L’ora di religione non è catechismo ed è aperta a tutti

Ora di religione scuolaUn anno fa il rapporto della CEI per l’insegnamento della religione cattolica attestava che i frequentanti in Italia erano l’89,8%.

In questi giorni il Corriere della Sera ha anticipato che i dati per l’anno in corso, almeno nella città di Milano, sottolineano una crescita del 2,66% di presenze. Per l’occasione ha intervistato don Michele Di Tolve, responsabile del Servizio per l’insegnamento della religione dell’Arcidiocesi di Milano. «Da anni ci sgoliamo per far capire che non si tratta di catechismo, ma di un’ora di una disciplina scolastica che aiuta a capire meglio il mondo in cui viviamo», spiega il religioso.

Grazie al cardinale Angelo Scola in Curia hanno lavorato sulla maggiore formazione per gli insegnanti, come d’altra parte avviene ormai in tutta Italia, incontri con i genitori per evidenziare il valore culturale del percorso, sollecitazioni sui presidi per spostare l’ora di religione, posizionata strategicamente sempre alla prima o all’ultima ora, anche a metà mattino.

I pochi studenti che non frequentano l’ora di religione (sopratutto quelli di prima superiore) lo fanno per un misto di pregiudizio e pigrizia. Spiega Andrea Chiodini docente di religione allo scientifico Vittorini, «i ragazzi cercano dialogo e confronto, se lo trovano non si tirano indietro, anche quando si parla di posizioni della Chiesa e di Sacre Scritture. L’ora di religione è una finestra su attualità, diritti umani, scienza e in questo momento di incertezza gioca un ruolo fondamentale».

Al Tito Livio il quotidiano ha anche intervistato uno studente non cristiano, che spiega: ««Ho scelto di frequentare lo stesso, soprattutto per curiosità intellettuale e voglia di approfondire la mia cultura sulla materia. L’ora mi piace: è stimolante, c’è uno scambio continuo di idee con i compagni e l’insegnante. Per questo ho deciso per il sì anche per il prossimo anno».

Intervistata anche la madre di due ragazzi in prima e terza media alla scuola di via Giusti: «Siamo una famiglia laica, non frequentiamo la chiesa e i figli non sono battezzati. Sono le ragioni per cui io e mio marito abbiamo preferito che non studiassero religione alle elementari, quando i bambini assorbono i concetti in modo acritico. Non avevo iscritto il primogenito neanche in prima media, poi mi è capitato fra le mani il testo adottato e sono rimasta colpita dai rimandi a storia, arte e architettura. Il nostro Paese ha radici cristiane ed è indubbio che lo studio della religione sia strettamente legato alle altre materie. Ho chiesto allora un colloquio con l’insegnante, il suo approccio mi è piaciuto e oggi i miei figli frequentano entrambi».

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59 commenti a L’ora di religione non è catechismo ed è aperta a tutti

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  1. Meister Eckhart ha detto

    Se è vero che l’ora di religione nelle scuole è quella descritta in questo articolo, credo che sarebbe molto più utile porre fine all’ipocrisia, chiamare l’insegnamento “Storia del pensiero religioso” e renderlo obbligatorio, come qualunque altra materia. L’insegnante illustrerebbe (con il linguaggio adatto alla classe in cui insegna) le idee fondamentali di tutte le grandi tradizioni religiose, ovviamente con un approfondimento particolare dedicato al Cristianesimo, vista la collocazione storico-artistico-geografica dell’Italia. Per le famiglie che desiderano crescere i propri figli nella Fede, esiste il catechismo, come è giusto che sia. Questa soluzione porterebbe vantaggi a tutti, perché insegnerebbe qualcosa di utile anche ai bambini/ragazzi provenienti da famiglie di atei o agnostici, senza per questo ledere in alcun modo i diritti dei cattolici.

