Il senso del matrimonio? E’ nel procreare ed educare i figli

Famiglia L’argomento più ripetuto in favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso è da sempre quello basato sull’uguaglianza,  lo ha ripetuto anche  Barak Obama per il suo secondo e ultimo discorso inaugurale alla Casa Bianca.

Secondo i teorici di tale tesi, il matrimonio è un’istituzione pubblica dalla quale le coppie dello stesso sesso sono ingiustamente escluse, tanto che si sprecano imbarazzanti paragoni con il razzismo subito in passato dai neri o dagli ebrei (avversione ai matrimoni interrazziali, ecc.). Creare un diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso, si sostiene, non altera per nulla l’istituzione stessa ma fornisce semplicemente eguale accesso a una classe di persone precedentemente escluse. La tesi scorre liscia e trova facilmente plausi tra i più impreparati e tra gli amanti di slogan di facile ascolto.

In realtà è sufficientemente facile mettere in crisi tale modalità di pensiero ricordando –come abbiamo già fatto provocatoriamente- che anche riconoscendo il matrimonio omosessuale rimarrebbero dei limiti, lasciando ingiustificatamente al di fuori qualche tipo di relazione. Con quale criterio, ci siamo domandati più volte, equiparare al matrimonio naturale le relazioni omosessuali e non quelle incestuose o poligamiche (con quale criterio, si potrebbe ancora chiedere,  limitare il matrimonio a due persone?), o anche quelle basate su semplici sentimenti di amicizia e co-abitazione? Se la teoria dell’uguaglianza è efficace dovrebbe valere per tutti, è evidente che se si vuole seguirla con coerenza, qualsiasi relazione dovrebbe essere equiparata al matrimonio tra uomo e donna, pena un’insopportabile discriminazione. E’ evidente, dunque, che ci sia qualcosa che non va in tale tesi.

A chiarire ulteriormente le cose arriva un saggio scritto a sei mani da Girgis Sherif, docente di filosofia presso la Princeton University, Robert George, del dipartimento di Scienze Politiche della stessa università, e da Ryan T. Anderson, dell’University of Notre Dame, e intitolato: What Is Marriage?: Man and Woman: A Defense (Encounter Books 2012). Il merito del volume è quello di smontare la tesi dell’uguaglianza attraverso la riflessione su cosa sia davvero il matrimonio, la strada più convincente ed efficace da percorrere, secondo noi. Il libro nasce in seguito ad uno studio pubblicato sull’Harvard Journal of Law & Public Policy, in cui viene dimostrato come i revisionisti del matrimonio sbagliano perché fondono l’essere sposati (il matrimonio) all’essere partner, che è una categoria ovviamente più ampia. Un errore che non è stato compiuto dai grandi pensatori antichi, non influenzati dal giudaismo o dalla cristianità, come Aristotele, Platone, Socrate, Musonio Rufo, Senofane e Plutarco, i quali distinguevano anch’essi il legame coniugale da ogni altro.

Appellandosi alla legge naturale spiegano innanzitutto che la difesa del matrimonio non richiede l’appello all’autorità religiosa. In seguito a ragionamenti dettagliati viene dunque mostrato e confermato che il matrimonio è il tipo di unione che ha il suo senso nella procreazione e l’educazione dei figli. «Solo questo», concludono, «può spiegare le sue caratteristiche essenziali, che lo rendono differente dalle altre relazioni».

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

54 commenti a Il senso del matrimonio? E’ nel procreare ed educare i figli

« nascondi i commenti

  1. Ivanom ha detto

    Altra domanda: se una persona non è in grado di poter procreare ( tipo è sterile o in andro/meno-pausa ecc ), ha senso che si possa sposare?

