La fede migliora anche la qualità di vita: effetto placebo? No, psicologia positiva

cattoliciMolti sono rimasti sorpresi dai risultati dell’ennesimo studio secondo il quale coloro che frequentano con regolarità i sacramenti cristiani hanno anche una maggiore aspettativa di vita. La ricerca, durata vent’anni, è stata pubblicata sulla rivista dell’American Medical Association (la JAMA Internal Medicine) ed è stata diffusa sui principali media internazionali, a partire dal Washington Post.

Perché stupirsi? Abbiamo realizzato un dossier in cui sono state elencate decine e decine di ricerche che hanno portato a risultati identici, rilevando più volte che i credenti praticanti hanno una miglior vita amorosa e sessuale e migliori rapporti matrimoniali, minori sintomi depressivi, minori dipendenze (alcool e droga), maggior auto-controllo, migliore salute mentale e fisica, miglior successo scolastico, tassi più alti di felicità e ottimismo, minori tassi di criminalità e delinquenza, guarigione più veloce dopo una malattia ecc. Tutto opportunamente documentato.

Come spiegare tutti questi benefici? Solitamente viene invocato “l’effetto placebo” come una sorta di dio tappabuchi, spiegazione banale e superficiale che fortunatamente non utilizzano gli psicologi autori di questi studi, dove ribadiscono invece l’esistenza di cause ben più articolate e complesse. Addirittura Tyler Vander Weele, ricercatore della Harvard’s School of Public Health e coautore dello studio appena pubblicato, ha parlato della religione e della spiritualità come «risorsa sottovalutata, che i medici potrebbero esaminare con i pazienti. I nostri risultati non suggeriscono che gli operatori sanitari debbano prescrivere la partecipazione a funzioni religiose, ma coloro che già credono potrebbero essere incoraggiati a farlo». Senza considerare che, come ha spiegato su questo sito web Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta e docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma, «i meccanismi neurofisiologici che sono attivi nei soggetti altamente suggestionabili non risultano sovrapponibili a fenomeni osservati nei credenti. Gli effetti, che oggi si sa essere benefici, della preghiera e della meditazione vanno distinti da quelli del rilassamento, delle pratiche suggestive e ipnotiche, dell’effetto placebo».

Quale correlazione, allora? Christopher Kaczor, professore di Filosofia alla Loyola Marymount University, ha provato a rispondere nel suo recente saggio The Gospel of Happiness. Rediscover Your Faith Through Spiritual Practice and Positive Psychology (Image 2015), parlando di “psicologia positiva”, approccio introdotto dal noto psicologo Martin Seligman. Anzi, a dire il vero il suo obiettivo è stato quello di far sposare «i più recenti lavori sulla “psicologia positiva” alle tradizionali pratiche morali, le virtù e gli insegnamenti del cristianesimo», secondo la recensione del libro realizzata da Christopher O. Tollefsen, docente di Filosofia presso la University of South Carolina.

I fondamenti della “psicologia positiva” affermano che un ottimale sviluppo umano si verifica quando è caratterizzato da emozioni positive, impegno, relazioni, significato e autorealizzazione. Sono criteri astratti, classici della psicologia, ma che possono diventare ricchi di esperienza concreta se abbinati all’esperienza cristiana: l’incontro personale con Dio dona un senso eterno alla percepita finitudine dell’uomo, da questo nasce la gioia per la vita, la gratitudine di riconoscersi amati, la dedizione per gli altri, la capacità di perdono, il legame fraterno con i compagni di strada e la piena autorealizzazione, indipendentemente dai reali successi mondani. Allo stesso tempo, tutto questo genera uno sviluppo umano adeguato poiché corrisponde ai criteri empirici delineati laicamente dalla psicologia positiva.

E’ una spiegazione interessante quella del filosofo americano, sufficientemente comprensiva di tutti i fattori dell’esperienza religiosa e dei benefici, spirituali ma anche in termini psico-fisici, che da essa ne conseguono. Ne potrebbe giovare Vittorio Feltri che, pochi giorni fa, con una disarmante onestà intellettuale, ha dichiarato: «Non ho mai creduto in Dio, non ce la faccio. Ho cercato di documentarmi anche se in modo un po’ raffazzonato, ma non riesco a credere. Questo mi ha sempre portato a trovare l’esistenza totalmente priva di senso e questo, non ti nascondo, mi dà tuttora un po’ di angoscia». La fede è un dono che arriva quando si inizia ad usare la ragione in autentica apertura alla possibilità del Mistero, a vivere come se Dio ci fosse. «Allo stesso tempo, Dio, con la sua grazia, illumina la ragione, le apre orizzonti nuovi, incommensurabili e infiniti», ci ha insegnato Benedetto XVI. E questa ragione illuminata non può che portare conseguenze anche sul benessere psico-fisico, come la letteratura scientifica segnala.