    • geminitolk ha detto in risposta a Meister Eckhart

      Meister Eckhart se lasciassimo “laicizzare” l’ora di religione saremmo proprio impazziti, perché così diverremmo una terra di nessuno: senza storia, senza radici e senza gloria.
      Invece no, l’Italia, l’Europa, il mondo occidentale ritrovano il suo senso più profondo nel Cristianesimo e non nelle altre tradizioni religiose.

      • Meister Eckhart ha detto in risposta a geminitolk

        Credo che tu non abbia letto con attenzione quanto ho scritto. E’ utile che un alunno conosca la storia del pensiero di altri popoli, così come ne conosce le guerre, oppure è preferibile l’ignoranza? Non ho mica scritto che le scuole dovrebbero proporsi di convertire gli alunni al culto di Ra! E non hai letto neppure l’articolo, altrimenti ti saresti accorto che l’ora di religione è già stata “laicizzata”, solo che non l’hanno detto apertamente.

        • geminitolk ha detto in risposta a Meister Eckhart

          Cacciari, non un cattolico bada bene, ha detto che basterebbe che si studiasse sul serio almeno la nostra religione… Purtroppo, come ha anche detto Gab (e l’articolo stesso), nemmeno questo si fa, ma si da una sempliciotta infarinatura che non serve a nessuno. Quindi rischiare di confondere ulteriormente le idee agli studenti è altamente sconsigliato perché negativo a tutti.
          E poi tu hai studiato la storia cinese, filippina, americana o la storia italiana/europea? Inutile trincerarsi in questi atteggiamenti terzomondisti, ipocriti e finti. Studiamo almeno la nostra cultura: POCHI concetti ma CHIARI!
          Ci servano delle menti ordinate che sappiano di cosa si parla, che sappiano chi sono e dove vanno…
          Che poi non credano per altro questo non ci riguarda, ma comunque l’educazione culturale va data e va data anche bene per poterci permettere di competere con altre culture più integre della nostra.
          Dobbiamo difendere il nostro mondo in un universo più ampio diversificato e più frammentato, altrimenti le barbarie ci travolgeranno. E lì saranno c**** per tutti: per l’ateo, per l’agnostico, per il cattolico… Un conto è fare gli snob ora, un altro è farlo quando avremo il 40% di musulmani in Europa…

          • Meister Eckhart ha detto in risposta a geminitolk

            Se mi conoscessi, sapresti che sono quanto di più lontano dal terzomondismo che ci sia! La mia opinione nasce, infatti, dalla convinzione che sia proprio la nostra civiltà (intendendo con ciò quella occidentale, fortemente impregnata di Cristianesimo) ad imporsi come la più evoluta tra tutte, se correttamente spiegata.
            Ma vi rendete conto che i ragazzi che escono dalle scuole sono convinti che i concetti di “libertà, uguaglianza, fraternità” siano nati con la rivoluzione francese? Nessuno ha mai sentito parlare di un certo Gesù, il Cristo?
            Non è con l’oscurantismo che si combatte l’oscurantismo (quello mussulmano in primis), bensì con la conoscenza dei fatti, che dimostrano da che parte sta la ragione. E la ragione (nonché la Ragione) sta proprio dalla nostra parte.
            L'”ora di religione”, così com’è concepita ora, è una pagliacciata.
            P.S. Cacciari è uno dei pochi pensatori/filosofi (chiamateli come volete) che valga la pena di ascoltare.

    • Emanuele ha detto in risposta a Meister Eckhart

      alcune precisazioni…

      1. L’insegnamento si chiama “insegnamento della religione cattolica”. Devono essere insegnati i fondamenti della religione, la storia di Cristo e della Chiesa, i principi dogmatici, la struttura della liturgia dei riti, etc.

      Tutto ciò per spiegare l’influsso della religione cattolica sulla storia, l’arte, la cultura italiana ed europea.

      È vietato il catechismo… Vietato per legge in tutte le scuole pubbliche, paritarie cattoliche comprese…

      Si tratta di un insegnamento laico.

