt: «mai allontanarsi dalla natura»

Se non fosse per quei ripetuti post a favore della causa Lgbt e i discutibili selfie a petto nudo, il parroco di Coreglia Antelminelli, Nando Ottaviani (nella foto, a destra), non sembra essere uno dei soliti preti mediatici. Più mediatici che preti. Tuttavia, quel tradimento della dottrina cattolica sulle relazioni omosessuali lo rende autore di un messaggio confuso. Ben venga il chiarimento di un suo confratello,  mons. Fiorenzo Facchini, emerito di Antropologia all’Università di Bologna.

Don Nando Ottaviani si definisce semplice prete di montagna, ma ama la visibilità e la ricerca su Facebook. I suoi video in cui ripete che “Dio ama i gay” sono virali, così come i suoi continui messaggi contro la discriminazione. E ha ragione, ovviamente: le persone omosessuali meritano lo stesso rispetto di tutti (c’è bisogno di precisarlo?) possono e devono aspirare alla santità, come ha spiegato di recente il teologo Angelo Bellon. Ma un conto è sostenere il battesimo per i figli in adozione alle coppie gay, a cui non vanno “fatte pagare” le scelte dei “genitori”, un altro sono le relazioni tra omosessuali, la richiesta di unioni civili e matrimonio, l’accesso all’adozione e all’utero in affitto. Tematiche profondamente diverse su cui la Chiesa, giustamente, ha differenti giudizi morali.

Il non leggere mai alcuna distinzione di tutto ciò nelle parole di don Ottaviani e, anzi, il suo ribadire apprezzamento per il mondo arcobaleno tout court, per gli omosessuali che «condividono un percorso d’amore e la propria sessualità» e l’invito al ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, di «andare a trovare i figli delle coppie gay» per comprendere quanto siano normali e felici, è un fraintendimento di quel magistero cattolico che dovrebbe trasmettere come pastore. E, come sorprendentemente ha riconosciuto il quotidiano di destra La Verità, è in contraddizione con «le parole infuocate di Papa Francesco (appositamente oscurate dalla stampa liberal) contro il gender e le nuove colonizzazioni ideologiche che minacciano la famiglia».

Non solo. E’ un tradimento anche della natura. Quasi contemporaneamente al nuovo video-appello arcobaleno di don Ottaviani, infatti, è comparso per coincidenza su Avvenire un approfondimento di mons. Fiorenzo Facchini, presbitero dell’Arcidiocesi di Bologna, antropologo e paleontologo, membro della Pontificia Accademia per la Vita, della Pontificia Accademia delle Scienze e professore emerito di Antropologia dell’Università di Bologna. L’evoluzionista ha osservato: «C’è una variabilità di ordine biologico e psicologico che si colloca, o è interpretata, nell’ambito della normalità. Oltre certe soglie le espressioni della variabilità vengono interpretate come devianti sul piano statistico e meritevoli di attenzione per le possibili implicazioni». Occorre perciò «prendere atto di questa variabilità oggettiva e misurarsi con essa nella costruzione dell’identità della persona». L’aspetto culturale, non deve prescindere da tale dato oggettivo della natura, «si pensi al riconoscimento di una duplice paternità o maternità avvenuto in diversi casi, una posizione che se non fosse per le implicazioni a cui potrà dare luogo per il bambino, sembrerebbe così ridicola da non potersi prendere sul serio. In questa situazione, che caratterizza l’epoca moderna, il rapporto natura umana e cultura si dimostra quanto mai critico, esposto a qualunque scelta. Ma resta fondamentale un corretto rapporto. Se le regole della società si allontanassero troppo dal dato della natura ci si avvierebbe a un declino inevitabile della società».

Mons. Facchini ha concluso osservando che «la voce della Chiesa, chiara nei documenti magisteriali, non arriva come dovrebbe al popolo cristiano e stenta a essere interpretata correttamente nella pubblica agorà. Cosicché nella riflessione e nel dibattito culturale, anche del mondo cattolico, si ha l’impressione che nell’affrontare il confronto col pensiero dominante (in cui sono affermate istanze insostenibili sul piano etico, sino alla omogenitorialità), si dimentichi spesso che i veri nodi prima di essere di ordine religioso stanno nella interpretazione del dato della natura. Quello su cui tutti si sentono autorizzati a dire ciò che vogliono, allontanandosi dalla oggettività delle cose».

Una posizione chiarissima, come sempre, quella dell’antropologo cattolico. La voce della Chiesa e di Papa Francesco fatica ad arrivare, senza censure o strumentalizzazioni, nel dibattito pubblico, anche a causa di alcuni sacerdoti silenti o, addirittura, in disaccordo. Personaggi che, tuttavia, ci sono sempre stati: da don Gallo a don Farinella, da Alberto Maggi a don Antonelli. Ma il popolo cattolico, fedele alla dottrina, sa chi sono i pastori di cui fidarsi: per questo, sopratutto su questi temi, urge un laicato cattolico maturo, indipendente e con più voce. Guardiamo perciò con favore la ricomposizione del comitato promotore del Family Day.

