Sondaggio Gallup: negli USA il 92% crede in Dio

Pochi giorni fa davamo la notizia di un sondaggio Gallup che rivelava come il 70% degli studenti universitari degli Stati Uniti vedeva il rapporto “scienza e religione” come non conflittuale ma indipendente o collaborativo (cfr. Ultimissima 2/6/11). Il 3 giugno 2011 ha replicato con un altro sondaggio, questa volta rivolto a tutta la popolazione americana, a cui è stato semplicemente chiesto se “credesse in Dio“.

Nel Paese leader per il progresso scientifico-tecnologico, contrariamente all’opinione di ogni buon ateologo, il 92% ha risposto “si” e il 7% ha detto di “no”. Sostanzialmente più di 9 americani su 10. In quasi 70 anni, nonostante la pressante campagna di secolarizzazione, i credenti sono diminuiti del 4% e i non credenti sono aumentati del 6%. Parliamo di credenti, anche se in realtà sappiamo che l’81% è cristiano, di cui il 24% cattolico.

La fede in Dio scende al di sotto del 90% tra i giovani dai 18 ai 29 anni e risale al 94% dopo i 30 anni, nel cuore della maturità della persona. Scende all’87% anche in coloro che sono in possesso di un dottorato, mentre sale al 94% per chi è laureato rispetto a chi è semplicemente diplomato (92%).

Nel 2006, in un sondaggio simile, i ricercatori hanno chiesto agli intervistati se avessero dubbi sulla loro posizione. Il 73% si è dichiarato “certo” dell’esistenza di Dio, mentre il 19% ha detto di avere dei dubbi, pochi (il 14%) o molti (il 5%). Anche tra quel 7% di non credenti sono state espresse delle perplessità: infatti, il 4% ha detto che “probabilmente Dio non esiste, ma di non essere sicuro”, mentre solo il 3% ha detto di “essere certo dell’inesistenza di Dio“.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

58 commenti a Sondaggio Gallup: negli USA il 92% crede in Dio

« nascondi i commenti

  1. Michy ha detto

    Alla faccia della secolarizzazione!

    • alèudin ha detto in risposta a Michy

      aspetta, ora arriva “qualcuno” che legge i dati a modo suo e viene fuori che la realtà è ben diversa… 🙂

      • Michy ha detto in risposta a alèudin

        Dai, oggettivamente è impossibile leggere i dati diversamente! Le tabelle parlano da sole!

        • Fabrizio ha detto in risposta a Michy

          In realtà un’altra lettura è possibile. Certo non si può dire che gli USA siano a maggioranza atea, purtuttavia va considerato che la fede in Dio è più bassa della media tra coloro i quali hanno conseguito un dottorato o un post-doc, tra i giovani tra 18 e 29 anni e nella parte Orientale del Paese, il che potrebbe indicare che nella parte parte della popolazione più dinamica, istruita, benestante e cosmopolita l’ateismo è più diffuso.

          • Katy ha detto in risposta a Fabrizio

            Caro Fabrizio è una lettura così sciocchina che non credevo si avesse il coraggio di “tirare fuori”. “La fede in Dio è più bassa tra i dottorati e tra i giovani”…”l’ateismo è qui più diffuso”…alla faccia…si parla rispettivamente di 84% e 87% di credenti..neanche nell’uaar ci sono percentuali di atei così basse!!!

            • Fabrizio ha detto in risposta a Katy

              Intendo dire più diffuso rispetto ad altre fasce di popolazione, chiaro poi che la maggioranza dei credenti è, a dir poco, Bulgara!

              • Ingrid ha detto in risposta a Fabrizio

                Si. L’espressione è inconsapevolmente sbagliata però, perché la Bulgaria ha sofferto quasi 50 anni sotto l’ateismo di stato. E le conseguenze si vedono.

          • Laura ha detto in risposta a Fabrizio

            Quoto…argomento viziatissimo…volevo chiedere a Fabrizio come mai i laureati (94% di credenti) hanno una percentuale più alta dei diplomati nella scuola superiore (92%)…eppure i più istruiti dovrebbero essere atei, o no?