      2. Il confronto con le altre religioni viene automatico, visti i contatti tra i vari popoli, le basi giudaiche del cristianesimo, gli influssi giudaico-cristiani sull’islam, etc.

      Approfondire tutto sarebbe impossibile in una sola ora settimanale.. Si farebbe solo una gran confusione di dati e fatti utili a nessuno.

  2. edoardo ha detto

    Riguardo alle statistiche, non posso che confermare.
    Nel biennio delle superiori dove ho insegnato io, ITIS e IPSIA, la maggior parte degli studenti opta per l’ora di religione.
    Chi non si avvale di solito ha un cognome arabo, ma ci sono anche cognomi italiani, comunque.
    Ho anche una seconda di un istituto tecnico, in cui su 24, UNO SOLO non frequenta, e non si tratta dei classici ragazzetti casa e chiesa, ma di una classe scalmanata.
    Paradossalmente, il rifiuto della religione alligna di più nei professori che negli studenti, specialmente professori di un certo stampo mentale e di una certa fascia d’età.

    • edoardo ha detto in risposta a edoardo

      ….per allontanare il sospetto che io possa essere parte interessata, ripeto quel che dissi altre volte, che NON sono insegnante di religione, ma quando ci sono i consigli di classe guardo sempre chi fa l’ora, ma solo per curiosità personale ed in nessun modo influenza anche minimamente i miei giudizi.

  3. Gab ha detto

    Ma se si è smesso di fare evangelizzazione figuariamoci che cosa ne può uscire dall’ora di religione! I testi scolastici, rispetto a quelli che usavo io, sono una vera e propria farsa. C’è un miscuglio di valori e richiami così generici al sociale (le solite manfrine sulla pace ecc. ecc.) di cui non si capiscono le vere radici. Altro che quelle cristiane! Se poi parliamo che nell’ora di religione viene dato sempre più spazio alle altre religioni abbiamo capito qual è lo scopo.

    Tanto è che lo dicono anche i preti ormai. Non è catechismo! E’ vero e proprio sincretismo.

    http://www.chiesadimilano.it/pgfom/oratorio-e-ragazzi/servizio-ragazzi/oratorio-e-ragazzi/oratorio-e-islam-1.75092

    La salvezza delle anime evidentemente è un mestiere che i nuovi preti della nuova chiesa hanno smesso di esercitare.

    Che Dio ci aiuti..

  4. controinformato ha detto

    “L’ora di religione non è catechismo ed è aperta a tutti”

    esattamente quello che mi ha detto il mio professore di religione al liceo
    non me lo sono mai scordato

  5. Sophie ha detto

    Ho notato che quando si parla di religione, non si parla mai degli angeli custodi e mi dispiace…

    • Meister Eckhart ha detto in risposta a Sophie

      In effetti, l’angeologia sembra essere diventato un tema di scarso interesse. Eppure tanti padri della Chiesa ne hanno parlato estesamente.
      Una cosa che mi infastidisce terribilmente, per esempio, è che ogni volta che muore un “innocente” (cioè un bambino, o una persona particolarmente giovane), per incidente, malattia o atto di violenza che sia, si parla di un “angelo” che d’ora in poi vivrà in Cielo. Ebbene, NO, così non è! Tra esseri umani e angeli non vi è possibilità di scambio, perché si tratta di creature completamente diverse e non interscambiabili. Potrebbero i parroci cercare di spiegare almeno questo al loro gregge?

  6. Matyt ha detto

    Condivido pienamente.
    Ho frequentato le scuole superiori in uno dei due licei scientifici di punta di Milano, e, nonostante non mi professi cattolico, ho sempre seguito l’insegnamento di religione, e devo dire di averlo apprezzato in modo particolare negli ultimi tre anni, grazie ad un professore di grande passione e comunicatività, che aveva perfettamente presente la differenza che c’è tra l’ora di religione (o, per meglio dire, storia delle religioni), e la catechesi che si fa nelle parrocchie.

