Il funerale del trans organizzato dalla Chiesa (e non da Luxuria)

Andrea QuinteroA Roma un transessuale colombiano ammazzato a bastonate, come un cane, il suo corpo seppellito dopo 5 mesi perché non richiesto da nessuno. Chi si preoccupa del funerale (civile o religioso) o di una commemorazione? Il sindaco mediaticamente gay-friendly Ignazio Marino? La miriade di associazioni LGBT? I politici omosessuali Grillini e Scalfarotto? Gli onnipresenti Vladimiro Luxuria e Paola Concia? Il Ministero delle Pari Opportunità? No, la Chiesa cattolica attraverso la Caritas.

E’ la storia di Andrea Quintero, trans colombiano, con problemi di tossicodipendenza e senza fissa dimora, trovato morto la notte tra il 28 e il 29 luglio sul binario 10 della stazione Termini. La Caritas ha organizzato il funerale nella Chiesa del Gesù, celebrato da padre Giovanni La Manna, presidente del centro Astalli per i rifugiati ed Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma.

La bella iniziativa è purtroppo passata in secondo piano, molti hanno preferito concentrarsi sulla scelta di mons. Feroci di usare sempre il pronome femminile nei riguardi di Andrea durante l’Omelia. Secondo un moderatore del forum “Cattolici Romani”, fonti interne alla Caritas romana avrebbero riferito che tale scelta è stata fatta perché lo stesso Andrea aveva esplicitamente chiesto agli operatori della Caritas, a cui si era rivolto per un aiuto, di chiamarlo al femminile indicando anche un preciso nome. Mons. Feroci ha dunque voluto rispettare questa precisa richiesta.

Questo non deve però confondere. Benedetto XVI ha sottolineato che «il lemma “gender” viene presentato come nuova filosofia della sessualità […]. L’uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l’essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. […]. Dove la libertà del fare diventa libertà di farsi da sé, si giunge necessariamente a negare il Creatore stesso e con ciò, infine, anche l’uomo quale creatura di Dio, quale immagine di Dio viene avvilito nell’essenza del suo essere». Papa Francesco, ha a sua volta confermato che la visione della Chiesa «è quella del Libro della Genesi, dell’unità nella differenza tra uomo e donna, e della sua fecondità. In questa realtà, inoltre, riconosciamo un bene per tutti, la prima società naturale». Tuttavia, ha aggiunto, «la Chiesa si è già espressa perfettamente su questo […]. Inoltre i giovani sanno perfettamente qual è la posizione della Chiesa! E la mia posizione è la stessa perché sono figlio della Chiesa». Per un vero rispetto ad Andrea e alla sua intima natura, noi abbiamo scelto di parlarne usando il pronome maschile.

Ma torniamo al funerale, osservando che la Chiesa accoglie tutti, ma continua ad indicare la strada giusta e quella sbagliata. E’ sempre stato così, come già nel lontano 1986 spiegava l’omosessuale Gianni Vattimo a Vittorio Messori. Quest’ultimo, che lo ha intervistato ha ricordato: «mi ha detto – e l’intervista è pubblicata in un libro, “Inchiesta sul Cristianesimo” – che la sua omosessualità non c’entra nulla con la sua uscita dalla Chiesa. Anzi, dice che è grato per la comprensione che gli fu dimostrata, perché la Chiesa è severa dal pulpito, ma misericordiosa in confessionale». Lo testimonia oggi l’omosessuale Philippe Ariño quando spiega che «la Chiesa cattolica mi riconosce innanzitutto come persona e non mi chiede di negare l’esistenza del mio desiderio omosessuale, ma piuttosto di valorizzarlo offrendolo pienamente a Dio, che mi ha amato fin dall’inizio per quello che sono, con i miei punti di forza e di debolezza».

