Recensione del libro: “Scienziati, dunque credenti”

 

di Francesco Agnoli*
*scrittore e giornalista

 
 

C’è compatibilità tra scienza sperimentale e fede in un Dio creatore? Tra scienza e Chiesa? Tra scienza e miracoli? Può un uomo di oggi continuare a credere in Cristo, senza essere ed apparire ridicolo e fuori del tempo? Se ne dibatte spesso, per lo più in termini filosofici. Lo si fa anche in questo libro, discutendo sui Dio, l’anima, i miracoli, la Chiesa… Ma soprattutto si interrogheranno gli scienziati, i grandi fisici, astronomi, matematici… e si scoprirà che tutti i padri della scienza moderna hanno creduto in Dio.

Si scopriranno le preghiere di Keplero e di Pascal; gli interessi per la Bibbia di Newton; la fede genuina di Pasteur… Si apprenderà che un monaco, padre Benedetto Castelli, ha fondato l’idraulica ed ha inventato il primo pluviometro; che un , padre Andrea Bina, ha inventato il primo sismografo moderno; che Niccolò Copernico era un religioso cattolico; che il primo teorizzatore del Big bang e dell’espansione delle galassie è stato il sacerdote belga Georges Edouard Lemaître; si apprenderà che il padre dell’aeronautica, Francesco Lana de Terzi, è un padre gesuita, come il “principe dei biologi”, Lazzaro Spallanzani e come un pioniere dell’astrofisica, Angelo Secchi; che il padre della geologia e della cristallografia, Niels Stensen, si fece sacerdote e poi divenne vescovo, e che il fondatore della genetica fu il monaco Gregor Mendel…Si apprenderà che i matematici Gauss ed Eulero leggevano tutte le sere il Vangelo, che i matematici A. L. Cauchy, Ennio De Giorgi e Maria Gaetana Agnesi si dedicavano, oltre che alla matematica, all’assistenza ai poveri secondo lo spirito cristiano…

Forse qualcuno leggerà per la prima volta che le uniche grandi persecuzioni contro scienziati sono avvenute durante la laicissima rivoluzione francese (a danno di scienziati particolarmente devoti, come Luigi Galvani e Paolo Ruffini), e, soprattutto, nell’URSS ateo e comunista, dove chi proponeva teorie scientifiche vere, ma non ortodosse rispetto al marxismo, ha perso il posto e, non di rado, la vita.

Francesco Agnoli, “Scienziati, dunque credenti” (Cantagalli, Siena, 2012, pagine 185, euro 14). 

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14 commenti a Recensione del libro: “Scienziati, dunque credenti”

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  1. Andrea ha detto

    Persecuzioni contro scienziati comunque oggi avvengono anche in alcuni Paesi Musulmani dove è considerato blasfemo cercare leggi naturali perché secondo le autorità politico-Religiose siccome il Corano sostiene che tutto dipende dalla Volontà Divina non bisogna cercare di delimitarne i confini…

  2. Azaria ha detto

    Il libro sembra interessante, solo non concordo con il titolo: “scienziati, quindi credenti” sembra che l’essere scienziati implichi automaticamente che si debba essere credenti e che un non credente non si possa ritenere uno scienziato.

    Io da ing. (quindi credo che nella categoria degli scienziati ci possa rientrare) e cattolico vedo che ci sono colleghi anche validi con idee atee e/o agnostiche.

    Al piu` si puo` escludere dalla denominazione di scienziato chi vede la fede come l’antitesi della scienza (visto tali tipi non hanno capito molto ne` della fede ne` della scienza) ma questa e` un’altra questione.

    • Jacques de Molay ha detto in risposta a Azaria

      In un’epoca in cui si vuole che la scienza soppianti definitivamente la fede, scrivere un libro con un simile titolo è ovviamente una provocazione, non credi?

    • Alessandro M. ha detto in risposta a Azaria

      Concordo con Jacques de Molay….occorre vederla come provocazione.

