300 scienziati contro la fecondazione in vitro: «distrugge esseri umani»

Sono trascorsi tre anni dalla presentazione al Parlamento polacco del  documento  in cui si chiedeva un divieto legislativo sull’uso della fecondazione in vitro, firmato da 100 scienziati.

Ad oggi quelle firme pro vita si sono triplicate, sostenendo che tale criterio di inseminazione comporta la distruzione di essere umani non nati. E non solo; secondo gli studiosi i bambini nati da questo tipo di fecondazione sarebbero maggiormente esposti, rispetto a bambini concepiti naturalmente, al rischio di avere difetti alla nascita o ritardi mentali e fisici.

I ricercatori dunque hanno proposto un’alternativa al problema della sterilità; la NaProTechnologia . “Essa è basata sul Modello Creighton, utile proprio a seguire il corpo della donna durante il suo ciclo naturale. In nessuna fase di questo metodo vi è la distruzione di esseri umani non nati, nè si distrugge la dignità dei coniugi e dell’essere umano concepito”–  si legge nell’appello dei ricercatori che ne assicurano l’efficacia e ne garantiscono il costo meno elevato rispetto alla procedura in vitro.

Tale metodo fu sviluppato da Thomas Hilgers nel 1991 e monitora le fasi del sistema riproduttivo femminile basandosi essenzialmente su metodi naturali quindi sulla capacità di riconoscere la propria fertilità da parte dei coniugi in cerca di prole, come consiglia la Chiesa cattolica.

Il padre del metodo, Hilgers, è un professore del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia, delll’Università di Medicina del Nebraska (Stati Uniti d’America), ispirato dal messaggio dell’enciclica  “Humanae Vitae”, Papa Paolo VI. Questo sistema finalizzato alla ricerca del concepimento, è riconosciuto anche come una tecnica di prevenzione sanitaria per la salute delle donne.

Livia Carandente

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12 commenti a 300 scienziati contro la fecondazione in vitro: «distrugge esseri umani»

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  1. Daniele ha detto

    Però! Non sapevo esistesse una tecnica di fecondazione assistita che garantisse al contempo un buon successo, un impatto etico nullo (cioè niente sacrificio di embrioni e niente eterologa) e un costo basso!
    E allora perché le cliniche per la fecondazione assistita continuano a proporre tecniche che non sempre vanno a buon fine, che hanno un impatto etico enorme e che sono molto costose?
    La risposta che mi do è che ciò avviene perché alle cliniche, che se ne fregano dell’etica e del successo terapeutico (anzi: per loro è meglio se i primi tentativi vanno male, così la coppia – di tasca propria o coi soldi dello Stato – sarà costretta a sborsare ancora soldi per ulteriori tentativi), offrire una tecnica costosa permette di fare lauti guadagni rispetto all’offrire una tecnica più economica e che sia efficace “al primo colpo”.
    Ma tutto questo avviene a danno dei soggetti più deboli: gli embrioni “soprannumerari” che vengono sacrificati (cioè barbaramente uccisi)…

  2. lorenzo ha detto

    Se è una tecnica in linea con gli insegnamenti dalla Chiesa, più sicura, meno invasiva e meno costosa, perché i ginecologi di ispirazione cattolica non la pubblicizzano e la applicano anche in Italia?

    • Antonio72 ha detto in risposta a lorenzo

      Ottima obiezione Lorenzo!

    • Azaria ha detto in risposta a lorenzo

      Quanti ginecologi (o medici in genere) sono realmente di ispirazione cattolica? Attenzione prima di rispondere, non ti ho chiesto quanti si dichiarano cattolici (qui mi potresti rispondere cifre come il 90% e più) ma di quanti sono REALMENTE di ispirazione cattolica.

      Anche quando quei pochi parlano, da chi sono ascoltati? Probabilmente le coppie che nella sfortuna di avere difficoltà ad avere figli hanno la fortuna di trovarsi di fronte ad uno di questi medici sono portati a fare la scelta giusta, ma qual’è la percentuale di queste coppie in confronto al numero di coppie che hanno di questi problemi?

  3. Antonio72 ha detto

    E se il problema di sterilità fosse da addebitare all’uomo e non alla donna? Per non parlare della sterilità di coppia.
    Il link rimanda all’articolo in cui si proponeva lo stesso metodo per evitare il concepimento e se ho capito bene, si limita al monitoraggio dei cicli naturali della donna. Ma non si capisce come ciò possa rimediare alla sterilità biologica dell’uomo ed anche della donna stessa, qualora fosse causata da patologie varie.
    Cmq se il metodo risultasse veramente efficace, così come si dice, allora verrà di certo premiato perchè non credo che qualsiasi donna si sottoporrebbe ad un qualsiasi trattamento sanitario, inclusa la fecondazione in vitro, se potesse farne a meno.
    Ma appunto, resta un “se” grande come una casa.

