North Carolina, l’House Bill 2 resta e il trans seguirà la sua vera natura

«Nessuna pressione economica, politica o ideologica potrà mai convincermi che ciò che è sbagliato è giusto. Sarà sempre sbagliato che gli uomini abbiano accesso alle docce e ai bagni delle donne, indipendentemente da come si travestono». Con queste parole il vice-governatore del North Carolina, Dan Forest, ha salutato vittorioso la resistenza dell’House Bill 2.

Parliamo della ormai famosa legge (di cui ci siamo già occupati) che impone ad ogni uomo e ogni donna di accedere alla toilette pubblica corrispondente al proprio sesso biologico, secondo il certificato di nascita. Esattamente ciò che avviene in tutti i Paesi civili, moderni e di buon senso, compreso il nostro.

Ma per le associazioni omosessuali e per l’ex presidente, Barack Obama, si tratterrebbe di una violazione dei diritti delle persone transgender che dovrebbero poter frequentare liberamente il bagno e lo spogliatoio pubblico (compresi quelli dei minorenni) che più ritengono corrispondente a “quel che si sentono essere”. Tutte le più grandi multinazionali (tra cui Google, Apple, PayPal, Deutsche Bank e Facebook) e numerosi volti noti (Bruce Springsteen, Cirque du Soleil, Pearl Jam e Ringo Starr) hanno fatto quadrato per ottenerne l’abrogazione: la perdita economica è stata molto elevata e le pressioni elevatissime. Ma l’ultimo tentativo è fallito poco prima di Natale, anche grazie all’enorme impegno dei locali attivisti per la famiglia naturale che hanno saputo coinvolgere la popolazione, portandola per le strade con lo slogan: “Keep woman safe”, “Keep kids safe” (“mantieni donne e bambini al sicuro”).

La cattiva notizia è che certamente l’assalto Lgbt al buon senso riprenderà a breve, ma le buone notizie sono ben tre. La prima è che il neo-presidente (qualunque opinione si abbia di lui), Donald Trump, si è schierato a favore dell’HB2 («sto con il North Carolina!», ha detto), la seconda è che un giudice federale di Dallas si è pronunciato contro il mandato dell’amministrazione Obama che non riconosce l’obiezione di coscienza agli operatori sanitari su interventi di cambio sesso (manifestando che le tematiche transgender sono pubblicamente ed eticamente sensibili, giustificando così la necessità di una legislazione prudente com’è quella del North Carolina). La terza è che altri Stati si stanno nel frattempo dotando di una legge simile a quella del North Carolina: in Virginia, ad esempio, dove il disegno di legge è stato introdotto in questi giorni e in Texas, in cui sta per essere varata una normativa per proteggere le donne nei bagni e spogliatoi pubblici, la cosiddetta Women’s Privacy Act, consentendo a sua volta l’accesso ai bagni in base al sesso alla nascita e non al presunto genere a cui qualcuno si convince, a causa di evidenti disturbi, di appartenere. Diverse donne, infatti, sono state abusate nei bagni dai transgender e, ironia della sorte, anche il più acceso contestatore dell’House Bill 2, Chad Sevearance-Turner, ha dovuto dimettersi dopo essersi dimostrato un molestatore sessuale.

La redazione

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29 commenti a North Carolina, l’House Bill 2 resta e il trans seguirà la sua vera natura

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  1. Max ha detto

    Meno male. La cosa stava diventando ridicola…

  2. TREDICI ha detto

    Dai ragazzi abbiamo capito che la faremo tutti nei campi…

  3. Meister Eckhart ha detto

    La transessualità, cioè “sentirsi” donna nonostante si sia nati uomo o “sentirsi” uomo nonostante si sia nati donna, andrebbe considerata per quello che in tutta evidenza è: una patologia psichiatrica da curare. Non diversamente dalla coprofagia, dalla necrofilia o dalla pedofilia (queste ultime due, ovviamente, sono anche crimini da perseguire). Quand’è che un’esigua minoranza di persone malate ha acquisito il potere di condizionare la società intera in questo modo? Quand’è che si è rinunciato a trattarle medicalmente? Ma, soprattutto, PERCHE’?