            • Fabrizio ha detto in risposta a Laura

              La mia voleva solo essere una possibile interpretazione, non ho tutti i dati a disposizione!
              Quanto al merito, capisci che una percentuale di 92 e 94 sono molto vicine, cambia no di un 2 %, da un 94 o 92 a 87 c’è già una differenza più significativa (5-7%), pensa poi ai nn credenti si passa da un 6-8 % a un 13 %, quasi il doppio: tra dottori e post doc ci sono il doppio dei non credenti rispetto al resto della popolazione. Può essere significativo.

              • Laura ha detto in risposta a Fabrizio

                Scusa non capisco…il 13% lo tiri fuori da dove? Io vedo che la media della popolazione credente è 92%. La media dei credenti post doc è 87% (-5%), mentre la media dei credenti che hanno una laurea è 94% (+2%)…che cosa sarebbe significativo? Stiamo parlando di leggere variazioni su numeri vicini al 100% della società più scientifica al mondo…credo che sia questo l’unico dato veramente significativo! E sindacare sul 5% mi sembra pura perdita di tempo.

                • Fabrizio ha detto in risposta a Laura

                  100-87=13

                  • Laura ha detto in risposta a Fabrizio

                    Ah, ho capito. Mi dicevi allora: “tra dottori e post doc ci sono il doppio dei non credenti rispetto al resto della popolazione”, che è un altro modo per dire che i dottori e post doc credenti sono (circa) 7 volte tanto i dottori e post doc non credenti. Può essere significativo, è vero.

                    • Fabrizio ha detto in risposta a Laura

                      Soprattutto se tieni conto che nel resto della popolazione sono 15 volte tanto.

                    • Laura ha detto in risposta a Fabrizio

                      Non saprei….sostieni che nel resto del mondo ci siano addirittura il 200% dei post dottorati credenti? Mi sembra eccessivo….resto del mondo, resto del mondo…ma gli USA non sono mica l’avanguardia dei ricercatori?

                    • Fabrizio ha detto in risposta a Laura

                      No, sostengo che tra i chi non ha una postgraduate education il rapporto credenti/non credenti è 15 a 1.

                    • Laura ha detto in risposta a Fabrizio

                      E’ un dato di qualche importanza questo? Hai provato a fare il rapporto tra coloro che possiedono un rastrello in cantina e il rapporto credenti/non credenti? Se ne venisse fuori un valore di 15 a 1 dovremmo concludere che allora sono gli atei che tendenzialmente preferiscono le foglie in giardino? E lo concluderemmo anche se i dati ci dicono che l’87% dei credenti, contro il 13% degli atei, le preferisce?

                  • Fabrizio ha detto in risposta a Fabrizio

                    Sarebbe interessante vedere come il possedere rastrelli possa influire sulla fede.
                    Tempo fa avevano trovato una significativa correlazione tra peso corporeo e rendimento in matematica. Questa correlazione in realtà ne nascondeva un’altra: siccome in media le ragazze sono più leggere dei ragazzi e dato che nel campione studiato le ragazze erano più studiose usciva questo interessante risultato. se fossero disponibili i dati sui rastrelli si potrebbe trovare qualcosa di simile, e magari la reale correlazione potrebbe essere tra fede e vita in campagna o in città.
                    Peccato che questi dati non siano disponibili.

              • Karma ha detto in risposta a Fabrizio

                Fabrizio, fra le righe vuoi per caso sostenere che gli atei sono le persone più istruite e i credenti quelle meno istruite? Su quali dati? Mi sembra che i grafici dicano proprio l’opposto. Su cosa basi le tue affermazioni? Perché non le esponi chiaramente e ti nascondi dietro all’analisi minuziosa del 2-5%?

                • Nofex ha detto in risposta a Karma

                  Direi di si…ricordiamogli dunque che solo il 13% dei post dottorati è “diversamente credente” (o ateo), dato ovviamente da suddividersi in “sicuri” e “insicuri”. Domando: come questo dato conferma la tesi “atei + istruiti”, “credenti – istruiti”?

                • Fabrizio ha detto in risposta a Karma

                  Dico semplicemente che i non credenti sono il 13% tra i post-graduate e tra il 6e l’8% nelle altre categorie. C’è una certa differenza, che non è detto venga fuori dall’essere più istruiti, può anche venir fuori da una specie di narcisismo di chi si innamora troppo delle sue idee.

