Scienziati sono credenti tanto quanto la popolazione, nuovo studio

I sondaggi più recenti indicano un’alta percentuale di religiosità tra gli scienziati moderni, ma secondo alcuni crederebbero in Dio meno della popolazione in generale. Lo studio di Elaine Howard Ecklund smentisce anche questa obiezione.

 
 
 

Diversi studi in questi ultimi anni hanno dimostrato che la maggioranza degli scienziati vive una fede religiosa.

Alcuni preferiscono una forma di deismo, similmente a Albert Einstein, altri esprimono convinzioni più profonde, altri ancora sono pienamente coinvolti nella comunità cristiana e cattolica.

Nulla di strano, ma è un tema che sta particolarmente a cuore a chi ha interesse a denigrare la fede in Dio equiparandola ad un atto irrazionale, buono solo per chi non ha una formazione culturale elevata.

Così, si afferma, è impossibile che uno scienziato -classico esempio popolare di persona razionalmente strutturata- possa credere in Dio.

 

Gli scienziati credenti e le statistiche recenti.

Eppure, le statistiche dicono il contrario.

Un paio di esempi: nel 2010, uno studio della Rice University ha rilevato che su 1.700 scienziati d’élite, il 70% credevano in Dio (di cui il 20% deisti) mentre gli atei o gli agnostici dichiarati arrivavano al 30%.

Nel 2009 un sondaggio tra i membri dell’American Association for the Advancement of Science ha invece rilevato che il 51% di questi scienziati credeva in Dio o in qualcosa di soprannaturale.

L’obiezione più comune, una volta preso atto di questi dati, è che la percentuale degli scienziati credenti sarebbe comunque inferiore a quella della popolazione generale, continuando a sosterene che l’essere scienziati allontanerebbe in qualche modo la possibilità di credere in Dio.

 

Gli scienziati religiosi quanto la popolazione (non di meno)

La sociologa Elaine Howard Ecklund della Rice University, dov’è anche direttrice del Rice’s Religion and Public Life Program, ha permesso di respingere questa obiezione attraverso uno studio su 10.000 scienziati americani, presentato in questi giorni a Chicago durante l’annuale conferenza della American Association for the Advancement of Science (AAAS).

La ricercatrice ha infatti scoperto che il 18% degli scienziati frequenta servizi religiosi settimanalmente, rispetto al 20% della popolazione generale degli Stati Uniti; il 15% si considera molto religioso, contro il 19% della popolazione generale degli Stati Uniti; il 13,5% legge settimanalmente testi religiosi, contro il 17% della popolazione degli Stati Uniti e il 19% degli scienziati prega più volte al giorno, contro il 26% della popolazione degli Stati Uniti.

Come si evince, le percentuali di credenti e del loro impegno religioso sono piuttosto simili tra gli scienziati americani e la popolazione generale.

Altri risultati ottenuti: il 38% degli scienziati intervistati ritiene che “gli scienziati dovrebbero essere aperti a considerare i miracoli nelle loro teorie o spiegazioni” e quasi il 36% degli scienziati non ha alcun dubbio sull’esistenza di Dio.

La redazione

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

3 commenti a Scienziati sono credenti tanto quanto la popolazione, nuovo studio

« nascondi i commenti

  1. Giuseppe ha detto

    Scienziati d’elite?

  2. soren liston ha detto

    che il numero di credenti aumenti sempre più.

    sono le tre e io seguo la coroncina della divina misericordia cosa che consiglio di fare a tutti su questo sito 🙂

    • Paolo Viti ha detto in risposta a soren liston

      Sinceramente non mi interessa molto il numero di credenti, credenti in cosa poi? Mi interessa di più che i pochi o tanti cristiani e cattolici al mondo diventino coscienti del dono che hanno avuto e che trasformino la loro fede in gioia e in certezza, che la loro vita cambi grazie a questo. E magari, solo così, potranno essere testimoni verso altri.

      Questi articoli vanno bene per rispondere alle ossessioni laiciste, per noi sono argomenti assolutamente secondari.

« nascondi i commenti