La redazione

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35 commenti a La fede migliora anche la qualità di vita: effetto placebo? No, psicologia positiva

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  1. sara ha detto

    Ma che e’ propaganda a scopo di Adesione?..

    POSITIVO..hmmmm, termine un po’ ambiguo e troppo usato nei vostri articoli per i miei ” umili” gusti…

    Comunque sia io quando guardo la CROCE col Cristo appeso, tutto mi viene in mente tranne che ” POSITIVO”…

    • Butch Coolidge ha detto in risposta a sara

      Ciò che rende felice il cristiano è
      1. La consapevolezza di portare una croce
      2. Il perchè porta quella croce

      • Davide ha detto in risposta a Butch Coolidge

        In realtà io sono sempre depresso perchè:

        1)Porto una croce che non vorrei portare

        2)Non so perchè devo portare la croce che non vorrei portare

        • Sophie ha detto in risposta a Davide

          Sei depresso perchè questa croce non la offri a Dio e l’orgoglio ti porta a volerla reggere tutta tu. Da solo non ce la puoi fare.

        • Dario* ha detto in risposta a Davide

          Io invece, come te:
          1) porto una croce che non vorrei portare
          2) non so perché devo portare la croce che non vorrei portare
          ma al contrario di te non sono affatto depresso perché:
          3) so che c’è Chi sa il perché devo portare quella croce
          4) se me la lascia portare vuol dire che c’è una ragione più che valida perché io lo faccia

          • Dario* ha detto in risposta a Dario*

            il punto 4 è incompleto, aggiungo “perché mi ama di amore infinito e per me vuole solo il meglio” (parlo in prima persona ma vale per ogni persona)

    • Albertus ha detto in risposta a sara

      In effetti è vero Sara, in fin dei conti la consapevolezza del cattolico è il martirio, il martirio bianco. Mi viene anche in mente che la storia degli uomini è assolutamente lineare.

  2. Corrado Luciani ha detto

    Vi è senz’altro un forte legame tra stato mentale e prognosi della malattia, che a mio parere potrebbe spiegare le remissione spontanee delle malattie definiti incurabili, quale il cancro. Quando la malattia non fa paura ma si vive nonostante tutto un periodo di particolare felicità si può potenziare le difese immunitarie a tal punto da arrivare alla guarigione. Quando la medicina ne prenderà atto avremo cure molto più efficaci ed economiche. Questo aspetto attualmente mi pare sia del tutto ignorato, non solo dalla ricerca ma anche dagli stessi ospedali, dove più che pazienti si hanno “macchine guaste” con infermieri e medici sempre più stressati da una carenza di organico. La fede può aiutare perché la “Croce” (in risposta a Sara) può diventare motivo di “resurrezione”, ovvero chi crede veramente non ha paura di nulla e nessuna croce può mettere paura, perché ci attende sempre e comunque una vita migliore nell’aldilà.

    • sara ha detto in risposta a Corrado Luciani

      Grazie Corrado..io non lo mettevo in dubbio..solo penso che prima della resurrezione c’e’ la passione di Cristo.

      Egli stesso parla di persecuzioni e tribolazioni, come strada certa per chi segue Cristo. E qualcuno diceva:

      ” ho combattuto la mia buona battaglia…”

      Poi si’ c’è sempre il dopo, la gloria e la resurrezione, ma il cristiano piu’ che “pensare positivo” ( alla Jovanotti..)..
      Pensa alla Speranza…

      • Corrado Luciani ha detto in risposta a sara

        A mio parere il vero cristiano dovrebbe avere un ottimismo realistico. Ovvero innanzitutto aver fede che tutto vada per il meglio, poi realisticamente, laddove capitano delle disgrazie, prenderne atto e vedere queste come un’opportunità di crescita. Non possiamo scegliere ciò che ci capiterà, ma possiamo scegliere come reagire a ciò che ci capiterà. Questo intendo per “sia fatta la tua volontà” e “dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Poi se altri cristiani vedono la croce come un male necessario a tal punto da crearcelo da soli credo che abbiano distorto il pensiero cristiano. Ovviamente però non dovremmo vedere come “Croce da evitare” l’altruismo nei confronti delle persone più deboli bisognose di aiuto, sopratutto se sono nostri stretti parenti. Poi tra la teoria e la pratica capisco che ce ne corre e che tutti siamo peccatori, ovvero abbiamo la tendenza ad essere egoisti. D’altra parte però se l’altruismo si espande la società nel complesso sarà più felice e meglio tutelata.

