“E Gesù diventò Dio”: se Ehrman ricicla vecchie tesi
- Ultimissime
- 10 Dic 2024
Breve recensione del libro “E Gesù diventò Dio” di B.D. Ehrman, studioso agnostico che ha riciclato vecchi argomenti della storiografia sulla deificazione graduale di Gesù (o “cristologia dal basso”). Tesi screditate dalla comunità scientifica da almeno 40 anni.
La nuova frontiera di dibattito sul Gesù storico si è spostata da alcuni anni sulla cristologia.
Ma cosa significa “cristologia”?
La cristologia studia l’interpretazione della natura di Cristo: divina o umana?
Lo studio dell’origine della devozione a Gesù è diventato un importante campo di sforzo accademico negli ultimi decenni, teso ad individuare il momento in cui i cristiani iniziarono a fare affermazioni sulla natura divina di Gesù. Un obbiettivo perseguibile anche dagli storici, non solo dai teologi.
I sostenitori della “cristologia dall’alto” (erroneamente chiamata “cristologia alta”) ritengono che i primi cristiani guardarono subito a Gesù come Dio per l’ottima ragione che fu lui ad averglielo insegnato.
I fautori della “cristologia dal basso”, invece, sostenendo che soltanto anni dopo la morte i seguaci di Gesù iniziarono a parlare della sua divinità.
La deificazione graduale di Gesù è una vecchia tesi
La “cristologia dal basso” (o deificazione tardiva) è una vecchia idea della storiografia.
Il filone nasce nel 1931 dal teologo protestante Wilhelm Bousset convinto che le origini della devozione verso Gesù non nacque in un contesto ebraico ma fu il prodotto delle influenze ellenistiche e degli eroi divinizzati del II secolo.
La sua opera non trovò consenso fino a che non fu tradotta in inglese nel 1970 e ricevette l’approvazione del teologo Rudolf Butlmann.
La tesi di Boussett ricevete immediate critiche, in particolare da J. Gresham Machen e da A.E.J. Rawlinson, il quale individuò nel grido aramaico “Maranatha” (“Vieni, Signore Gesù”) (1Cor. 16,22) il «tallone d’Achille della teoria di Bousset»1A.E.J. Rawlinson, The Bampton lectures, Longmans 1949. Approfondiremo meglio in un prossimo dossier.
Un colpo quasi letale all’idea di una divinizzazione tardiva di Gesù fu dato però nel 1983 da Martin Hengel, uno dei maggiori esegeti del Novecento.
Hengel dimostrò2M. Hengel, Between Jesus and Paul: Studies in the Earliest History of Christianity, Wipf and Stock 2003 che le prove testuali non consentivano uno sviluppo e un’elaborazione graduale teologica della natura di Gesù, considerando soprattutto la cristologia dall’alto già presente nelle lettere di Paolo, datate intorno al 50-60 d.C.
Successivamente nacque (in maniera scherzosa) il cosiddetto “Early High Christology Club” (EHCC), un gruppo di studiosi specializzati sull’origine della natura divina di Gesù Cristo, formato tra gli altri da Martin Hengel, Larry Hurtado e Richard Bauckham.
Ancora oggi sono la principale autorità accademica sul tema e tutti gli studiosi si rifanno principalmente a loro.
“E Gesù diventò Dio” di B.D. Ehrman ricicla il passato
Nel 2014 lo studioso scettico Bart D. Ehrman (Università della Carolina del Nord) ha finto di essere un esperto di studi sulla cristologia e si è occupato della vicenda. Da agnostico dichiarato, screditare la divinità di Gesù è essenziale per i suoi intenti apologetici.
Fingendosi un innovatore, Ehrman ha sfidato il consenso comune formatosi negli anni andando semplicemente a riciclare le antiche tesi della deificazione graduale di Gesù di Bousset e James Dunn, aggiungendo anche alcune idee pescate da autori come Adela Yarbro Collins e Michael Peppard.