    Noto con profondo dispiacere che questa visione non è affatto condivisa dagli utenti di questo sito.

    • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

      Ho spiegato sopra come la penso. Inutile nasconderci: il conflitto culturale esiste. E’ chiaro che nessun equilibrato, moderato lo desidera. Però è innegabile che l’atteggiamento europeo è ipocrita e falso; a casa nostra ci permettiamo di sputare la nostra religione in ogni circostanza -riducendone gli spazi pubblici- e poi ad altre religioni (più integraliste? più oscurantiste? più misogine?) diamo uno spazio pubblico al pari della nostra.
      Questo modo di fare è l’anticamera della nostra fine culturale. Stiamo dando ai nostri vicini le chiavi di casa!
      Invece dobbiamo cercare di apprezzare da un punto di vista culturale tutto ciò che la nostra religione ha prodotto… e trasmettere questo nostro modo di essere agli stranieri per creare i prossimi italiani.

      • Matyt ha detto in risposta a geminitolk

        Mah, io onestamente non la vedo affatto in quest’ottica conflittuale.
        Da che mondo è mondo la gente emigra, le culture si mischiano, i popoli cambiano.
        E sopratutto, benché riconosca (e mi sarebbe difficile non farlo…) un ruolo importante alla cultura cristiana nella formazione dell’identità europea, non penso affatto sia l’unico.
        Anzi (e qui mi attirerò le ire di molti…), penso che la nascita dei sistemi democratici moderni e la creazione dell’UE siano maggiormente legati alla filosofia liberale di Kant piuttosto che alla dottrina politica della Chiesa.

        • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

          Tutto vero. Però la scienza, la filosofia, l’arte, l’architettura si sono potute realizzare in Europa grazie alla nostra visione del mondo, trasmutata dalla religione cattolica.
          Questa è superiorità morale punto.
          Le altre culture (sono importanti e meritano rispetto) ma hanno condotto verso altri livelli di civiltà. Questo è innegabile.
          E’ ora considerare quelle tradizioni religiose al pari della nostra mi sembra un’offesa alla nostra intelligenza, e soprattutto alla nostra memoria.

          • Matyt ha detto in risposta a geminitolk

            Visione direi campanilista: e considerando che la filosofia è nata in Grecia, la matematica moderna e la fisica nel Medio Oriente e la scienza moderna è esplosa quando l’influenza del cattolicesimo sugli ambienti accademici ha inziato a diminuire (nessuna polemica, solo un dato di fatto…) direi anche piuttosto scorretta.

            • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

              Ma se Galileo era cattolico. Come lo era Giotto, lo era Dante e compagnia cantando…

              • Matyt ha detto in risposta a geminitolk

                Il Decameron non mi sembra un chiaro esempio di religiosità, per fare anche solo un esempio.

                E, per tornare in ambito scientifico, la visione del mondo che guidava Galieo (ma anche Newton, personaggio che ritengo più rappresentativo) era sicuramente ben poco finalista…

                • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

                  Ma se i protagonisti del Decameron la domenica non raccontavano storie e si mettevano a pregare! Ma che panzane vai raccontando…?!
                  La visione di Galileo era ben poco finalistica?! Ti arrampichi sugli specchi… era cattolico o no? Sì. Per cui i miti illumministi quaggiù non fanno effetto.

                  • Matyt ha detto in risposta a geminitolk

                    Guardi, lei può essere convinto che il Decameron perfettamente conforme ai canoni del buon cristiano.
                    Papa Paolo IV non era proprio d’accordo con lei, ma transeat.

                    Così come può essere convinto della adamantina cattolicità di Galileo, che mi risulta non fosse amatissimo dalle parti del Vaticano.

                    Un conto sono le leggende nere illuministe, un altro è riconoscere il cambiamento di paradigma che ha permesso la nascita della scienza moderna.

