Elezioni, il grande flop dei candidati Lgbt (dedicato a chi ironizza su Adinolfi)

trans elezioni2Non abbiamo preso posizione sul Partito della Famiglia (PDF), fondato da Mario Adinolfi, che si è presentato per la prima volta alle recenti elezioni amministrative in diverse città italiane. Non siamo ancora in grado di formulare un giudizio chiaro su questa iniziativa e ci siamo quindi astenuti dal parlarne, a favore o contro.

Certamente, pur condividendo i principi e le idee di fondo (che nessun altro partito esprime attualmente in modo tanto netto e chiaro), non è stata una mossa apprezzabile la scelta improvvisa di fondare tale partito senza una condivisione interna da parte del comitato Difendiamo i nostri figli, guidato da Massimo Gandolfini (tanto che uno dei fondatori del comitato, Filippo Savarese, non ha votato per il PDF). Si è persa l’unità, questo indebolisce la missione comune della difesa della famiglia, così come non può non pesare il fatto che l’amico Adinolfi, seppur animato da tanta ammirevole volontà, perseveranza, pazienza e un’ottima abilità argomentativa, non è il miglior rappresentante per un partito del genere, avendo nella sua biografia personale un divorzio e un secondo matrimonio, dunque una storia familiare frammentata, seppur si tratti di una vicenda molto pregressa, quando ancora non aveva maturato una sensibilità personale sull’importanza della famiglia. Il giudizio non è chiuso e ci auguriamo che possa comunque essere un’esperienza fruttifera nella promozione della famiglia naturale.

Era comunque inevitabile che i candidati del neonato PDF non potessero ambire a risultati strabilianti alle amministrative. Tuttavia, è curioso che il transessuale Vladimiro Guadagno (Luxuria) abbia colto l’occasione per ironizzare sulle “sole” 7.791 preferenze ottenute da Adinolfi, mentre sia stato zitto quando la sua amica e attivista Lgbt Paola Concia venne sonoramente sconfitta nel 2013 addirittura dall’impresentabile Antonio Razzi, oltretutto nella sua regione di nascita, l’Abruzzo.

Bisognerebbe anche osservare i risultati dei numerosi candidati Lgbt che si sono presentati alle recenti elezioni. Arcobaleni pieni e urne vuote, si potrebbe dire. Il verdetto è stato infatti impietoso per la lobby gay e i variegati, nonché imbarazzanti, aspiranti sindaci e consiglieri queer, intersex, agender, gender fluid, gender free ecc. A Napoli, ad esempio, il trans Vittoria/o Sarnacchiaro ha ottenuto ben 5 voti. Nunzia/o Lopreiato ha fatto ancora peggio, se possibile, vincendo 4 preferenze (di cui una, la sua) nella lista De Magistris sindaco. Lo stesso “ottimo” risultato lo ha ottenuto anche il transessuale Sabrina/o Cerasuolo.

L’Arcigay aveva schierato, a sua volta, un folto gruppo di personaggi, da Isabella Nelle a Claudio Finelli, da Giorgia Di Lorenzo a Luigi Carbone, dal trans Daniela/e Lourdes Falanga a Salvatore “Rosa” Rubino. Una manciata di voti per uno, dal massimo di 91 per Claudio Finelli, presidente del Coordinamento Campania di Arcigay, al minimo di 15 per tale Fabio Buondonno. Praticamente, in media, meno del numero di generi sessuali che hanno inventato a tavolino dagli anni ’90 in poi.

Da questo punto di vista, il risultato del presidente Arcigay di Napoli, Antonello Sannino, è stato un clamoroso successo: per lui ben 338 voti, numeri comunque inferiori ai carri dell’ultimo Gay Pride. Peggio di lui l’ex presidente del Mario Mieli, Andrea Maccarrone, il primo e più importante circolo omosessuale italiano, con 176 preferenze. E vogliamo parlare della onnipresente Giuseppina La Delfa, nientemeno che fondatrice ed ex presidente dell’associazione “Famiglie arcobaleno”, nonché presidente provinciale di “Campania Rainbow”? 230 voti, che sono fin troppi per una che sostiene che per i bambini «vanno bene anche diciotto genitori». A Salerno, Michele (auto-detto Martina) Castellana ha sfiorato a malapena i cento voti, magrissimo obiettivo riuscito invece per Emanuele Avagliano (131 preferenze), animatore Lgbt della città. Il trans Guglielmo “Laura” Sciaudone ha vinto 28 voti, mentre Adriano/a Simeone può gioire per i 8 voti ottenuti.

Se c’è qualcuno che può permettersi di ironizzare, caro Vladimiro, non sei certo tu.