  4. Sophie ha detto

    Non lo dico con intento provocatorio ma è ora che le malattie tornino ad essere curate, non assecondate.

  5. Fabrizia ha detto

    Finalmente siete tornati! Sono davvero contenta! Buon anno e buon lavoro!

  6. sara ha detto

    La croce come sofferenza ce l’abbiamo tutti.

    Di sano non c’e’ rimasto molto, Ogniuno si porta i suoi scheletri nell’armadio e le sue conseguenze.

    La sofferenza non giustifica nulla, ma resta un pretesto a mio parere, perche’ l’alternativa ce l’abbiamo tutti.

    Io non mi vanto di essere normale Perche’ normale non sono, ma mi chiedo si perche’ una sofferenza piuttosto che una altra, una religione piuttosto che un altra o un luogo nel pianeta piuttosto che un altro.

    La mia risposta e’: Nulla e’ un caso, non farti tante domande ma nel tuo piccolo fa cio’ che puoi in meglio.

    Il resto e’ Grazia per non stare peggio degli altri.

    Perche’ se vai a vedere nulla ha senso.

    C’È sempre chi sta peggio ma la vive meglio.

    E quindi il vittimismo ce lo possiamo mettere benissimo tutto in tasca.

    Siamo tutti sulla stessa barca amico mio.

    • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a sara

      Non stavo facendo vittimismo personale, mi ritengo una persona felice nonostante tutto il leggero problema psichiatrico, e il commento non deve essere interpretato nel senso di chi ha un problema serio deve essere considerato normale dagli altri per falso quieto vivere sociale o peggio per motivi lobbystici: quello che volevo dire è che permettersi di tirare ricette facile per risolvere situazioni complesse quale spiegare ad uno che si sente normale che ha un problema non è una cosa facile, se già le persone normali talvolta non sono in grado neanche di fare autocritica delle proprie opinioni e basta che sentano un’opinione contraria alla loro che si mettono ad insultare ed ad urlare. Figurarsi se un malato mentale che è veramente tale riesce ad avere l’autocritica delle proprie perversioni sessuali, deliri o convinzioni fuori dalla realtà: mi ricordo bene in un ricovero di quello che parlava di averlo fatto con sua sorella e sfidava gli altri a dire che aveva fatto qualcosa di sbagliato e che non c’era niente di male e spingeva anche me a volerci provare con mia sorella quando mi veniva a trovare in clinica. Mia sorella è rimasta colpita, ma queste sono le persone concrete a cui manca l’autocritica dei propri comportamenti. Tu parli di alternative, non è il mio caso, ma so di persone la cui malattia è tale e per la quale la medicina psichiatrica non può far nulla e per tutta la vita resterà malato o almeno a tempo indeterminato finché la scienza non troverà una soluzione, perché nessun farmaco si dimostra efficace. Ed in più la medicina psichiatrica non ti spiega il senso della vita e alla fine non ti da nessun motivo di fede per vivere: del resto non è il suo compito. Frasi fatte come siamo tutti sulla stessa barca sono assurde nella pratica, perché non tiene conto che alcuni soffrono decisamente più degli altri. Ma gioire per una battaglia vinta in merito ai cessi e alle docce, come se si fosse risolto il problema del transessualismo e si curasse così la persona transessuale, lo trovo vomitevole come concetto, anche se trovo giusto questo passo, e vuol dire non tenere conto che il punto è arrivare alla cura per chi è disposto ad essere curato del problema. Mi sembra la storia per fare un paragone e stemperare la discussione di quelli che dicono che l’aborto è peccato e non hanno mai fatto durante la loro vita un’offerta ai CAV e se parli a loro di sostenere la causa ti senti rispondere: è la donna che decide di abortire, il problema è suo. O l’altra frase siamo tutti “diversamente abili”, quindi nessuno ha bisogno di essere aiutato perché ha abilita per cavarsela da solo. Non vado a dire al mio amico sulla sedia a rotella con il respiratore che ormai non toglierà più nel momento che soffre “ma guarda la croce c’è l’abbiamo tutti”, perché lui potrebbe benissimo (e avrebbe ragione) rispondermi: “la tua croce è decisamente più leggera della mia, quindi non farmi prediche sul portare la croce e taci”. Predicare sulla croce degli altri non la trovo carità, personalmente.

      • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

        Per la cronaca, secondo Freud, se un uomo ha una parte preferita della donna, non è sessualmente normale.

        • sara ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

          Francesco di tutto cio’ che dici, tu sei la dimostrazione che cio’ che affermi non e’ una strada senza uscita.

          Io sono scandalizzata della sofferenza e di certe croci, non credere che per me sia una passeggiata dire cio’ che dico.

          Ma cio’ che mi fa andare in bestia e’ fare della propria croce la leva per fare del male agli altri.

          Oggi di questo se ne sta approfittando sulla pelle dei piu’ deboli.

          E alla fine, da male esce male ed e’ un serpente che si morde la coda. Uno scarica barili continuo, scaricare sempre su qualcosa la conseguenza delle proprie azioni.

          • sara ha detto in risposta a sara

            Comunque non e’ mia intenzione offendere nessuno. Dico solo cio’ che penso.

            Ad essere scomoda a questo mondo ci pensa gia’ la parola di Dio.

            • sara ha detto in risposta a sara

              Scusa la provocazione…

              Ma tu non eri quello che traboccava di preghiera?…

              – PICCOLO RACCONTO-

              Un Santo un tempo per vedere se i santoni erano cio’ che affermavano di essere chiedeva loro di pulirgli le scarpe, lui era uno straccione e i santoni lo disprezzavano e ridevano di lui, poi continuavano a predicare e a fare miracoli..

              Sarebbe bastato per loro abbassarsi e pulirgli le scarpe in silenzio per essere la prova della loro fama…

              MORALE DELLA STORIA.

              Dal grado di umiltà si capisce tutto.

            • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a sara

              Per carità Sara, non mi hai offeso in nulla, semmai mi fanno male al cuore coloro che dicono “mal comune mezzo gaudio” o quelli che pensano “che disturbano solo i malati” e pensano di essere divertenti a dire queste cose o quelli che ragionano “quando mangi, bevi, scopi che vuoi di più?”. Quelli che non rispettano gli omosessuali e i transessuali in quanto persone. Non è per parlare di me, ma io non mi posso sposare ne accedere al sacerdozio per i motivi già detti e considero grandi cose questi due elementi e ne ho un grande rispetto per questi due sacramenti e non do la colpa a Dio per questa negazione e situazione ed anzi penso che se si ringrazia Dio quando le cose vanno bene alla stessa maniera lo si deve ringraziare quando le cose vanno male, perché in fin dei conti tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, peccato che questa ultima cosa che ho detto devo prima praticarla io: dire ad una persona inchiodata sul letto di ringraziare Dio per quella croce quando io non lo faccio è tutto dire. Quindi una cosa che penso è che bisogna ringraziare Dio per la propria croce e come dici tu non fare la leva per fare del male agli altri: poi esserne felici perché se Dio ha sofferto in croce per me e nell’anima per ogni mio singolo peccato mortale e veniale, io devo arrabbiarmi perché ho una croce da portare? In fin dei conti come posso dire di amare Cristo se non sono disposto a portare come risposta d’amore una croce per lui: è come dire grazie Gesù che hai portato per me la croce ma in sincerità io non ti voglio ricambiare alla stessa maniera: in questo modo si dimostra il disprezzo del crocefisso. Tuttavia questo non vuol dire che debba rendere le croci più pesanti agli altri e come dicevo se vedo che una persona che ne sta portando una più grande della mia, e non la sta oggettivamente prendendo bene, devo avere i guanti di velluto e usare tutta l’umiltà che non ho per portarlo nella direzione del Cristo. In clinica, all’ultimo ricovero c’era una persona cattolica in sedia a rotelle che mi ha chiesto domande su che senso avesse la propria vita sulla sedia a rotelle, io ho provato a darle conforto, ma mi sono accorto che in fin dei conti le mie parole erano quelle di uno sano con le gambe funzionanti che discorre del senso della vita di una persona che trascorrerà il resto della vita in carrozzina, allora ho preso il cellulare e ho chiamato il già citato amico sulla sedia a rotella (che lo è dalla nascita) e che aveva cominciato il percorso per diventare diacono perché ho pensato che lui sicuramente aveva quel di più da trasmettere che io non avevo e che non potevo dare. Per questo dico di parlare quando si ha la giusta preparazione per farlo ed esperienza vissuta e soprattutto nel caso in questione non parlare immediatamente di patologia psichiatrica per un transessuale (che non è parlare di raffreddore, ma di disturbo grave, di problema serio) se non si ha la scienza scientifica per fare queste affermazioni quando potrebbe ad esempio essere un semplice problema psicologico risolvibile senza farmaci e con una adeguata psicoterapia, forse non ancora scoperta. Tirare fuori la malattia mentale per ogni comportamento fuori norma non è proprio esatto e andare dire ad uno “guarda se tu hai questo sei un malato mentale” oltre magari a non corrispondere al vero, può essere una cosa ritenuta dall’altra parte offensiva e inaccettabile e così mi sono giocata sul nascere la possibilità di portare un buon consiglio. Molte volte è meglio lasciar parlare le persone e ascoltare quelle che ci sembrano cose assurde e creare una situazione amichevole e poi provare la via razionale con brevi frasi al momento giusto, ma se poi si vede che il raziocinio, inteso come critica sulla situazione è rifiutato, non si può rompere le scatole o minacciare l’inferno, meglio ritirarsi a pregare per questa persona e lasciare fare a Dio che sa agire meglio di noi nel cuore dell’uomo. Non credere che io dia la ben che minima giustificazione al buonismo e al politicamente corretto.

              • sara ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

                Su alcune cose concordo e su altre un po’ meno, ma e’ comunque bello “sentirti parlare” cosi’.

                Mi rincuori :-).

                Buona Fortuna per tutto.

                • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a sara

                  Anche a te, non ho mai preteso di avere un opinione infallibile e niente evita che le mie uscite siano delle scemenze assurde o sparate poco caritatevoli. Grazie per la storiella che hai scritto, in fin dei conti mi hai ricordato la verità che già conosco: che non sono una persona umile.

  7. Sophie ha detto

    Io sono stata ricoverata in clinica psichiatrica in prima persona, ho un’invalidità al 75%, tanti ricordi rimossi di origine traumatica, tanto affanno e altra bella roba che non sto qui a dire. Bisogna avere tanta buona volontà, curarsi, andare dallo psicologo se è necessario e avere l’umiltà di dire che ci sono problemi. Soprattutto non essere superbi pensando di essere i soli a questo mondo a soffrire.
    Le persone che mi conoscono personalmente pensano che io sia solare e addirittura mi dicono:”Ma che problemi puoi avere tu?!”.
    Il mio sorridere non è un modo come un altro per salvare l’apparenza ma un modo per tirare avanti perchè la sofferenza non deve toglierti il sorriso e l’autocommiserazione ti fa sentire i problemi ancora più pesanti di quelli che sono.

    • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a Sophie

      Gioisco di quello mi dici e mi dispiace del tuo alto grado di invalidità, intuisco cosa può significare raggiungere quella quota. Grazie per i consigli. Da questo momento in poi ascolterò gli altri eventuali consigli e critiche non rispondendo più e mantenendo il più assoluto silenzio, per non dire altre scemenze. Grazie per la tua testimonianza. Che Gesù ti benedica, che la Madonna preghi per te e che dia la forza di andare avanti, di essere solare e di portare Cristo agli altri.