Senza dimenticare tanti altri omosessuali cattolici, come il noto Alfonso Signoriniche ha spiegato«Essere cattolici e gay non è facile, non perché la chiesa non accolga i peccatori, Dio è accoglienza, è più mamma che papà. Ma è il fatto che ogni volta devi avere un confronto con il sacerdote che imbarazza sempre un po’». Perfino Nichi Vendola, leader di Sel, ha affermato«E’ stato forse più facile dire la mia omosessualità ai preti che al partito. Ho parlato della mia omosessualità con molti preti, con uomini e anche con donne di Chiesa. Non mi sono mai sentito rifiutato. Sono state anzi interlocuzioni belle, profonde. La Chiesa è un universo ricchissimo e complicato, non riducibile a nessuna delle categorie politiche che usa la cronaca».

La redazione

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32 commenti a Il funerale del trans organizzato dalla Chiesa (e non da Luxuria)

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  1. Emanuele ha detto

    …povero ragazzo… Non mi meraviglio che se ne siano lavati tutti le mani. Infatti, piacciono solo gay e trans salottieri, i disgraziati sodomizzati per strada a 30€ non li considera nessuno… Tutte queste associazioni difendono Luxuria e gli altri vip, ma sulla strada ci sono i cattolici…

    • Jack ha detto in risposta a Emanuele

      Fanno i difensori dei diritti gay solo sul Fatto Quotidiano e davanti alle telecamere di canale 5, cercano l’applauso del mondo. Di queste storie ce ne sono a migliaia, è sempre la chiesa che lavora e aiuta tutti dietro le quinte e viene contemporaneamente disprezzata e insultata sui media.

    • apostata ha detto in risposta a Emanuele

      Su questo vi do pienamente ragione, nel mondo ateo vige un odio verso i credenti che ci fa cercare le scuse più implausibili per accusarvi di tutto e del contrario di tutto, ed anzi mi vergogno di essere passato all’ateismo (debole), motivo di vergogna certi ignoranti che non capiscono che voi (forse non tutti, esempio banale: preti pedofili, o altre cose simili) ci credete davvero ai vangeli… e penso che dovreste essere lasciati in pace su questo, poi che io mi voglio alzare la mattina e voglio bestemmiare sono fatti miei…

      • Giancarlo ha detto in risposta a apostata

        Sciagurato. Perchè vuoi bestemmiare? Tu non sei ateo, vero? E’ meglio per te che tu ti sacrifichi adesso e tu chieda perdono a Dio, piuttosto che andare all’inferno. Coraggio, se mi risponderai, io pregherò per te.

      • Salvatore Di Majo ha detto in risposta a apostata

        Di norma chi bestemmia ha un conto in sospeso con Dio ovvero conserva rancore nei confronti di taluni presunti “credenti” che lo hanno profondamente disgustato. Apostata, a prescindere dalle ragioni che ti hanno portato a tali posizioni, dai una opportunità a Dio e prova ad incontrarlo. Nelle istituzioni caritative, nelle parrocchie, in qualche religioso o comunità…e poi non scandalizzarti per la tragica incoerenza ovvero l’opportunismo che potresti incontrare. Ricorda che la Chiesa è tale perché non è istituzione umana ma divina: Cristo l’ha fondata e la sostiene ancora oggi, malgrado tutto. Perché se l’avesse fondata un uomo, stanne certo, non ci sarebbe più da tempo. Cerca Dio, abbi fiducia in Lui. E magari al mattino, appena sveglio, dalla tua bocca potrebbero erompere lodi anziché bestemmie. Un caro saluto e buona ricerca!

      • Laura ha detto in risposta a apostata

        Bestemmiare significa offendere chi crede in Dio, coerente con la violenza dell’ateismo che dici di non condividere.

        Al mattino io voglio offendere pubblicamente tua madre, sono fatti miei, è il mio sfogo. Ti piacerebbe una società in cui la gente per sfogarsi insulta tua madre o tuo padre?

    • Li ha detto in risposta a Emanuele

      Sono d’accordo con te. E quando mi lamento dei gay/lesbiche e affini non lo faccio verso tutta la categoria, ma verso chi ha solo pretese e l’arroganza di non ammettere i propri errori e le proprie responsabilità.

