Dott.ssa Lanfranchi: «uso di anticoncezionali minaccia salute delle donne»

Quello della pillola contraccettiva è un tema caldo attualmente in America, poichè l’amministrazione Obama ha legiferato che alle lavoratrici venga fornita obbligatoriamente un’ assicurazione sanitaria che provveda gratuitamente anche gli anticoncezionali, la sterilizzazione e i farmaci abortivi, scatenando una durissima reazione dei vescovi cattolici e del mondo pro-life.

La professoressa Angela Lanfranchi,  oncologa e docente presso la Robert Wood Johnson Medical School del New Jersey, presidente e co-fondatrice del Breast Cancer Prevention Institute, ha parlato il 2 giugno a Washington ad un simposio organizzato dalla American Life League, esaminando l’impatto sociale, medico e spirituale della pillola anticoncezionale sulla vita americana. Infatti, benchè la pillola anticoncezionale sia ampiamente utilizzata dalle donne in America, i suoi effetti negativi sono oggi evidenti, cioè il rischio di ischemia, ictus e cancro della mammella, come attestato sia dalla National Toxicology Advisory Panel che dalla U.N. International Agency on Research of Cancer. Purtroppo, molte delle più importanti associazioni che studiano il cancro rifiutano di riconoscere questi dati, ricattate dalla necessità di donazioni evitano di assumere posizioni controverse o impopolari, ignorando o addirittura negando il legame tra la pillola e il cancro.

La Lanfranchi ha parlato anche della capacità della pillola di provocare aborti (un dato di fatto di cui molte donne non si rendono conto), poichè assottiglia il rivestimento dell’utero e può causare ad un embrione già creato difficoltà nell’impianto, anche a causa di interferenze biochimiche. La teologa Dr.ssa Pia de Solenni ha spiegato che l’insegnamento della Chiesa sulla sessualità è rivolto ad una concezione di “amore nella sua pienezza.” La Chiesa riconosce che il sesso è buono e naturale, destinato a comunicare unità, intimità, fiducia e amore autentico; è “vivere per l’altro,” offrire un dono totale di sé, corpo, mente e anima, il che è ovviamente ostacolato in modo grave se non si è pronti ad accettare la vita nascente.

Anche le associazioni di afroamericani hanno le loro esponenti pro-life, quali ad esempio Gloria Purvis, la quale ha sostenuto che, nel favorire la contraccezione e l’aborto presso la gente di colore (cfr. Ultimissima 20/08/2011), vi sia anche un’aggravante di stampo eugenetico, un intento di ridurre il numero dei neri d’America.

Linda Gridelli

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37 commenti a Dott.ssa Lanfranchi: «uso di anticoncezionali minaccia salute delle donne»

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  1. Andrea ha detto

    Beh, certo, perché queste devono osare essere gravide, se lavori devi essere usata fino all’ultima goccia di sangue, mica devi stare a casa in gravidanza.

    Però la copertura sanitaria pubblica per tutti è stata respinta veementemente in maniera bipartisan

  2. MARCO ha detto

    LA MIA CARLOTTA MARIA PER ORA SEMBRA CHE CE LA STIA FACENDO ANCHE SE LA STRADA
    SARA’ LUNGHISSIMA E PERICOLOSA
    CONTINUATE A PREGARE PER LEI PER FAVORE

  3. Mr. Crowley ha detto

    Argomenti del genere in Italia sono vietatissimi!!!.

    Se ne parli ti morde prima la Camusso e poi il ravanello pallido ti crocifigge in TV.