                  • Azariel ha detto in risposta a Fabrizio

                    Sull’ultima frase devo darti ragione. Purtroppo spesso accade che, quando una persone giunge ad un elevato livello di conoscenza in una certa materia, poi crede di essere un tuttologo…

                    • Fabrizio ha detto in risposta a Azariel

                      Mentre il vero saggio sa di non sapere. In alcuni momenti della mia vita mi sono sentito davvero di sapere tutto di avere capito ogni cosa, e proprio in quei momenti, ho realizzato poi, avevo raggiunto il massimo di ignoranza e non-comprensione.

          • Karma ha detto in risposta a Fabrizio

            Caspiterona….l’87% dei dottorati è credente contro il 92% della media nazionale…l’ateismo è diffuso tra questi sapienti come neanche in Nord Corea!!!!

          • Raffa ha detto in risposta a Fabrizio

            Fino a 30 anni oggi si è maturi? Ben poco direi…è ovvio che la vera personalità esce ormai dopo i 30 anni e quindi è un dato tra i più positivi il 94% nel pieno della maturità. E’ ovvio poi che i saggi fanno fatica ad essere umili (Gesù li chiamava “ricchi”!)…non è un caso che i più poveri e ignoranti siano stati scelti dalla Madonna per essere suoi principali testimoni (vedi i vari veggenti).

            • Fabrizio ha detto in risposta a Raffa

              Sicuramente in quella fascia d’età può esserci una cospicua dose di ribellione all’autorità che rientrerà da sola con l’avvento del giudizio, non stento a crederlo.

              • Karma ha detto in risposta a Fabrizio

                Quindi sostieni che il 92% della popolazione americana sia assuefatto e sottomesso all’autorità (chi è l’autorità)? Su quali basi? Non è leggermente diffamatorio? In ogni caso, emanciparsi dall’autorità è sbagliato? Seguire un’autorità significa abbandonare lo spirito critico? Noi che seguiamo il Papa stiamo rinunciando alle nostre opinioni o ai nostri punti di vista? Non credi di andare avanti per luoghi comuni?

          • Matteo ha detto in risposta a Fabrizio

            caso mai è la parte occidentale degli usa quella con meno fede! in particolar modo gli stati del nord-ovest.

    • Gimmy ha detto in risposta a Michy

      Ovviamente lo UAAR ha pensato bene di non riportare la notizia, nonostante gli obiettivi che si è dato. Ipocriti!!

      • Guerrino ha detto in risposta a Gimmy

        Se è per questo, l’UAAR ha evitato di riportare anche la notizia riguardante Ellenbeth Wachs, la quale è riuscita a farsi arrestare per tre volte in tre mesi. Però altre notizie sono riportate con scrupolo. Ricordi la brutta figura rimediata con la sindone di Garlaschelli? Bene, pare che gli uaarini vogliano fare il bis. Stavolta sono andati a scomodare un pittore veneto, un certo Luciano Buso, secondo il quale la Sindone sarebbe un … dipinto di Giotto. Ancora non sono arrivati a dire che la Sindone è la tela di Penelope andata smarrita, ma tra qualche mese e qualche thread probabilmente arriveranno anche a questo. Certo che questi uaarini, se non ci fossero, bisognerebbe proprio inventarli!

    • Invasateo ha detto in risposta a Michy

      Sicuro non siano altri gl’indici della secolarizzazione?

      ad esempio:

      (le ultime notizie rilevano che la maggioranza degli americani è favorevole al matrimonio gay)
      http://www.gallup.com/video/147689/Gallup-News-Minute-Gay-Marriage-Milestone.aspx

      oppure

      (6/10 americani sono favorevoli all’eutanasia)
      http://www.gallup.com/poll/23356/Public-Continues-Support-RighttoDie-Terminally-Ill-Patients.aspx

      Un punto interessante della seconda ricerca è questo:

      “The table illustrates several key points about support for end-of-life issues:

      Catholics are more likely than Protestants to support both euthanasia and doctor-assisted suicide; support is even higher on both measures for those with no religious affiliation”

      • Angelo ha detto in risposta a Invasateo

        Si, significa che anche i cristiani si stanno addormentando….in fondo quello che voi proponete è molto subdolo…è come offrire la droga e l’alcool al posto di un lavoro, magari faticoso….è evidente che uno istintivamente tende al primo. Anche il porno è alle stelle a causa della secolarizzazione, per non parlare degli antidepressivi o degli psicofarmaci, ma anche dell’abbandono scolastico e del livello di cultura generale. Insomma c’è una mentalità che cerca di inserirsi per distrarre l’uomo dal suo destino. Questo però potrà essere difficilmente una vittoria per l’uomo.