      5 mesi e nessuno reclamava il corpo? E’ una vergogna! Grillini,Luxuria e socie sicuramente ne erano informate e ricche come sono avrebbero potuto provvedere. Non venitemi a dire che arcigay e arcilesbica non hanno i soldi per un funerale, quando ne hanno per organizzare quella baraccata del gaypride!

      E pensare che ho sentito qualche gay (e etero) criticare la Caritas. Probabilmente perché è della Chiesa.

  2. Emanuele ha detto

    una considerazione anche sul genderismo…

    Pensare di poter cambiar sesso con un colpo di bisturi é un grave inganno antiscientifico. Il sesso è determinato dal DNA: in un uomo, tutte le cellule sono maschili, dal cervello alle unghie dei piedi; in una donna sono tutte femminili. Nessuna terapia chirurgica o ormonale può cambiare questo fatto.

    Tolte rare e gravi malattie genetiche e alterazioni metaboliche (da trattare appunto come malattie), l’uomo resterà sempre tale e la donna pure.

    Chi sostiene il diritto di cambiar gli attributi sessuali per uniformare la fisiologia alle proprie pulsioni, trasforma i trans in malati.

    Infatti, quello che è in origine un grave disagio psicologico, viene trasformata in una malattia organica cronica. Operazioni, assunzione costante di farmaci, etc.

    Infatti, non appena si sospendono le cure il corpo si ribella, cercando di tornare quello che è: maschio o femmina.

    Quindi, non la Chiesa considera i trans malati, ma proprio quelli che a parole sostengono i loro diritti. Di fatto, ingannno persone in difficoltà per tacitare la propria coscienza o per tornaconto politico.

    • Li ha detto in risposta a Emanuele

      E non è solo questione di DNA: a mio parere quell’inquietudine di fondo che resta (spesso attribuita a omofobia) può essere anche il non accettare sé stessi come diversi.

      Mica tutti quelli che sono gay si suicidano perché insultati. Alcuni insultano sé stessi con sensi di colpa anche inconsapevoli e il fisico può risentirne per il tenersi tutto dentro.

      Ma questa è solo la mia opinione: vai a dare una risposta alla mente umana! E’ più ampia dell’Asia (per far paragone).

      • Emanuele ha detto in risposta a Li

        Hai ragione, infatti l’omosessualità egodistonica (ossia quelli che non si accettano come omosessuali) è ancora considerata un disturbo psichico.

        Il problema è che le terapie proposte sono orientate a sintonizzare: hai pulsioni gay, allora, per essere felice, DEVI comportarti da gay e DEVI accettarti come sei.

        Chi invece propone di sintonizzare le pulsioni con il proprio sesso biologico è costantemente attaccatto e deriso.

        Ma di fatto i ben pensanti trattano i gay da incapaci. Incapaci di gestire le proprie pulsioni, devono arrendersi ed imparare a convivere con esse…. Come se ad un depresso o un compulsivo si dicesse di assecondare le proprie manie.

        Dunque accusano noi di trattarli come malati (e almeno nello spirito certo lo sono), ma loro li trattano come incapaci…

        • Li ha detto in risposta a Emanuele

          Non si può pretendere di classificare un uomo come gay perché in carcere ha avuto esperienze omosex che magari né prima, né dopo ha più. La chiamano omosessualità situazionale:

          http://omosessualita.blog.tiscali.it/2007/03/23/_quot__tipi_e_casi_di_comportamenti_omosessuali_quot__684688-shtml/

          Così come non si può dire che un gay è etero se amoreggia con una donna dopo essere ubriaco fradicio.

          Nessuno nega che ci siano situazioni di degrado, ma la prima cosa da fare è sentirsi in pace con sé stessi e con Dio. Io non ho più vergogna (non che ne abbia mai avuta tanta a riguardo) a dire che sono cristiana e vado in chiesa, né a dire che non l’ho mai fatto e non mi sento di nessun genere (anche se questo non lo dico spesso solo perché ancora molti non lo capiscono). Avere l’animo in pace.

