Eutanasia, un piano sempre più inclinato

Stunning 4,620% increase in Belgian euthanasia cases in ten years since legalisationNathan era nata donna. E tale era rimasta, perlomeno fino a prima del 2009 quando incominciò la terapia ormonale. Primo passo di un lungo percorso che l’avrebbe portata a cambiare completamente i propri connotati e a passare da Nancy, ad appunto, Nathan. Ma alla fine del viaggio, il nuovo Nathan Verhelst non era soddisfatto del risultato.

Ancora “prigioniero” di un corpo di donna, era “disgustato di sé stesso”, un “mostro”. E fu così, che non diversamente da altri, chiese ed ottenne la ‘dolce morte’. In Belgio infatti, il mortifero trattamento viene svenduto anche solo per delle vaghe “sofferenze psichiche”. Cosa che sicuramente aiuta a spiegare l’impennata di morte on demand. Seppur quello di Nathan sia il primo caso di eutanasia in seguito ad un operazione per il cambio del sesso, riflette un trend comune tra i paesi che hanno adottato una legislazione analoga.

Nel 2002 infatti, il Belgio fu il secondo paese al mondo a legalizzare l’eutanasia e da allora, come riporta una ricerca pubblicata dalla Vrije Universiteit Brussel, i casi riportati sono constantemente «aumentati di anno in anno» coinvolgendo particolarmente i «pazienti più giovani», i malati di cancro e talvolta anche pazienti «non-terminali». Ad aggravare la situazione, già di per sé giudicata fuori controllo in più occasioni, sarebbe la mole di casi non riportati, come emergerebbe da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica BMJ. Tra questi rientrerebbe «un caso su due», che farebbe decisamente fluttuare l’incremento dei ricorsi documentati alla ‘dolce morte’, ufficialmente stimato ‘solo’ al 25%. Analoga la situazione in Olanda, primo paese al mondo ad aver legalizzato l’eutanasia, come fa notare il DailyMail, «dai tempi della Germania nazista» e che solo nel 2012 ha visto un incremento del 13%. Non diversamente dal caso belga, come evidenzia una pubblicazione della VU University Amsterdam, il 23% dei ricorsi a tale ‘trattamento’ non sarebbero riportati. Dato che sembrerebbe quasi confortante, senonché, confrontando le statistiche emergerebbe che, in termini assoluti, l’Olanda «uccide due volte tanto il Belgio».

La Svizzera, dal canto suo, non fa eccezione alcuna. Sebbene dotata di un infrastruttura legale diversa da quella belga e che permette soltanto il suicidio assistito, nel periodo tra il 1998 e il 2011 si è rilevato un incremento del 700%. A rendere i dati ancora più preoccupanti è il fatto che tale percentuale non considera i ricorsi alla morte indotta derivanti dal cosiddetto ‘turismo della morte’, attraverso le tristemente celebri cliniche Dignitas. Nello stesso periodo, nello stato dell’Oregon, si registrava un trend non dissimile, con un aumento dei suicidi assistiti del 450%.

E mentre policy simili danno vita a risultati simili, con un incremento generale della ricorso alla morte autodeterminata che avanza in progressione geometrica, la stessa tendenza risulta anche per gli abusi. Un paper del professor José Pereira, a capo della Division of Palliative Care all’università di Ottawa, mette in luce l’entità del fenomeno. In Olanda, ad un paziente su cinque, la soluzione letale viene somministrata senza che questi abbia dato il suo esplicito consenso. In Belgio, questo accade tre volte più frequentemente. A proposito, il 17% dei dottori belgi ha dichiarato d’aver proceduto senza autorizzazione perché «chiaramente nel miglior interesse del paziente». Se non è ben chiaro come il trapasso di qualcuno possa essere nel suo “miglior interesse”, appare evidente che dal diritto, si sta passando senza troppi indugi, al dovere di morire.

Nicola Z.

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22 commenti a Eutanasia, un piano sempre più inclinato

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  1. manuzzo ha detto

    Ancora una volta emerge come un capriccio (uccido mia mamma che è malata così posso infischiarmene e godermi la vita, anche se lei non ha mai dato il consenso) sia spacciato come diritto dalla dittatura dei soliti ben pensanti…

    • Nullapercaso ha detto in risposta a manuzzo

      Provi così tanto odio per tua madre? Cosa ti ha fatto? La mia non desidero farla soffrire o fare qualcosa che le lei non vorrebbe.

      • Giacomot ha detto in risposta a Nullapercaso

        Non credo che provare a far vivere più a lungo una madre sofferente (o con la psicologia o con la medicina) sia uguale a odiarla , infatti la sofferenza si può comunque far passare . Piùttosto credo che adottando il tuo ragionamento se un ragazzo con il dito rotto va dal medico e chiede di amputare il braccio sia molto intelligente ascoltare il ragazzo piùttosto che la medicina . Giusto ?

