Il Santo Sepolcro potrebbe davvero essere quello originale

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Dove si trova il Golgota? La Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme identifica davvero il luogo storico in cui fu crocifisso Gesù? L’archeologia non ha ancora dato risposte definitive ma diversi elementi suggeriscono che si tratti effettivamente del luogo originale.


 

La collina del Golgota, dove i Vangeli narrano che Gesù fu crocifisso, è da secoli al centro di accese discussioni.

Nel XIX secolo, in particolare, il dibattito si fece intenso: mentre cristiani ortodossi e cattolici sostenevano che la Basilica del Santo Sepolcro fosse situata nel luogo autentico della crocifissione e della sepoltura, molti protestanti sollevavano dubbi, contestando la sua collocazione all’interno delle mura della Gerusalemme odierna.

Per risolvere la questione sul luogo esatto della crocifissione di Gesù bisognava risalire alla posizione delle mura cittadine al tempo di Gesù.

 

Il Golgota all’interno delle mura di Gerusalemme?

Secondo le usanze romane e giudaiche, infatti, la crocifissione e la sepoltura dovevano avvenire al di fuori delle mura della città, un’idea confermata anche dai Vangeli (Marco 15,20; Matteo 27,31; Giovanni 19,17).

Tuttavia, nel XIX secolo, la Basilica del Santo Sepolcro si trovava ben all’interno delle mura urbane.

Nel 1893 le contraddizioni sembrarono risolversi quando fu rinvenuto un muro durante la costruzione della Chiesa del Redentore, situata a sud del Santo Sepolcro.

Due studiosi, Conrad Schick e Louis-Hugues Vincent, lo identificarono come il “Secondo Muro” citato anche da Flavio Giuseppe, storico ebreo del I secolo1F. Giuseppe, La guerra giudaica, 5.146.

Negli anni ’70 nuovi scavi condotti dall’archeologa Ute Wagner-Lux ribaltarono questa conclusione: il muro era largo appena un metro e mezzo, troppo sottile per essere una muraglia cittadina. Inoltre, risultò appartenere al IV secolo d.C., molto dopo l’epoca di Gesù.

 

Le prove a favore dell’autenticità del Santo Sepolcro

Nonostante queste smentite, le ricerche hanno comunque rivelato dettagli significativi che supportano l’autenticità della Basilica del Santo Sepolcro. Lo hanno spiegato due storici e archeologi, Marcel Serr (Università di Haifa) e Dieter Vieweger (Università di Münster).

Gli scavi vicino alla Basilica del Santo Sepolcro hanno infatti portato alla luce uno strato di roccia, identificato come una cava utilizzata fino al I secolo a.C.

Successivi strati di terreno indicarono che l’area fu poi abbandonata e probabilmente trasformata in giardini o campi nel I secolo d.C., un dettaglio coerente con la descrizione evangelica che colloca il Golgota in una zona verde.

L’evangelista Marco parla della vicinanza di campi (Mc 15,21), mentre Giovanni specifica che «nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto» (Gv 19,41).

Sopra questi livelli, i ricercatori hanno trovato un accumulo di detriti che risale alla ricostruzione di Gerusalemme da parte dell’imperatore Adriano dopo la rivolta ebraica del 130 d.C. Questo spiega il graduale mutamento della morfologia del luogo.

Le indagini indicarono anche che il Golgota doveva trovarsi su un’altura ben visibile, un elemento anch’esso citato nei Vangeli (Marco 15,40; Matteo 27,55).

La presenza di una cava e la differenza di livello tra il terreno identificato come “giardino” e il punto della crocifissione nella Basilica del Santo Sepolcro sono elementi significativi e suggeriscono che l’area fosse effettivamente situata al di fuori delle mura cittadine dell’epoca.

 

Le ricerche archeologiche non hanno ancora portato a una conclusione definitiva sulla Basilica del Santo Sepolcro, ma gli indizi raccolti finora puntano verso l’autenticità del Golgota e del sepolcro di Cristo nella Basilica.

Allo stato attuale sembra esserci più luce che ombra a favore della possibilità che il luogo sacro del Golgota sia quello effettivamente venerato da secoli.

Autore

La Redazione

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