        • sara ha detto in risposta a Corrado Luciani

          🙂

        • pendesini alessandro ha detto in risposta a Corrado Luciani

          L’altruismo, inteso come atto assolutamente gratuito, è pura utopia !

          • sara ha detto in risposta a pendesini alessandro

            Bravo Alessandro.

            Hai toccato il punto centrale e ti stringo la mano.

            Hai centrato il fulcro di distinzione tra l’Amore Vero e il sentimentalismo nella bocca di tutti, tra la Carita’ Autentica e il pietismo,tra le parole e i fatti, tra il rumore e il silenzio…tra il cuore e la mente:-)…

            Tra IL CRISTIANO CHE HA DAVVERO CRISTO NEL CUORE E IL RELIGIOSO NATURALE..

            I miei complimenti:-).

            • sara ha detto in risposta a sara

              Non l’avrei mai detto di avere piu’ punti in comune con Atei e Agnostici che con Cattolici.

              Ps: Scusami per l’altra volta..

    • pendesini alessandro ha detto in risposta a Corrado Luciani

      Una quantificazione imparziale potrebbe dimostrare senza dubbio che il cristianesimo, l’Islam e l’Induismo sono le pesudosciences attualmente le più largamente diffuse in tutto il mondo, ben prima che l’omeopatia o l’astrologia. Nelle loro versioni fondamentaliste, sono anche le più pericolose.
      P.S.-Il culto della terra-spirito può avere effetti psicologici benefici per certi individui ed a questo livello non posso che congratularmi, ma a livello sociale, è sintomatico di una pericolosa tendenza a rifiutare di affrontare la quotidiana realtà non sempre gioiosa cosi come i relativi rimedi.

      • sara ha detto in risposta a pendesini alessandro

        No Ale!!! Ti prego non paragonarmi il Cristianesimo con Islam e Induismo…hanno modi completamente diversi di vedere la vita e ogni questione legata ad essa.

        La malattia per gli Induisti sapevi che e’ sinonimo di disgrazia?..l’ Induismo se non erro tra l’altro crede nella predestinazione e non crede in un Dio inteso come Entita’ reale..

        Sull’Islam non mi soffermo perche’ a mio avviso essa non e’ una Religione..

        Rimaniamo fermi sul Cristianesimo in cui tutto il fulcro ruota sulla interpretazione dei fatti della vita, ad esempio la sofferenza: Come dici tu, in questa religione gioca un ruolo fondamentale la capacita’ mentale( nel tuo caso) spirituale( nel mio) di renderla sopportabile fino anche a vederla come qualcosa di utile e positivo, sicuramente una qualita’ che porta ottimi benefici.. 😉

  3. Sophie ha detto

    Il cristianesimo è una religione positiva di suo, vede il buono in tutte le cose, anche nella sofferenza. E’ questo che distingue la religione cristiana dalle altre.

    • pendesini alessandro ha detto in risposta a Sophie

      Sophie :
      -Il Confucianesimo e il Buddismo, per fare l’esempio della tradizione orientale, sono filosofie materialiste il cui scopo è essenzialmente etico orientato verso il benessere sociale. La dottrina buddista fondamentalmente agnostica, rifiuta inizialmente qualsiasi verità rivelata. E’ una saggezza forte, liberatrice, che si compone di difese individuali ma non certo dei precetti.
      P.S. A lei questa gente le sembra nevrotica, squilibrata oppure abbastanza gioiosa di vivere su questa insignificante Terra ?

      • Sophie ha detto in risposta a pendesini alessandro

        I buddisti li vedo sempre indemoniati quando gli si parla di cristianesimo e li vedo vittime del karma. Io sono felice di essere cristiana, problemi?

        • pendesini alessandro ha detto in risposta a Sophie

          Sophie :
          Se lei è felice di essere cristiana mi congratulo con lei, e, sopprattutto, non cambi religione !