    • edoardo ha detto in risposta a Ivanom

      Il matrimonio maschio-femmina POTENZIALMENTE è in grado di essere fertile e dunque adempiere alla funzione procreativa.
      Se uno si accorge di essere sterile dopo il matrimonio, non è colpa sua.
      Ho letto che il più delle volte le cause di infertilità derivano dal maschio.
      Una volta se dopo il matrimonio ci si accorgeva che l’altro/a non è fertile, quella era la causa scatenante di separazioni.
      Oggi, purtroppo, l’infertilità è aumentata, e le condizioni economiche e lavorative ritardano l’età del matrimonio.
      L’infertilità è una grossa mina vagante per tutto le Stato, perché avere figli è un potente motore dell’economia, impone scelte durature, e spese che favoriscono oltremodo la circolazione del denaro e dunque le possibilità di lavoro di tante persone.
      Una famiglia con figli assai difficilmente spende soldi in divertimenti più o meno leciti, di solito investe nell’abitazione e tutti i settori artigianali che su di essa gravitano.
      Poi i figli sono per lo Stato, un investimento nel futuro.
      Infatti, i figli di oggi saranno i lavoratori del domani.
      Noi, invece, ne saremo i pensionati.
      Le pensioni che riceveremo sono esborso dello Stato non colmato dai nostri versamenti, ossia versiamo 5 e riceveremo 10, a meno che non si accorci la vita media restando in salute senza dover ricorrere ad ospedali e terapie e operazioni varie, altrimenti il bilancio torna drammaticamente svantaggioso per lo Stato.
      In soldoni, le nostre pensioni saranno pagate dai lavoratori di domani, oggi i nostri figli, come noi adesso le paghiamo alla generazione che ci ha preceduto.
      Oggi il rapporto lavoratori/pensionati è troppo basso, e tra venti-trent’anni come sarà? Drammatico! Più figli oggi = più possibilità domani.
      Le nazioni con poca gioventù e tanta vecchiaia (pochi figli, tanti anziani soli) sono INEVITABILMENTE destinate a finire male.
      Per fortuna abbiamo gli extracomunitari i quali, avendo alle spalle ancora un mondo “arretrato” figliano più di noi.
      Dunque lo stile di vita moderno, quello propagandato oggi, quello di moda, E’ IL SUICIDIO DELLA SOCIETA’.
      Un suicidio lento, una bomba a scoppio ritardato.
      This is what I think.

      • manuzzo ha detto in risposta a edoardo

        solo una precisazione: con l’ultima riforma la Fornero ha stabilito che se versi 5 non puoi prendere più di 5 capitalizzato a un tasso che sia lo 0.75% dell’inflazione + 1.5% fisso

      • Giulia ha detto in risposta a edoardo

        Non è un po’ ingiusto definire l’infertilità “una mina vagante”? Molte persone che hanno questo problema ne soffrono e MOLTO….

        • edoardo ha detto in risposta a Giulia

          Ma io non ho offeso le persone che non possono avere figli.
          E’ una mina vagante allo stesso modo di un’azienda che si vede costretta a chiudere i battenti lasciando uno strascico di conseguenze economiche e sociali difficili.
          Ho forse offeso l’azienda, il suo titolare e i suoi dipendenti?
          Mina vagante in senso figurato significa qualcosa che avrà conseguenze non positive in un prossimo futuro.
          Non c’è alcuna connotazione negativa, solo la constatazione di un dato di fatto che non è un evento positivo.

          • Giulia ha detto in risposta a edoardo

            Il mio capo non ha voluto figli, eppure è una persona squisita, come un secondo padre per me…

            • Salvatore ha detto in risposta a Giulia

              Evitiamo queste discussioni inutili, edoardo non ha certo detto che le persone infertili sono mostri nazisti, su!
              Ha invece detto giustamente che l’infertilità è una cosa negativa, non a caso è ritenuta una patologia.

