Sciacallaggio della lobby gay sull’adolescente suicida

Bandiera omosexIn Italia, secondo gli specialisti, il suicidio rappresenta la seconda causa di morte per i giovani sotto i 21 anni e i suicidi adolescenziali costituiscono il 10% dei 4000 suicidi che avvengono ogni anno.

Le cause sono tante e diversificate perché l’adolescenza è caratterizzata dalla crisi puberale, un vero e proprio travaglio fisiologico-maturativo. Frequentemente, purtroppo, si leggono sui quotidiani suicidi di adolescenti per motivi sentimentali, per motivi scolastici, per bullismo sui social network ecc.

Ma se il suicida non è omosessuale che ha scelto la morte per colpa dell’omofobia, allora non fa notizia, il dramma non merita l’attenzione dei nostri intellettuali e dei nostri politici. Se dovessimo dare ascolto ai media sembra che a suicidarsi siano solo gli omosessuali, lo si è verificato nelle reazioni al drammatico suicidio di un adolescente romano di 14 anni, omosessuale, quando sono partite immediate le voci -come quella del presidente della Camera Laura Boldrini– per una legge contro l’omofobia, con le immancabili interviste ai maître à penser omosessuali, ognuno presidente delle migliaia di associazioni gay italiane (Gaynet Italia, Gay Center, Arcigay, Arcilesbica, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Famiglie Arcobaleno, Agapo, Agedo ecc.), ed è vietato escluderne o dimenticarne qualcuna perché altrimenti si verrebbe tacciati di discriminazione e omofobia. Piatto ricco mi ci ficco.

Nessuno ha ancora stabilito i motivi del suicidio e se sia legato all’omofobia: «Ancora tutte da accertare le motivazioni alla base del gesto. Ma c’è già chi strumentalizza la vicenda», commenta “Avvenire”. Fortunatamente qualche quotidiano si è premurato di inserire nel titolo la frase “ombra di omofobia”. Nessuno invece ama ricordare che il nostro Codice Penale (art. 580), già persegue l’istigazione al suicidio, anche se questo non dovesse avvenire, con pene fino a cinque anni di reclusione. Per ora l’amica del cuore del ragazzino suicida ha spiegato che nessuno sapeva della sua omosessualità e che non era discriminato a scuola, ipotizzando qualche atto di bullismo alla fermata dell’autobus.

Per rimarcare l’urgenza di una legge sull’omofobia si citano altri tre casi recenti, che però nulla c’entrano con l’omofobia: il caso del giovane Andrea (gennaio 2013) che però non era omosessuale, il tentato suicidio del sedicenne di Roma (maggio 2013) che però lui stesso ha spiegato non essere motivato dall’omofobia ed infine il recente attentato al liceo Socrate, rivelatosi invece una vendetta per una bocciatura.

La strumentalizzazione di alcune tragedie per fini ideologici è puro sciacallaggio. «Si gettano sulle spoglie di un 14enne per piantarci sopra la bandiera arcobaleno», ha commentato Luigi Amicone, direttore di “Tempi”. Del «giovane non si sa nulla perché è solo un pre-testo per la battaglia omosessualista», osserva Luisella Saro. «Tanta politica, poca pietà. Così usano un ragazzo per invocare le leggi sui gay» scrive Luca Doninelli su “Il Giornale”. Secondo il “Pew Research Center” l’Italia è l‘ottavo Paese al mondo per rispetto alle persone omosessuali, lo ha confermato uno studente gay intervistato sull’adolescente romano suicidatosi: «Se lo avessi conosciuto gli avrei detto di non preoccuparsi, presto gli altri lo avrebbero giudicato solo per la persona che era», ha detto prima di raccontare l’accoglienza rispettosa di compagni e professori nei suoi confronti. Vittorio Feltri, da destra, rinsavisce e prendendo per buono che il suicidio del giovane sia da attribuire all’omofobia (un giornalista serio non lo farebbe in assenza di prove) spiega che chiedere una legge sfruttando questo caso è sbagliato, anche perché «i motivi che inducono gli adolescenti a darsi la morte sono molteplici, incluso lo scarso rendimento negli studi: c’è chi si toglie la vita per un 5 in pagella, ma nessuno ha mai proposto di eliminare per decreto le pagelle». E anche da sinistra arriva un po’ di luce: «Ma che c’entra la legge contro l’omofobia con il suicidio di un quattordicenne che si sente solo, deriso, umiliato dai suoi compagni di classe?», ci si domanda su “Europa” criticando la Boldrini. «Come se veramente una disposizione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale avesse il potere di salvare la vita a un ragazzo»

Mentre l’avvocato Giancarlo Cerrelli accusa chi «usa la morte per fini ideologici»Gianluigi De Palo, consigliere comunale di Roma, dimostra che si rispettano davvero le persone discriminate quando non le si usa per per fini politici: «tutte le persone meritano rispetto in quanto tali. Per me un disabile, un omosessuale, un immigrato e un padre di famiglia devono essere ugualmente tutelati dalla legge, senza iniziative che hanno puramente sapore ideologico». Il suicidio di un giovane gay per motivi di omofobia (sempre che sia vero, sarà accertato) non è né più né meno grave del suicidio di un giovane per motivi scolastici o affettivi. Il direttore Luigi Amicone ha concluso così il suo articolo: «Ribellatevi persone omosessuali a questa falsa canea di militanti, giornalisti, presidenti della Camera che si pretendono vostri rappresentanti e invece usano di voi come esche, carni e anime per saziare la loro ansia di potere e di consenso. Non c’è verità sulla loro bocca e il loro cuore è pieno non di compassione, ma di perfidia e di vendetta».

La redazione

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77 commenti a Sciacallaggio della lobby gay sull’adolescente suicida

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  1. Li ha detto

    Che schifo questo saccheggio morale! Mi chiedo qual’è il paragone dei suicidi di prima di questa gayzzazione con quello attuale: sono certa che i cosiddetti suicidi per omofobia sono minori.