                    Ma, in ogni caso, non è mio obiettivo proseguire in questa discussione, il punto che mi premeva portare avanti è evidenziare come quella che lei percepisce come la monoliticità della cultura occidentale è in realtà una immane idiozia.

                    • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

                      Un’idiozia sarà per te, non per me.

                    • Matyt ha detto in risposta a Matyt

                      Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

                    • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

                      La vostra intelligenza non vi salverà se non saprete vivere…

                    • Matyt ha detto in risposta a Matyt

                      Ah, perchè lei, che non è in grado nemmeno di capire da dove proviene, saprebbe vivere?

                    • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

                      Vedi la questione è semplice: cercate di falsificare, modificare, alterare la realtà.. ma non cancellerete mai la Verità! Rimarrà là nel cuore di ogni uomo pronta ad essere posseduta..
                      Direi che il bilancio è in perdita dopo 2000 anni!

                    • Matyt ha detto in risposta a Matyt

                      Però è interessante: non appena qualcuno osa anche solo tentare di mettere in dubbio quella turris eburnea che è la sua visione della cultura occidentale (visione che, le ripeto, è scarsamente suffragata dai fatti…), lo accusa di alterare la realtà.

            • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

              Ma se Galileo era cattolico. Come lo era Giotto, lo era Dante e compagnia cantando…

        • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

          Ripeto: quando i musulmani toccheranno il 40% vedremo se penserai le stesse cose.

          • Matyt ha detto in risposta a geminitolk

            Il dato del %40 deduco l’abbia estratto in seguito a una fine analisi statistica dei precedenti storici, o all’elaborazione di un modello analitico che descriva in maniera corretta l’evoluzione sociologica del mondo occidentale.

            P.S.
            Gli stessi discorsi li faceva Anders Breivik, io qualche domanda me la farei

            • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

              Io sto parlando di fatti ben precisi. Quindi la pregherei di rimanere nel discorso senza offendere… (non ha argomenti?)
              Per cui il mio discorso è molto semplice da capire (ma voi benefattori di un Occidente in perdita non capite…): questo appiattimento dei valori religiosi -tutte le religione sono uguali indistintamente se hanno dei gruppi armati che odiano l’Occidente- ci renderà molto vulnerabili.
              Stiamo perdendo la leadership sul mondo, non è un fatto da poco. Bisogna essere realisti, abbiamo smarrito il senso di missione, il senso stesso di scambio, il senso stesso di evangelizzazione…

            • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

              Inutile girarci intorno: quest’Occidente senza anima non sa di cosa è fatto non può vendersi al mondo (intendo non può far valere la sua narrazione storica, morale, economica nel mondo).
              Gli americani hanno dominato il XX secolo a suon di: petrolio, cereali, macchine Ford, antisocialismo, fede in un dio generico cristiano (We trust in God) e armi…
              L’economia e la religione (meglio dire una certa visione di mondo) a volte si intersecano.
              Oggi in questo pluralismo esasperato, in questo populismo continuo l’occidente ha perso lo sguardo sul mondo. E’ palese.

              • Matyt ha detto in risposta a geminitolk

                Onestamente, di fatti ben precisi ne vedo molto pochi, e quel 40% (perchè non 35%, o 45%) mi sembra un numero tirato a caso, fatto che trovo piuttosto irritante.

                Per il resto, non voglio dire di dover gettare alle ortiche il passato: sono pienamente consapevole che sapere da dove si viene è fondamentale per capire dove si sta andando.
                Ma appunto, SAPERE da dove si viene (e mi pare, viste certe uscite, e certe semplificazioni un po’ tranchant, che lei abbia una visione scorrettamente monolitica della cultura occidentale), e avere sempre molto ben presente che la cultura non è qualcosa di statico, ma si evolve, si contamina, cresce.