      • Titti ha detto in risposta a edoardo

        Proprio oggi stavo discutendo a proposito di figli/crisi, mi sembra che in parole semplici tu abbia spiegato come si può ripartire dall’incremento demografico per rilanciare l’economia. Ma non bisogna dare la colpa allo stile di vita moderno, o auspicare un ritorno alla vita di 50 anni fà, ma far progredire lo Stato sociale pari passo con il progredire della qualità di vita. Il grande assente, è lo Stato. Innanzi tutto mancano le strutture come nidi e asili, manca una reale politica economica che venga incontro ai genitori, anzi, si fà a gara per far sì che la genitorialità venga vissuta come un fardello, dove il welfare funziona vi è la crescita e realizzazione in pieno di tutti i soggetti compresi nel nucleo famigliare, quanto più c’è carenza di questo, o è presente uno squilibrio in cui un membro di questo nucleo è più sacrificato e sofferente rispetto agli altri (nella maggior parte la donna che deve rinunciare al lavoro con un impoverimento delle entrate complessive in termini economici, o costretta ad un super lavoro)oppure si ci arrende a priori e si evita di mettere al mondo dei figli.

      • Sandro Di Marco ha detto in risposta a edoardo

        Usi la nozione di “Potenzialmente fertile” in maniera piuttosto subdola e tipica di certi fondamentalisti che storpiano la realta’ per portare acqua al proprio mulino ! Due sessantenni non sono POTENZIALMENTE fertili, come coppia sono STERILI !

        “Potenzialmente fertile” e’ una coppia che ha tutti i parametri medici per potersi riprodurre. Una coppia etero sterile non e'”Potenzialmente fertile” , e’ sterile e BASTA !

    • manuzzo ha detto in risposta a Ivanom

      Altro esempio di come l’anticlericale standard reagisce saltando di palo in frasca… Il commento sotto, con la parola POTEZIALMENTE, spiega assai bene perché la domanda ad oggetto è, e rimane, solo una sterile provocazione, al pari i quando si sbandiera la facoltà di aborto con la “scusa” degli stupri, e altre cavolate anticlericali varie, che se non fossero insulti più o meno velati alla libertà di essere cristiani, sarebbero subito smontate dall’opinione pubblica…

      Dimenticavo: l’anello del papa sfamerebbe l’africa…..

      • manuzzo ha detto in risposta a manuzzo

        *il commento sopra, XD devo imparà a usare il tasto commenta…

      • unafides ha detto in risposta a manuzzo

        Perché le scarpe di Prada no?!?

        • edoardo ha detto in risposta a unafides

          Adesso sta circolando su Facebook una foto che ritrae un palco dove ci sono alcuni gerarchi nazisti ed un ragazzetto in primo piano, e quel ragazzetto si vorrebbe fosse Ratzinger a 16 anni.
          Chiaramente è una balla, la foto risale al 1932, Ratzinger è nato nel 1927, dunque avrebbe dovuto avere 5 anni e non 16.
          Il bello è che il commento alla foto dice che può pregare finchè vuole, ma sempre nazista resta.
          Io mi stupisco di quanti gonzi ci siano in giro, per forza arriva un arruffapopolo, fa quattro rutti e due sc****ge dal palco, e la gente va in orgasmo.
          Va be’. Del resto anche Nerone dava al popolino quel che il popolino voleva: ludi gladiatores, e godi popolo!

          • Contedduca ha detto in risposta a edoardo

            Giusto per curiosità: dove hai visto che risale al 1932?

            Da Wikipedia:
            “Con il Gesetz über die Hitlerjugend, emendato il 6 marzo 1939 e in vigore fino al 1945, Hitler obbligava tutti i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni ad arruolarsi nella Hitlerjugend”.

            La foto può essere falsa, ma descrive una situazione possibile Poichè dal 1939 tutti dovevano arruolarsi.

            Ciò comunque non costituisce una colpa o non significa condivisione di idee.

          • Penultimo ha detto in risposta a edoardo

            Capirai a che livelli,sempre su internet nè avevo visto una di un sacerdote del tempo in cui stava facendo una benediszione eucaristica,e con il photoshop li avevano tagliato il braccio sinistro,rinquadrato,e puff sembrava che facesse il saluto nazista.