      Vedo un po’ troppe persone in difficoltà con i titoli (anche per questo stesso sito). Occorre capire l’utilità del titolo!

      • alessandro giuliani ha detto in risposta a Alessandro M.

        Potrebbe essere utilmente ribaltato come ‘credenti quindi scienziati’ non è una boutade, solo la Fede in un Dio creatore, separato dal mondo e che sia a nostra immagine e somiglianza ci può dare l’ardire di tenatre ‘la scalata al cielo’ con la forte presunzione di poter capire il mondo perchè non ne facciamo completamente parte (altrimenti sarebbe come pretendere di vedere un panorama stando a livello della pianura invece di salire su un monte) ma invece partecipiamo di qualcosa che ne sta fuori ed oltre attraverso la nostra ragione che è appunto quella con cui indaghiamo. Non è un caso che la scienza moderna sia nata in ambito giudaico/cristiano, Allah pretende obbedienza assoluta e diretta non è così importante syudiare il libro della natura, se mai la matematica (simbolario autoreferenziale e deduttivo) o la medicina (arte empirica) ma non certo roba come la chimica che addirittura pretende di farci cooperatori di un ‘aggiustamento della creazione’ (nuovi composti di sintesi, nuove essenze mai presenti prima).
        Anche scienziati che si ‘professavano’ atei hanno dato enormi contributi alla scienza ma inconsapevolmente, nel omento in cui sentivano la spinta ad ‘entrare nel mistero’ facevano un’operazione potentemente religiosa.
        Poi il titolo cos come è va bene, infatti parla di un sottinsieme di scienziati per cui l’equazione è vera non di tutti gli scienziati. E la traccia della fede nel lavoro degli scienziati credenti si nota eccome !

        • Bichara ha detto in risposta a alessandro giuliani

          Un famosissimo Hadith (detto,insegnamento) di Mohammad , a conferma di quello che hai scritto , dice letteralmente “Non chiedete di cose,se rivelate vi fanno del male.” una intimazione oscurantista che ha avuto il suo peso nella cultura islamica (senz specificare, tra l’altro , preventivamente quale cose sul quale non fare domande)
          Al contrario nel Vangelo di Giovanni 5:39-40. 39 “VOI INVESTIGATE le Scritture, perché pensate d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me.”

    • Azaria ha detto in risposta a Azaria

      Ok, con queste premesse concordo anche io 🙂

  3. Renato Valsecchi ha detto

    Mi piace che nella foto vi sia anche il deista Einstein. Questo farà bollire il sangue ai compagni laicisti.

  4. Daphnos ha detto

    Si può correggere “ELUERO” in “EULERO”? E’ sicuramente un errore di battitura, ma la grandezza del personaggio non lo merita. Grazie!

  5. credino ha detto

    Uccr! Correggete Eluero in Eulero o (Euler)!

  6. Michele Forastiere ha detto

    Bellissimo, non vedo l’ora di poterlo leggere! Ben venga la provocazione, se di provocazione si tratta: in realtà, l’obiettivo originario della scienza sarebbe proprio quello di riuscire a leggere “questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto .”
    Quell’antipatico, scorbutico vecchio toscano di Galileo sapeva bene di che parlava: che libro sarebbe, se non l’avesse scritto Qualcuno?

  7. J.B. ha detto

    E Giuseppe Mercalli ?? 🙂

  8. Gab ha detto

    Spero che Newton si sbagli sulla data della fine del mondo …

  9. Bichara ha detto

    Bisogna smascherare le insinuazioni subdole e le interpretazioni ideologiche di certe ipotesi delle scienze non esatte e in special modo paleoantropologia ed etologia…che tendono verso le interpretazioni meccanicistiche e quindi materialistiche della vita, perché le aprossimazione a volte stravolgono la verità dei fatti , ridotta a schemi ripetibile , per me.

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