  2. Fabrizio ha detto

    Be’ va detto che si registra un forte incremento degli atei rispetto all’indagine precedente. Di questo passo tra cinquant’anni potrebbero anche scatenare una riunione di condominio.

  3. Carlo ha detto

    Utile articolo, lo userò verso chi sostiene che la fede non può coesistere con una società tecnologica e scientifica…!

  4. Franca ha detto

    La cosa che più mi colpisce è quel 2% che “non ha opinione”…come si può non avere un opinione in merito?????

  5. Matteo ha detto

    “In God We Trust” 😀

  6. Faro ha detto

    Arriveranno a dire che in realtà il dato significativo è quello degli scienziati (notoriamente uniche persone in grado di pensare).
    Viste le statistiche degli scienziati, chissà che penseranno. Io qualche tempo fa feci una ricerchina, e non riuscii a trovare due ricerche con dati simili. Dal famoso sondaggio del 94% degli scienziati atei in non so quale associazione, a dati che si attestavano sul 60% di atei, altri ancora al 60% di religiosi, che saliva ulteriormente considerando quelli con “qualche rapporto” con un qualche dio. Cose variegatissime.
    In ogni caso, per certi atei esisterà solo il primo sondaggio citato. In alterntiva, diranno che contano solo i biologi. Chissà che pensano i biologi. Penso che il prossimo passo possa essere considerare solo i biologi senza retaggio religioso, perchè questi sarebbero influenzati (e quindi non in grado di pensare, di nuovo).
    Si cerca sempre di restringere. Sempre. COme se io, per fare un sondaggio sull’argomento, chiedessi solo al concilio dei vescovi.

  7. Guido ha detto

    Conosco bene gli Stati Uniti e so che le loro statistiche sono di difficile interpretazione per un europeo. A memoria ricordo dati come questi:
    – il 50% degli studenti universitari non è in grado di localizzare Parigi sull’atlante geografico
    – la popolazione carceraria è di 2,3 milioni di persone, da noi sarebbe come immaginare 250 detenuti solo nella piccola Assisi
    – più della metà della popolazione crede al creazionismo biblico a tal punto che esiste un museo creazionista che riceve la non disdicevole cifra di 1,5 milioni di visitatori l’anno
    – il 70% è favorevole alla pena di morte ed all’uso sistematico della forza per la risoluzione dei conflitti
    – in diversi stati chi non è credente non può ricoprire cariche pubbliche ed in certi casi nemmeno testimoniare ai processi
    – per gli americani Dio è più “severo” che “buono”, interessante questo sondaggio: http://www.masterpedagogiareligiosa.it/rivista/?p=5717
    Come vedete, le contraddizioni sono parecchie e non so se c’è da andar tanto fieri dei credenti made in Usa.

    • Raffa ha detto in risposta a Guido

      Caro Guido…mi sembra un pò troppo….dovresti almeno riportare qualche fonte. Posso darti ragione solo sulla pena di morte, approvata da una larghissima parte della popolazione, massimamente protestante. Anche sul Dio più “severo” che “buono” il Gallup diceva la stessa cosa…tuttavia è anche questa una “faccenda” protestante. Il resto dovresti confermarlo.

      • notimenowhere ha detto in risposta a Raffa

        Ciao

        Se permetti rispondo io con i primi link che ho trovato, visto che cerchi conferme.

        1) http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/scuola_e_universita/servizi/giovani-usa/giovani-usa/giovani-usa.html

        Come link è vecchio. Non so se in questi 5 anni la situazione sia migliorata. Oltretutto non c’è il link diretto al National Geographic. Ma ho visto altri link che ne parlavano e quindi ritengo valida la notizia.
        C’è inoltre da notare che negli USA il sistema scolastico è molto diverso dal nostro e così ti troverai dei “mostri” che sanno tutto di una materia ma sono completamente ignoranti in tutto il resto.