            Infatti sono tecniche da indottrinamento da regime buone per gli ignoranri, Hitler faceva la stessa cosa con la propaganda sugli ebrei.Contestano il nazismo comprtandosi con la stessa mentalità.

      • Birdy ha detto in risposta a manuzzo

        Ti sei dimenticato di dire che il Papa ha rubato la pietra filosofale ad Harry Potter.

    • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Ivanom

      Se vi è impotenza coerundi il matrimonio non sussiste pertanto viene annulato.

    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Ivanom

      No, non ha senso. Eppure lo Stato consente a coppie di persone, a patto che siano di sesso opposto (discriminando le coppie dello stesso sesso), di sposarsi e di godere di taluni privilegi che il matrimonio concede loro. Si obietterà che una coppia di sposi è una promessa di famiglia, ma la promessa non trova nessuna forma di dignità giuridica (non c’è nessun contratto di quel genere). Alla promessa di famiglia dovrebbe corrispondere una promessa di protezione dello Stato.

      • Salvatore ha detto in risposta a Luigi Pavone

        Quindi tu sosterresti che a sposarsi devono solo essere coppie con figli?
        Lo Stato non consente il matrimonio a coppie di sesso opposto, tant’è che gli incestuosi non possono sposarsi. Il criterio per accedere al matrimonio non è solo essere del sesso opposto, parli perciò di “discriminazione” non sapendo nulla di cos’è il matrimonio. Sarebbe come dire che io discrimino tutte le donne se ne scelgo una sola per sposarmi.

        • Luigi Pavone ha detto in risposta a Salvatore

          A me sembra che tu parli di discriminazione senza saper nulla di che cosa sia la discriminazione. Se io escludo i non diplomati all’università, questa è una esclusione non-discriminante, dal momento che i requisiti che considero non sono sessuali o razziali o politici etc. Posso escludere i non-diplomati, ma non posso escludere le donne, gli asiatici, i comunisti in quanto donne, asiatici, comunisti. Quando stabilisco che al matrimonio non possono avere accesso coloro che si trovano in altre relazioni famigliari non faccio nessuna discriminazione, benché si possa sempre discutere sulla validità dei requisiti richiesti, come si può discutere se sia giusto escludere dalla università i non diplomati (detto di passaggio, secondo me non lo è, ma non perché implichi una discriminazione). Le tue sono le solite formulette che si ripetono acriticamente (mi aspetto pure che qualcuno mi faccia notare che esistono i bagni delle donne che escludono gli uomini).

          • Salvatore ha detto in risposta a Luigi Pavone

            Sono d’accordo, escludere gli omosessuali dal matrimonio è una esclusione non discriminante in quanto è corretto considerare in modo diverso situazioni oggettivamente differenti, come sono di fatto le unioni etero e le unioni omo.

            • Luigi Pavone ha detto in risposta a Salvatore

              Allora fai lo gnorri 😀 Nel caso del matrimonio, allo stato attuale delle cose, l’esclusione è discriminante, dal momento che considera proprietà sulle quali la costituzione italiana prescrive di non discriminare, cioè il sesso. In altre parole, il funzionario, affinché tu abbia accesso all’istituto matrimoniale, non ti chiede di esibire un diploma, non ti chiede di non avere precedenti penali, ma ti chiede di esibire i genitali, se sono quelli giusti, allora hai accesso, se no no. Altra cosa invece è se si cominciasse a vedere nel matrimonio una formalizzazione giuridica della famiglia naturale. In quel caso si chiederebbe di esibire un figlio.

              • Salvatore ha detto in risposta a Luigi Pavone

                Proprio la costituzione parla di “famiglia naturale” e di “genitori”, escludendo gli omosessuali. Non c’è nessuna discriminazione in base al sesso, così come io non discrimino il genere femminile se dico che le donne hanno un minore VO2max rispetto agli uomini. Prendo atto della differenza e farò determinati test soltanto per gli uomini, consapevole che essi potranno arrivare come sforzo fisico laddove le donne non possono arrivare.