    Gli adolescenti di oggi è che sono troppo fragili, influenzabili. Chi non è già passato nelle preese in giro o nella bocciatura? Alzo la mano per entrambe e ringrazio Dio della seconda!

    Certo sono cose che fanno riflettere, ma se uno arriva ad un gesto così estremo molto dipende dalla famiglia e dalla società, e non intendo solo prese in giro, ma anche la scelta di modelli da imitare con un fragile percorso, modelli temporanei che non creano sicurezza e fiducia in sè stessi, che non accrescono spiritualmente.

  2. Positrone76 ha detto

    Concordo pienamente sono giorni che mi tocca rispondere sui social a gente che usa i drammi a fini politici. Ciò nonostante provo pena per coloro che hanno bisogno di dire ai gay che sono malati o che in nome di una giusta rappresentazione della verità dimenticano che un ragazzo è cmq morto perchè discriminato, indipendentemente dal motivo percui lo è stato.

    • Norberto ha detto in risposta a Positrone76

      Anche oggi un colpo alla botte e uno al cerchio, bravo Positrone76 😀

      No dai scusa, scherzavo. D’accordo ovviamente con te, anche per me è stato così in questi giorni.

      • Positrone76 ha detto in risposta a Norberto

        Anche oggi scambi carità per altro, metti o cambia occhiali, ne hai davvero bisogno. Ovviamente scherzo 🙂

        • Norberto ha detto in risposta a Positrone76

          Come anche oggi? Se non intervengo mai!!
          Dai è innegabile che da buon “cattolico del dialogo” nei tuoi commenti cerchi di dare un colpettino da una parte ma senza mancare uno schiaffetto dall’altra. Fa solo un po’ ridere, come se prendere posizione univoca da una parte lo vivessi come discriminatorio verso l’altra.

          Ma non voglio polemizzare con te né con nessun altro, era una battuta. Restiamo sulla tematica dell’articolo che mi sembra ben più importante e drammatica.

          • Positrone76 ha detto in risposta a Norberto

            Saresti capace di dire che Gesù salvò la prostituta solo perchè così poteva essere politically correct. Io non sono un cattolico del dialogo o meglio tutti i cattolici dovrebbero dialogare. Non dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, ma riconoscendo il giusto e se il giusto è condannare due ocmportamenti invece che uno io li condanno entrambi. Non faccio finta che gli ingiusti marchi di discriminazione da evitare sugli omosessuali facciano corso come da dottrina Norberto cosa che molti cattolici evitano di scrivere per evitare forse di farsi “incriminare” di cerchiobottismo. Cmq evitiamo, concordo con te di scendere sul personalismo o su sterili polemiche.

            Peraltro concordo sulla terza parte del ragionamento di Li. Fragilità emotiva, spirituale e sociale dei ragazzi di oggi ma anche dei genitori o di istituzioni di oggi sono una causa evidente di certi fatti. Riauspico che la Chiesa intervenga con corsi ad ok magari presacramentali che aiutino i genitori nel loro difficilissimo compito in questa difficile società…

    • Emanuele ha detto in risposta a Positrone76

      Ammesso che il ragazzo fosse discriminato perché omosessuale, il problema è anche di chi spinge chi ha gravi problemi morali (gay compresi) ad inutili esibizionismi.

      Io ho molti brutti vizi e me ne vergogno… Non li sbandiero in piazza né pretendo che gli altri li accettino. Li racconto solo al mio confessore e cerco di correggermi.

      Viceversa, molti inducono gli altri a imitare i loro comportamenti depravati e si atteggiano a vittime… Sperano così di attenuare il loro senso di colpa e zittire la coscienza che gli rugge nell’anima… Inducono gli altri a compiere gravi peccati, portandoli (come per il suicidio) a gravi rischi di dannazione eterna..

      Queste cose vanno dette chiare e tonde, basta cerchiobottismi, basta falsa carità!

      • Positrone76 ha detto in risposta a Emanuele

        Ammesso che il ragazzo fosse discriminato, indipendentemente dal motivo, concordo che l’esibizionismo sia un male. Ma che esso lo “esibisse” cioè ne esaltasse i tratti volontariamente cosa anche questa tutta da verificare e che il suo fosse da lui stesso percepito come un problema morale (perchè in sè sentire l’attrazione verso un’altro ragazzo a 14 anni non è ancora un male morale ne lo diventa se non si insinua il vizio) non sappiamo se esso fosse spinto da qualcuno. Quindi ad un se ne aggiungi almeno altri 3 tu.

        Cosa tu faccia è con tutto il fraterno rispetto affare tuo, anche se sappiamo che è gradito al Signore, tuttavia non hai 14 anni e ed è per te come per il ragazzo un percorso individuale.

        Chi induce a imitare comportamenti depravati o si atteggiano a vittime possono essere, come ricordato dal Papa, certe lobby non il singolo. Usare il caso in modo politico è una strumentalizzazione inaccettabile per un cristiano e si rischia di farlo di qua come di là.

        Va detto chiaro è tondo che la morte è un mistero, che ognuno di noi è figlio di Dio e che è Dio a giudicare il cuore degli uomini ed anche i loro vizi. Va detto chiaro e tondo che il cammino è indicato all’umanità ma ognuno raccoglie i frutti per sè.

        Basta Falsa carità ma basta anche a mancanza di Carità ed anche a Falsa verità. Chi appone ingiusti marchi non è gradito agli occhi del Signore come chi si esibisce perchè anche la Verità va proclamata ma non esibita.
        Chi si suicida commette un grave peccato ma rimane a Dio il giudizio.

  3. Nofex ha detto

    Sfruttare gli omosessuali per battaglie ideologiche…chi davvero discrimina le minoranze?

