Silvio Viale, l’attivista radicale che umilia le donne

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Nuova polemica sul radicale Silvio Viale: l’impresentabile attivista dell’Associazione Luca Coscioni al centro della polemica dopo gli insulti alle donne. Da Lotta Continua alle droghe, la controversa carriera di Viale che dal 2024 è indagato per violenza sessuale.


 

Noi l’avevamo detto che Silvio Viale era politicamente impresentabile.

Era il 2016 e lo scrivemmo quando il ginecologo dei Radicali provò a entrare nel consiglio comunale di Torino, dopo essere stato bocciato qualche anno con lo 0,75% dei voti.

In questi giorni il capogruppo di +Europa è su tutte le cronache per aver umiliato le colleghe presenti in Consiglio che fanno parte della consulta femminile.

Viale ha polemizzato contro una delibera esposta dalle consigliere di Torino a sostegno delle donne immigrate e di fronte alla loro insistente difesa le ha inviate tornare a «fare le casalinghe».

Nel fare la casalinga ovviamente non c’è nulla di offensivo, anzi! Ma la condanna (legittima) è verso il tentativo di usare questo nobile mestiere come umiliazione, alla stregua di chi usa la parola “handicappato”.

La seduta è stata sospesa immediatamente ed è partita la polemica interna a +Europa ed esterna sull’uscita “inaccettabile” di Silvio Viale, pertenendo le scuse pubbliche e le dimissioni.

 

Qui sotto il video dell’insulto di Silvio Viale

 

Silvio Viale, da Lotta Continua alla droga legale

Ma chi è Silvio Viale?

Viale è un dirigente dell’Associazione Luca Coscioni e ginecologo attivista per l’aborto e per l’eutanasia, già noto per regalare pillole abortive alle studentesse nel giorno della Festa delle donne.

Secondo una dettagliata ricostruzione di Stefano Lorenzetto, l’attivista di +Europa diventa noto alle cronache come leader di Lotta continua, diventa latitante all’estero dopo essere arrestato e condotto in galera per 6 mesi.

Nel 1983 viene implicato nell’attentato al bar “Angelo Azzurro” di Torino che causò la morte di uno studente, fu assolto per insufficienza di prove. Fu imputato solo dell’assalto alla sezione del Movimento Socialista Italiano, uno degli episodi di violenza precedenti all’attacco del locale tramite Molotov.

L’attività politica di Silvio Viale iniziò dopo un nuovo arresto per consumo di cannabis davanti alla Prefettura di Torino, nel 1996 entrò come consigliere comunale con il partito dei Verdi e fece passare un ordine del giorno per la somministrazione controllata di eroina. Nel 1999 regalò bustine di cannabis in campagna elettorale, nel 2001 propose i Giochi olimpici gay, si batté per rimuovere il crocifisso e per far intitolare una strada al criminale cubano Che Guevara.

Dopo l’eutanasia di Terri Schiavo, lasciata morire di fame e sete dopo un’agonia di 14 giorni, Silvio Viale esultò dicendo: «Terri è finalmente libera e lo sono anche i suoi familiari». Sempre secondo Lorenzetto, Viale ha battuto ogni record di aborti all’Ospedale Sant’Anna avendone praticati circa 4.000 all’anno (quasi la maggior parte di quelle che avvengono in Piemonte).

Nel 2019 alla notizia dell’abbandono di un neonato da parte dei genitori perché affetto da una grave malattia genetica, Silvio Viale commentò su Facebook: «C’è da sperare davvero che non sopravviva».

 

Silvio Viale, i precedenti con le donne

Tornando all’attualità, Silvio Viale si fa passare come “un medico dalla parte delle donne” ma secondo Pier Paolo Luciano sono noti da anni gli scontri che avvengono in consiglio a Torino, dove il capogruppo di +Europa prende spesso di mira le colleghe donne con frasi come: «Stai zitta», «non capisci niente», «stupida».

Nel 2010, si legge, l’Ospedale Sant’Anna lo aveva già sospeso dopo che Viale ebbe una furiosa lite con la collega caposala Tiziana Adamo, durante la quale l’infermiera riportò la frattura di un dito.

 

Dal 2024 è indagato per molestie sessuali

Riccardo Magi, segretario nazionale di +Europa, lo ha sempre difeso dicendo che «è un ginecologo stimato e conosciuto a Torino» e che «ha sempre rispettato la libertà e la dignità dei cittadini».

Peccato che dal 2024 Silvio Viale è indagato per molestie e violenza sessuale, lui ha inizialmente respinto ogni addebito ma la lista delle giovani pazienti che lo accusano si è allungata nel frattempo.

Secondo le accuse, il ginecologo dell’Associazione Luca Coscioni ha molestato le donne durante le visite, facendo anche domande indiscrete sulla vita privata e sulle abitudini sessuali. Ovviamente anche per lui vale l’innocenza fino a prova contraria.

Dopo che gli inquirenti hanno fatto scattare le perquisizioni nel suo studio medico, Silvio Viale si è difeso dicendo di non saperne nulla, aggiungendo: «In 50 anni di politica e oltre 30 di professione, è difficile trovare qualcuno con cui non abbia litigato a Torino».

Autore

La Redazione

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