        • unafides ha detto in risposta a Salvatore

          “Gli incestuosi non possono sposarsi”, per ora, proviamo a riparlarne tra pochi anni. Una volta concesso lo status giuridico di famiglia ad una coppia diversa da quella tradizionale, qualuanque altro tipo di coppia potrà chiedere diritti, anche perchè a quel punto diventerebbe discriminatorio concedere diritti di famiglia ad una coppia di persone dello stesso sesso e non ad una coppia di persone dello stesso nucleo familiare o dello stesso “regno animale”, perchè un giorno non potrà chiedere diritti una donna che ama il suo cane o il suo pesce rosso…tutto in nome dell’amore

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

        E chissenefrega se lo stato italiano, la sua costituzione, Stalin, Giuseppe Garibaldi, oppure tu e tuo zio dite quello che dite. L’unica cosa che conta è la verità. Se per “discriminazione in base al sesso” si intende anche il non permettere a due dello stesso sesso di sposarsi, ci si sbaglia, si è nell’errore, perché è la nozione stessa di matrimonio (quante volte se ne è ricordata l’etimologia?) e la sua realtà oggettiva a rendere necessaria la diversità dei sessi. Il resto è solo ciarpame ideologico.

        • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          Hai una strana concezione della verità, dal momento che spesso questa sembra coincidere, nei tuoi commenti, con la superstizione, il falso, o con ciò che giustifica l’assassinio di coloro che non credono, professando apertamente il loro scetticismo, nei dogmi cristiani, i quali non sono né verità storiche, né verità scientifiche, né verità filosofiche. Lasciando la tua stravagante idea di verità, qui il punto è un altro: lo Stato riconosce lo status matrimoniale a realtà non-matrimoniali, infatti una coppia di persone, i cui genitali sono diversi, non sono una famiglia, né c’è un impegno giuridico a formarne una. Di fatto succede che lo Stato tutela coppie di persone di sesso opposto, questa tutela è priva di giustificazione, oltre che discriminante nei confronti di coppie che sono dello stesso sesso e che vorrebbero pure quelle tutele.

          • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

            1) Quanto alla mia concezione della verità, le tue parole sono pura retorica, perché bisogna vedere se è vero quello che dico o non è vero (come del resto ciò vale anche per le tue opinioni contrarie alle mie). Per esempio intorno alla pena di morte e alla privazione della libertà, dovuta all’avere commesso un reato penale grave, tu fai, come spesso ti capita, il sofista. Ovviamente “essere privati della libertà” non va inteso in senso ontologico (Socrate era perfettamente libero, quando venne messo in carcere e gli venne fatta bere la cicuta, pur essendo privo della facoltà di esercitare la propria libertà fisica).

            2) Ti ho già risposto: chissenefrega dello stato che riconosce, sbagliando, cioè essendo nell’errore, uno status matrimoniale a una coppia di fatto. Da un errore non si può dedurre una verità, dunque il concetto di “discriminazione” che cogli nel non riconoscere una coppia di fatto omosessuale da parte di uno stato che riconosce una coppia di fatto eterosessuale è semplicemente un’incoerenza, operata da uno stato che si sbaglia, cioè da uno stato che è nell’errore; e, come tu mi insegni, affermare il contrario di un’incoerenza non è sufficiente ad affermare una verità.

            • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

              1) “sofista” significa sapiente. Laerzio usa il termine per indicare i primi filosofi. Comunque, mi fa piacere che concordi sul fatto che la privazione della libertà non va intesa in senso ontologico (né giuridico, aggiungo). Adesso devi fare un ulteriore passo avanti, nel riconoscere che la privazione della vita, nel caso della pena capitale, non può non avere anche un senso ontologico, e che dunque l’analogia che fai tra privazione della libertà, nella detenzione, e privazione della vita, nella pena di morte, sono sanzioni di specie molto diversa, onde non si può giustificare la seconda affermando che, in fondo in fondo, è della stessa specie della prima, mutatis mutandis.