  4. Laura ha detto

    E poi verrà fuori che si sentiva solo emarginato dagli amici, come succede al 99% degli adolescenti.

    Anche in questo caso l’omofobia non c’entra nulla…a furia di gridare “al lupo al lupo” nessuno più ci crede. L’Arcigay e la Boldrini hanno tirato troppo la corda.

  5. Luis ha detto

    Concordo pienamente con l’articolo. Quello che non sopporto è il rischio di avere una legge sull’omofobia che limiti la libertà di espressione: sarà reato affermare che l’omosessualità è una malattia?

    • Positrone76 ha detto in risposta a Luis

      No ma è un ingiusto marchio di infamia dare del malato a chi non lo è :-). Anche dare del malato a chi ha idee personali, anche se prive di fondamento, sulle malattie altrui è sbagliato. Pensa a quando alcuni gay danno del represso e del malato a chi dice loro che è malato. Anche quella è un opinione ed un ingiusto marchio. La malattia è compito della scienza identificarla (con peraltro decisi limiti).

      • Emanuele ha detto in risposta a Positrone76

        Il fatto che lobby gay abbiano spinto gli “scienziati” a cancellare l’omosessualità dall’elenco delle malattie del DSM (come anche spiegato su queste pagine), non implica che ciò sia vero.

        In ogni caso resta una grave malattia dell’anima, che può portare a grande infelicità (come in questo caso di presunto suicidio) o peggio ancora alla morte eterna…

        • Positrone76 ha detto in risposta a Emanuele

          La storia è un po’ diversa. Anzitutto perchè l’omosessualità e anzi la sessualità può diventare sempre un problema e portare a malattie. Un omosessuale egodistonico è tuttora affetto da “malessere” come anche un “eterosessuale” egodistonico.
          La ricostruzione mostrata su queste pagine non dimostra che l’omosessualità è una malattia ma solo che l’omosessualità definita come malattia prima e come non malattia oggi non aveva e non ha nessun fondamento come ricordato anche dalla Dottrina sebbene la dottrina non si occupi di medicina e psichiatria.
          La morte eterna è questione che appartiene a Dio e al Suo giudizio.

          E’ una mallattia dell’anima? Si può discutere su questo , il Magistero su questo non ha indicazioni precise cosa che invece da della pratica attiva e continuativa.

          • Luis ha detto in risposta a Positrone76

            Fino alla sciagurata votazione dell’OMS, l’omosessualità era considerata da tutti gli psichiatri una vera e propria malattia. Persino Freud la pensava così. Poi una votazione, ripeto una votazione, non degli studi o dei lavori scientifici, hanno ribaltato le cose.
            Nessuno conosce l’origine organica dell’omosessualità, che approccio sceintifico può essere quello di definire precisamente qualcosa che ancora non si conosce?

            • Positrone76 ha detto in risposta a Luis

              La votazione però fu chiesta da coloro che volevano tenere l’omosessualità tra le malattie. Si dice che ci fosse una pressione gay ma allora non era come oggi e i movimenti gay erano già in una fase discendente e quiete.
              Il problema è che essa era posta tra le malattie non con qualche criterio scientifico ne qualche studio anche prima che fosse derubricata. Era stata messa tra le malattie perchè non considerata nella norma non perchè si fosse dimostrato alcunchè. E non è neppure vero che tutti gli scienziati erano a favore dell’idea di malattia. Peraltro allora tutti gli scienziati erano convinti anche che la terra fosse immobile nel cielo ma in scienza contano le evidenze che non ci sono ne in un caso ne nell’altro anche perchè non è mai stato fatto uno studio sulla sessualità ma solo sulle “varianze”.
              Come se allo scienziato non interessasse cosa sia un budino ma solo cosa sia un budino al cioccolato o alla vaniglia dando per scontato che quello a caramello sia l’unico vero e senza difetti. Un modo di procedere che di scientifico non ha veramente nulla :-).
              APA apparte il mondo accademico ancora oggi è diviso e a fronte dell’opinione di parte dell’APA ci sono opinioni anche di altri istituzioni. Peraltro nessuno non solo conosce l’origine organica ma neanche la genesi psicologica.
              E se nessuno conosce parlare di malattia è ancora più improprio. Freud pensava tante cose molte si sono rivelate cantonate…
              In scienza l’Autorità personale non esiste.

              • Luis ha detto in risposta a Positrone76

                Allora penso tu non abbia chiaro il concetto di “naturale”.
                Secondo te l’anoressia, la bulimia, ecc… sono malattie o varianti naturali dell’alimentazione umana? L’autismo è una malattia o una variante naturale del comportamento umano?

                • Positrone76 ha detto in risposta a Luis

                  Io penso cbhe tu non abbia chiaro il concetto di scienza. Naturale non significa nulla perchè niente è fuori dalla natura e il concetto religioso di naturalità è collegato al fine. In esso il comportamento relativo alla sodomia, rapporti orali, onanismo non è naturale pechè non rispetta il fine dell’atto (in sintesi la procreazione). Tuttavia la malattia è bene altro. La bulimia o l’autismo portano ad una modificazione significativa dello stato di salute e dei rapporti sociali. Essere omosessuali non porta a nessuna debilitazione in sè ne ad un’alterazione delle capacità cognitive o personali.
                  Sia nel caso dell’autismo che della bulimia lo studio è effetuato sul complesso delle azioni e quindi si è studiato anche ciò che non è autistico e ciò che non è bulemico. Ripeto se parliamo di morale discutiamo di morale, se di scienza parliamo di scienza ma passare continuamente da un campo all’altro genera solo confusione…

                • Paolo ha detto in risposta a Luis

                  Le ricordo inoltre che la votazione che lei menziona (come già detto vluta da una sparuta minoranza che non voleva accettare le evidenze scientifiche e che come si dice si tirò la zappa sui piedi) avvenne nel 1973 durante la giusta e doverosa classificazione dell’omosessualità quale naturale orientamento sessuale da parte dell’Apa…non dell’Oms che nel ’93 tolse l’omosessualità egodistonica dalle malattie evidenziando quale fosse la vera “malattia da curare” ossia le cause della distonia non l’orientamento in sé (leggasi omofobia interiorizzata). Si informi meglio.