      • edoardo ha detto in risposta a Nullapercaso

        Io ho “governato” mia madre da quando iniziò la paralisi (febbraio 2005) per un anno e mezzo, quando la affidai alle cure di un istituto specializzato dove morì nel febbraio 2008.
        L’unica cosa che muoveva era dal collo in su; piegò la destra e strinse il pugno verso marzo del 2008, ed un anno dopo con la spugnetta imbevuta di disinfettante infilata nel pugno semichiuso, io rimuovevo la pelle che si sfogliava in brandelli puzzolenti.
        Ecco, questo per darti un’idea vaga della situazione.
        Ammettiamo fossimo stati nel Paese del Bengodi Olanda, della cannabis e dei funghi allucinogeni liberi, delle puttane in vetrina e del partito pedofilo.
        Mia madre sarebbe stata quasi sicuramente ammazzata “d’ufficio”.
        Per due anni non ha avuto piaghe da decubito, perché a giorni alterni la lavavo con disinfettanti, poi non ce la facevo più a seguirla e ho dovuto affidarla ad un istituto dove è rimasta un anno, a 50 euro al giorno.
        Per me è stata una lezione tremenda sul senso della vita e della morte, e sul senso dei vincoli famigliari.
        Quando la paralisi si assestò, lasciando libero solo il collo ed il volto (era anche muta e si esprimeva a sguardi e stentati monosillabi con la voce rauca), successe un fatto che mi lasciò perplesso: prese a mangiare come una forsennata, tutto quello che le davo. Quando era il momento dei fichi, li ingoiava a bocca piena, 5/6 uno dopo l’altro e con tutta la buccia, come noi “sani”.
        Mangiava di tutto: frutta, carne, pasta, riso, polenta, era un’idrovora di cibo.
        E poi voleva sempre avere il gatto che sonnecchiava sulla coperta, ed il suo sguardo esprimeva EVIDENTE felicità quando la gatta si acciambellava vicino alla mano destra (quella aperta, che non puzzava perché era possibile lavarla tutti i giorni).
        ………………………
        CHI VUOLE MORIRE E’ UN VIGLIACCO.
        IL SUICIDIO E’ UNA VILTA’.
        La vita sta aggrappata ad un fuscello fino all’ultimo, perché è la natura, l’istinto di essere vivente ce ce lo porta, né più né meno di quello che farebbero le altre creature viventi che chiamiamo bestie, ed assieme alle quali viviamo dividendo lo spazio.
        Ma cosa siamo, esseri viventi naturali o prodotti sintetici delle idee malate della mente?
        A questo punto dico che è una fortuna essere deculturati come i contadini di cent’anni fa, quando gli uomini facevano gli uomini e si lottava per vivere.
        Si deve lottare fino alla morte, chi non lotta non è un uomo.
        L’unico suicidio moralmente ammesso, secondo me, è in un contesto di guerra per salvare altre vite, come il grande eroe Salvo D’Acquisto.
        Quello sì che era un uomo, altro che sti quattro pagliacci attanagliati dalla paura di vivere, eterni adolescenti con le rughe al volto.

      • Panthom ha detto in risposta a Nullapercaso

        Grazie alla medicina palliativa non esiste nessuna richiesta di eutanasia a causa della sofferenza, lo ha testimoniato l’oncologo Umberto Veronesi: «Nessuno mi ha mai chiesto di agevolare la sua morte. Ho posto da sempre un’attenzione estrema al controllo del dolore e, per mia fortuna, nessuno dei miei pazienti si è mai trovato in una condizione di sofferenza tale da chiedere di accelerare la sua fine».
        http://scienza.panorama.it/salute/intervista-a-umberto-veronesi

  2. Giacomot ha detto

    Spero che prima o poi diano il dovere di vivere a questo punto..

    • edoardo ha detto in risposta a Giacomot

      …e io invece spero che l’Occidente acceleri il percorso che lo sta portando a fare la fine dell’impero romano, almeno l’umanità ha più speranze di salvarsi.

      • Andrea. ha detto in risposta a edoardo

        E poi chi lascia agli altri il compito di guidare l’Umanità?

        Ah, beh, a questo punto l’unica Speranza È la Parusia.

        • edoardo ha detto in risposta a Andrea.