          Tempo fa ho pregato (e lo farò ancora presto) per quel giovane gay che ha offeso il mio modo di essere asex. Sto perdonando, sento più leggerezza nel cuore. Non perchè abbia dimenticato, ma perchè soffrire per questo non vale la pena. Ho pregato per lui e la sua salute. Ora sta meglio, ma non glielo ho mai detto: quando un giorno aprirà gli occhi su Dio, questo sarà già un buon passo.

          Però non trovo giusto che certi gay se la prendano con la Chiesa, istighino all’odio e purtroppo all’omofobia, e non pensino mai che il problema può essere proprio all’interno della loro comunità.
          Come si fa a farsi amare dagli altri se non c’è un dialogo?

          Il povero Andrea ed anche il parrucchiere sono vittime della società. Uccise per droga, per tutto quello che ci può essere di peggio nel mondo.

          Vorrei proprio conoscere dei gay disposti al dialogo. Per me un confronto è molto importante. E senza pregiudizi di sesso, ma anche di religione.

          “Nel cuore di ogni uomo è radicato un appetito spirituale per una fede assoluta, duratura
          e positiva in un’esistenza futura. Essa lo rende tranquillo. Una fede di questo tipo è la base
          indispensabile della personalità. Ma un buon numero di giovani non hanno quest’ancora di
          salvezza per la propria anima.”

          Thomas Wildcat Alford, Shawnee

  3. Fabrizia ha detto

    Io vorrei sapere perché esiste e a cosa serve l’omosessualità. Visto che c’è, mi interesserebbe magari commissionare studi su studi per saperne il più possibile. Non credo che gli omosessuali esistano per essere la brutta copia degli etero e fare come gli etero. Vorrei sapere quale è il loro posto nella creazione. Perché penso che un posto proprio per loro ce l’abbiano.

    • lorenzo ha detto in risposta a Fabrizia

      Se gli omosessuali non fossero, per il 99,9%, il frutto sintomatico del malessere di una società, avresti ragione.
      La cosa grave è che i bempensanti, invece cercare un rimedio, affermano che i sintomi negativi sono segni di benessere è, danzando allegramente portano il paziente alla morte.

    • Li ha detto in risposta a Fabrizia

      Anche i gay sono figli di Dio, ma alcuni preferiscono definirsi come figli del comunismo e dell’ateismo.
      Si rifugiano nell’arcobaleno e sperano che questo basti. Ma poi qualcuno apre gli occhi, e vede che anche chi è ateo come lui non lo apprezza.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Fabrizia

      La Chiesa attraverso il Catechismo non parla di malattia ma di “prova”. Quanti di noi hanno una “prova”, una “croce” da portare da quando sono nati? “Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione”.
      http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm

      Questa è una buona risposta alla tua domanda.

      • lorenzo ha detto in risposta a Paolo Viti

        L’art. 2357, alla nota (239), rimanda alla “Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8: AAS 68 (1976) 85”, la quale scrive testualmente:
        “Ai nostri giorni, contro l’insegnamento costante del magistero e il senso morale del popolo cristiano, alcuni, fondandosi su osservazioni di ordine psicologico, hanno cominciato a giudicare con indulgenza, anzi a scusare del tutto, le relazioni omosessuali presso certi soggetti. Essi distinguono – e sembra non senza motivo – tra gli omosessuali la cui tendenza, derivando da falsa educazione, da mancanza di evoluzione sessuale normale, da abitudine contratta, da cattivi esempi o da altre cause analoghe, è transitoria o, almeno, non incurabile, e gli omosessuali che sono definitivamente tali per una specie di istinto innato o di costituzione patologica, giudicata incurabile.”

        Se i termini curabile ed incurabile non si riferiscono alla malattia, a cosa si riferiscono?

        Forse ti sfugge che il concetto di omosessualità come malattia era stato accolto dal Magistero, in virtù della misericordia verso i peccatori, come attenuante al depravante vizio dell’omosessualita.
        Nella sostanza la Chiesa afferma che l’omosessualità e una malattia curabile che, assecondata, diventa depravazione.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

        Mi dispiace ma questo testo risulta alquanto ambiguo, appena se ne analizzino oggettivamente i significati.