                  • Panthom ha detto in risposta a Paolo

                    Una ricostruzione falsa.

                    L’APA non poteva più fare incontri pubblici perché veniva continuamente interrotta da orde di gay e manifestanti. Per due volte si dovette interrompere il consiglio annuale al terzo anno il presidente chiese una votazione e una maggioranza alzò la mano per dire che l’omosessualità sarebbe dovuta essere derubricata dalle malattie. Per alzata di mano, nessuna scoperta scientifica!!!

                    Nel ’93 l’OMS dovette seguire a ruota dato che la lobby gay continuò ad evidenziare l’incoerenza rispetto alla decisione dell’APA. Via via tutte le altre associazioni mediche si sono dovute adeguare.

                    Come ho già detto, poco mi interessa cosa sia l’omosessualità. Rimarrà sempre un peccato poiché disordine morale e affettivo e tu, purtroppo, lo sai meglio di me. E’ di Dio che dovresti preoccuparti, non di quello che pensano gli uomini.

              • Azaria ha detto in risposta a Positrone76

                Scusami Positrone, mi potresti indicare un link a qualche istituto con idee diverse? Come al solito si cita sempre e solo l’APA (c’é da pensar male?)

                • Positrone76 ha detto in risposta a Azaria

                  Istituti con idee diverse sono l’ Australian Psychological Society nello studio “Sexual orientation and homosexuality” o il Royal College of Psychiatrists ad esempio nello studio “Royal College of Psychiatrists: Statement from the Royal College of Psychiatrists’ Gay and Lesbian Mental Health Special Interest Group”.
                  E’ interessante anche lggere quello che scrive come posizone ufficiale l’ordine degli psicologi italiani:
                  http://www.medicitalia.it/gianluca.cali/news/1205/L-omosessualita-si-cura-La-posizione-ufficiale-dell-Ordine-degli-Psicologi

                  Può essere interessante leggere qualcosa qui:
                  http://orientamentosessuale.blogspot.it/2013/04/lomosessualita-malattia-o-non-malattia.html

                  Un ulteriore lettura può essere questa sebbene quello che l’aticolo non dice è che le prove e gli studi a sostegno di una derubricazioni per quanto esistenti erano semre relativi ad un numero così limitato di casi in oggetto da ssere statisticamente vicino all’irrilevanza.
                  http://cristianlivolsi.jimdo.com/articoli/l-origine-dell-omosessualit%C3%A0/.

                  • Azaria ha detto in risposta a Positrone76

                    Scusami Positrone, ma quello che hai citato va tutto in un unica direzione: la stessa dell’APA.

                  • Panthom ha detto in risposta a Positrone76

                    A me poco interessa cosa sia o non sia l’omosessualità, rimane sempre un disordine morale e affettivo. Non considero gli omosessuali malati, ma peccatori come spesso lo sono anche io per altri motivi.

                    Vorrei però fare una domanda: su quali basi ci si basa per dire cosa è o cosa non è malattia? La psicologia è una scienza? Esistono gradi di certezza scientifica nella psicologia?

                    • Positrone76 ha detto in risposta a Panthom

                      Fai male ad interessarti poco di cosa sia o non sia, se non sai di cosa parli ma vai solo per opinioni qualsiasi tuo discorso diventa solo soggettivo e quindi indiscutibile per te ma assolutamente irrilevante rispetto alla comunità. Gli omosessuali sono peccatori non in sè ma solo quando appunto entra in gioco il sesso e lo diventano ancora di più quando il sesso diventa socialmente esibito e dunque crea scandalo. Tuttavia si vuol far passare gli omosessuali come i peccatori massimi rispetto al sistema di valori cattolico. così non è ed i loro peccati sono appunto da giudicare in confessionale. Ribadire che solo gli omosessuali rischiano la morte eterna è falso e sbagliato. Negare che la sessualità contro natura (etero o omo) può rappresentare un problema spirituale è altrettanto falso. Va capita l’esatta dimensione.
                      La psicologia è scienza nel momento in cui utilizza delle metodiche ed esse danno modelli empiricamente funzionali non è scienza esatta ne da certezza assoluta ma non lo dava nemmeno quando diceva che era una malattia.
                      La malattia è una definizione piuttosto incerta che ha molte variabili e non è scientificamente determinata. Si considera la norma, la transitorietà, la capacità di adattamento, le capacità iniziali e finali ma non esiste una regola universale. Virtualmente si può considerare malattia anche un’attacco di fame incontrollato tuttavia se scientificamente è incerto nel linguaggio comune sottointende ad una minore capacità rispetto alla condizione “normale” individuale.

                      Per Azaria,
                      nessuna associazione di psicologi è psichiatri sostiene la tesi in quanto organizzazione che l’omosessualità sia una malattia eccettuati quelle di alcuni paesi considerati lontani da oggettività scientifica per ragioni politiche o religiose.
                      Persino l’ordine degli psicologi cattolici italiani riconosce che l’omosessualità non è una malattia.

