Nuovo studio: diffusione contraccettiva non riduce i tassi di aborto

Contraccettivi 

di Renzo Puccetti*
*bioeticista e specialista in medicina interna

 

Sera del 25 ottobre 1917: i ministri russi sono arrestati durante l’assalto al Palazzo d’inverno. 25 dicembre 1991 ore 18,35: la bandiera sovietica che sventolava da 74 anni sul Cremino viene ammainata. Sono le due date in cui si inscrive la vita del settantennale regime comunista in Unione Sovietica.

L’8 novembre 1920 è il giorno in cui il regime comunista, primo Stato nel mondo, legalizza l’aborto, una misura volta alla operaizzazione femminile e all’indebolimento della famiglia, istituzione considerata dal regime come elemento di aggregazione sociale indipendente dall’onnipotente apparato statale. Il 27 giugno 1936 Stalin, preoccupato della situazione demografica, proibisce l’aborto e condanna a  uno o due anni di prigione i medici responsabili con l’eccezione di una serie di condizioni sanitarie previste dalla legge o di motivazioni eugenetiche. A partire dal 1955 l’aborto diventerà nuovamente legale e gratuito e l’Unione Sovietica per decenni sarà il paese con i più alti livelli di abortività al mondo.

È stato da poco pubblicato uno studio sulla prestigiosa rivista scientifica PLOS ONE volto ad indagare i motivi per cui, partendo da livelli omogenei, dopo il crollo dell’Unione Sovietica e la proclamazione d’indipendenza dei vari Stati, la riduzione dell’aborto sia avvenuta con maggiore ampiezza in Ucraina ed in Belarus rispetto alla Russia post-sovietica. I ricercatori hanno analizzato dati di abortività e contraccezione provenienti sia dalle banche dati nazionali che da rilevazioni campionarie dei tre stati. Secondo le statistiche ufficiali l’impiego della contraccezione è complessivamente lievemente maggiore in Russia rispetto agli altri due paesi esaminati. Per quanto riguarda invece pillola e spirale, soprattutto per il minore uso di quest’ultima, la Russia mostra tassi d’impiego lievemente inferiori. A questo proposito è bene ricordare il meccanismo microabortivo della spirale, per cui un tasso di aborti inferiori associato al maggior uso della spirale non necessariamente significa un minore numero di esseri umani soppressi.

Secondo invece i dati ottenuti dalle rilevazioni a campione nella Russia l’uso della contraccezione moderna è più elevato del 16% rispetto al Belarus e del 41% rispetto all’Ucraina; parallelamente le coppie che esprimono una richiesta di metodi per il controllo delle nascite non soddisfatta è risultata del 13% in Russia, del 16% in Belarus e del 18% in Ucraina. Si tratta di risultati che gli stessi ricercatori hanno connotato come “un paradosso”; “insieme con il più alto livello di aborti, la Russia non mostra il più alto bisogno di pianificazione familiare insoddisfatto”, hanno scritto. Ciò non è risultato sufficiente comunque a convincere gli autori che hanno confermato la loro visione secondo cui per quanto riguarda i tassi di abortività tra i tre paesi “le maggiori discrepanze poggiano sui comportamenti contraccettivi”, più ostacolati in Russia, a loro dire, dal parlamento e dalla Chiesa ortodossa.

Come leggere correttamente questi risultati? Mi pare si possa affermare che essi forniscono un’ulteriore, ennesima conferma della grande mole di dati già a disposizione che indicano come la diffusione contraccettiva sia un debolissimo, se non in molti casi inesistente elemento volto ad ottenere una riduzione dei livelli di abortività. Se questo lo si vuole considerare come un paradosso, allora i lettori devono essere informati che il paradosso riguarda Italia, Francia, Inghilterra, Scozia, Spagna, Svezia, nazioni oggetto di valutazioni numeriche che smentiscono l’assunto che vorrebbe nella diffusione dei contraccettivi la strada per sconfiggere l’aborto. Più che un’eccezione alla regola, il paradosso contraccettivo sembra essere esso stesso la regola.