La redazione

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14 commenti a Elezioni, il grande flop dei candidati Lgbt (dedicato a chi ironizza su Adinolfi)

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  1. Ivlivs ha detto

    Ma come godo

  2. Guido ha detto

    La colpa non è di Adinolfi (è colpa della legge sul divorzio se ha divorziato) ma degli italiani che preferiscono mettere la testa sotto la sabbia ed hanno smesso di difendere la famiglia…..
    Purtroppo i candidati Lgbt hanno fatto flop (ma di certo la loro notorietà non è paragonabile a quella dei nostri cari Adinolfi ed Amato) ma c’è da credere che i loro partiti (M5S, Pd, etc) hanno avuto successo…..il male non viene da questi singoli poveretti ma dai partiti che si fanno portavoce delle loro istanze…..e sappiamo come è andata a finire con le unioni civili. Forza Adinolfi!

    • Vauro ha detto in risposta a Guido

      Beh la legge sul divorzio induce a divorziare, ma da qui a dire che non è colpa di Adinolfi se ha divorziato mi sembra eccessivo. Era probabilmente un’altra persona, questo si!

  3. Aristocle ha detto

    La matematica sarà anche un’opinione… ma i numeri ‘so numeri!

  4. Steve ha detto

    Credo che Adinolfi sia così preso di mira anche per il suo modo di fare e il suo aspetto a dir poco grottesco.

    Capisco che siano due punti superficiali eccetera, ma in questo mondo se vuoi comunicare un messaggio o un valore devi anche essere capace a farlo e bravo ad evitarti prese per il culo e odio altrui.

    Tra l’altro è bravissimo ad attirare la parte MARCIA del mondo lgtb, ovvero quella insopportabilmente militante, che vede omofobia ovunque e che vi assicuro anche molti gay non sopportano in quanto “cattivi portavoce” del loro mondo.

    • Max ha detto in risposta a Steve

      Scusami Steve, non ho capito bene quello che intendi nell’ultimo paragrafo.

      • Steve ha detto in risposta a Max

        Ti faccio un banale esempio: le rotture di balle che ha avuto per il simbolino sul suo logo, una famiglia stilizzata, con tanto di presidente della taldeitali associazione lgbt che accusava il disegnino di becera omofobia e quasi ne ordinava la rimozione.

        Ho amici (e soprattutto amiche) omosessuali che di ste cose gliene frega meno di zero e sono i primi ad ammettere che il continuo urlare OMOFOBO!! è controproducente e pure inutile oltre che retorico. E pensa che conosco altri (etero) che ammettono di scrivere poemi pro lgbt solo per qualche mi piace…

  5. francoclassecinquantasei ha detto

    Domandina per gli esperti qui presenti. Se proprio nelle elezioni il partito ovvero i movimenti che rappresentano i candidati del mondo Lgbt, hanno fatto un flop, come mai proprio di recente in parlamento è stata approvata la nuova legge sulle unioni civile e persone dello stesso sesso?
    Non è strana la cosa?
    Grazie a chi vorrà rispondere.

    • Mari ha detto in risposta a francoclassecinquantasei

      Ci sono molte differenze, tra cui il fatto che la maggior parte delle persone che ha votato quei partiti non lo ha fatto in nome della legge che ti citi, e oltre a questo se avessero messo a votazione popolare quella legge avrebbe potuto essere bocciata o approvata dalla popolazione in base ai dettagli del suo disegno o dell’interpretazione più o meno veritiera fornita dai mass media e dai politici

      • francoclassecinquantasei ha detto in risposta a Mari

        Dunque, se ho capito bene, nel caso si tenesse un Referendum sulla legge, pensi che sarebbe abrogata?

        • Mari ha detto in risposta a francoclassecinquantasei

          quella attuale forse no, una chiaramente a favore delle adozioni, della stepchild adoption e dell’utero in affitto probabilmente sì, è oltre a queste possibilità tu devi considerare anche le variabili delle eventuali bugie e mezze verità dette da politici e mass-media a proposito dei reali effetti della legge

    • lorenzo ha detto in risposta a francoclassecinquantasei

      Non sarà forse perché il mondo gay-friendly ha perso la bussola?

  6. grey_fox ha detto

    Stiamo parlando della campania e di mafia capitale. La mafia LGBT è ancora troppo debole per contare più delle mafie tradizionali alle urne.

  7. Fabio Baroncini ha detto

    Mario Adinolfi non sarebbe il miglior rappresentante del PdF? Uno che non ha accesso all’eucaristia e non se ne lamenta? E chi lo sarebbe allora?
    “Chi è senza peccato…” vi dice niente?
    Ma conoscete il significato della parola perdono o sapete solo criticare?

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