      • Sophie ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

        Purtroppo ho avuto una madre dipendente dai barbiturici e ora un padre dipendente dagli oppiacei. Ne ho viste e passate tante per avere 35 anni. Devo sorridere per cercare di tirarli su anche se ho avuto e ho mille problemi personali, ma so di non essere sola. Le nostre spalle sono coperte fin quando ci aggrappiamo a Gesù. Io ti dico con convinzione che per mille volte sono caduta ma altre mille volte mi sono alzata, unicamente grazie a Dio. Noi cristiani abbiamo una missione: portare il Signore agli uomini, fare in modo che vadano tutti in Paradiso, ma non lo possiamo fare con un palmo di muso (o negando l’evidenza). Per lasciarci andare abbiamo l’eternità dopo la morte. In questo mondo, ora, dobbiamo stringere i denti.
        Hai parlato delle tue inclinazioni sessuali disordinate, il cielo ti darà merito per il tuo impegno a non cedere. Cristo sa tutto e conosce i tuoi affanni a differenza degli uomini. Fai volontariato se puoi e ti sentirai meno solo.
        Per il resto non hai detto affatto scemenze, che io sia d’accordo o meno. Mi piacerebbe che tu continuassi a scrivere le tue riflessioni e le tue preghiere, francamente le ho trovate davvero interessanti. Che la Madonna ti consoli.:)

        • lorenzo ha detto in risposta a Sophie

          Tu e Francesco Agostino siete due grandi.

          • Antonio Civitella ha detto in risposta a lorenzo

            Concordo in pieno!
            Due grandi che mi hanno fatto sentire ricco e povero allo stesso tempo!
            Grazie di avermi arricchito nel mio essere povero ma sopratutto grazie per avermi impoverito le mie ricchezze d’ignoranza e superbia!

      • lorenzo ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

        Secondo il tuo parere, le tue problematiche sono innate o causate da comportamenti altrui?

        • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a lorenzo

          Bè, Lorenzo, le uniche grandi sono Sophie e Sara. Per la psicosi c’è la teoria psichiatrica del problema genetico dei neurotrasmettitori che alle volte trasmettono i messaggi sbagliati, messi in senso profano per come posso spiegarti io. Per quello che ho raccontato in merito alle devianze sessuali anche lo psichiatra è stato stupito che fin da bambino mi manifestassi come sadomasochista, quindi non fece altro che approfondire se avevo subito violenza da parte di qualcuno (nessuno) o se per caso avessi visto nel mio ambiente stretto azioni violenti di cui avessi provato piacere, ma non si arrivò a nulla perché il livello di censura dei miei ricordi di infanzia era molto marcato, neanche l’ipnosi avrebbe sbloccato la situazione. Comunque l’inizio può essere stato un episodio che ha causato la devianza, ma all’1% c’è stata una devianza iniziale da influenza esterna, nessuno nasce sadomasochista, ma al 99% mi sono costruito, anzi strutturato da solo i miei problemi sessuali e credo che il sadomasochismo, idea mia, proprio per il suo falso senso di libertà distrugge ogni inibizione e limite al proprio ego sessuale. Colpa mia in poche parole, nessuna colpa di altri o della società. Buonanotte anche a te.

          • lorenzo ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

            La tua affermazione che “il livello di censura dei miei ricordi di infanzia era molto marcato” mi porta, a naso, ad affermare che le tue problematiche hanno preso l’avvio da quei ricordi rimossi.
            Ipotizza che qualche adulto sia riuscito a convincerti, cosa che molti adulti riescono a fare benissimo con i bambini, che un determinato fatto (tanto per non rimanere nel vago diciamo che quell’adulto ti ha usato violenza) era colpa tua: le basi per una problematica psichiatrica sono gettate.
            Supponi inoltre che il senso di giustizia che ci portiamo dentro ti abbia spinto all’autopunizione e che questa ti abbia provocato piace ed il “gioco” è fatto.
            Conosco uno psichiatra che, sulla base di studi clinici, è arrivato alla conclusione che il dolore, oltre una determinata soglia, diventa un tipo di piacere che lui definisce “piacere paradossale”.

            • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a lorenzo

              Grazie per il sostegno, penso sia quasi inutile se non per una ricerca speculativa cercare di capire da cosa tutto è partito: il punto è fare in modo che le pulsioni diventino meno marcate e come mi ha ricordato qualcuno non cadere nel vittimismo, nella disperazione, nel pensiero nulla cambierà: un margine di miglioramento c’è, lento, piccolo, ma progressivo. Che Gesù ti benedica. Francesco.

          • Sophie ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

            Sull’altro post credo ti possa rispondere solo uno specialista.
            Riguardo questo post, secondo me c’è qualcosa che tu non ricordi perchè troppo doloroso. Non può essere che la tua mente abbia scatenato il finimondo così da solo. Hai bisogno di uno psichiatra e uno psicologo bravo, non esitare a cambiarli se vedi che non sono all’altezza della situazione.
            Scusa se chiedo, ma la tua famiglia ti è vicina? Quanti anni hai?
            Faccio dire una messa per te e da ora in poi pregherò per le tue intenzioni. Perchè intanto non ti prendi una settimana tutta per te e te ne vai a Medjugorje?

            • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a Sophie

              Ciao Sophie, sono stato a Medjugorje e ho sperimentato la pace interiore e anche qualcosa di più durante l’adorazione eucaristica serale (niente esperienze mistiche straordinarie ci tengo a precisare, ma comunque momenti molto intesi di riposo di Gesù Cristo dove nulla di materiale contava più e Lui mi riempiva di tutto).
              Sono seguito da 2 anni dal medesimo psichiatra e visto che oltre alle devianze già scritte mi comporto in maniera strana comincerò a breve una psicoterapia effettiva.
              Ti ringrazio per quello che vorresti fare per me, ma penso di suggerirti di pensare alle donne che meditano l’aborto: qui ci sono due persone. Il fatto che ci siano persone che pregano per loro e fanno dire messe che vanno secondo il buon Gesù a coloro che hanno più bisogno è una grande cosa: se non sbaglio un messaggio della madonna a Medjugorje era proprio di pregare per le donne che meditano l’aborto. Grazie per la messa, falla dire per loro ed è come se io l’avessi ricevuta al posto loro, oppure, non voglio essere superbo o rifiutare il dono gentilmente offerto, falla dire per le vittime della sado-pedofilia e della pedofilia: essi portano pesi più grandi dei miei. Infine per quanto concerne le mie intenzioni quando tornai alla fede nel 2008 pregai per un anno circa ogni sera per le attrici nome per nome di cui avevo assistito alle violenze sperando che giungessero alla salvezza e uscissero da quel mondo, si trattava di ragazze giovani, della mia età, che mostravano però caratteristiche da teenagers. Io vorrei finire all’inferno per dare loro il paradiso. Pertanto piuttosto che pregare per le mie intenzioni, sebbene ti ringrazio per il pensiero che ti è venuto, pensa a loro e se vuoi pregare prega per queste attrici che non solo non fanno pornografia ancora nella norma, sebbene immorale, ma fanno quella deviata (segno che qualche cosa non funziona in loro e chissà quali sono le motivazioni che le hanno spinte a diventare attrici pornografiche di quel tipo). Io per divieto del confessore non posso pregare per loro perché riporterei alla mente il corpo e le violenze a cui ho assistito, tu se vuoi puoi pregare per loro. Io ho la grazia di Dio di avere già chi prega per me, forse queste non hanno nessuno che prega per loro. Comunque grazie di tutto.

            • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a Sophie

              32 Anni. Sì, la famiglia mi è sempre stata vicina perché in un modo o nell’altro o sempre fatto girare loro le scatole, se proprio non riuscirò a farmi santo io farò santi i miei genitori e mia sorella 🙂

      • sara ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

        No scrivi scrivi, sono una delle poche che ti vota!.

        😉

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