Omosessuali si nasce o si diventa? Ne parla Luca di Tolve

La possibile scoperta di una causa biologica e/o genetica che intervenga nel determinare l’orientamento sessuale è considerata da molti l’obiettivo della vita. Attualmente la ricerca scientifica riconosce che in molte persone c’è una predisposizione costituzionale all’omosessualità, ma non una pre-determinazione, o “causa” diretta (in realtà non c’è nemmeno nessuna notizia di alcun pool genetico che determini in modo diretto un qualche tratto psicologico della persona). Questi soggetti possono avviarsi verso la condizione omosessuale solo in presenza di uno specifico ambiente familiare (detta anche “classica relazione triadica”: padre/madre assente, padre/madre iper-coninvolto, ragazzo sensibile). L’argomento è comunque complesso ed esistono numerosi studi con risultati opposti che si contraddicono a vicenda.

Tuttavia gli omosessuali sostengono chiaramente di essere totalmente determinati nella loro scelta dalla genetica, prova schiacciante del fatto che il loro non è un orientamento sessuale patologico. Oltre al fatto che il tentativo lascia il tempo che trova, – dato che anche se si scoprisse il fatidico “gene gay” i sostenitori della “malattia omosessuale” potrebbero sempre affermare che, alla pari delle altre malattie genetiche, anche l’omosessualità è un difetto genetico da prevenire/correggere scientificamente-, l’opinione dell’omosessuale deve soventemente scontrarsi con quella dell‘ex-omosessuale. Quest’ultimo infatti sostiene con la sua stessa vita e il suo cambiamento, che la sua posizione non era affatto determinata da fattori genetici/biologici, tant’è che ha potuto ravvedersi. Solitamente in questi casi gli omosessuali rispondono distribuendo accuse di “omofobia” a caso, negando il fatto che l’ex omosessuale sia stato veramente omosessuale oppure negando che sia realmente diventato eterosessuale. In Italia l’ex omosessuale più conosciuto è senz’altro Luca di Tolve, complice anche la canzone “Luca era gay” cantata da Povia a Sanremo (anche se non si è mai capito se fosse rivolta a lui).

Del suo percorso, della sua infanzia tormentata, del suo successo nel mondo gay, dei suoi rapporti omosessuali, della profonda infelicità di questa cultura, della scoperta dello psicologo Nicolosi, del cambiamento sessuale, dell’innamoramento, del matrimonio con Teresa, del linciaggio mediatico da parte di Arcigay e dell’avvio dell’Associazione Lot (www.gruppolot.it) con altri ex-omosessuali, Luca ne parla in questo video (presente anche sua moglie).

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32 commenti a Omosessuali si nasce o si diventa? Ne parla Luca di Tolve

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  1. Ivano ha detto

    Feci una domanda su Yahoo Answers riguardo l’omosessualità o per meglio l’ex omosessualità di Luca di Tolve. Risposte quasi identiche: lui è sempre omosessuale ma sta facendo così per farsi fama oppure se è exgay, è represso bla bla bla. Insomma nulla di nuovo sul fronte :3

    • alèudin ha detto in risposta a Ivano

      non lo sapevi, siamo ovviamente tutti omosessuali repressi. Almeno così ci dicono.

    • Franz ha detto in risposta a Ivano

      Strano vero per una società che si dice “libera”, “civile”, “democratica” e rispettosa delle idee altrui. Oltre al fatto che non sono idee ma fatti concreti.

    • Luca ha detto in risposta a Ivano

      se, se tanto la faccia da sfranta gli è rimasta, chissà se anche per quella c’è la cura!!

      • Carlo ha detto in risposta a Luca

        Dicesi sfranta: “checca o frocia pallida e sfatta, perennemente languida e depressa, che tenta di sedurre col lo stile”

        Ancora una volta la reazione non è sui contenuti ma sulla persona, discriminando un ex omosessuale per il solo fatto che abbia cambiato posizione. Come vedete il modello reattivo non cambia: si nega che l’ex omosessuale sia realmente diventato eterosessuale, nonostante i fatti dicano altro. E’ anche un ottimo segno di maturità intellettuale 🙂

        • Piero ha detto in risposta a Carlo

          se l’avesse detto un ETEROSESSUALE, sarebbe caduto giu’ il mondo!
          Si arrogano pure il diritto di insultare chi vogliono, nei modi piu’ volgari possibili, che a nessun altro verrebbero in mente.

  2. Giulia ha detto

    L’omosessualità non può essere solo dettata da fattori ambientali o da modelli educazionali. Un qualche motivo genettico ci deve pur essere, altrimenti non dovrebbe darsi anche nella specie animale.
    http://www.youtube.com/watch?v=NFBWp5figFE
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/12_Dicembre/12/bisonte.shtml

    • alèudin ha detto in risposta a Giulia

      cosa non ti è chiaro di questa parte estrapolata dall’articolo che forse hai letto troppo velocemente?