Elizabeth Ansombe, la più importante allieva di Ludwig Wittgenstein, considerata tra le più influenti menti femminili della filosofia del XX secolo, ha scritto nel 1972: “La cristianità ha insegnato che gli uomini devono essere casti così come i pagani pensavano dovessero esserlo le donne, la moralità contraccettiva insegna che le donne siano così poco caste come i pagani pensavano dovessero esserlo gli uomini”. Io non so se le cose siano andate seguendo in modo diretto questa strada indicata dalla filosofa di Oxford, ma vedo la realtà che ci circonda, e qualunque sia stato il tragitto seguito dalla morale negli ultimi cinquant’anni, l’approdo cui si è giunti nell’occidente secolarizzato, vecchio, impoverito e impregnato di barriere contro la vita umana è proprio quello che Miss Anscombe aveva previsto.

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27 commenti a Nuovo studio: diffusione contraccettiva non riduce i tassi di aborto

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  1. Ercole ha detto

    Ringrazio il prof. Puccetti. Mi diverte che la vulgata sia talmente penetrata nella mente delle persone che gli stessi ricercatori quando si accorgono che i loro risultati vanno in altra direzione, pur di contraddire la vulgata cercano un’interpretazione diversa.

    • Eigub Etted ha detto in risposta a Ercole

      Figurati quanti avrebbero potuto essere gli aborti, se non ci fossero stati i contraccettivi.
      Pensi che la gente avrebbe rinunciato a fare sesso ?

  2. Ugo La Serra ha detto

    La contraccezione non serve a limitare l’aborto. Serve a non procreare.
    L’aborto può essere impiegato dove la contraccezione fallisce, ma non solo. Anzi, dove c’è impiego consapevole ed efficiente della contraccezione, l’aborto non viene mai usato come toppa per il profilattico bucato.

    Per avere dati più precisi sarebbe necessario considreare anche tutti gli altri fattori che influiscono sull’aborto, ad iniziare dalla scolarizzazione, dal reddito, dal tenore di vita…
    …ci si accorge, ad esempio, che si abortisce poco sia dove non c’è scolarizzazione, si abortisce tanto dove c’è abbastanza scolarizzazione, e si abortisce poco o niente dove c’è tantissima scolarizzazione. Analogamente per il benessere materiale…

    • beppina ha detto in risposta a Ugo La Serra

      L’aborto é la soluzione di un problema e serve a limitare maggiori problemi… Serve a contenere l’impotenza quando non si é in grado di risolvere in altro modo, ma con pari efficenza, la “complicazione”. L’aborto può essere impiegato per ridurre il problema della sovrappolazione… e non solo. Anzi, in una civiltà moderna ed evoluta, non c’è impiego più consapevole ed efficiente dell’interruzione di gravidanza… E’ chiaro che l’aborto non viene sicuramente “mai” usato con troppa leggerezza… Del resto, per avere la coscienza a posto, basta pensare che alla fine della fiera é solo un “qualcosa” da estirpare; sono solo disquisizioni filosofiche che il “qualcosa” possa essere considerato “qualcuno”… é solo un problema culturale… basta farci l’abitudine… E poi, suvvia… é “scientificamente” dimostrato, ad esempio, che si abortisce moltissimo, ed illegalmente, dove ci sono ancora quei retaggi di umanità strascico di millenni di oscurantismo deifico e si abortisce pochissimo, e legalmente, dove c’é sano progressismo e relativismo etico. E’ la stessa cosa per il benessere materiale…
      Se poi a qualcuno rimane ancora qualche flebile perplessità, mai paura… una sana e moderna cultura della contraccezione potrà ridurre le spese a carico del sistema sanitario nazionale… Se poi non riusciamo a ridurre le spese perché l’assioma é sbagliato, va be’ potrebbe essere un semplice errore, é solo un po di denaro pubblico speso in più… rimane sempre la coscienza di aver fatto il massimo… ovviamente per contenere la spesa pubblica.

      PS1 – Sono o non sono brava a ragionare in modo moderno ed efficiente?
      PS2 – Chiedo scusa circa l’utilizzo privo di autorizzazione di certi “schemi logici” di terze persone.

      • beppina ha detto in risposta a beppina

        A parte l’intervento precedente un po sarcastico, quello che vorrei obiettare alle sue affermazioni é questo:

        1) la contraccezione, anche per semplice nesso logico, non può non considerarsi correlata alla possibile IVG (a priori);
        2) non é vero che si abortisca poco o niente dove c’é molta scolarizzazione. Basta guardare le statistiche IVG di certi paesi (particolarmente anglosassoni e nord-europei in genere) dove le percentuali di IVG sono più elevate e dove di fatto l’IVG é utilizzata (a posteriori) per la cosiddetta “procreazione respondabile”.

