San Gennaro, la tissotropia (Cicap) smentita dai biologi
- Ultimissime
- 19 Dic 2024
La tissotropia e il sangue di San Gennaro. La tesi della tissotropia avanzata dal CICAP per spiegare la liquefazione è stata direttamente confutata e definita “ipotesi fantasiosa” dai biologi dell’Università di Napoli. Ecco una breve sintesi dei fatti.
Pochi giorni fa, dopo una lunga attesa, il sangue di San Gennaro si è liquefatto nella cattedrale di Napoli.
L’ampolla, esposta dalle 9 del mattino, ha mostrato il presunto prodigio nel tardo pomeriggio, un evento che per tradizione si considera un segno di buon auspicio per la città.
In un nostro dossier ci siamo occupati dettagliatamente della liquefazione del sangue di San Gennaro.
Il sangue di San Gennaro e le analisi scientifiche
Abbiamo innanzitutto spiegato che la Chiesa non lo ha mai riconosciuto come “miracolo”, seppur rispetti e favorisca l’esperienza di fede autentica dei tanti devoti al patrono di Napoli.
Il fenomeno è stato inoltre a lungo indagato anche dal punto di vista scientifico, almeno a partire dall’analisi spettroscopica del 1902.
Come mostriamo nel dossier, molti scienziati hanno esaminato la misteriosa liquefazione e, pur non potendo analizzare direttamente il liquido contenuto nelle ampolle, si sono pronunciati sul fatto che si tratterebbe di sangue.
Se così fosse, le attuali conoscenze sulla coagulazione porterebbero a considerare il fenomeno della liquefazione in contrato con le conoscenze biochimiche e fisiologiche naturali.
Clicca qui per consultare il dossier sul sangue di San Gennaro:
Il sangue di San Gennaro, cosa dice la scienza
San Gennaro e la tissotropia sostenuta dal CICAP
E’ un bene che del caso si sia occupato anche il CICAP, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze.
Ma, come già accaduto per la disastrosa “seconda Sindone” realizzata da Luigi Garlaschelli (leader scientifico del CICAP), il loro intervento sembra aver portato acqua al mulino dei favorevoli al prodigio.
Il CICAP intervenne nel 1991 sostenendo di aver risolto l’enigma di San Gennaro con la famosa tesi della tissotropia.
Un misterioso e abile alchimista avrebbe infatti messo nelle ampolle non del sangue, ma una sostanza con le proprietà di passare dallo stato solido a quello liquido se scossa o fatta vibrare, per poi tornare allo stato precedente.
Una tesi presa per buona da tutti gli scettici ma che soffre di parecchie limitazioni.
Innanzitutto non spiega quanto accaduto anche pochi giorni fa: in diverse occasioni, negli ultimi 7 secoli, la sostanza non si è sciolta malgrado numerose scosse e vibrazioni proseguite per diversi giorni. Così come è stata trovata già liquefatta all’interno della cassaforte dov’è conservata, senza ricevere alcuna sollecitazione meccanica.
Il CICAP non ha nemmeno spiegato perché si verifichi anche variazione di colore e perché la variazione di stato della sostanza impieghi tempistiche diverse. A volte è istantanea, altre dopo alcuni giorni.
I biologi dell’Università di Napoli contro la tissotropia
L’intervento (maldestro) del CICAP è stato però provvidenziale, come dicevamo, in quanto ha permesso la comparsa sulla scena dell’Università di Napoli, in particolare del prof. Giuseppe Geraci, docente emerito di Biologia molecolare.
Geraci intervenne duramente contro Garlaschelli durante un convegno organizzato dal CICAP a Napoli nel 1999, le cronache dell’epoca riportano che in soli 20 minuti «Giuseppe Geraci diede un colpo alla credibilità del Cicap».
Nel 2010 proprio un’equipe scientifica dell’Università di Napoli guidata da Geraci decise (finalmente) di occuparsi del sangue di San Gennaro, trascorrendo intere notti nella Reale Cappella dove sono custodite le ampolle.
Dopo decine di rilevazioni, i biologi negarono la variazione di peso della sostanza durante i mutamenti di stato e smentirono direttamente anche il CICAP, confermando quanto sostenuto da tutti gli esperti: fu rilevato lo spettro dell’emoglobina, certificando la presenza di sangue nelle ampolle.
Inizialmente scettico sul prodigio, il prof. Geraci concluse che al momento «non c’è dato scientifico univoco che spieghi perché avvengano questi mutamenti».
Durante il convegno, sempre nel 2010, presso l’Accademia nazionale di Scienze fisiche e matematiche, l’allora rettore Guido Trombetti definì “ipotesi fantasiose” le tesi del CICAP sulla tissotropia.
Ecco le parole del suo intervento in apertura dei lavori:
«Bisogna smetterla con la pretesa superiorità intellettuale della posizione dei non credenti rispetto a quella dei credenti. Nella teca custodita in cattedrale vi è certamente sangue umano. Facendo così giustizia di ipotesi fantasiose. Perché il 19 settembre di ogni anno, agitando la teca, il sangue ivi racchiuso possa sciogliersi nessuno sa dirlo. Neanche gli esperimenti di Geraci»1G. Trombetta, citato in Napoli, resi pubblici gli studi sul miracolo del Santo patrono. Non invitata la Curia, ed è polemica, Il Levante 09/05/10.
La liquefazione del sangue, rimane il mistero
Se la tesi della tissotropia del CICAP è stata confutata, nonostante venga ancora oggi fornita come spiegazione del fenomeno, concordiamo con chi sostiene che anche senza aprire le antichissime ampolle, rischiando di danneggiarle, le misurazioni spettroscopiche andrebbero rifatte con strumentazioni moderne.
Verrebbe confermato o meno il picco di Soret (indicativo della presenza di emoglobina) e si potrebbe anche procedere con la spettroscopia di fluorescenza e il Raman scattering, metodi affidabili per la rivelazione di tracce ematiche.
Per il momento le analisi più affidabili rimangono quelle del Dipartimento di Biologia Molecolare dell’Università Federico II di Napoli del 2010 che attestano come certa la presenza di sangue e impediscono che il fenomeno della liquefazione possa essere velocemente liquidato (gioco di parole) come “normalissimo fenomeno naturale”.
E ovviamente rilegano a “ipotesi fantasiosa” la tissotropia del CICAP.
Clicca qui per consultare il dossier sul sangue di San Gennaro:
Il sangue di San Gennaro, cosa dice la scienza
1 commenti a San Gennaro, la tissotropia (Cicap) smentita dai biologi
Il CICAP ha la stessa credibilità di Wanna Marchi. Personaggi appartenenti ad una ben nota consorteria portano avanti tesi basate sulla loro visione ideologica distorcendo la realtà ed ignorando fatti certi ed appurati. Una volta ho avuto l’infelice esperienza di discutere con uno di loro. Intolleranti e presuntuosi questi illuminati pensano di essere in possesso della verità rivelata