                      Eccoti un interessante documento:
                      http://www.dberardi.it/Tesi%20triennale/Tesi_Domenico_Berardi.pdf

                      Eccoti citati cmq diversi istituti diversi dall’APA e quindi dalla famosa votazione che cmq riconoscono una oramai evidenza. Tuttavia vai a vedere prima della votazione dell’APA quali erano le evidenze scientifiche a sostegno della tesi che l’omosessualità sia malattia e scoprirai che non ne esistono. Dunque l’articolo di UCCR sempre interessante non svela ne aggiunge nulla. Il discorso morale è ovviamente un’altro paio di maniche ma senza voler sottovalutare il problema morale che pure esiste, va compreso e aiutato ad affrontare e persino combattutto quando diventa strumento di diffussione sociale del falso rispetto al tema sessualità (in generale) credo che i cattolici debbano saper riportare il percorso alla finalità del Messaggio complessivo di Nostro Signore. Saremo giudicati in base alle opere e alla Grazia secondo il nostro impegno nel migliorarci non nel condannare il prossimo….

                    • Panthom ha detto in risposta a Positrone76

                      Ti ringrazio dei consigli sulla mia vita spirituale ma ho già un confessore, che oltretutto non condanna gli altri come fai tu 😉

                      Tanto fumo per dire che nessuno ha mai dimostrato che l’omosessualità è una malattia o non è una malattia. E allora perché continui a citare quel che dice la psicologia ufficiale in merito?

                      L’omosessuale è un peccatore quando compie atti omosessuali, tanto quanto me quando commetto dei peccati. L’omosessualità è peccato perché è un disordine affettivo e morale, a nulla interessa cosa dice la psicologia in merito anche perché non essendo una scienza non ha alcuna capacità di dare un giudizio definitivo.

                  • Lorenz ha detto in risposta a Positrone76

                    Non posso essere d’accordo con lei. Sinceramente (questa è ovviamente una mia impressione) non mi pare che gli omosessuali vengano fatti passare “come i peccatori massimi” e via dicendo. Semplicemente i mass media e l’opinione pubblica si stanno formando una visione sbagliata e superficiale, oltre che sviata, per questo è ovvio che, da parte nostra, ci sia una presa di posizione forte e decisa, il che non vuole giustificare violenze od insulti, sia chiaro.

                    Per il resto, il termine “naturale” è spesso citato ed è di difficile applicazione. Io le dico questo: si, è vero, vi sono diversi esseri viventi in natura che mostrano comportamenti omosessuali (esseri viventi che del resto si ammazzano anche fra di loro senza troppi scrupoli, e questo cosa vorrebbe dire che sia naturale ammazzare il proprio simile?). Tuttavia, in base ai miei vecchi studi allo scientifico, ho maruto l’idea che la natura ha in sé uno specifico obiettivo: la conservazione di sé stessa. Se la si vede in questo modo, non vedo perché l’omosessualità non possa essere definita contro natura.

                    • Positrone76 ha detto in risposta a Lorenz

                      L’uomo è un’animale diverso per tanti aspetti quindi sono d’accordo ne non paragonare certe situazioni ma proprio perchè non si possono paragonare allora le cose vanno specificate per bene.
                      Infatti il termine contronatura in Dottrina ha proprio il senso della finalità. Cioè il sesso deve ed ha come fine la riproduzione. Secondo questo peculiare punto di vista l’atto omosessuale, ma anche l’atto eterosessuale quando ne impedisce il fine diventa contronatura. Sono che non mi pare ci sia questa rilevazione nei confronti di una coppia etero che pure incorre nello stesso problema se non asseconda i fini naturali :-).
                      In effetti io nno ho contestato il termine contronatura in senso filosofico o teologico ma ho solo spiegato come nel mondo naturale (scientifico o logico se vuole) niente è fuori dalla natura. Parlare di studi sulla scienza ed associare il termine contronatura è errato. Se invecesi parla di scienze teologiche allora il termine è appropriato.

    • Paolo ha detto in risposta a Luis

      Già da ora tale affermazione è soltanto un’infondata ed assurda idiozia…cordialmente

      • lorenzo ha detto in risposta a Paolo

        “un’infondata ed assurda idiozia” l’anno certamente fatta coloro che hanno definito gay (allegri, gioiosi, spensierati) gli omosessuali: è una categoria di persone tra le più tristi e problematiche…cordialmente

      • lorenzo ha detto in risposta a Paolo

        “un’infondata ed assurda idiozia” l’hanno certamente fatta coloro che hanno definito gay (allegri, gioiosi, spensierati) gli omosessuali: è una categoria di persone tra le più tristi e problematiche…cordialmente

  6. MarcoF ha detto

    Questi sciacalli hanno arci-rotto i cosiddetti!!!!

  7. Luca ha detto

    Bell’articolo, grazie

  8. Cino ha detto

    Il brutto è che con questo “sciacallaggio” la gente crederà che la legge sull’omofobia sia una necessità e così ci sarà meno opposizione.

    • Kosmo ha detto in risposta a Cino

      Non vedono l’ora di passare alle vie di fatto, anche se non c’è ancora la legge:
      leggete i commenti:
      h**p://www.palermotoday.it/cronaca/uomini-gay-figli.html#commentLast_0

    • Li ha detto in risposta a Cino

      Però come ci sono gay che non approvano le adozioni gay ce ne sono anche altri che sono contrari all’omofobia, perchè sanno che è solo politica. Questi sono un esempio:

      http://www.homovox.com

      Tanto fumo negli occhi e basta, ecco cosa vogliono buttare addosso alla gente!

  9. Daniele ha detto

    Come diceva lo Special One (Mourinho), quando si usa il suicidio di un ragazzino di 14 anni come pretesto per legiferare in materia di omofobia è evidente che siamo di fronte ad un caso di “grandissimma manipolazione e prostituzione intellectuale, ma grandissma!!!”.

    Ironia a parte (infatti non c’è nulla di cui ridere in un caso del genere), se la lobby omosessualista (quella che anche Papa Francesco ha definito “non buona”) ha bisogno di appigliarsi ad un ragazzino suicida, vuol dire che è proprio una lobby patetica e che ha davvero toccato il fondo…

  10. Li ha detto

    Ripassatevi questo, che è sempre utile:

    http://www.alleanzacattolica.org/indici/articoli/marchesinir327.htm

    Daniele, la lobby gay non ha toccato il fondo, semplicemente attua una delle sue tattiche: il vittimismo. Più manipolazione di così!