      • Penultimo ha detto in risposta a beppina

        Mi dispiace non aver potuto scrivere alla discussione sul sacerdozio feminile.Sarebbe stata una buona occasione per parlare ragionevolmente sulla cosa,cominciando a demolire quel sofisma che ci vuole identici.

        Partiro da una disquisizione puramente logica partendo dalla teoria degli insiemi e non dai sofismi ideologici,oramai la realtà è la televisione e la televisione e la realtà,ma avrei tanto da ridire che le discussioni filosofiche sono inutili,giachè non fu la scienza a inventare la filosofia ma la filosofia a inventare la scienza.Non c’è mai stato un vero scienziato che anche non sia stato un filosofo naturale,abbiamo scoperto con gli strumenti quello che Democrito scopri senza, 2460 anni prima di noi,e dunque come ha fatto costui?A afferire qualcosa sugli atomi e il vuoto?

        Se il maggiore problema dell’umanità è quella della sovrapopolazione chi ha stabilito che questo è un problema?

        La scienza mai potrebbe essere citata come degressione statistica ancora si mitizza un falso problema quello della sovrapopolazione mondiale,il che è in palese contrasto proprio con questo “la scienza.”Studi che inferiscono alla statistica e basati sulla fallacia della generalizzazione statisca,sono se mai illogici proprio perchè non considerano le piene potenzialità della scienza.Ovvero iferiscono qualcosa che non ha una conclusione generale ma bensi del tutto fatuale e perentoria.

        O in altri termini

        Uno studio statistico mi avrebbe rivelato che prima dell’invenzione dell’areo statisticamente nessuno può volare.E razionale pensare che l’uomo non possa volare.Con questo esempio comprenderai perchè oggi l’uomo vola con l’aereo,con la speranza che tu comprenda il fine ultimo della scienza.

        Ne consegue che: chi inferisce solamente su uno studio “scientifico” senza considerare la scienza è un’automa irrazionale non un uomo ragionevole,oltre che a compiere una fallacia di inferire conclusioni generali su uno studio statistico.Ecco una grande differenza tra “dianoia” e “intelletto”.Aspetti funzionali dell’uomo,non è un caso che venga prima l’intelletto della dianoia,piuttosto che il contrario nella cultura greca,non è dunque nemmeno un caso che Democrito sapesse dell’atomo prima dell’800.Al contrario la scienza procede sia per induzione che per deduzione,anzi no,l’uomo di scienza fa induzioni e deduzioni,perchè questo è nella natura umana.Colui che dice il tacchino viene sconfessato,poco comprende che potrebbe verificarsi il caso che il tacchina sia scappato,e che quello di cui accusa la sola induzione e lo stesso per il fattore,che suppone che il tacchino sia ancora li ad aspettare la sua scure.Ma evidentementemente dirà,certo ma un tacchino non è intelligente come l’uomo,cio è un’obiezione valida che appunto dimostra che l’intelleto viene prima della ragione,e che dunque non basta ragionare come automi ma ragionare intelligentemente sulle cose.E che la logica e propieta secondaria dell’intelligenza umana non primaria.

        E dunque trovi più corretta questa

        Io ragione dunque sono intelligente o questa io sono intelligente dunque ragiono?

        Spero ne converrai con me che abbimo trovato la seconda come propietà della prima e non viceversa.Ohibò che questi filosofi antichi erano più saggi di Kant e di Russel.

        Dunque tornando al problema della sovrepopolazione mondiale,riflettiamo su questo,a cosa serve la scienza come strumento,a constare i problemi o anche a risolverli?

        E razionale pensare che constatare un problema sia risolvere i problemi?O forse e razionale pensare che la natura può essere in un certo modo cambiata con gli strumenti scientifici per poter risolvere i problemi,anche quelli che sembravano irrisolvibili come volare?E dunque il falso problema della sovrapopolazione può essere risolto semplicemente non disperandosi del problema marisolvendo il problema.

