L’Associazione Esorcisti coinvolge psicologi e medici

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Il comunicato degli esorcisti sul ruolo di psicologi e medici e sulla necessità di eseguire pratiche autorizzate nel campo dell’esorcismo. Un commento all’intervento recente dell’Associazione Internazionale Esorcisti (AIE).


 

Un invito a distinguere tra fede e superstizione, a evitare pratiche improvvisate e a valorizzare la sinergia con la scienza medica e psicologica.

Così si può sintetizzare il recente comunicato dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti (AIE), fondata nel 1994, tramite il quale ha ribadito la necessità di combattere pratiche scorrette e non autorizzate nel campo dell’esorcismo.

L’organizzazione sottolinea l’importanza di formazione, discernimento e operato esclusivamente sotto mandato ecclesiastico per evitare confusione e potenziali danni ai fedeli. L’esorcismo, ricordano, deve essere sempre compiuto nel nome e con l’autorità della Chiesa, poiché l’esorcista agisce come servo di Cristo.

 

Gli esorcisti: serve preparazione e mandato ecclesiale

Tra le preoccupazioni principali dell’AIE vi sono le azioni di individui che praticano esorcismi senza una preparazione adeguata o senza un mandato ufficiale da parte del vescovo diocesano. Questa situazione, affermano, non solo crea confusione ma spesso allontana i fedeli dai canali ufficiali, indirizzandoli verso figure non riconosciute e metodi sensazionalistici.

In alcuni casi, si alimenta una paura eccessiva del demonio, presentandolo come una forza quasi inarrestabile, anziché ribadire la supremazia di Cristo.

Gli esorcismi non sono una magia e prima di avviare un esorcismo, ribadisce l’Associazione Internazionale degli Esorcisti, è fondamentale escludere cause naturali o psicologiche del disagio. Ignorare questi aspetti non solo può portare a errori gravi, ma rischia di rafforzare paure infondate che minano la fiducia in Dio.

 

L’Associazione Internazionale Esorcisti e gli psicologi

L’associazione invita quindi al lavoro a stretto contatto tra esorcisti e psicologi, beneficiando delle competenze degli esperti qualificati della medicina in un’ottica di discernimento multidisciplinare.

Un punto centrale del messaggio dell’AIE è proprio la necessità di integrare la pratica esorcistica con le competenze della medicina e della psicologia.

Si afferma infatti la necessità di «consulenza di persone esperte di medicina e di psichiatria», poiché «possono aiutare nella comprensione dell’origine di mali non necessariamente di origine preternaturale».

L’esclusione degli specialisti e della scienza, si ribadisce nel comunicato, «non solo è fuorviante, ma espone le persone a rischi inutili, trascurando il contributo, alle volte determinante, delle moderne discipline mediche e psicologiche».

Consulente scientifico dell’AIE è infatti lo psichiatra Valter Cascioli, specialista in psichiatria e psicologia clinica dal 1983, attualmente presso l’ex ospedale psichiatrico “Santa Maria della Pietà” a Roma. Cascioli ha preso parte a numerosi esorcismi in qualità di assistente di don Gabriele Amorth.

Giustamente avverte che il grande problema è la distinzione tra malati psichiatrici e indemoniati, per questo «serve discernimento: solo l’1% delle persone che dichiarano problemi “preter-naturali” hanno effettivamente bisogno dell’esorcista».

 

La collaborazione tra esorcisti e psichiatri

Questa stretta collaborazione tra gli esorcisti cattolici e psichiatri non è affatto inusuale, ne abbiamo parlato più volte ad esempio tramite il video-confronto tra l’esorcista don Gianni Sini e Luigi Janiri, ordinario di Psichiatria.

Lo stesso Janiri, ordinario di Psichiatria all’Università Lumsa di Roma e responsabile delle attività ambulatoriali del Policlinico Gemelli, ha spiegato che «i fenomeni scarsamente spiegabili dalla scienza psichiatrica e che si ritrovano nei casi di possessione cosiddetta demoniaca» vanno discriminati tra «le condizioni francamente psicopatologiche (soprattutto isteria e disturbi dissociativi) e quelle appunto di possessione».

Anche Massimo Giannantonio, ordinario di Psichiatria all’Università di Chieti e Pescara ha a sua volta affermato che, pur astenendosi da medico da commenti meta-psicologici, «la dimensione sovrannaturale è meritevole di approfondimenti perché ci sono tanti fenomeni inspiegabili».

Negli Stati Uniti, Richard Gallagher, docente di Psichiatria presso il prestigioso New York Medical College e alla Columbia University, ha a sua volta assistito a un centinaio di esorcismi in ambito cattolico, raccontando le esperienze inspiegabili all’interno del libro Demonic Foes: A Psychiatrist Investigates Demonic Possession in the Modern United States (Harper Collins 2019).

 

Un atto di fede e speranza, non di terrore

E’ pertinente anche la precisazione dell’Associazione Internazionale Esorcisti sul fatto che, contrariamente all’immagine diffusa da molti film o media, l’esorcismo non è un’azione oscura e terrificante. Si tratta di un atto di fede e di liberazione, al cui centro non c’è il demonio, ma la misericordia divina.

L’appello dell’AIE si configura come un invito a una maggiore responsabilità: solo un’esorcismo praticato nel rispetto delle regole ecclesiali e in collaborazione con la scienza può realmente portare liberazione e pace.

Autore

La Redazione

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