              2) Qui non ti seguo. Se non sbaglio tu mi stai concedendo che lo Stato è in errore nel riconoscere lo status matrimoniale a una coppia di fatto. Dunque se c’è questo errore, dall’errore si deve uscire. Come? Innanzitutto indicando l’errore, e poi modificare il diritto positivo affinché le leggi riconoscano lo status matrimoniale alle realtà matrimoniali.

    • Salvatore ha detto in risposta a Ivanom

      @Ivanom
      Tu introduci nella valutazione dell’ordinario un fatto straordinari (la patologia, come la sterilità), ma sappiamo bene entrambi che non si può ragionare sull’ordinario introducendo le eccezioni.

  2. Brain ha detto

    La buona notizia, nonostante l’incessante propaganda repressivo-cattolicista (ora si sono pure inventati il “matrimonio naturale”, una definizione totalmente astrusa) è che la società si sta lasciando alle spalle vecchi pregiudizi di matrice religiosa e si aprendo al pieno diritto all’uguaglianza anche per minoranza omosessuale. In Francia anche dopo le manifestazione (democratiche, intendiamoci) orchestrate in primis dal clero cattolico (col supporto di altri) contro l’uguaglianza matrimoniale il sostegno della popolazione è al 63%.
    http://www.reuters.com/article/2013/01/26/us-france-marriage-poll-idUSBRE90P0HL20130126

    • manuzzo ha detto in risposta a Brain

      Vede caro brain, mi pare veritiero che la maggior parte dei francesi ormai è favorevole al matrimonio gay. Ovviamente, in questo si vede la dittatorialità della repressione “laica” (legga laica=atea fondamentalista), NESSUNO LI ASCOLTA, ma ci sono finanche gli omosessuali contro il matrimonio gay: http://www.homovox.com/#/temoignages/3 , anche questi sono contro il matrimonio gay perché “orchestrati dal clero cattolico”? le consiglio di leggere quello che dicono, e poi le consiglio di cominciare anche a battersi nel favore di feticisti, coprofaghi, necrofili, triplette, incestuosi ed altre perversioni varie: se non altro per la libertà e il rispetto delle minoranze…. In ultima analisi, si rassegni: avete provato a farci fuori a Roma, ci avete riprovato anche nell’URSS, ora volete impedire con ogni mezzzo (a cominciare dall’imu per le strutture religiose, cosa anticostituzionale) la diffusione del cattolicesimo in altri continenti. Ci riuscirete solo, se, e quando vi sarà permesso: l’uomo, da solo o associato ad altri uomini, rimane sempre polvere. Ah, la storia di inventarsi il matrimonio naturale mi ha fatto ridere… ha visto bambini nascere da due uomini? ma LOL 🙂

      • Brain ha detto in risposta a manuzzo

        manuzzo gli omosessuali che non gradiscono di sposarsi possono benissimo non farlo. Nessuno li ascolta? Sarebbe un po’ come prestare ascolto agli etero che non si vogliono sposare… e chi li obbliga??

        • Salvatore ha detto in risposta a Brain

          Ma infatti non è questo è il punto della questione, i numerosi omosessuali contrari alle nozze gay testimoniano che non esiste alcuna discriminazione nei loro confronti.

          Se infatti ci fosse discriminazione allora tutti gli omosessuali ovviamente lo capirebbero, invece la maggioranza di essi capisce benissimo che il matrimonio (“matris”) è qualcosa pensato soltanto per valorizzare l’unica relazione umana in grado di essere la cellula fondamentale della società.