          …per risponderti ho letto la definizione di Parusia e Seconda Venita su Wiki.
          Spero di aver afferrato il concetto.
          Ma..non ti sembra che l’Occidente a questo punto abbia ABDICATO a quello che avrebbero dovuto essere il suo ruolo?
          Non per niente Papa Voityla voleva, dopo vecchio e dopo aver sconfitto la guerra fredda assieme a quell’uomo di buona volontà chiamato Michail Gorbaciov, che la CEE mettesse nella costituzione un piccolo, piccolissimo ma importante, accenno alle radici cristiane della cultura occidentale.
          Ma non gli diedero soddisfazione.

      • Li ha detto in risposta a edoardo

        E allora…mamma li turchi!

  3. Andrea. ha detto

    Il problema è che se anche questi dati venissero divulgati il mostro del fanatismo laicista è bicefalo come l’idra: i vari Vattimo & Co. devono inventarsi la necessità, quando poi emerge che essa è una menzogna tirano fuori la “libertà personale” e qua ecco che la massa abbocca…

    Non ho citato Vattimo a caso perché pare che esso abbia rincarato la dose di Odifreddi sul genocidio degli Ebrei durante il nazismo: insomma, si allunga anche la lista dei comufascisti.

  4. Li ha detto

    Articoli come questo però non te li passano di certo alla tv di stato (fa tanto totalitarismo!): le lobby gay e promorte ci farebbero una figura di m…
    Questo sarà il primo tramite dignitas (o quel che è), ma lo sapete, molti operati (li chiamo così perchè proprio come Nathan/Nancy non si sentono nè uomo nè donna) si suicidano da soli, senza chiedere aiuto psicologico o aiuto nella morte.
    Poveretti/e, lasciati da soli proprio come lo furono gli psicolabili grazie alla legge Basaglia che penetrò nella società con la sua doppia lama.
    Lo stato non aiuta queste persone. Nessuno stato al mondo e scusate non voglio dire che sono matti se si operano, ma a quanto pare dei problemi li hanno come potete vedere.

    • Andrea. ha detto in risposta a Li

      Metti anche che li si divulgasse loro hanno tutto il potere di voltarti la frittata…

      Per il resto sono completamente concorde.

  5. gladio ha detto

    Quel che Belgi e Olandesi ancora non si rendono conto è che si stanno eutanasizzando come popolo e come civiltà.
    Tuttavia,nonostante tutto, voglio ancora essere ottimista sul futuro di questa povera Europa;chissà mai che con l’ aiuto di Dio queste cose, in un futuro non troppo lontano, vengano guardate e ricordate con orrore e vergogna e che i fautori di tali ripugnanti idealogie che per tanto tempo hanno abilmente contrabbandato per diritti umani e progresso sociale , anzichè rivestire prestigiose cariche di ministri (o ministre come in Italia),vengano giudicati in qualche”Norimberga” per quel che realmente sono ed hanno fatto…potrebbe succedere ,chissà…

    • Andrea. ha detto in risposta a gladio

      Ed in effetti non Ce lo Vedo un Dio così vendicativo de Volerci annullare. Anche perché non è che poi nel resto del Mondo si vedano cose tanto buone, eh?…

      • Li ha detto in risposta a Andrea.

        Ed in effetti non Ce lo Vedo un Dio così vendicativo de Volerci annullare.

        In effetti ci pensa l’umanità da sola ad annientarsi. E senza l’aiuto di Dio visto il relativismo, la cosiddetta libertà sessuale, questi omicidi legalizzati… mi stupisce che questi dottori della morte non escano più allo scoperto. Ma riescono davvero a dormire? Sono proprio dei mostri se ci riescono!

        Dopo gli ormoni per cambiare sesso ai bambini non mi stupirei se ci fosse già pronta l’eutanasia per i piccoli. E ovviamente anche qui non avrebbero voce in capitolo se vogliono vivere o no, anzi sarebbero influenzati dal pensiero adulto.

        • Matteo ha detto in risposta a Li

          non mi stupirei se ci fosse già pronta l’eutanasia per i piccoli

          C’è, purtroppo, come riportava qualche mese fa un articolo di questo sito.
          Beh, “è nell’interesse del bambino” che lo uccida, no?

          Dopotutto, come pensavo oggi visitando uno zio a Casa Nazareth, un istituto della mia diocesi dove le persone terminali vengono accudite dai cattolici, visto che allo Stato non frega, è meno dispendioso ammazzarli che rendere gli ultimi giorni delle loro vite confortevoli.
          Quelle stanze con il loro soffitto bianco sono tristi, dovrebbero disegnare un cielo con le nuvole bianche.
          O proiettarlo con qualche macchinario, in ogni stanza.
          Ma servirebbero soldi: meglio spenderli per “uccidere ‘sti vecchi” o in armi, che per migliorare la qualità della vita delle persone.

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