        Ora io penso che questo sia un ragionamento a catena fallace:

        Poiche c’è un problema sulla sovrapopolazione allora bisogna abortire.

        Non si vede come infatti con la scienza non si possano trovare strumenti per risolvere il problema senza la necessità di abortire.Per fortuna la scienza non è la statistica.

      • Penultimo ha detto in risposta a beppina

        Sono o non sono brava a ragionare in modo moderno ed efficiente?

        Efficente è un computer ma per una qualsiasi Cracker è semplicissmo mandarlo in crash.Penso dovresti essere sia eficente che sapere che:

        L’essenza dei problemi stà nella definizione,e che dunque Alcuni lementi verficano la propietà X e altri no,e in questo stà il problema vero e proprio.Povero irrazionale d’Aquino.

        Infatti non bisogna per ragionare suporre se una propietà quale si soddisfi la propietà I?Ovvero se soddisfa o no la propietà I?Solo dopo si risolvera il problema.

        La sovrapopolazione dunque non soddisfa la propietà I perchè è a sua volta non tiene in debito conto che la scienza può:aumentare le produzioni alimentari con la biologia.Risolvendo il problema senza abortire.

        • beppina ha detto in risposta a Penultimo

          Sono sempre completamente d’accordo con quello che dici. Ma dopo tutto questo sforzo intellettuale… ti devo spiegare cosa é l’ironia?

          • beppina ha detto in risposta a beppina

            Detta in altri termini: non c’é alcuno più contrario di me sull’IVG (Interruzione Volontaria della Gravidanza).

            PS – Piccola osservazione: cerchiamo di utilizzare i termini giusti… una cosa é il termine generico “aborto” e una cosa é l’interruzione volontaria della gravidanza.

            • Penultimo ha detto in risposta a beppina

              Ma allora se una questioni di volontà perchè lo stato non crea infrastrutture affinche se le “madri” non vogliono quello che loro disprezzano non li gestisce?

              O forse la “volontà” di una persona ragionevole non cerchi il bene piuttosto che il male?

              • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

                D’altronde lo Stato non dice di salvaguardare i diritti dell’umanità forse nascere non è un diritto?Ma allora come faccio a vivere per fruirne senza essere nato?

                • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

                  Ecco che troviamo una contraddizione:

                  Per questo davanti al mio Stato che non è il mio Dio,pur servendolo li dirò:

                  Perchè non trovi il modo perchè lavorirono e lo divori nell’economia?
                  Perchè metti tu stesso nelle condizioni quelle madre?
                  Perchè appari e non sei?
                  Perchè muovi mozioni ab misericordiam senza fare il tuo dovere?

                  E questo lo urlerò in faccia al mio Stato pur servendolo.

            • Penultimo ha detto in risposta a beppina

              Cosa è dunque “l’interruzione volontaria della gravidenza”,è un atto ragionevole?se dici che sei contrario perchè contemporaneamente affermi che è necessario se anche quest’ultima è un atto di volontà.

              Ma ovviamente tu sei contrario e non contrario alla cosa contemporaneamente.

              Perchè presumi che la “volontà” di quella madre sia solo inferita a cause soggettive,ma è inferita anche a cause oggettive.Tolte le cause oggettive la questioni diventa del soggetto.Dunque segue la ragione del soggetto,peccato che nessun sogetto è tale da inferire una qualche volontà senza essere nato.

              E come dire soggettivamente è giusta la pena di morte.Ma poichè soggettivamente o non soggettivamente lo Stato deve avere delle leggi e visto che il soggettivismo procede dall’esistenza non su un piano fatuale ma reale e non il contrario.

              E irragionevole l’aborto e la legge se vuole essere ragionevole,deve inferire sulla ragionevolezza,oppure è una legge irragionevole.Dunque sbgliata.

    • Emanuele ha detto in risposta a Ugo La Serra

      In Inghilterra, paese certamente secolarizzato e benestante, c’é il record europeo di aborti tra adolescenti. In quel paese le pillole sono in vendita nei supermercati e ci sono state varie campagne di distribuzione nelle scuole.

      Non posso postare un link ora, ma é facile trovare notizie in rete, anche da giornali inglesi.