      • Sandro Di Marco ha detto in risposta a manuzzo

        Definisci la democratica scelta della maggioranza dei francesi, che non costringono nessuno a fare niente (il matrimonio omosessuale e’ una SCELTA, nessuno viene costretto a sposarsi) come la “dittatorialità della repressione “laica” ?? A parte il pessimo italiano (“dittatorialità”??) ma in quale universo parallelo vivi ? e poi giu’ a definire gli omosessuali dei perversi ed a paragonarli a coprofagi e necrofili ? Ma come ti permetti ? Ma che razza di persona sei ? Ma impara un po’ di cristiano rispetto ed educazione !

        • EquesFidus ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          Se manuzzo ha errato, tu però non forzare il discorso sulla luciferina ideologia (perché di questo si tratta) del “tu non ne farai mai uso, ma lascia liberi gli altri di farlo…”. No, no e no, maledizione! E’ una questione di coerenza e di giustizia votare secondo con ciò che si crede e si ritiene giusto.

          • Sandro Di Marco ha detto in risposta a EquesFidus

            Puoi votare quello che ti pare, ma proprio il fatto stesso che tu lo possa votare da il senso di quanto ridicolo sia parlare di ” dittatorialità della repressione “laica” . Resta anche il fatto che qui si continua meschinamente ad apostrofare gli omosessuali come dei pervertiti. Non per essere chiari, queste ingiurie, gia’ di per se per nulla cristiane, sarebbero materia per una causa in tribunale.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Sandro Di Marco

              Una piccola domanda facile, facile per chi fa finta di non sapere cosa sia la propaganda: secondo te come ha fatto Hitler a scalare tutti i gradini (e dopo avere fatto anche dei bei tonfi) della democrazia, arrivando ad essere nominato cancelliere? E’ andato a minacciare ogni singolo tedesco o forse ha “leggerissimamente” (come direbbe Fantozzi) plagiato i tedeschi con un’abilissima propaganda?

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Sandro Di Marco

              Ci sei ancora o te la sei data a gambe come al tuo solito?

    • Harry Burns ha detto in risposta a Brain

      dica la verità, è fra amici.. il suo nick è una provocazione

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Harry Burns

        Scusa, ma mio amico non potrà mai esserlo; e non in quanto omosessuale, ma in quanto ideologo intellettualmente disonesto. Quello è il suo peccato più grave.

    • Roberto Crociera ha detto in risposta a Brain

      quindi la costituzione è astrusa, sembra interessante la tua opinione.

      • Brain ha detto in risposta a Roberto Crociera

        Primo, la Costituzione non obbliga certo nessuno a sposarsi. Secondo, la Costituzione non dice certo che per rendere valido un matrimonio sia obbligatorio procreare. Terzo, la Corte Costituzionale con sentenza n. 138/2010 ha chiarito il fatto che il Parlamento è liberissimo di consentire anche alle coppie dello stesso sesso di potersi sposare senza che vi sia bisogno di alcuna modifica costituzionale per il semplice perché le nozioni di famiglia e di matrimonio non sono cristallizzate ma in continua evoluzione, come l’intera società. Quarto, la Corte di Cassazione (facendo anche riferimento a tutta una vasta giurisprudenza delle Corti europee) con la sentenza n. 4184/2012 ha chiarito che “i componenti della coppia omosessuale, conviventi in stabile relazione, [sono] titolari del diritto alla vita famigliare [e hanno] diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”.

        • Salvatore ha detto in risposta a Brain

          Primo, la Costituzione parla di “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” e di “dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio”.
          E’ evidente che la Costituzione parla di “società naturale” e genitori biologici.

          Secondo, la Corte costituzionale può dire quello che vuole, d’altra parte non capisco perché l’opinione di quattro giudici valga di più di quello di decine e decine di psicologi e giuristi o valga più del mio.

          Terzo, il termine “matrimonio” (“matris munia”) omosessuale è e rimarrà sempre un ossimoro, tanto quanto parlare di “genitori biologici omosessuali”.

          • Penultimo ha detto in risposta a Salvatore

            Secondo, la Corte costituzionale può dire quello che vuole, d’altra parte non capisco perché l’opinione di quattro giudici valga di più di quello di decine e decine di psicologi e giuristi o valga più del mio.