  4. Antonio72 ha detto

    Che il sesso sia naturale non ci piove, visto che è parte fondamentale dell’essere umano. Viceversa il giudizio di bontà o non bontà del sesso non può che venire da un sostrato culturale.
    Quando si afferma che il sesso è buono solo quando ha in vista il fine procreativo, ovvero solo quando si è pronti ad accettare una vita nascente, possono innescarsi delle problematiche conseguenti che impattano sul benessere sociale e quindi si ripercuotono sulla stessa famiglia. Infatti per una legge economica fondamentale la ripartizione della ricchezza è adeguata quando vi è un rapporto equilibrato tra la ricchezza prodotta ed il numero delle bocche da sfamare. Come sappiamo nei paesi del Terzo Mondo questo equilibrio è completamente saltato visto che scarsissima ricchezza prodotta viene ripartita su numerosissime bocche da sfamare. Il risultato è il diffondersi di povertà fino alla fame, ed ignoranza, soprattutto di questa fondamentale legge dell’economia. Quindi abbiamo che il tasso di fecondità delle donne africane è varie volte superiore a quello delle donne occidentali, con le ricadute pesanti sulla salute, anzi peggio sulla stessa sopravvivenza dei bambini africani.
    E’ innegabile che una maggiore ricchezza pro-capite fa scadere il tasso di fecondità delle donne. D’altronde basta guardare il declino progressivo che abbiamo avuto in Italia negli ultimi decenni, in un paese in cui la contraccezione è scarsamente diffusa e pubblicizzata rispetto ad altri paesi europei.
    Questo è il punto di vista sociale, ora quello individuale. Se il sesso viene considerato accettabile solo quando ha in vista il fine procreativo, allora potrebbero nascere delle tensioni emotive anche all’interno della coppia sposata, quando per ragioni varie familiari, la coppia non vuole un figlio o un altro figlio, o non può più averlo o addirittura non ha mai potuto averlo.
    Se viceversa si considera il sesso una componente essenziale e naturale dell’essere umano, a prescindere dalla sua funzione procreativa, allora la vita sessuale può accompagnare naturalmente la coppia sposata liberandola da tensioni culturali oppositive, che talvolta possono divenire laceranti.

    • Piero ha detto in risposta a Antonio72

      Classico discorsetto di chi si crede di aver capito tutto dalla vita con la sua “filosofia”…
      L’Africa e’ il contintente piu’ RICCO che ci sia al mondo: oro, diamanti, petrolio, gas naturale…
      Agli africani bisogna insegnare come si estrae l’acqua, le norme igieniche basilari, come si costruiscono strade nel miglior modo e al minor costo possibile, come si progettano ponti, come si migliora la resa di un terreno agricolo, come si mantiene una mandria…
      Non li si indonda di preservativi, vecchi catorci blindati o kalashnikov scassati per farsi la guerra e scannarsi tra di loro.
      Non li si vizia con il buonismo peloso e colpevolista dell’Occidente, con la “carita’” lavacoscienza occidentale che si trasforma al 99% in ricchezze dei satrapi locali e dell’oligarchia che li sostiene.
      E’ questo il male dell’Africa.

      • Antonio72 ha detto in risposta a Piero

        Ma non è neanche quello, altrimenti il legame di dipendenza dell’Africa con i paesi del nord del mondo non si spezza. La vera soluzione è aprire i mercati africani al commercio ed agli scambi internazionali, non penalizzandoli con l’invenzione di oneri di ogni genere. Per l’Africa è più che sufficiente affrancarsi dal giogo occidentale.
        Purtroppo il colonialismo ed il neocolonialismo occidentale, ed anche cinese, sono una realtà difficile da estirpare dall’oggi al domani.
        A me pare che invocare una rivoluzione globale, perchè di questo trattasi, è una sorta di alibi per evitare soluzioni più a portata di mano, ancorchè provvisorie o scomode, ovvero una politica di contenimento del danno. Intanto che si aspetta una rivoluzione globale, che probabilmente neanche verrà, ogni anno migliaia di bambini africani continueranno a morire di malnutrizione e malattie conseguenti.

        • Piero ha detto in risposta a Antonio72

          Ma non è neanche quello, altrimenti il legame di dipendenza dell’Africa con i paesi del nord del mondo non si spezza. La vera soluzione è aprire i mercati africani al commercio ed agli scambi internazionali,

          O_O
          Cioe’ tu vuoi trasformare l’Africa nel supermarket dell’occidente?
          Bello! cosi’ quando l’occidente e’ in recessione l’africa fa la fame.
          E quando serve una pompa per l’acquedotto di una citta’ africana, arriva il tizo col sigaro in bocca che dice “Va bene, io ve la do’ la pompa, pero’ voi in cambio mi date la concessione per estrarre l’oro nella localita’ X”.
          Bello scambio davvero. Equo, soprattutto.
          Non ti rendi conto che e’ ancora piu’ ricattabile cosi’?

          non penalizzandoli con l’invenzione di oneri di ogni genere.
          Ma quando mai? dove li vedi gli “oneri di ogni genere”?