        2) http://www.americaoggi.info/node/4708

        3) http://creationmuseum.org/

        4) Ti sei risposto da solo.

        5) http://en.wikipedia.org/wiki/Discrimination_against_atheists

        In effetti in 7 stati esistono normative antiateismo ma a quanto sembra non vengono applicate da tempo e in più nel 1961 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato queste disposizioni in modo esplicito.

        6) Ti sei risposto da solo.

        Ecco giusto per dovere di precisione.

        • Raffa ha detto in risposta a notimenowhere

          Grazie, tenevo d’occhio la pagina sperando in una risposta. 1) Oltre ad essere vecchio, anche se in 5 anni cambia ben poco, stupisce che siano intervistati solo 510 giovani tra i 18 e i 24 anni. Il numero ovviamente è bassissimo e non può essere affatto rappresentativo, praticamente sono circa tre scuole superiori su quante???. Tra l’altro è singolare che la fascia d’età corrisponda a quella che vede più alta la percentuale di atei..2) Analizzando il secondo link che hai gentilmente fornito, si legge che il problema, oltre all’indubitabile violenza del popolo americano, sia che il sistema legislativo Usa porta oggi alla detenzione anche per reati come falsificazione di assegni bancari e consumo di droghe leggere, che in altri Paesi non sono puniti col carcere. So dovrebbero dunque paragonare Paesi con sistemi legislativi simili. Se nel Regno Unito si andasse in galere per consumo di droghe leggere le scuole si svuoterebbero. 3)Il link al sito creazionista non vedo il riporto dell’oltre il 50% di creazionisti. In ogni caso credo che la fonte sia leggermente di parte.. 4) Si, nulla da dire. Non è giusto questo trattamento, anche solo la sua esistenza. Rimango un pò scettico però sul fatto che sia in qualche luogo applicato…concludendo: grazie per aver argomentato, ti assicuro che non lo fa nessuno. Tuttavia le contraddizioni di cui parlava Guido rimangono molto moderate, ogni stato ha le sue. Mi sembra invece che si possa veramente essere orgogliosi degli Stati Uniti e guardarli come un esempio su molte cose, così come d’altraparte fanno tutti.

          • Invasateo ha detto in risposta a Raffa

            Bè sul creazionismo c’è anche una ricerca del Gallup

            (4/10 americani credono nel creazionismo)
            http://www.gallup.com/poll/145286/Four-Americans-Believe-Strict-Creationism.aspx

            Le contraddizioni mi sembrano invece abbastanza marcate se consideriamo altre statistiche prese dallo stesso ente:

            ricopio quanto avevo scritto sopra:

            (le ultime notizie rilevano che la maggioranza degli americani è favorevole al matrimonio gay)
            http://www.gallup.com/video/147689/Gallup-News-Minute-Gay-Marriage-Milestone.aspx

            oppure

            (6/10 americani sono favorevoli all’eutanasia)
            http://www.gallup.com/poll/23356/Public-Continues-Support-RighttoDie-Terminally-Ill-Patients.aspx

            Un punto interessante della seconda ricerca è questo:

            “The table illustrates several key points about support for end-of-life issues:

            Catholics are more likely than Protestants to support both euthanasia and doctor-assisted suicide”

            • Raffa ha detto in risposta a Invasateo

              Quindi abbiamo già ridotto l’entusiasmo iniziale…ora si passa al 38%, il dato è comunque in calo (mentre poco sopra si parlava di “più della metà della popolazione”). Credo siano dati identici anche in Europa. Molto interessante invece quel 50% di post dottorati che ritiene che nell’evoluzione si possa rintracciare il disegno di Dio contro il 25% di coloro che non vi vedono un disegno. La scienza dunque, oltre ad essere stata creata, è fondamentalmente portata anche avanti da credenti/cristiani. I dati dimostrano anche quanto sia in difficoltà la teoria neodarwinista (e non l’evoluzione). Rispetto a matrimoni gay e eutanasia è una moda che va per la maggiore, 30 anni fa si parlava di eugenetica in tante università europee e americane. Insomma i credenti non sono esenti da sbandamenti, è solo la chiesa cattolica che non si preoccupa di stare al passo con i tempi, ai suoi fedeli e di piacere agli altri.