      “Attualmente la ricerca scientifica riconosce che in molte persone c’è una predisposizione costituzionale all’omosessualità, ma non una pre-determinazione, o “causa” diretta (in realtà non c’è nemmeno nessuna notizia di alcun pool genetico che determini in modo diretto un qualche tratto psicologico della persona). Questi soggetti possono avviarsi verso la condizione omosessuale solo in presenza di uno specifico ambiente familiare (detta anche “classica relazione triadica”: padre/madre assente, padre/madre iper-coninvolto, ragazzo sensibile). L’argomento è comunque complesso ed esistono numerosi studi con risultati opposti che si contraddicono a vicenda.”

    • simone ha detto in risposta a Giulia

      La questione non è se c’e o meno una parte genetica ma se essa sia determinante e determinista. Non lo è tanto che si sceglie di tornare eterosessuali.

    • Andrea B. ha detto in risposta a Giulia

      Dicono che anche l’ateismo è genetico…infatti anche le capre non credono in Dio. Evidentemente dev’esserci qualche correlazione…

    • Piero B. ha detto in risposta a Giulia

      L’omosessualità negli animali ha motivi gerarchici e tattici.

      • Raffa ha detto in risposta a alèudin

        Nooooo…ma questa era la prova!!!! A San Francisco c’è la più grande comunità omosessuale del mondo…non hai idea di come fossero discussi questi poveri animali!

    • Franz ha detto in risposta a Giulia

      @Giulia? Solita domanda: ma lo hai letto l’articolo? No. E allora cito testualmente: “Attualmente la ricerca scientifica riconosce che in molte persone c’è una predisposizione costituzionale all’omosessualità, ma non una pre-determinazione, o “causa” diretta”…è inutile che ripeti quello che c’è scritto cambiando le parole e facendolo passare come un tuo parere.

  3. Feanor ha detto

    Se essere omosessuali avesse origini genetiche allora un giorno si potrebbe diagnosticare la predisposizione attraverso esami prenatali. Anche se la maggior parte della gente si riempie la bocca di tolleranza, il figlio gay non lo vuole nessuno, perciò verrebbero quasi tutti abortiti. Chissà come reaggirebbero le associazioni gay…

    • alèudin ha detto in risposta a Feanor

      effettivamente è terrificante come prospettiva, bisognerebbe fare una lista delle tare genetiche da salvaguardare e di quelle abortibili, mi ricorda qualcosa…

    • Laura ha detto in risposta a Feanor

      Ovviamente in quel caso, solo in quello, sarebbero antiabortiste e l’embrione “gay” diventerebbe subito un essere umano con dei diritti certificati.

  4. Panthom ha detto

    Bello! Ho visto tutto il video, interessanti anche le risposte al pubblico verso la fine. Bravo Luca, siamo con te!

  5. gabriele ha detto

    non è per via genetica l’omosessualità
    ai ragazzi viene svolta una propaganda omosessualista attraverso i cartoni animati giapponesi
    leggete qua
    http://it.wikipedia.org/wiki/Sailor_Moon#Tematiche_yuri
    http://it.wikipedia.org/wiki/Sailor_Moon#Critiche
    http://it.wikipedia.org/wiki/Sh%C5%8Dnen%27ai
    http://it.wikipedia.org/wiki/Yuri

    questo è il potere delle lobby gay

    • Karma ha detto in risposta a gabriele

      Pazzeco! Che vergogna!

      • gabriele ha detto in risposta a Karma

        cercate e troverete ancora molto
        io propongo di censurare questi cartoni e manga

        • Piero ha detto in risposta a gabriele

          In realta’ la cosa e’ leggerissimamente diversa…
          Quelli elencati da te che vengono proposti nell’Occidente propriamente detto sono classificati in Giappone come shōjo manga, cioe’ manga per ragazze.
          Lo scopo di questi “episodi omosessuali”, a differenza della lobby gay propriamente occidentale, non e’ quello di far passare per “naturale” l’omosessualita’, al grido “facciamoci-tutti-omosessuali-che-il-mondo-migliorera’”, ma a volte il significato e’ comico (Ranma 1/2), altre volte e’ solo una variante “romantica” e “sentimentale” (appunto perche’ rivolto a ragazze), a volte solo per aggiungere un po’ di “pepe” alla classica storia “ragazzi-che-vanno-a-scuola-e-che-si-innamorano-e-che-hanno-poteri-magici”.
          Non nego affatto che ci siano questi episodi, solo che la loro “finalita’” e’ diversa. Questo almeno per quelli che ho letto io.
          In Giappone i costumi sono molto rigidi, molto piu’ rigidi di quelli nostri di 50 anni fa.
          Poi ci sono gli shōnen manga, che vengono proposti ad un pubblico maschile. In genere sono quelli a tema sportivo (Capitan Tsubasa, il nostro Holly & Benji, Capeta, Arrivano i Superboys e vari) o tema post-apocalittico (Hokuto no Ken, Ken il Guerriero), per altri la definizione e’ piu’ sfumata.