          Per l’Africa è più che sufficiente affrancarsi dal giogo occidentale.
          Infatti. dal giogo passa direttamente in pentola.

          A me pare che invocare una rivoluzione globale, perchè di questo trattasi, è una sorta di alibi per evitare soluzioni più a portata di mano

          ma quale rivoluzione globale, ma quale alibi!
          E’ la cosa che stanno facendo i missionari cristiani (tra cui moltissimi italiani, con la carita’ VERA di milioni di italiani). L’unica ricetta per fare uscire la gente dalla poverta’.

          ogni anno migliaia di bambini africani continueranno a morire di malnutrizione e malattie conseguenti.

          perche’ qualche fesso di occidentale dice di inviare preservativi invece di scavatrici e pompe per i pozzi d’acqua.

          • victor ha detto in risposta a Piero

            <>

            Il protezionismo agricolo dei paesi sviluppati, per dirne uno. Tutti i provvedimenti tipo quote latte e simili, atti a mantenere artificialmente alti i prezzi e ad impedire che gli africani vendano i loro prodotti sui nostri mercati.
            Questo lo dice da anni anche Padre “Kizito” Sesana, uno che l’Africa la conosce bene. Ascoltate questa intervista, ad esempio: http://retedue.rsi.ch/home/networks/retedue/laser/2010/10/28/padre-kizito.html

            • Piero ha detto in risposta a victor

              e secondo te, se non ci fossero le quote latte, l’italia che avrebbe la capacita’ forse di fornire latte a mezza europa, andrebbe a comprare latte africano, che non si sa neppure con che nutrono le vacche, se sono malate, insomma che non soddisfano neppure un requisito sanitario occidentale?
              Ma se noi mandiamo latte in polvere in Africa, non basta manco per loro il latte che loro produrrebbero…

            • Piero ha detto in risposta a victor

              cosa c’entrano poi le quote latte che sono uno strumento per limitare la produzione di latte in europa?

              • victor ha detto in risposta a Piero

                Era giusto per far capire di cosa stavo parlando. Le quote latte con l’Africa non c’entrano, è vero, ma ci sono altri tipi di dazi e limitazioni introdotte per impedire agli agricoltori africani di esportare altri prodotti in Europa.
                Inoltre, la distribuzione di aiuti senza criterio in certi casi deprime anche il mercato interno, favorendo una mentalità da mendicanti. La produzione di cibo in Africa potrebbe essere molto più alta, se solo gli agricoltori fossero messi in condizione di poter guadagnarsi da vivere col loro lavoro… (e dunque investire in fertilizzanti, macchine, eccetera).

                • Piero ha detto in risposta a victor

                  ma cosa devono esportare se hanno bisogno di tutto?

                  per il resto e’ proprio quello che dicevo io.
                  Ma non al costo di un trattore per la concessione mineraria aurifera per 99 anni. Questo e’ sfruttamento.

            • Piero ha detto in risposta a victor

              lascia stare le politiche cattocomuniste e terzomondiste dei comboniani, facessero i missionari che e’ quello che gli riesce meglio.
              E lascia perdere anche quella grandissima cretinata del “commercio equo solidale” che e’ appunto… non dico cosa per non usare il trivio.