    • Azaria ha detto in risposta a Antonio72

      Antonio, nel caso il problema di sterilità sia da addebitare ad uno dei due, o nel caso in cui sia sterilità di coppia, possono venire incontro le cure varie che, se non si arrampicano su atti contrari alla morale (come ad esempio l’uccisione delle persone allo stato embrionale) non trovano certo obiezioni da parte della Chiesa.
      Questo però tieni conto è un argomento abbastanza diverso da quello in cui l’articolo ci porta.
      In alcuni casi, per sterilità di uno o dell’altro aspirante genitore (non so se la cosa si ha anche per sterilità di coppia) neanche la fecondazione in vitro può fare molto (metti ad esempio il caso di una deformazione vaginale della donna che non le permetta di accogliere un corpo estraneo in grembo).

      I metodi naturali esistono, e pochi li mettono in pratica perché c’è un oscurantismo enorme intorno alla loro efficacia… se in tanti sapessero quanto sono efficaci, sai quanto ci perderebbero le case farmaceutiche? E’ interesse di molti ricchi tenere ignoranti le persone sull’efficacia di tali metodi. Per questo non mi meraviglierei se non fosse mai premiato: premiarlo significherebbe portarlo alla luce, dargli un enorme visibilità.

  4. Andrea ha detto

    La soluzione alla sterilità già esiste e si chiama adozione.

  5. Marco Comandè ha detto

    Bof! Ho dato un’occhiata al sito francese che promuove questa tecnica.
    http://www.fertilitycare.fr/?id=naprotechnologie
    Da quello che ho capito, si tratta di correggere chirurgicamente le cause della sterilità che vengono individuate tramite monitoraggio continuo. Ma il problema non è risolto in questo modo. Nel senso che la scienza sta già facendo tante ricerche per scoprire le cause dell’infertilità, ma questo è dato per scontato dalla legge 40 perchè questa, nelle intenzioni del legislatore, doveva servire proprio come extrema ratio.
    Ben venga questo metodo nuovo per diagnosticare e curare la problematica, ma non capisco cosa ci sia di rivoluzionario. L’unica cosa che veramente potrebbe dare uno scossone è scoprire tramite ricerca scientifica perchè in molti casi la tecnica di fecondazione assistita termina con un aborto spontaneo o un mancato attecchimento dell’embrione. Ma la legge prescrive esplicitamente che la ricerca si può fare solo ed esclusivamente per l’embrione stesso, escludendo l’altro fronte. Una legge, quindi, che pur di tutelare l’embrione lo lascia morire di “fame” (di ricerca). Lo stesso dicasi quando i nobili francesi lasciavano morire il popolino quando c’erano carestie, meglio questo della rivoluzione francese, no? Cambiano i tempi, ma la mentalità è rimasta uguale.

    • Luca ha detto in risposta a Marco Comandè

      il motivo per cui la fecondazione assisitita spesso termina con un aborto o ha maggior probabilità di dare alla luce un bambino non sano è semplicemente perchè l’embrione viene “scelto” dall’uomo anzichè dalla natura.
      La natura ha fatto la donna in modo che gli spermatozoi migliori arrivino al bersaglio, qua invece vengono scelti da una persona che non può sapere se quello scelto è più o meno forte e sano degli altri, può solo prenderne uno non malformato.
      Ma non è sufficiente.

      E così vengono uccisi innumerevoli esseri umani

      • Marco Comandè ha detto in risposta a Luca

        Veramente c’è una tecnica per scegliere lo spermatozoo maschile, anche se al momento non mi sovviene quale. No, il problema sta nell’impianto. E cmq, io intendevo porre in evidenza questo problema, perchè sono gli stessi scienziati a cercare di capire quale sia il meccanismo con cui la donna “naturalmente” accoglie l’embrione in grembo. Quali proteine, quali reazioni chimiche. Perchè sono loro i più interessati al successo dell’impianto, così da ridurre i fallimenti e per questa via i costi, in modo tale da far ridurre i prezzi e lucrarci doppiamente (più bassi i prezzi e più alta la domanda, più bassi i costi e più alti i profitti).
        Il fatto che non ci riescano, dovrebbe preoccupare: come stimolare ancora di più la ricerca in questo campo?
        Quanto allo “scegliere” della natura, ti faccio notare l’esagerazione: se la natura ha “scelto” la sterilità di alcuni, allora questi ultimi non dovrebbero rimediare? Oppure che nascano con qualche menomazione, dovrebbero rassegnarsi e non puntare alle tecnologie scientifiche? Pacemaker, ecc.

        • Azaria ha detto in risposta a Marco Comandè

          Marco, scusami, ma per fare ricerca, bisognerebbe sacrificare milioni di vite umane allo stato embrionale (la maggior parte sane come me e te) senza il loro consenso?
          A questo punto sarebbe lecito anche fare esperimenti su persone vive… la vivisezione che si applica sugli animali anziché essere vietata sugli stessi (cosa che auspico) si potrebbe anche espandere agli uomini, e senza chiederne il consenso. La differenza fra le due cose è minima.

          Tu poi metti in evidenza una cosa a mio inesistente: “se la natura ha “scelto” la sterilità di alcuni, allora questi ultimi non dovrebbero rimediare”.
          Si ha il diritto di vivere una vita sana (il tuo esempio del Pacemaker) ma mi dici da dove uscirebbe il diritto di avere un figlio? Il figlio è un dono, non un diritto.

  6. Luca ha detto

    e comunque non c’è niente da fare, la Chiesa è sempre avanti

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