La redazione

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18 commenti a Omogenitori, l’antropologo risponde al prete Lgbt: «mai allontanarsi dalla natura»

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  1. Sebastiano ha detto

    Ma se un prete trasmette messaggi in contraddizione con quanto la Chiesa afferma (e da duemila annetti, non dall’altro ieri), com’è possibile che venga ancora fatto rimanere a confondere ulteriormente i fedeli a lui affidati?
    E il suo vescovo (ricordo: colui al quale il sacerdote ha pronunciato il voto di obbedienza) che dice? O è d’accordo?

    • Xlove ha detto in risposta a Sebastiano

      Dn Gallo rimase al suo posto tutto il pontificato di Benedetto XVI. E come lui i tanti citati nell’articolo. Quindi Benedetto XVI/Ruini/Bagnasco erano d’accordo con don Gallo? Le solite sciocche e insinuanti domande del “confuso” Sebastiano.

  2. Sebastiano ha detto

    Alla redazione: visto il messaggio che compare cliccando sul link della cosiddetta “ricomposizione”, sarà meglio che eliminiate l’ultima frase…

    • Gabriella ha detto in risposta a Sebastiano

      Il titolo “antropologia”è del tutto fuorviante. È una questione tutta interna al clero cattolico. Nessuna antropologia laica, sociale o.culturale accetta la teoria della naturalità di comportamenti umani che si tratti di sessualità famiglia o altro. Leggere Levi Strauss saggio su “famiglie”. Quindi per facore redazione questo pezzo va.rubrica to sotto “chiesa cattolica”

      • lorenzo ha detto in risposta a Gabriella

        E ritieni che, se uno psichiatra ateo ritiene che la maggioranza degli omosessuali lo sono diventati per traumi psicologici subiti nell’infanzia, vada anche lui rubricato sotto “chiesa cattolica”?

      • extracomunitario ha detto in risposta a Gabriella

        Levi Strauss? Ha fatto capolino anche un grande ebreo anticristiano moderno, anche se meno conosciuto, alquanto grande come i suoi confratelli Marx, Freud, Einstein, Kafka. Quindi va rubricato anche lui sotto “sinagoga atea”.

      • Sebastiano ha detto in risposta a Gabriella

        Ma stavi rispondendo a me o hai confuso sito?

  3. Enigma ha detto

    Come diceva Chesterton: «Non abbiamo bisogno di una religione che sia nel giusto quando nel giusto siamo anche noi. Ciò che ci occorre è una religione che sia nel giusto anche quando noi siamo nell’errore».

    • Enigma ha detto in risposta a Enigma

      Se la bocca parla dalla dalla pienezza del cuore…

      Questo prete la dice lunga…

      In piu’ si dice….si diventa cio’ che si mangia…

      Non serve un genio per comprendere di cosa si butta certa gente….e poi dalle parole ai fatti e dai fatti alle parole.

      E ho detto tutto, fine.

      • Enigma ha detto in risposta a Enigma

        Butta=> ciba

        Scusare.

        • extracomunitario ha detto in risposta a Enigma

          “«Non abbiamo bisogno di una religione che sia nel giusto quando nel giusto siamo anche noi. Ciò che ci occorre è una religione che sia nel giusto anche quando noi siamo nell’errore»” – Chesterton

          Quando noi simo nel giusto, non abbiamo alcun bisogno di religione, perché la religione serve a raddrizzare quello che è ingiusto. La religione nasce dopo la caduta dell’uomo e scomparirà dopo alzamento dell’uomo, per lasciare il posto a una religiosità naturale. la religione ha una connotazione storica, come un giorno è entrato nella storia, un giorno ne uscirà dalla storia – extracomunitario

          Maestra Sara, come ti sembra come italiano?

          • Enigma ha detto in risposta a extracomunitario

            Non ho niente da spartire con te,che sei arrivato, e guardi tutti dal NIRVANA.

            Poi pero’ ti tradisci a volte e ti sporchi come noi comuni mortali., o comuni catto-LICEI.

  4. Amerigo ha detto

    Infatti è perfettamente naturale vivere la propria sessualità liberamente. Molto meno cercare di imporla agli altri dopo essersi castrati in voti di castità o rivolgere le proprie frustrazioni nei confronti di bambini.

  5. Claudio ha detto

    Una volta, sacerdoti di tal fatta ricevevano una sospetta a divinis e l’ordine di entrare in clausura per fare sano discernimento, oppure una giusta scomunica nel caso, impenitenti, si fossero rifiutati di obbedire. Oggi che abbiamo?

    • Claudio ha detto in risposta a Claudio

      *sospensione

    • Sebastiano ha detto in risposta a Claudio

      Che il “discernimento” viene inteso in direzione opposta”…

    • Xlove ha detto in risposta a Claudio

      Non mi sembra che don Gallo sia mai stato sospeso a divinis, tanto meno don Farinella e tutti preti arcobaleno famosi durante il pontificato di Ratzinger. Perché in fondo volete sempre andare a parare lì, alla vostra ossessione: Francesco. Qualunque notizia è buona.

  6. lorenzo ha detto

    Ad onor del vero, oggi ho letto su un sito che al gay ‘Juan Carlos sarebbe stato detto solamente “Piangi, piccolo”, tuttavia che quelle parole, forse in privato, siano state effettivamente pronunciate, non è mai stato smentito da chi avrebbe dovuto farlo.

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