  11. beppina ha detto

    Su molti interventi precedenti viene ripreso il concetto di “evidenza scientifica” e l’omosessualità intesa come “naturale orientamento sessuale”; viene ricordato inoltre come una volta l’omosessualità fosse intesa come “patologia”, mentre ora non lo é più in base a determinati passaggi “scientifici” (?). La verità é che nel 2013:
    1) non è ancora inequivocabilmente chiaro cosa sia l’omosessualità (da nessun punto di vista);
    2) la percentuale di omosessuali sulla popolazione non sembra sia sostanzialmente mutata da quando esiste l’homo sapiens;
    3) l’omosessuale é sempre stato più o meno ghettizzato (ingiustamente) mentre adesso, e non proprio a piccoli passi, si sta via via trovando su livelli di “visibilità” impensabili anche solo fino a pochi decenni fa;
    4) le “necessità” degli omosessuali (non entro nel merito se “giusto” o “sbagliato”…) stanno di fatto portando ad una “rivisitazione” del modo di “fare” società soprattutto sull’aspetto collegato alla “riproduzione” (richiedendo/imponendo ad es. nuovi modi di intendere la famiglia procreativa).

    Certamente se nei secoli avesse prevalso il tanto sbandierato “naturale” orientamento sessuale dell’omosessuale si sarebbe probabilmente chiusa anticipatamente questa brevissima “finestra umana” nella storia del nostro pianeta. Insomma, non bisogna neanche speculare sull’argomento cercando invano di nascondere sotto il tappeto le inevitabili “diversità”. Mi permetto di evidenziare, ad esempio, che la “realtà” omosessuale é una esperienza legata alla vita dello stesso soggetto omosessuale e con lui finisce; alla “realtà” omosessuale non é possibile infatti collegare alcuna prospettiva di “domani” in quanto mancano le possibilità/necessità imposte dalla dinamica riproduttiva della specie umana. Dinamica che, per inciso, garantisce all’esperienza umana quella prospettiva “sul” futuro, e quindi quelle “crescite” e “sviluppi” che qualificano la stessa esperienza umana sul nostro pianeta come formidabile evento singolare.

    • beppina ha detto in risposta a beppina

      Chiaramente quando mi permetto di affermare che all’omosessuale mancherebbe la “prospettiva” del domani non mi riferisco ovviamente alla possibilità di generare figli in quanto tale, quanto piuttosto, in caso di costanza del citato “naturale” orientamento sessuale, alla impossibilità di garantire il mantenimento nel tempo di un “luogo etico” atto a garantire una prospettiva stabile e durevole di ricambio generazionale continuo.

    • Positrone76 ha detto in risposta a beppina

      Negli interventi precedenti alcuni considerazioni “innovative” da te evidenziate erano già evidenziate ma dimentichi di precisare come l’introduzione dell’omosessualità a patologia non aveva nessuna base scientifica ed era peraltro diretta a specifici comportamente non all’omosessualità intesa come oggi la intendiamo.
      1) Vero
      2) Sostanzialmente assai probabile.
      3) Vero ma a macchia di leopardo, secondo cultura, uogo e situazioni
      4) La necessità di taluni gruppi di omosessuali non di tutti. Questo particolare è rilevante. In sè il bisogno di cambiamento c’è. Tuttavia è anche vero che i toni si sono alzati da entrambe le parti. A furia di dire no a tutto o di far melina dicendo che qualsiasi cosa era più importante si pretende oggi tutto. Se esiste il pericolo del piano inclinato esiste anche quello del muro contro muro.

      Si da molta importanza rispetto alla riproduzione del fine naturale che mi pare sia evidente quindi non ha bisogno di nessun collegamento tuttavia sembra anche che questa prospettiva sia l’unica possibile. Vi devo ricordare che esistono anche moltissimi eterosessuali che non si sposano e non fanno i figli. Sarà quindi il caso di dissociare problemi diversi e associare problemi simili non a secondo dell’orientamento ma della problematica.

  12. Livio ha detto

    L’idea statalista che con una leggina si risolvono tutti i problemi.

    • Pino ha detto in risposta a Livio

      la legge sull’omofobia non ha lo scopo di difendere i gay dalle aggressioni, queste avverrebbero in ogni caso con o senza la legge. La vera ragione è ideologica ed espressione di una atteggiamento antidemocratico tipico della parte politica che la vuole proporre. Si vuole cioè impedire la libertà di espressione. Chi osasse criticare o condannare l’omosessualità finirebbe in galera, come era previsto in una proposta di legge portata avanti, e per fortuna finita nel nulla, durante il governo D’Alema. Ormai siamo pieni di queste idiozie ideologiche: se vengono aggredite le donne occorre la legge contro il femminicidio, come se le attuali leggi non fossero sufficienti a punire i responsabili di tali atti.

      • Titti ha detto in risposta a Pino

        Infatti le attuali leggi non sono assolutamente sufficienti a punire i responsabili, ed i continui fatti di sangue lo dimostrano…

        • Kosmo ha detto in risposta a Titti

          Affermazione abbastanza inutile (come al solito) la tua…
          Dovendo essere la famigerata “omofobia” un’aggravante, se li prendono i responsabili, sarebbero condannati lo stesso (specialmente se, come dici tu, per fatti di sangue); se non li prendono, i responsabili se ne strafregano delle aggravanti.

          Prenditela con quei magistrati che scarcerano chi ha ammazzato con 100 coltellate la madre e il fratellino di 11 anni.

          • Roberto Dara ha detto in risposta a Kosmo

            La legge sull’omofobia è assolutamente necessaria, per dare una risposta chiara a chi ancora oggi (anzi forse in particolare oggi) usa il pretesto della diversità sessuale per discriminare molestare o compiere violenze nei confronti degli omosessuali. Inserire un’aggravante specifica è segno di civiltà.