  8. Roberto ha detto

    Devi notare che è tanta l’altezza delle cose di Dio, e così bassa la nostra ragione e così facile da ingannare, che, per la certezza della nostra salvezza, Dio ha ordinato che ci salvassimo attraverso la fede e non attraverso la nostra sapienza. Cosa che non fece senza una causa assai giusta: infatti, poichè il mondo, come dice san Paolo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio (1Cor 1,21), in un primo momento gli uomini incapparono in diversi errori, attribuendo la gloria di Dio al sole, alla luna e ad altre creature; e poichè altri conobbero Dio dietro orme delle creature, ricavarono tanta superbia dalle loro ricerche nel conoscere cose tanto elevate, che a causa di tale superbia fu loro tolta quella luce che il Signore aveva loro dato per sua bontà; così caddero nelle tenebre dell’idolatria e di un gran numero di altri peccati, come erano caduti quanti non avevano conosciuto Dio. Per questa ragione…vedendo quanto male gli uomini si fossero serviti della loro intelligenza…non volle lasciare nelle loro mani la conoscenza di sè e la loro salvezza, ma prima volle, attraverso la predicazione di ciò cui la mente umana non può arrivare, far salvi non gli eruditi, ma i semplici credenti. San Giovanni d’Avila (1500-1569) Questo è quanto scriveva un santo di cinquecento anni fa. A quanto pare la storia si ripete, e dopo la distruzione di due guerre di massa, gli “scienziati” (alcuni e in piccola parte a dire il vero) si vantano di non credere in Dio. Bontà loro. Si stanno giocando la salvezza eterna.

  9. Davide ha detto

    Finalmente buoe notizie…un buon 6% che apre gli occhi…continuiamo cosi…

    • Faro ha detto in risposta a Davide

      Ahahahah! Simpatico modo per commentare il sondaggio 😉
      No sul serio, è un modo simpatico e ironico.
      Potrebbe quasi averlo scritto un cristiano.

  10. notimenowhere ha detto

    Ciao

    Sincermente non guardo agli USA come un modello da seguire. E giusto per mettere le mani avanti non guardo neanche ad altri paesi. Ognuno ha i suoi pro e i suoi contro.
    Riguardo poi alla tua critica al numero di studenti intervistati ti vorrei far notare questo link:

    http://www.gallup.com/poll/File/147890/Belief_in_God_110603%20.pdf

    che riguarda il sondaggio del post qui pubblicato. Come vedi il campione intervistato è composto da 1018 adulti intervistati telefonicamente. Neanche questi sono rappresentativi secondo il tuo punto di vista?

    Facciamo così. Diciamo che i sondaggi lasciano sempre il tempo che trovano.
    Ad ogni modo ho sempre trovato ridicolo l’affannarsi al conteggio delle anime.
    Detta così la religione somiglia più a un campionato di calcio.

    Riguardo al secondo punto quale che sia la causa di numeri così alti di detenuti ritengo conti poco a favore o contro la religione. I numeri forniti da Guido sono comunque giusti.

    Per il punto 3 ti do questo link non certo di parte avversa:

    http://antiuaar.wordpress.com/2010/04/26/salgono-al-42-i-creazionisti-in-america/

    Anche qui vale il precedente discorso sui sondaggi.

  11. Pierpaolo ha detto

    Secondo me le statistiche non significano nulla di per sè, se non la diffusione nella società di un certo fenomeno o tendenza. Anche se tutti gli atei dovessero convertirsi domani mattina, questo non dimostrerebbe certo che l’ateismo ( affermazione che Dio non esiste ) è falso. No?

    • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Pierpaolo

      Assolutamente d’accordo. Pensa che io sostengo la teoria che “meno siamo meglio è”, nel senso che se i cattolici (parlo di questi) fossero poche centinaia soltanto, quei cento vivrebbero sicuramente la fede nel mondo più inteso che ci possa essere, sarebbero infatti costretti a darsi continuamente le ragioni della loro fede proprio perché di fronte ad una società diversa. Un pò come i primi cristiani. Oggi invece essere cattolici è quasi scontato. Certo, mi farebbe anche piacere che tante persone potessero gustare la mia felicità dell’essere cristiano. Cmq il senso di questi articoli è il senso di questo sito, cioè una risposta documentata alla cultura laicista e in questo caso secolarista. Tutto qui.

« nascondi i commenti