                • geminitolk ha detto in risposta a Matyt

                  Ci si arricchisce da culture più innovative, importando certe qualità/tecniche straniere non appiattendo il senso comune di un popolo e cancellando la storia. Altrimenti finiremo come i Romani, la civiltà sommersa delle barbarie.

        • Emanuele ha detto in risposta a Matyt

          Sì, ma le idee di Kant nascono proprio nell’Europa cristiana… Soprattutto sono idee non in contrasto con la visione cristiana del mondo.

          • Matyt ha detto in risposta a Emanuele

            Ehm…
            Ribadisco, io andrei a vedermi le antinomie descritte nella “pura”, o la necessità di postulare l’esistenza di Dio nella “pratica”, e poi mi farei due domande sulla cristianicità di tali posizioni.

        • Meister Eckhart ha detto in risposta a Matyt

          Dare del “liberale” a Kant mi pare un filo azzardato, cosa che non toglie che Kant sia uno dei grandi della filosofia, ma probabilmente per altri meriti.
          La Grecia fa parte dell’Occidente, dal punto di vista della storia della filosofia, e il pensiero greco è funzionale a buona parte dell’insegnamento cristiano (anche se parte dei cattolici, forse, preferirebbero fare finta di niente).
          La matematica orientale (numeri arabi) è semplicemente matematica importata dall’India, dove si era sviluppata una civiltà mille volte superiore a quella della penisola araba.
          Questo per la precisione.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Matyt

      Perché scusa? Io lo condivido totalmente…non fare di tutta l’erba un fascio per favore.

    • Emanuele ha detto in risposta a Matyt

      Il programma dell’IRC é ministeriale, come per tutte le materie… L’insegnante non può trasformare il programma nel suo siparietto personale… Le parti extracurriculari possono esserci, come per ogni materia.

    • Kosmo ha detto in risposta a Matyt

      Per quanto ancora ce la menerai con il fatto che hai frequentato uno dei licei scientifici di punta a Milano?

      • beppina ha detto in risposta a Kosmo

        E soprattutto statale… é noto che gli “altri” sono “diplomifici” 🙂

        • Matyt ha detto in risposta a beppina

          http://milano.repubblica.it/dettaglio/title/1580371

          Prima di dare aria alle tonsille, e pensare che sia tutto un complottone quello di far vedere alcune scuole paritarie come diplomifici, mi informerei.

          Che poi, alzare il livello farebbe bene anche alle stesse scuole private di qualità.

          • beppina ha detto in risposta a Matyt

            Mi vien da ridere… abbiamo davanti lo sfascio di uno Stato senza soldi e di una scuola pubblica in gran parte luogo di demotivazione e/o ad insegnamento monorientato e diventa significativa la situazione di qualche scuoletta privata di Milano scombussolata da asimmetrie “strane” della popolazione studentesca. Ma a lei, signor Matyt, é mai capitato di avere una figlia con i nervi a fior di pelle, che nel frequentare questa mitica scuola pubblica, ha avuto la sfiga di capitare con insegnanti fuori di testa, incapaci di “dare” sapere quanto resistentissimi ad ogni sforzo legale finalizzato a mandarli fuori dai piedi? Le é mai capitato nelle sue tanto decantate scuole pubbliche di non riuscire ad avere banali servizi aggiuntivi, come il tempo pieno, che persino nel lontano Burundi riescono ad avere? Le é mai capitato di essere entro un consiglio di classe di una scuola pubblica in rotta di collisione con un preside di cui si vergognerebbe anche la più scalcinata scuola del più scalcinato Paese del mondo e che imperterrito continua a imperversare e creare danni senza che nessuno riesca ad allontanarlo? Le é mai capitato di avere il figlio iscritto ad un liceo statale che garantisce il servizio scolastico utilizzando prefabbricati per sfollati? Ma di cosa stiamo parlando? Ma lei davvero pensa che la famiglia tipo “costretta” a mandare il figlio in una scuola privata, sia prevalentemente la “dotata” famiglia stile Berlusconi che avete nel milanese? Ma lei sul serio ritiene che una famiglia che iscrive il figlio ad una scuola privata é sempre per il fatto che la scuola pubblica é troppo difficile ed il figlio scansafatiche non ha voglia di studiare? Guardi il discorso é molto semplice… lei tiri fuori una scuola pubblica normalmente “normale”, banalmente “aperta”, anche poco ma “funzionale” e soprattutto accettabilmente “dignitosa” e poi vedrà che non esiste più il problema delle tanto odiate scuole private. Nel frattempo sogniamo… tanto costa poco. Quanto alla forma piramidale, sarebbe da approfondire e capire i perché, che non necessariamente potrebbero essere quelli che lei (o Repubblica) pensa; inoltre se il “diplomificio” c’é non si può che non trarre le dovute conclusioni e toglierlo dal “mercato”. A proposito di “mercato”, non compia l’errore di ritenere che l’eventuale “diplomificio” può andare avanti in modo imperterrito ed inamovibile solo perché é una banale questione di soldi…