            • Positrone76 ha detto in risposta a Roberto Dara

              La legge sull’omofobia è assiolutamente insensata. E’ necessaria non la legge sull’omofobia quando una cultura che sia oggettiva e non soggettiva sia quando questa favorisce i gruppi sociali (omosessuali o altri) sia quando li safavorisce.

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Positrone76

                Una legge adeguata può aiutare anche a fare cultura.

                • Positrone76 ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Ma una legge inadeguata fa cattiva cultura…

                • Panthom ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Finalmente anche Dara ammette che le nozze gay influirebbero sulla cultura, su tutti anche per gli etero.

                  Dunque finalmente ha auto-confutato il suo argomento principale a favore delle nozze gay che recita così: “non vedo perché negarle dato che non portano alcuna modifica alla società, chi vuole ne usufruisce chi non vuole no”.

                  Chi è il migliore a rispondere a Roberto Dara? Roberto Dara stesso 😉

            • Felix ha detto in risposta a Roberto Dara

              Ma per piacere! Quanti a quell’età si suicidano per una delusione d’amore o per brutti voti o per motivi più futili?!? Finiamola di strumentalizzare le morti e (soprattutto) i morti!!

            • Panthom ha detto in risposta a Roberto Dara

              Ciao Roby, è un piacere ritrovarti. Il dibattito ritorna: perché non inserire un’aggravante per chi discrimina, molesta o compie violenze contro le persone disabili? Perché loro sarebbero cittadini di serie B privati di una aggravante specifica mentre i gay dovrebbero essere cittadini di serie A?

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Panthom

                Il piacere è tutto mio. Le aggravanti per chi commette violenza su persone disabili già esistono, perché i disabili si trovano in una condizione di debolezza oggettiva. L’aggravante omofobia invece deve essere specificata perché le violenze nei confronti dei gay necessariamente devono essere identificate affinché sia ribadito il concetto che la diversità sessuale non può in nessun caso essere un pretesto per la violenza stessa.

                • Panthom ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Quindi omosessuali e disabili sono cittadini di serie A. E gli obesi, i calvi, i balbuzienti, i brutti, i troppo belli, gli sdentati, i troppo ricchi, i poveri, gli anziani e i barboni e tutti gli appartenenti alle minoranze frequentemente discriminate, sarebbero cittadini di serie B.

                  Come mai queste differenze? Ti basi su statistiche? Eppure l’Italia, lo sai già, è l’ottavo paese al mondo per il rispetto verso gli omosessuali. Dunque la legge omofobia non si può basare sulle statistiche, allora su cosa si basa la volontà di dividere cittadini di serie A da quelli di serie B?

              • Li ha detto in risposta a Panthom

                Phantom sei il mio eroe!
                Beh, seriamente parlando qualcuno sa cos’è successo a quelli che hanno picchiato/filmato/derubato un disabile a scuola dopo che sono finiti sul tg? Niente di che, tanto sono minori: sono ragazzi!

                E gli obesi? Una legge contro le barriere architettoniche e culturali ci sono? No di certo (basti vedere i negozi dove la taglia arrivano alla 42-44).

                Sono stata in un’associazione per disabili per un po’ e non ne ho tratto giovamento. Fossi stata in un’associazione gay a quest’ora avrei un lavoro o per lo meno ne avrei avuti tanti anche se per pochi mesi.

                A chi interessa un adolescente disabile? Dopo 2 volte non fa più notizia, ma un presunto gay te lo ritrovi anche citato nei talk show!

          • Titti ha detto in risposta a Kosmo

            Meno male che ci sei tu, utile…comunque sia, c’è da prendersela con tutti: leggi inapplicate ed insufficienti, magistrati che interpretano a maglie larghe la giustizia, la solita mentalità che riduce la donna a qualcosa da possedere, pena la distruzione. In quanto al fregarsene, se magari si cominciassero ad inasprire le pene per chi commette questi reati odiosi, forse un certo deterrente ci sarebbe, certo, finchè c’è chi minimizza…

        • lorenzo ha detto in risposta a Titti

          I fatti di sangue dimostrano semplicemente la bufala del femminicidio: su 10 persone uccise nel 2012 in Italia 7 sono uomini e 3 donne.

          • Roberto Dara ha detto in risposta a lorenzo

            Sono pur sempre oltre 500 le donne uccise nel 2012 in Italia, come ha ricordato proprio oggi il ministro degl interni. Non mi sembrano affatto numeri da “bufala”.

            • Panthom ha detto in risposta a Roberto Dara

              Fortunatamente è un fenomeno fortemente in calo: http://www.ilgiornale.it/news/interni/914203.html
              Una legge del genere è inutile perché i numeri non sono un’emergenza, anche se una sola violenza contro la donna sarebbe già troppo! Questa legge serve solo al governo per attirare consensi bipartisan.

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Panthom

                Scusa prima dici che non siamo in emergenza, poi dici che anche un solo omicidio è troppo. Siamo 505 volte oltre il troppo e non saremmo in emergenza?

                • Panthom ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Non è una contraddizione, un qualunque omicidio (donna o uomo) sarebbe già troppo ma non possiamo creare emergenza per tutte le classi di cittadini di tutti quelli che vengono uccisi (donne, uomini, panettieri, pompieri ecc).

                  Non c’è emergenza, è una legge fasulla per attirare le simpatie sul governo da parte di coloro che non sanno ragionare con la loro testa.

                  • Roberto Dara ha detto in risposta a Panthom

                    Se ci fossero tanti omicidi di panettieri, uccisi perché panettieri, scatterebbe un’emergenza. Purtroppo moltissime delle donne uccise in Italia attualmente sono uccise per i classici motivi del c,d. “Femminicidio”, cioè da ex mariti, amanti, parenti, che non accettano il fatto che la donna prenda in autonomia delle decisioni riguardanti la sua vita.