              E io dovrei comprare una cosa scadente fatta in un paese del terzo mondo che molto probabilmente buttero’ via (perche’ e’ appunto scadente) per poi comprarne un’altra fatta in occidente (oppure in cina dagli schiavi nei laogai sotto i kapo’ occidentali) sprecando risorse, energie, vite umane?
              Non dicono poi che i trasporti inquinano?
              I locali, invece di produrre braccialetti e cincaglierie scadenti per matrone occidentali dalla coscienza sporca, imparassero come si forgia il metallo, imparassero come si fa un secchio, imparassero ad alesare un cilindro per un motore, imparassero i metodi di coltivazione migliori, imparassero qualcosa di utile per loro stessi e per il loro paese, invece di essere schiavi dei capricci occidentali.

              • victor ha detto in risposta a Piero

                Dovresti ascoltarla quell’intervista, invece: scopriresti che quello che dicono non è _del tutto_ contrario a quel che dici tu 😉
                Nei primi minuti, si parla proprio con molta franchezza di alcuni grossi problemi *culturali* degli africani che li trattengono tuttora indietro. Nessuno è presentato come totalmente colpevole o totalmente innocente.
                Il punto è che molti attori statali sostengono come te di “aiutarli a crescere da soli”… ma solo finchè gli africani rimangono del tutto inoffensivi. Appena iniziano a diventare in qualche modo competitivi con noi, ad alcuni (non tutti) di quegli enti improvvisamente torna il desiderio di tenerli ab aeterno paternalisticamente dipendenti dalla nostra generosità.

                E anche in te, scusami, ma vedo un paternalismo di fondo nella tua sicurezza che l’Africa in questo momento non sia in grado in *nessun* modo di competere con il mondo ricco. Non sono più gli anni ’60, alcune cose sono migliorate in questo senso, o comunque potrebbero migliorare drasticamente nel giro di pochi anni.

                • Piero ha detto in risposta a victor

                  E anche in te, scusami, ma vedo un paternalismo di fondo nella tua sicurezza che l’Africa in questo momento non sia in grado in *nessun* modo di competere con il mondo ricco.

                  E dove lo vedi scusa?
                  Cioe’ il 90% della popolazione soffre la fame, e io occidentale dovrei sfruttare quel poco di produzione che riescono a fare per lavarmi la coscienza, mentre invece gli tolgo il pane di bocca?

                  In cosa dovrebbe essere competitiva l’Africa, sentiamo.

                  Vediamo un po’: un kg di pomodori, si paga 0.05$ all’agricoltore, 1$ al mediatore internazionale (occidentale) e 1.50$ per il trasporto.
                  Risultato: mi lavo la coscienza facendo l’elemosina, l’agricoltore del terzo mondo rimane schiavo, sia dei capricci occidentali (se non va di moda piu’ il pomodoro e’ fritto) sia perche’ gli si da’ il minimo indispensabile per campare, mando in malora gli agricoltori italiani e le loro famiglie, inquino, e chi ci guadagna sono solo le multinazionali agricole.
                  Bel risultato, vero?

              • Gab ha detto in risposta a Piero

                Sono d’accordo con Piero. Ho avuto esperienza con i comboniani e ho conosciuto Zanotelli in persona che fa una propaganda terribile nelle sue “catechesi”. Strilla ai 4 venti che il demonio non esiste. Sono rimasto senza parole.

          • victor ha detto in risposta a Piero

            Tra le virgolette ovviamente c’era “dove li vedi gli oneri di ogni genere?”

          • EquesFidus ha detto in risposta a Piero

            Come disse madre Teresa di Calcutta “il mondo ha più bisogno d’amore che di pane”. E diceva assai bene. Il problema dell’Africa non sono gli africani, i quali vivono in condizioni disagiate non per colpa loro, ma dei diretti eredi spirituali dei colonialisti, l’intellighenzia turbocapitalista europea. E costoro insistono a promuovere per l’Africa l’invio di cose che non hanno alcuna utilità, se non quella di distruggere la morale locale insieme al fisico.