        1) In primo luogo c’è l’equivalenza a cui il termine è legato: prova = inclinazione oggettivamente disordinata. E se le parole hanno un senso, un’inclinazione oggettivamente disordinata è un male ancora più profondo e radicato di un vizio. Però nello stesso tempo questa definizione è abigua, perché il termine “inclinazione”, a chi conosca la filosofia e il catechismo di sempre, fa subito venirea alla mente una “inclinazione naturale”, cioè una caratteristica finalizzata propria della natura umana; cosa che la “tendenza” omosessaule non può essere!

        2) In secondo luogo c’è quel gigantescamente ambiguo “per la maggior parte di loro”, che lascerebbe intendere quasi che quando invece non venga percepito come una prova, non si tratti di un problema o di un male.

    • Giacomot ha detto in risposta a Fabrizia

      Basta sapere che non si nasce omosessuali e si comprendono molte cose .

  4. lorenzo ha detto

    Scrive “Il Tempo”,
    http://www.iltempo.it/roma-capitale/2013/12/27/celebrati-dopo-5-mesi-i-funerali-della-trans-andrea-1.1202438
    “la funzione è stata organizzata dal comune di Roma insieme alla Caritas, al Centro Astalli, alla Croce Rossa Italiana e al Centro servizio volontariato del Lazio.” (non dalla sola Caritas quindi), ed erano presenti “il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge e il sindaco di Roma, Ignazio Marino oltre a rappresentanti del consolato della Colombia”.

    Riguardo poi a monsignor Enrico Feroci, ha sbagliato sia nei riguardi di Andrea che nei riguardi del fedeli:
    – riguardo ad Andrea perché, essendo le esequie cristiane un momento in cui la Chiesa implora da Dio la comprensione paterna per gli sbagli fatti durante la vita e non una commemorazione del defunto, l’uso de femminile nei confronti di una persona nata maschio stava a significare che la Chiesa considerava la transessualità di Andrea una bazzecola di cui non era nemmeno necessario implorare misericordia.
    – riguardo ai fedeli perché, proprio dai pastori, non arrivano parole chiare riguardo all’ideologia di genere.

    • EquesFidus ha detto in risposta a lorenzo

      Hai perfettamente ragione, e ciò è dovuto al fatto che, in nome del rispetto altrui, ci si dimentica (colpevolmente) di affermare le Verità di Fede. Non mi stancherò mai di ripeterlo: il vero problema della Chiesa attuale non sono i preti arrivisti, i pedofili o questa o quella lobby, bensì il fatto che non esiste più una cultura realmente cattolica basata su una Dottrina uniformemente ed univocamente diffusa, trasmessa, accettata e condivisa. Per fare un paragone, è come se dieci persone cercassero di parlare tutte assieme in lingue diverse: ciò che ne scaturisce è solo una gran confusione, inoltre c’è l’aggravante che vengono anche trasmessi messaggi, assieme a quelli ortodossi, eterodossi, “temerari” se non proprio palesemente eretici. Questa è la grande sfida della Chiesa del III millennio, altro che questa o quella categoria sociale: la Dottrina vista non come elemento da manipolare o plasmare a piacimento bensì come base per fodnare una società realmente cattolica, una base condivisa da tutti i credenti nella fede della Sposa del Cristo insomma.
      Detto questo mons. Feroci ha sbagliato gravemente ad usare quel pronome, così come ha sbagliato mesi or sono il cardinal Bagnasco a comunicare l’apostata (ed in palese stato di pubblico scandalo) Luxuria: questo non per bigottismo, per creare categorie “protette” ed “escluse”, ma perché altrimenti non si capisce più nulla di ciò che è lecito e ciò che non lo è, ciò che è bene e ciò che è male, non si sa più quale sia ciò che insegna la Chiesa e, quindi, si finisce per smarrirsi. Ecco, questo bisogna pretendere dai nostri pastori, la fedeltà assoluta e la chiarezza nell’esporre gli insegnamenti della Sposa del Cristo: meglio essere ruvidi che vaghi.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a EquesFidus

        Perfettamente d’accordo con voi due. Ma non si tratta di peccati veniali da parte di mimistri di Dio, ma di veri e propri gravissimi scandali, che portano ad irrimediabili confusioni; come testimoniano le parle incomprensibilmente concilianti di questo articolo. Se proprio non si ha il coraggio di dire quello che è, almeno si taccia! Arrivare a giustificare atti del genere, significa esserne complici e più in generale essere complici dell’irenismo, mellifluo e luciferino, tipico di chi è stato corrotto dalla mentalità liberale. Absit iniuria verbis.