          • Sophie ha detto in risposta a pendesini alessandro

            Sì io lo sono tantissimo. Sapere che c’è qualcuno che non permetterà che io cada, sapere che c’è qualcuno lassù che ha visto la mia solitudine da bambina raccogliendo ogni lacrima, sapere semplicemente che Gesù mi osserva quotidianamente dicendomi:”Eccomi io sono qui, io so tutto quello che gli altri ignorano” mi riempie il cuore e vorrei che tutti provassero l’emozione che provo io nel saperlo. La scoperta dell’esistenza di Dio fa molto più di tutti i nobel, gli oscar e le medaglie sportive di tutto il mondo… Non ha prezzo.

            • QR ha detto in risposta a Sophie

              I buddisti indemoniati? Me se sono certamente i più tolleranti tra tutti i fedeli delle religioni!

              • Gianfranco ha detto in risposta a QR

                Non sei bene informato. Ti invito a leggere qualcosa riguardo al buddismo e le altri fedi religiose in Sri Lanka, Bhutan, Myanmar, Nepal e Tailandia.

  4. QR ha detto

    Non so, io all’uscita delle chiese vedo sempre tante facce tristi, come se lì dentro qualcuno li avesse bastonati o sgridati…

    • Sophie ha detto in risposta a QR

      E durante le vedi pure?

    • Gianfranco ha detto in risposta a QR

      Prova ad entrare.

    • Steve ha detto in risposta a QR

      Questa è una cazzata.

      E te lo dico da agnostico che evita accuratamente la chiesa.

    • Li ha detto in risposta a QR

      Però se uno gira per strada con la faccia che sembra triste non è perché magari ha semplicemente sonno? Quante volte mi hanno detto che faccia da funerale e invece i pensieri svolazzavano magari su quel che avevo letto o visto la sera prima.
      Quel che deve preoccupare di più sono i muri che mette certa gente con gli auricolari mentre gira per strada.

  5. pendesini alessandro ha detto

    Possiamo utilizzare i risultati di alcuni esperimenti di fisica per dimostrare che anche imminenti eventi possono influenzare il passato. Ma questo è vero solamente a livello quantico; l’idea di causalità a controsenso fino alla scala dell’esperienza umana non ha alcuna base teorica o empirica. Credere che la preghiera può avere un effetto sulla salute umana (diverso da un banale effetto placebo, come lo è, ad esempio, l’omeopatia !), dopo o in anticipo, non ha nessuna base di dati razionali ne su qualsiasi teoria fisica, biologica o neurologica. Detto diversamente : qualsiasi beneficio associato con la preghiera o altre pratiche religiose può essere spiegato a partire da semplici processi fisici. Inoltre, e questo lo dico per esperienza personale ma non solamente, la conoscenza scientifica puo’ generare un piacere o benessere, che può seriamente competere con quello delle credenze e Verità religiose ! Se cosi non fosse solo i credenti gioirebbero della vita…..

    • Positrone76 ha detto in risposta a pendesini alessandro

      Ed infatti è così. Semplicemente alcuni sostituiscono Dio con la Scienza divinizzandola è attribuendole caratteristiche che non ha.

    • Corrado Luciani ha detto in risposta a pendesini alessandro

      Ti consiglio vivamente di vedere il film “Dallas Buyers Club”, basato su una storia vera, per capire i limiti di un certo modo di intendere la scienza e le conseguenze che tale visione ha nei metodi di cura. Questo può fare la differenza, per un malato di aids, tra vivere un solo mese (affidandosi alla “scienza”) e vivere più di sette anni (affidandosi al buon senso di un medico radiato dall’albo). I dati statistici possono a mio parere ovviare ai limiti delle sperimentazioni e capire in maniera più tempestiva ciò che giova alla salute, ivi inclusa, a mio parere, la preghiera se accompagnata da una profonda fede.

  6. pendesini alessandro ha detto

    ….Semplicemente alcuni sostituiscono Dio con la Scienza divinizzandola è attribuendole caratteristiche che non ha……
    Positrone 76 DIXIT ! :
    Non mi risulta che scienziati idolatrino e ancora meno divinizzino la scienza come lei pretende! Potrebbe citare esempi ovviamente razionali che giustificano la sua -stranissima- affermazione ? Grazie per la risposta

  7. Albertus ha detto

    Vorrei esprimere la mia inquietudine per la zizzannia e il caos che qualcuno ha deciso di seminare qui su Uccr negli ultimi giorni…

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