            Questi qua gioscono per il fatto che i giudici decidono al posto delle persone che danno il mandato al potere legislativo non al giudiziario.Cosa hai da gioire?Stanno riventando una nuova classe Aristocratica che impone di leggi senza leggittimazione,e gioisci?

    • Salvatore ha detto in risposta a Brain

      Eppure ecco cosa dicono gli omosessuali: “si ascoltano sempre le lobby LGBT, parlano sempre loro nei media, ma molti omosessuali non fanno parte di questo movimento. La maggior parte degli omosessuali sono amareggiati dal fatto che questa lobby parli a loro nome, perché non abbiamo votato per loro. Noi vogliamo dare la parola alla maggioranza degli omosessuali in Francia e sosteniamo la “Manifestazione per tutti” perché noi gay non vogliamo il matrimonio” http://www.uccronline.it/2013/01/27/nathalie-de-williencourt-noi-omosessuali-contro-nozze-gay/

      Anche se vi sforzate non riuscirete mai ad essere uguali ad una coppia eterosessuale, la disuguaglianza l’ha decisa la natura e l’accesso al matrimonio segue questa decisione. E’ dunque la natura a discriminarvi, forse anch’essa dev’essere guidata dalla repressivo-cattolicista 😉

  3. Max ha detto

    Come disse una volta C. Antonelli, un sagace Italians dell’omonima rubrica del Corriere della Sera, circa un annetto fa…

    ‘Un matrimonio gravido di conseguenze’

    ‘Le parole “sposi”, “matrimonio”, “marito”, “moglie”, “famiglia” non potranno più avere lo stesso significato. Lo stesso istituto del matrimonio non avrà più lo stesso senso. Si può anche prevedere che in un futuro più o meno lontano sarà difficile impedire che una zia impalmi una sua nipote o che uno zio convoli a giuste nozze con il nipote preferito. Dopo tutto, perché continuare a “discriminare”? Il tabù dei diritti umani non ammette altre regole.’

    ed ancora

    ‘Occorre tutelare anche la poligamia…’

    ‘
Una tradizione consacrata da tutte le religioni, e tutelata dallo Stato per la sua funzione essenziale di perpetuazione della società, sarà snaturata e banalizzata, in nome del nuovo feticcio dell’uguaglianza intesa come interscambiabilità. Il profondo e complesso significato del matrimonio si ridurrà a “contratto”, a “diritto”. Un diritto universale, che prima o poi dovrà estendersi anche ad altre categorie di coniugi, poligami inclusi.’

    • Brain ha detto in risposta a Max

      Max tira fuori il solito spauracchio dell’introduzione della poligamia. La realtà è che in TUTTI gli 11 Paesi nei quali esiste la piena eguaglianza matrimoniale la poligamia è fuorilegge e nessun governo vuole legalizzarla. Al contraio, in NESSUNO degli oltre 50 Stati che al mondo consentono la poligamia sono riconosciute le unioni tra persone dello stesso sesso, al contrario si tratta di Paesi fortemente repressivi nei confronti di gay e lesbiche. Questi i fatti.

      • Salvatore ha detto in risposta a Brain

        E se vietano la poligamia e l’incesto sono incoerenti, perché discriminano relazioni umane basate sull’amore e, a sentire gli omosessuali, la presenza dell’amore sarebbe sufficiente per venire equiparati al matrimonio naturale.

        Obama è incoerente quando parla di “uguaglianza dei cittadini”, perché dovrebbe parlare solo di “uguaglianza degli omosessuali”, solo loro a lui interessano. Perché? Semplice, la lobby LGBT gli ha finanziato la campagna elettorale…

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Brain

        Ma per cortesia, cerca, almeno talvolta, di usare il cervellino di cui al tuo nickname… Non se ne può più di farti rifare la prima elementare ad ogni commento che scrivi tanto per scrivere…

« nascondi i commenti