        • Andrea ha detto in risposta a Antonio72

          In quei Paesi Africani in cui si è aperto al grande commercio multi-Nazionale le aziende e gli artigiani locali sono falliti in massa, vedi te che soluzione…

          Piuttosto sapevo che una soluzione interessante è venuta da qualche privato con un po’ di sale in zucca (tipo Bill Gates che ha deciso di reinvestire il 90% del suo patrimonio in questo progetto) che ha deciso di collaborare coi contadini locali e di implementare le coltivazioni orticole e cerealicole con selezione di nuove razze di comuni vegetali in grado di vivere con poca acqua ed in condizioni di gran caldo e si sono avuti ottimi risultati. La soluzione forse è più quella di guardare all’agricoltura ed all’industria lasciando da parte l’economia speculativa, ma quello vale anche per tutto il resto del Mondo.

  5. victor ha detto

    Uno può essere prontissimo ad accettare la vita nascente, ma non ad accettarne dodici… e senza contraccettivi cosa fa, vive costantemente nella paura?
    Signori, anche il cardinal Martini ha riconosciuto i limiti della Humanae Vitae. Il mio, come il suo, non è un attacco e basta, se ne comprendono anche le ragioni: il femminismo ideologico e le nevrotiche da “l’utero è mio” eccetera eccetera in quegli anni propagandavano effettivamente una visione delle relazioni umane inaccettabile. Ma è a quello che bisogna opporsi, non pensare che sue ragazzi innamorati siano “contro la vita” semplicemente perchè non si sentono pronti, in un certo preciso momento della loro vita, a crescere un figlio.

    • Piero ha detto in risposta a victor

      anche il cardinal Martini ha riconosciuto i limiti della Humanae Vitae

      Un OTTIMO motivo per ritenerla valida pienamente.

    • Andrea ha detto in risposta a victor

      L’ha ricordato anche Papa Benedetto XVI, al limite l’uso del preservativo in una Relazione Matrimoniale può essere accettato se proprio scappa fatta una serata d’amore, ma non si ha la possibilità di aver figli; ma la via maestra è disciplinarsi, nessuno ti obbliga a far camporella di continuo. Due ragazzi innamorati posso anche contenersi un po’, in una Relazione il “sesso” non è tutto.

      • victor ha detto in risposta a Andrea

        Non sarà tutto, ma nemmeno accetto che sia compresso senza motivo.

        A me i Gesuiti hanno insegnato che la cosa più importante è il rispetto per ogni persona umana con cui ti rapporti, e che ogni gesto o parola non superficiale giocano almeno un po’ con il destino dell’altro. Se la pillola o il preservativo diventano la scusa per scoparsi chi ti capita senza nessuna responsabilità e nessuna considerazione dei suoi sentimenti, questo fa giustamente schifo e va avversato. Io sono giovane, lo vedo come si comportano i miei coetanei, e non sai quanti ne vorrei prendere a sberle per il modo egoistico e privo di rispetto con cui pensano e trattano le donne (e gli uomini…)
        Ma vogliamo dire che TUTTI sono così?

        Per fortuna, ci sono ancora molte persone che quando dicono “ti amo” non scherzano e non ingannano. E quando è così, non vedo proprio cosa ci sia di male nel godere della propria passione.
        Il punto è sempre quanto metti in gioco di te stesso. Ci sono storie di pochi giorni che contengono più senso di interi matrimoni (magari fatti solo per convenzione sociale, perchè “ti devi sposare”.)

        “Ama e fa ciò che vuoi” lo diceva sant’Agostino, no?

        • Mr. Crowley ha detto in risposta a victor

          Si’ pero’ la nuova tendenza e’ anche di amare oggetti inanimati.

          Ci sono storie con bugs bunny o con il gatto silvestro che contengono più senso di interi matrimoni (magari fatti solo per convenzione sociale, perchè “ti devi sposare”.)

          Loro, se li tratti come oggetti non si offendono mica …….

          http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1049821/fa-sesso-con-un-peluche-arrestato.shtml

        • EquesFidus ha detto in risposta a victor

          Veramente, checché dicano taluni per giustificare le proprie azioni, sant’Agostino scrisse:

          Se taci, taci per amore.
          Se parli, parla per amore.
          Se correggi, correggi per amore.
          Se perdoni, perdona per amore.
          Metti in fondo al cuore
          la radice dell’amore.
          Da questa radice
          non può che maturare il bene.