            • Matyt ha detto in risposta a beppina

              Lungi da me affermare che la scuola pubblica sia priva di difetti, anzi (e le parlo con cognizione di causa, avendo davvero dei brutti, brutti ricordi dei miei anni delle elementari…)

              Così come sono perfettamente consapevole che esistano realtà di assoluta eccellenza didattica all’interno delle scuole private.

              Il fatto è che, casualmente (e lo dico senza ironia, penso sinceramente sia un caso), a Milano, i licei “d’eccellenza”, sia classici che scientifici, sono pubblici.
              Mentre le private sono nella stragrande maggioranza dei casi (con l’esclusione di forse solo un istituto) scuole piuttosto semplici, dove si iscrivono sistematicamente i “dropouts”, in cui le rette sono piuttosto costose, e le richieste abbastanza “soft”.

              Detto questo, mi pare di essere stato piuttosto chiaro nella mia replica (ho parlato di ALCUNE scuole paritarie, e ho riconosciuto l’esistenza di scuole private di eccellenza), quindi proprio non capisco il senso di questa sua filippica nei miei confronti.

              Ho semplicemente risposto (in maniera un po’ aggressiva, ok…) ad un’ironia che ho trovato vagamente sgradevole, nella misura in cui ho specificato il “pubblico” per fornire copertamente qualche indizio agli “insider” riguardo a quale professore mi stessi riferendo.

      • Daphnos ha detto in risposta a Kosmo

        Io non riesco a prendermela con lui per questo… ho scoperto che siamo molto più simili di quanto pensassi, anch’io me la meno da schifo per il curriculum 🙂 .

      • Matyt ha detto in risposta a Kosmo

        Era per circostanziare l’invervento.
        Se l’ha preso come un’offesa personale onestamente non è un problema mio.

  7. Giacomot ha detto

    Ma tanto potete dare tutte le statistiche che volete ma l’UAAR ,unione atei anticattolici(aggiunto) razionali ,continuerà a dire che non ci deve essere per loro ma senza appunto far vedere che c’è molta gente che la vuole ! Che schifo il mondo !

    • Emanuele ha detto in risposta a Giacomot

      Sì, infatti io proporrei di mettere facoltativa l’ora di latino, greco, computisteria, stenografia, matematica, etc… Poi vediamo quanti alunni restano in classe…

  8. alessandro pendesini ha detto

    Vorrei chiedere a tutti coloro che ritengono utile o necessaria l’ora di religione, su quale ragionamento razionale si basano per affermare che la morale Cattolica (giudeo-cristiana) è migliore (o assoluta), più “vera” della morale del Buddismo (“religione” atea), del Confucianesimo, dell’Islam, della Giudaica, degli Incas, dei Bororo, Fangs, Mossi, Lacandoni, Aleuti, Ingaliks, Cubéos, Caduvéos, Natchez, Tikopias, Nueri, Zapotechi, Mughals, Papagos ecc…ecc….?