            • lorenzo ha detto in risposta a Roberto Dara

              Bufala?
              Io ho semplicemente ricordato a Titti che il ministro ha affermato che gli esseri umani soppressi sono oltre 1.500.

              • lorenzo ha detto in risposta a lorenzo

                Chiedo scusa per l’errore:
                Io ho semplicemente ricordato a Titti che il ministro ha affermato che gli esseri umani soppressi (uomini e donne) sono oltre 500.

                • Roberto Dara ha detto in risposta a lorenzo

                  505 sono donne pari al 30% i restanti sono uomini. Considerando che la maggior parte degli omicidi di donne sono omicidi passionali, mentre quelli di uomini sono legati in maggioranza alla delinquenza comune, l’emergenza “femminicidio” esiste eccome.

          • Titti ha detto in risposta a lorenzo

            Vallo a dire a coloro che hanno perso una figlia, una madre, una sorella, per mano di chi doveva proteggerla…vallo a dire a quegli innocenti che assistono ad atti di odio puro, l’ultimo caso in Sicilia, dove un marito, non ha esitato a puntare il fucile contro la propria moglie, che aveva in braccio il figlioletto di 4 anni, e sparare, la vittima è riuscita almeno a posare il bimbo a terra prima di essere assassinata. Finalmente vi è stata una risposta ferma e tempestiva da parte del prete che ha gridato allo scempio, infatti sembra che neghino anche i funerali all’assassino, visto che si è suicidato e visto che le figlie si sono ben guardate dall’invocare una benedisione su questa bestia.

            • lorenzo ha detto in risposta a Titti

              Mi piace come rigiri la frittata: io affermo che i morti sono tutti uguali e tu cavilli per affermare che esistono omicidi di serie A e di serie B.
              L’essere umano, maschio o femmina che sia, ha pari dignità.

              • Titti ha detto in risposta a lorenzo

                I morti sono tutti uguali, è la causa della morte che in taluni casi, è un’aggravante, bisognerebbe far rispettare quest’aggravanti e, anzi, incentivarla.

                • lorenzo ha detto in risposta a Titti

                  Le aggravanti potrebbero essere la gelosia, i futili motivi, lo stalking, la passione morbosa, la superiorità fisica…: il femminicidio è semplicemente una discriminazione tra maschi e femmine.

            • Lorenz ha detto in risposta a Titti

              Pienamente concorde con il mio omonimo. Gli atti che ha appena citato sono tanto crudi, terribili e da condannare se avvengono ad una madre, moglie, figlia, sorella, quanto se avvengono ad un padre, marito, figlio, fratello. Non sarà certo una legge particolarista ad impedire che fatti di tal genere si verifichino, quanto invece un serio impegno di tutti a rispettare l’uomo in quanto tale, e quando dico rispettare non intendo il dare sempre ragione a ciò che un individuo vuole in modo “buonista”, ma applicare integralmente il Vangelo (e quindi correggere l’altro quando sbaglia). E’ sulla coscienza degli uomini che si deve agire, è nell’educazione fin dai primi anni di vita.

      • Livio ha detto in risposta a Pino

        si è lo stesso che intendo io. Non c’è solo la faciloneria degli attuali governanti (la Boldrini è campionessa olimpica) nella pretesa di corregge il bullismo, in particolare nei riguardi della gayezza delle vittime con la legge sull’omofobia. E’ il voler far passare una legge che limita sul serio la libertà di espressione come una legge che tutela qualcuno.

  13. sole ha detto

    Perchè dovete sempre gudicare e puntare il dito contro le lobby gay? Credo che tutti in quanto essere umani dovremo aiutarci, soccorrerci nel vero spirito della fratellanza, per cercare di creare un mondo migliore.
    E’ sempre facile parlare ma poi a conti fatti è sempre poco/ nulla quello che si fa. Non sapete la motivazione che ha spinto quel ragazzo a suicidarsi e nessuno dovrebbe metter bocca.
    Vorrei che stesse più caro a tutti il rispetto dell’intimità di una PERSONA che è morta invece di star a speculare in mere disquisizioni che nulla hanno di sensato.
    Uno dei miei libri preferiti è il buio oltre la siepe, da cui ho tratto il mio personale insegnamento. Non giudicare se non si conosce, non giudicare se ignori. (Dio benedica Atticus Finch).La necessità di conoscere permette far luce e, agguingerei voce, ai problemi e alle persone che non possono parlare.E’ una regola che seguo tutti i giorni sia nella vita privata che al lavoro con la costante presenza dei miei pazienti per i quali sarei anche disposto a fare l’impossibile. Dovreste leggerlo. Imparereste che dietro ai gays oltre al culo, c’è spesso la voglia di far del bene, anche se a volte dai vostri post sembra che questo ci sia precluso.

    • Panthom ha detto in risposta a sole

      E’ sempre triste leggere commenti che giudicano e condannano come il tuo. Sempre pronto a indicare, sempre in guerra, sempre a creare odio e divisione. Ma perché non impari a dialogare come ci ha insegnato il caro Card. Martini? Senza condanne, vedrai che è possibile e magari ci sarà un futuro migliore per tutti.

      Entrando nel merito, credo che questo ragazzo meriti rispetto senza che la lobby gay strumentalizzi la sua persona e la sua morte per le sue battaglie ideologiche. E’ questione di rispetto verso una PERSONA emarginata dagli amici, come accade a tantissimi adolescenti omo e etero. Il suicidio non si può mai giustificare, ma occorre rispettare comunque ogni morte e sopratutto NON STRUMENTALiZZARLA per i propri fini.

    • lorenzo ha detto in risposta a sole

      Perché puntare il dito contro le lobby gay? Perché vogliono un mondo peggiore di quello che è.

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