Steve Tyler, leader degli Aerosmith, e la vita sconvolta dall’aborto del figlio

Anche una star del rock come Steve Tyler, leader degli Aerosmith, uomo dalla vita sfrenata ed estrema, ha avuto il tempo per fermarsi un attimo, assistere all’aborto del figlio ed esclamare: “Gesù, che cosa ho fatto?”.

Era il 1975 e Tyler, allora 27enne conviveva con la fidanzata quattordicenne Julia Holcomb. Dopo 35 anni, leggiamo su La Bussola Quotidiana, la vicenda viene a galla dalle pagine dell’autobiografia del gruppo, “Walk in this way”, da poco disponibile nelle librerie americane: Julia rimase incinta e l’enturage degli Arosmith convinse Tyler a farla abortire. Il frontman del gruppo scrive nel volume: «Ero davvero in crisi. Per me era un momento importante, stavo costruendo un progetto di vita con una donna, ma ci convinsero che non avrebbe mai funzionato e che avrebbe rovinato le nostre vite». I due si lasceranno convincere ed è proprio Tyler a descrivere il momento che segna la reale rovina della sua vita: «E’ semplice. Vai dal medico, si mette un ago nel ventre della mamma, e viene iniettato il veleno. Tu resti lì, a guardare. Poi tirano fuori il bambino, morto. Pochi minuti. Ero devastato, nella mia testa continuavo a ripetere “Gesù, cosa ho fatto?”». Il chitarrista degli Aerosmith, Ray Tabano, ricorda: «Tyler uscì stravolto da quell’esperienza. Era solo un ragazzo e il fatto di aver visto tutto, di avere vissuto tutto, lo distrusse».

Sebbene avesse già avuto esperienze con alcool e marjuana, è l’aborto della sua fidanzata a segnare l’inizio della degenerazione irreversibile della sua vita. Inizia una relazione con una modella di Playboy, Bebe Buell, la quale è testimone del baratro in cui cade Tyler: «Era pazzo, sempre completamente ubriaco, più volte è stato capace di distruggere il camerino che gli assegnavano. Un giorno tornando a casa l’ho trovato disteso in bagno completamente imbottito di droga. Era distrutto dal dolore». La donna la ha abbandonato dopo essere rimasta incinta. Nonostante avesse tutto quello che solitamente un uomo sembra sognare: donne, denaro e fama mondiale, nulla bastava: «Mi sono sniffato la mia Porsche, il mio aereo e la mia casa. Ho buttato via 20 milioni di dollari per colpa della droga. Nonostante negli anni 80 fossi uno dei cantanti più celebri e pagati al mondo, ero sempre senza soldi per via degli stupefacenti», ha rivelato oggi l’ex cantante 63enne.

Anche la sua fidanzata di allora, Julia Holcomb, ha deciso dopo decenni di silenzio, di raccontare quel che avvenne in quel periodo: «Ho deciso che è tempo per me di raccontare la mia storia in modo onesto, sperando che questo mi aiuterà a chiudere la porta, in pace, a questo periodo della mia vita». Parla dell’innamoramento verso Tyler, dell’essere stata travolta dal suo mondo dal ritmo sfrenato, dell’aborto e degli incubi per il ricordo. Della profonda crisi depressiva e dei tentativi di suicidio a causa del rimorso. Descrive anche l’incontro con il suo marito attuale e la conversione cattolica. Come tante donne che hanno sperimentato l’aborto, è diventata una paladina pro-life, ma anche una madre devota di sette figli e felicemente sposata. Non ha nemmeno mantenuto alcun risentimento contro Tyler: «Prego per la sua sincera conversione del cuore, e spero che possa trovare la grazia di Dio. Non credo ci sia nulla che possa giustificare l’aver tolto la vita al mio bambino. Prego che la nostra nazione cambi le sue leggi in modo che le vite dei bambini innocentemente concepiti siano protette e si rafforzi la santità del matrimonio».

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6 commenti a Steve Tyler, leader degli Aerosmith, e la vita sconvolta dall’aborto del figlio

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  1. Norberto ha detto

    La domanda è sempre la stessa: perché chi ha tutto non riesce ad accontentarsi e possiede meno di chi non ha nulla? Cosa sta cercando l’uomo? Da dove nasce l’esigenza di infinito che ha dentro di sé?

    • alèudin ha detto in risposta a Norberto

      a tal proposito ho letto una frase di Gibran illuminante: “come posso non credere in Dio se i sogni dei ricchi sono uguali a quelli dei poveri?!”

  2. Panthom ha detto

    Non sapevo di cosa avesse passato. In fondo non è tutta colpa sua a quanto pare, ma del suo staff. Vedere il proprio figlio abortito e buttato nel cestino non può essere di certo una leggerezza, anche per gente abituata a tutto. L’aborto è una violenza inaudita!

  3. Nofex ha detto

    L’aborto ha devastato tre vite, non solo la sua.

  4. gabriele ha detto

    l’aborto, come tutte le morti, provoca solo dolore
    ma il dolore non si può aspettare che passi
    bisogna essere pronti (estote parati) per il momento che ci verrà concesso per rimediare

  5. Luke ha detto

    Intanto Correva l’Anno su Rai 3 dedica uno speciale niente poco di meno che su Emma Bonino, facendo di lei un ritratto santificato grazie alle sue “battaglie per la laicità e i diritti della donna” … .

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