    • Panthom ha detto in risposta a alessandro pendesini

      Io ritengo l’etica cristiana vera perché risponde a me, corrisponde alla mia umanità e a quello che io desidero dalla vita. Non ho bisogno di provare tutte le religioni per saperlo, come non ho bisogno di provare tutte le donne per sapere di essere innamorato e felice di mia moglie e che lei è unica sulla Terra e quel che può darmi è unico.

      Io vorrei invece chiederti: tu sei ateo e dunque per forza amorale, come fai ad affermare che la pedofilia è un male?

      • Matyt ha detto in risposta a Panthom

        Come penso A-theos le farà notare, quello che definisce è un criterio ESTREMAMENTE debole per affermare la superiorità di una morale rispetto ad un altra, in quanto apre la strada ad un relativismo in campo etico che dubito ad un cattolico possa piacere.

        Per quanto mi riguarda, trovo estremamente corrispondente alla mia umanità la visione buddhista dell’esistenza, ciò significa che il Buddismo è “più vero” del Cattolicesimo?
        Non credo proprio.

        • Panthom ha detto in risposta a Matyt

          Ma sai che a me non me ne frega assolutamente nulla di dimostrare qualcosa a qualcuno, tanto meno la superiorità assoluta dell’etica cristiana? So di essere nel giusto, penso alla mia vita e propongo agli altri quello che a me rende felice, ma chissenefrega del buddhismo e delle tue sfide dialettiche caro Matyt. Vuoi un consiglio: smettila di perdere la tua vita in questo futile modo, smettila di fingere di fare il filosofo, le tue gare ti lasceranno soltanto sempre più solo esistenzialmente. Un abbraccio 😉

          Vale anche per te la domanda da cui scappi impaurito: tu sei irrazionalmente teista e dunque per forza amorale, come fai ad affermare che la pedofilia è un male?

    • Meister Eckhart ha detto in risposta a alessandro pendesini

      Per il mio pensiero sull’utilità dell’ora di religione, vedere sopra.
      Per quanto riguarda le diverse etiche/morali, mi limito a osservare che un ricercatore agnostico può liberamente confrontare le diverse etiche proposte dalle varie religioni e giudicarle in base ai parametri della Ragione, per poi scegliere di conseguenza.
      Un’ultima annotazione: il Buddhismo viene erroneamente considerato “religione atea”: mai il Buddha si è espresso sull’esistenza o meno di Dio, rifiutandosi semplicemente di rispondere alla domanda (che più volte gli è stata posta).

    • beppina ha detto in risposta a alessandro pendesini

      Vorrei chiedere a tutti coloro che ritengono utile o necessaria l’ora di religione, su quale ragionamento razionale si basano per affermare che la morale Cattolica (giudeo-cristiana) è migliore (o assoluta), più “vera” della morale del Buddismo (“religione” atea), del Confucianesimo, dell’Islam, della Giudaica, degli Incas, dei Bororo, Fangs, Mossi, Lacandoni, Aleuti, Ingaliks, Cubéos, Caduvéos, Natchez, Tikopias, Nueri, Zapotechi, Mughals, Papagos ecc…ecc….?

      Etica e morale cristiana sono per tutti e sono di tutti perché basate sul contrasto sistematico dell’egoismo umano che alberga in ognuno di noi. Del resto ogni etica/morale che si voglia professare come etica/morale non può che essere anche etica/morale cristiana, indipendentemente dalla correlabilità diretta o meno alla fede in Gesù perché etica/morale cristiana di fatto vuol dire vivere appieno della propria umanità. Il cristiano é tenuto a sapere e a praticare ciò, non é tenuto a sapere e a praticare chi non é cristiano ma questo non vuol dire che un non credente o un non cristiano non siano tutti ugualmente predisposti al messaggio cristiano in quanto esseri umani.

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