  5. Antony ha detto

    Organizzata nel senso di pagata (bara, loculo o altro)e poi forse la Caritas per quanto riguarda il rito in Chiesa.
    Ma chi era costui per avere tanto riguardo? Non mi pare che Marini o la Kyenge vadano a tutti i funerali di gay o extracomunitari.

    • Li ha detto in risposta a Antony

      No, ma devono mostrare il loro “lato umanitario”, il loro essere vicini, ma chissà perchè quando muore un senzatetto o un suicida di stato (chiamiamoli con il lo ro nome!) non si sente mai che il capo di stato ha partecipato al funerale, né l’hanno fatto gli altri politici.
      O qualcuno di voi ne è al corrente? Prego di linkarlo chi lo sa, che voglio proprio stupirmi.

      Non è altro che una caccia al voto! E’ nauseante!

    • Ottavio ha detto in risposta a Antony

      C’erano le telecamere perché la notizia è andata sui giornali, per questo erano tutti lì.

  6. Sophie ha detto

    Una preghiera per Andrea.

    • Li ha detto in risposta a Sophie

      E per Daniele Fulli, il parrucchiere gay ucciso a Roma da un altro gay. Preghiere per chi non trova sostegno neanche tra chi è orientato allo stesso modo.

      • Laura ha detto in risposta a Li

        Ci credi che su Rainews24 il conduttore del telegiornale ha detto che comunque anche avendo appurato che anche appurata la verità non si può escludere l’omofobia? Pazzesca la costanza omofila dei media!

        • Antony ha detto in risposta a Laura

          Anche i gay omofobi?

          • Li ha detto in risposta a Antony

            Già.
            Ci sono i neri (che tra loro si danno anche del negro in maniera pesante) che si offendono tra loro e si vede nei film, ma anche nella realtà; e gay e lesbiche non sono così pappa e ciccia come vogliono far credere: se però non dovessero interpretare la grande famiglia lgbtqi al gaypride sarebbe un problema per l’ideologia. E quando intendo che i gay non vogliono ammettere le loro responsabilità intendo anche questo.
            Però sai cosa? Né gay né lesbiche amano i bisex! Come dicevo una volta: o sei lesbo o gay, entrambe non si può perché è visto come un tradimento.

            http://blog.libero.it/Mrniceguy/12228365.html?ssonc=409257310

            Ho trovato articoli interessanti (da siti gay) su come si vedono, ma il linguaggio sapete com’è…un po’ baroccheggiante e allusivo, così ho lasciato stare.

            Vi consiglio una ricerca da per voi. 😉

        • Li ha detto in risposta a Laura

          Non mi stupisco: ormai i TG sono pilotati e la nuova legge bavaglio non permette libertà di stampa:

          http://www.lanuovabq.it/it/articoli-bavaglio-ai-giornalisti-i-senatori-si-muovono-8004.htm

  7. Ottavio ha detto

    Anche in queste ore i cardinali stanno celebrando il funerale ad un barbone: http://www.corriere.it/cronache/14_gennaio_11/barbone-muore-l-universita-pontificia-arcivescovo-cardinali-celebrano-suo-funerale-06a1e0a8-7a51-11e3-b957-bdf8e5fd9e96.shtml

    Casualmente la stampa se ne accorge, non accorgendosi degli altri 10.000 casi simili-

    • Li ha detto in risposta a Ottavio

      Mi spiace di essere critica, ma come dice l’articolo è morto vicino all’università pontificia. Se moriva in un parcheggio isolato?

      Mi tengo il resto del commento per me: è meglio.

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