          Ora, cos’è detta radice dell’Amore? E’ Dio. Uno non deve inseguire le passioni (cosa mai giustificata e anzi condannata dal santo) bensì deve seguire Dio, “[…] divina potestate,/ somma sapienza e l’primo amore” per citare Dante. Perché solo così l’uomo può essere sereno e conoscere la verità, come proclama il salmista nel Salmo 63 (62). Ma te credi davvero che la Chiesa indichi cose come il preservativo o la pillola come immorali ed il loro utilizzo peccaminoso solo per tormentare i poveracci come me o te? Se uno vuole usarli faccia pure, ma non è questo il modo per giungere al sommo bene ma solo un appagamento dei sensi. “A che giova all’uomo conquistare il mondo, se perderà la sua anima?”.

        • Gab ha detto in risposta a victor

          Ah ecco i gesuiti. Siamo apposto allora. Garanzia della teologia moderna che ha distrutto quella di sempre. Prova a cambiare insegnanti.

        • Fede_81 ha detto in risposta a victor

          Peccato che non ti abbiano insegnato a non strumentalizzare Sant’Agostino per le tue fandonie pacifiste ed ex sessantottine.

          Leggi qui l’alternativa alla contraccezione: http://www.uccronline.it/2012/05/20/i-metodi-naturali-per-una-sessualita-davvero-responsabile/

      • Gab ha detto in risposta a Andrea

        E dove lo avrebbe ricordato? Illuminami. Sono rimasto al dato che per la dottrina cattolica l’uso del preservativo è sempre da condannare. Non è ammissibile in nessun ambito, a maggior ragione in quello matrimoniale.

    • Fede_81 ha detto in risposta a victor

      Victor, la tua obiezione è ragionevole ma sei disinformato: l’indicazione della chiesa nella sessualità è quella dei metodi naturali, ovvero si tende a preservare la purezza e la responsabilità dell’amore: http://www.uccronline.it/2012/05/20/i-metodi-naturali-per-una-sessualita-davvero-responsabile/

  6. Boh, a me sembra che se facciamo un’analogia con il nostro Meridione, capiamo meglio dove stanno i vari problemi dell’Africa. Chi non vede come il Meridione sia schiacciato in maniera quasi assoluta dalle varie mafie? Chi onestamente potrebbe dire che non vi è alcuna responsabilità del popolo meridionale per il fatto che sono schiacciati dalle mafie?

    Ovviamente quando nasci e cresci in un certo ambiente, ne sei condizionato e in molti casi assumi dei comportamenti che favoriscono il peggio, invece che il meglio. Così è anche per gli africani e, ovviamente, ancor più gravemente.

    Io posso solo dirvi che ho qualche amico africano, in particolare una coppia di medici colleghi di mi moglie. Veramente difficile trovare persone più in gamba di loro! Certo, hanno dovuto venire in Occidente a procurarsi il loro sapere, ma ora stanno tentando di riverberarlo sulla loro patria (il Camerun).

    La morale della favola è che l’unica ricetta deve essere a lungo termine e non consiste certo nel forzarli ad assumere il modello economico che sta portando alla rovina l’Occidente. Bisogna iniziare a fornirli di buona educazione (scuole superiori e università), formandoli il più possibile in casa loro e in modo da creare una classe intellettuale e tecnica adeguata.

    Ma tempo che soffrano ancora troppo profondamente delle pastoie imposte dagli “interessi” occidentali. Questo non è cattocomunismo, ma la triste realtà. Una terra così stupenda l’Africa!

    • lorenzo ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Credo che l’analogia Africa Meridione sia azzeccata:
      – prima dell’unita d’Italia al Meridione non esistevano praticamente né la mafia né l’emigrazione, lo stato era molto ricco e la cultura al più alto livello europeo;
      – con il post colonialismo e gli aiuti occidentali, l’Africa, che era terzo mondo, è diventata quarto mondo.

  7. Pippo ha detto

    Non solo ma sta minacciando seriamente la sopravvivenza della orgogliosa, progressista, superiore, infallibile ecc. ecc. civiltà occidentale.
    Pippo il vecchio

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