«Ratzinger pessimo teologo», ma Umberto Eco copia da Wikipedia
Qualcuno certamente si ricorderà quando nel 2011 il noto semiologo italiano Umberto Eco criticò Benedetto XVI affermando: «Non credo che Benedetto XVI sia un grande filosofo, né un grande teologo, anche se generalmente viene rappresentato come tale». La frase fu ovviamente provocatoria, Ratzinger è riconosciuto come il miglior teologo vivente nonché «uno degli uomini più colti del nostro tempo e anche uno dei più colti della lunga storia dei vescovi di Roma», come disse il filosofo Nikolaus Lobkowicz, già rettore della prestigiosa Università Ludwig-Maximilian di Monaco proprio in risposta all’affermazione di Eco.
Il compianto filosofo laico Costanzo Preve replicò così invece: «Ho conosciuto molti anni fa Umberto Eco in un seminario residenziale dei gesuiti all’Aloysianum di Gallarate. Era esattamente quello che sembra: un brillante e superficiale retore, che supplisce alla mancanza di profondità con un fuoco d’artificio di erudizione. […] A differenza di Umberto Eco, giudico Ratzinger un teologo ed un filosofo di alto livello […], del tutto indipendentemente dal suo ruolo di papa e dal fatto che personalmente non sono in alcun modo una pecorella del suo gregge. […]. Se collochiamo Ratzinger nel tempo in cui stiamo vivendo, la superiorità di Ratzinger sulla spocchia autoreferenziale dei dotti universitari boriosi alla Eco è addirittura tennistica». Eco parlava ai media tedeschi e allora UCCR fece notare come proprio i critici tedeschi avessero completamente stroncato i suoi testi filosofici, ritenuti «noiosi, illeggibili e fallimentari».
Il noto semiologo è un ex cattolico convertitosi all’illuminismo e al postmodernismo, optando per un approccio debole -quasi inesistente- alla verità. La sua è stata apostasia meditata, è tuttavia rimasto coerente nella sua “fede nel dubbio”: «La psicologia dell’ateo mi sfugge perché kantianamente non vedo come si possa non credere in Dio, e ritenere che non se ne possa provare l’esistenza, e poi credere fermamente all’inesistenza di Dio, ritenendo di poterla provare» (U. Eco, “In cosa crede chi non crede”, Liberal 1996, p.23). Il male del mondo secondo Eco arriva dal monoteismo e «sono le religioni del libro a provocare le guerre per imporre l’idea contenuta nei loro testi», come ha scritto recentemente. Ma la sua tesi pro-politeismo è di una superficialità imbarazzante, come abbiamo avuto modo di evidenziare.
E’ curioso comunque che proprio colui che condannava la bassezza della teologia di Benedetto XVI sia stato beccato a copiare e incollare nientemeno che da Wikipedia. E’ accaduto per il suo nuovo romanzo “Numero Zero”: alcuni lettori hanno infatti incollato su Twitter una pagina del libro relativo a Licio Gelli paragonandola a quella della nota enciclopedia virtuale: a parte una virgola e un tempo verbale, i due brani sono completamente identici (e il testo su Wikipedia è stato scritto prima, come dimostra la cronologia). Secondo i giornalisti Luigi Mascheroni e Matteo Sacchi, non si tratta solo di un passaggio ma «l’impressione è che la controstoria d’Italia di Eco sia stata scritta rinfrescandosi la memoria su Wikipedia: il tutto ha un sapore molto didascalico». Oltretutto, non è stato neppure il primo plagio per Eco. Il semiologo dunque si unisce ai “ripubblicatori” di “Repubblica”: Roberto Saviano, Corrado Augias e Umberto Galimberti.
Non ci si stupisce, dunque, se un noto sociologo come Guido Vitiello, docente presso “La Sapienza” di Roma, abbia scritto: «Quando penso a Umberto Eco, non mi viene in mente nulla. Possibile? Eppure ho letto tutti i suoi libri, alcuni li ho letti due volte, alcuni perfino studiati. Nulla, nemmeno un mozzicone di frase, con altri funziona a meraviglia». Per uno strano scherzo del destino, tutti invece si sono ricordati -ad esempio- di Benedetto XVI e del suo celebre discorso all’Università di Regensburg, in occasione dei recenti attentati di Parigi, rivalutandolo dopo le iniziali critiche e definendolo addirittura come profetico. Perfino dalle parti non proprio papiste de “Il Fatto Quotidiano”.
Qui sotto la stroncatura di Eco da parte del filosofo Costanzo Preve
La redazione
Costanzo Preve compianto in quanto ha criticato Umberto Eco?
Basta così poco per compiangere?
@ j lo
è scomparso nel 2013. Vuoi negargli preghiere di suffragio?
Preve fu un grande uomo, leggi anche qui: http://www.uccronline.it/2011/09/10/il-filosofo-ateo-costanzo-preve-contro-larroganza-laica-%C2%ABsto-con-ratzinger%C2%BB/
Ho appena letto l’articolo del Fatto Quotidiano collegato. Miracolo, dice cose sensate!
Si, da diversi mesi hanno effettvivamente interrotto la campagna anticattolica a cui eravamo abituati!
Vi sembrerà strano, ma sono assolutamente d’accordo con Preve.
– Il Tecnarca
Eheh la foto di Eco a corredo dell’articolo non è molto cristiana 🙂
Pensa te che è stata pubblicata nel 2010 dall’Osservatore Romano. L’Osservatore Romano non è cristiano? 🙂
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/eco-metodo-boffo-osservatore-romano-serve-gelida-vendetta-30903.htm
Non in questo caso. Cmq ragazzi un po’ di spirito. Il mio intervento era relativo all’immagine che certo non mette in buona luce o almeno neutra il soggetto. Lo prende in giro. Poi se ne volete far trascendere una discussione sui massimi sistemi o sulle etichette fate. Io mi sottraggo. La mia era solo una considerazione spiritosa ne più, ne meno.
A dire il vero pubblicare questa foto è un dovere di cronaca, almeno si mette sull’avviso chi in futuro dovrà stringergli la mano (e rende anche un po’ l’idea della caratura del personaggio) =P
P.S. Anche il mio post NON vuole essere preso seriamente 😉
E, comunque, io dico a gran voce: viva le caccole! Specialmente quelle grosse che danno più soddisfazione quando le togli.
Grazie Umberto, che contribuisci all’abbattimento di questo assurdo e opprimente tabù. Sdoganiamo l’esplorazione delle narici in pubblico!
Va bhe siamo all’infimo livello in questo articolo.da analfabetismo di ritorno….a no giusto sono su uccr.
http://m.youtube.com/watch?v=vl2gsnT4vBo
A parte il fatto che, oltre alla foto, c’è un articolo che non riguarda neppure marginalmente lo scaccolamento, in quanto ad analfabetismo mi pare che, a giudicare dal tuo post, tu non sia secondo a nessuno 😉
Per inciso la versione non repata e’ questa:
https://m.youtube.com/?hl=it&gl=IT#/watch?v=aqTOCxmlxeY
…e per la gloriosa serie “senti da che pulpito”, non sei neanche capace di linkare un video da youTube 😉