      • domenico ha detto in risposta a Emanuele

        tu pensa che ormai sono talmente coscienti del fallimento di certi programmi di educazione sessuale per spingere e convincere gli adolescenti ad usare la contraccezione che: 1) ora vogliono distribuire nelle scuole le pillole del giorno dopo senza neanche il parere dei genitori; 2) ci sono dottori che propongono di applicare alle adolescenti direttamente i metodi contraccettivi permanenti (‘subdermal and intrauterine contraception’).

        • GiuliaM ha detto in risposta a domenico

          ci sono dottori che propongono di applicare alle adolescenti direttamente i metodi contraccettivi permanenti (‘subdermal and intrauterine contraception’).
          Quasi una sterilizzazione di massa…

          • EquesFidus ha detto in risposta a GiuliaM

            Togli il quasi, quello che vogliono fare questi moderni dott. Mengele è una sterilizzazione di massa, magari dopo aver illuso la società con calunnie e false parole mielose.

            • Matyt ha detto in risposta a EquesFidus

              Normalmente, in ambito forense si chiede quale sia il movente.
              Ebbene, spiegami come mai questi medici vogliono compiere una “sterilizzazione di massa”.

              P.S.
              Se nel commento di risposta leggo la parola “complotto”, “nuovo ordine mondiale”, “bilderberg” o altre amenità complottiste simili, pianto li.

              • EquesFidus ha detto in risposta a Matyt

                Più semplicemente, delirio di onnipotenza e illusioni edonistiche.

              • Emanuele ha detto in risposta a Matyt

                La Chiesa propone metodi naturali per la regolazione delle nascite. I metodi naturali, Billings in primis, sono efficaci (alcuni studi in paesi in via di sviluppo, es. Filippine, mostrano un efficacia praticamente del 100%), senza effetti collaterali, immediatamente reversibili, rispettosi dei naturali cicli della donna, molto facili da imparare e da edeguire e soprattutto GRATUITI.

                Inoltre, i comportamenti casti proposti dalla Chiesa (no promiscuita`, fedelta` coniugale, etc.) hanno benefici effetti contro la propagazione delle malattie sessuali, anche qui a costo zero (si veda il caso Uganda).

                La societa` laica invece propone contraccettivi chimici o meccanici con molti effetti collaterali e che, all’atto pratico, si dimostrano non del tutto efficaci sia per le gravidanze indesiderate sia per la trasmissione delle malattie. Questi metodi hanno un notevole COSTO.

                Con la Chiesa non ci guadagna nessuno, con i metodi “laici” ci fanno un bel guadagno le case farmacieutiche. Dunque, a chi interessa la diffusione più ampia possibile di pillole, condom, etc.?

                • domenico ha detto in risposta a Emanuele

                  da sottolineare che guarda caso per i contraccettivi chimici o intrauterini a portarne il peso fisico e psicologico siano le sole donne mentre i maschi possono approfittare di questi metodi senza conseguenze. Chiedetevi perchè in questi anni non sono stati fatti grandi sforzi per trovare una ‘pillola maschile’ che renderebbe veramente paritario il rapporto tra i sessi in questo campo e capirete chi è veramente contro le donne.

    • Daniele Borri ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Eppure molti sostengono che chi è contro l’aborto dovrebbe essere a favore di una maggiore diffusione della contraccezione. Questo studio dimostra che è falso. Solo i metodi naturali sono davvero utili.

  3. domenico ha detto

    a me risulta che la chiesa ortodossa non sia contro la contraccezione; è sicuramente contro l’aborto e i metodi fintamente contraccettivi che invece procurano aborti. La chiesa ortodossa russa sta facendo una dura campagna contro gli aborti anche invitando i russi ad adottare i bambini ma per gli autori di quell’articolo essere contro l’aborto significa essere contro i fantomatici ‘diritti riproduttivi’.
    Il fatto che gli autori di quell’articolo individuino nella chiesa ortodossa il motivo del fallimento della contraccezione nel prevenire gli aborti è una ulteriore dimostrazione dei loro preconcetti.

  4. Daphnos ha detto

    …”la bandiera sovietica che sventolava da 74 anni sul Cremino viene ammainata”.

    Però ragazzi, suvvia, almeno rileggete gli articoli quando li scrivete… da quando in qua la sede del governo russo è un cioccolatino http://www.gardinicioccolato.it/cremino.html#!prettyPhoto/0/ 😉 ?

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