  6. franci ha detto

    molto interessante

  7. Domenicus ha detto

    Per quanto mi concerne, conoscevo già il caso di Luca Di Tolve, così come conosco il sito (benemerito) in questione. In questi ultimi tempi effettivamente ho fatto delle mie ricerche personali sull’omosessualità, visto che è di scottante attualità, e ne ho scoperto davvero delle belle. E cioè, in sostanza, che le cose non stanno affatto come una certa cultura laicista-anticlericale egemone, appoggiata grandemente dai mass media, vuole farci credere. Ad esempio, che le potenti lobby pro-gay americane hanno fatto enormi pressioni sull’Associazione Psichiatrica Americana per fare derubricare, a maggioranza, l’omosessualità come disturbo della personalità. Insomma per farla definire in pratica come uno “stato normale” della personalità. In definitiva il caso di Luca Di Tolve si può ben definire un caso padigmatico. In altre parole, omosessuali non si nasce ma si diventa. Tutto dipende in pratica dall’ambiente familiare e socio-culturale dove si nasce e si cresce. Ad ogni modo, per andare al sodo, il punto cruciale della faccenda è che dietro a questa “questione omosessuale”, con annessi e connessi, (come non è neppure troppo difficile immaginare) ci stanno le stesse influenti lobby che sono favorevoli all’aborto, all’eutanasia, e tante altre “cosucce” di questo genere. Insomma, in altre parole, gli “amici del Maligno” si danno molto da fare in questo mondo, in innumerevoli modi (cartoni compresi). Purtroppo molto più di noi.

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Domenicus

      Queste storia delle pressioni sull’APA l’avevo già sentita, ma non saprei se fidarmi, in genere non mi piace il complottismo. Potresti dare delle fonti per favore?

      • Domenicus ha detto in risposta a Francesco Santoni

        Purtroppo il sito cattolico da cui avevo attinto a suo tempo tante informazioni in materia, e cioè il sito Acquaviva 2000, pare che sia stato enormemente modificato, tanto che non riesco neppure io a ritrovare quelle interviste e quegli articoli. Comunque, mi ricordo benissimo che lo psichiatra principale era il Dr. Joseph Nicolosi (più altri autori). Puoi consultare magari, per cominciare, i suoi libri, ai quali accenno anche nel post precedente, quello di ieri.
        Ad ogni modo, per noi che ci diciamo cristiani cattolici, in realtà non dovrebbe essere affatto una novità (anche se a onor del vero io stesso l’ho scoperto recentemente) il fatto che ci siano nel mondo forze oscure anticristiane (in primis la Massoneria, e tutte le sue varie diramazioni) che complottano effettivamente contro il Cristianesimo. Ovvero contro la Chiesa, contro la Dottrina, contro la Morale Cristiana, e contro la Civiltà Cristiana. Un sito molto divulgativo, a questo riguardo, è per esempio quello del “sito ufficiale del centro culturale san Giorgio. Lì ce n’è già abbastanza per farsi un’idea “più realistica” di come stiano in effetti le cose, al di là delle apparenze.

  8. Domenicus ha detto

    Ho letto oggi la mail da voi inviatami, da parte cioè della redazione di UCCR, in merito alle mie ricerche personali sulla dolente questione dell’omosessualità. Si tratta in effetti di ricerche di un paio di anni fa, più o meno. Queste mie ricerche si basavano fondamentalmente sul sito cattolico denominato “Acquaviva 2000”. Sono andato a ricercarlo oggi ma, a quanto pare, ha cambiato sia il nome e sia la pagina web. Il che ha complicato un po’ le ricerche degli articoli di allora. Pare che adesso si chiami “Profezie per il Terzo Millennio”. Comunque, erano per la maggior parte dichiarazioni e interviste fatte al Dr. Joseph Nicolosi, anche in merito alle sue esperienze professionali, e ad alcune sue pubblicazioni in merito. Ad esempio : Il dilemma dell’omosessualità. Esistono anche altri autori, che trattano il medesimo tema, tipo : Indagine Spitzer : lo psichiatra che cambiò opinione. Oppure : Omosessualità e speranza-Terapia e guarigione nell’esperienza di uno psicologo- di Gerald J. M. Van den Aardweg. (Nondimeno, dato che avevo scaricato i suddetti articoli nella memoria del computer, potrei magari mandare il materiale in mio possesso tramite indirizzo mail). In ogni caso, direi che il caso personale di Luca Di Tolve mi sembra di per sé molto illuminante, a suo modo. Peraltro, lo stesso Dr. Nicolosi, era stato ospite su Radio Maria qualche tempo fa di un dibattito serale, in cui esponeva la sua esperienza professionale. Insomma, tutto questo, più altre cose ancora, mi hanno chiarito le idee una buona volta su come stiano effettivamente le cose, al di là di certa propaganda “culturale” e massmediatica pro-gay. Punto.

    • Tano ha detto in risposta a Domenicus

      Interessante, se riuscissi ad andare a ricercare nel pc sarei molto curioso.

      P.S.: Una domanda: ma perché rispondi qui ad un’e-mail che ti ha inviato la redazione?

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