Nel farlo si è contrapposto anche al suo grande maestro, Bruce Metzger, che ebbe molto da ridere su questa tesi durante i suoi anni di insegnamento a Princeton.
Quello di Ehrman non è un libro accademico, è quasi privo di note bibliografiche ed è scritto in un linguaggio poco tecnico, chiaramente rivolto al lettore comune.
La tesi centrale è la stessa di Bousset del 1931, ovvero che Gesù non fu affatto assimilato a Dio, ma furono i suoi seguaci, influenzati dagli eroi del mondo greco-romano, ad attribuirgli gradualmente un certo grado di divinità, iniziando tardivamente a concepirlo come un essere pre-esistente fattosi uomo. Solo nel Concilio di Nicea del IV secolo Gesù divenne pienamente Dio.
L’Unione Atei Agnostici Razionalisti (UAAR), l’associazione italiana di laici fondamentalisti, ha fiutato l’occasione ed è passata dal sostenere l’inesistenza del Gesù storico al pubblicare il libro di Ehrman in lingua italiana, con il titolo: “E Gesù divenne Dio. L’esaltazione di un predicatore ebreo della Galilea” (Nessun Dogma 2017).
Il libro di Ehrman bersagliato da Larry Hurtado
Larry Hurtado, professore emerito di Cristianesimo antico presso l’Università di Edimburgo, come già detto autorità indiscussa sul tema cristologico, ha avuto modo di recensire il libro di Ehrman, pubblicato cinque anni prima della sua prematura scomparsa.
Ecco cosa ha scrisse Hurtado rispetto al piccolo saggio di Ehrman:
«In questo libro Ehrman affronta un argomento su cui non è particolarmente noto come collaboratore. Quindi, attinge ampiamente al lavoro di altri studiosi (incluso me), con encomiabile riconoscimento. Tuttavia, sfortunatamente, su diverse questioni sembra basarsi su opinioni ormai screditate, e semplifica eccessivamente o fraintende le cose»3L. Hurtado, How Jesus became “God,” per Ehrman, 29/05/2014.
Al contrario degli studiosi da cui ha copiato, Ehrman ha potuto e saputo pubblicizzare e promuovere il suo How Jesus Became God (HarperOne 2014) tramite i social network, raggiungendo un pubblico molto più vasto.
“E Gesù diventò Dio”, la risposta immediata degli studiosi
La versione italiana del libro di Ehrman è stata per lo più ignorata, eccezione fatta per la difesa d’ufficio dello storico (cristiano) Andrea Nicolotti che ne ha semplicemente sintetizzato i contenuti senza sapere obiettare alcunché.
Fortunatamente ci hanno pensato cinque studiosi britannici e statunitensi a pubblicare, nello stesso giorno, una diretta risposta al libro E Gesù diventò Dio di Ehrman.
La loro opera si chiama How God Became Jesus (Zondervan 2014), ed è firmato da Michael F. Bird, Craig A. Evans, Simon J. Gathercole, Charles E. Hill e Chris Tilling.
Al momento non è stato tradotto in italiano.
Ogni affermazione di B.D. Ehrman contenuta in “E Gesù diventò Dio” è stata analizzata, commentata e quasi sempre contestata dai cinque ricercatori.
Gli studiosi hanno mostrato che l’unica tesi coerente con le fonti storiche è che, dopo l’esperienza della resurrezione di Gesù, «tra i primi seguaci ci fu un movimento immediato per riconfigurare l’intero monoteismo ebraico, per cui l’unico Dio di Israele era ora conosciuto e sperimentato come il Signore Gesù Cristo e Dio Padre»4M.F. Bird et al., How God Became Jesus. The Real Origins of Belief in Jesus’ Divine Nature. A Response to Bart D. Ehrman, Zondervan 2014, p. 42.
Contiamo di creare a breve uno dei nostri dossier su tutto questo, approfondendo dettagliatamente le (vecchie) tesi di B.D. Ehrman e quelle dei sostenitori della cristologia dall’alto.
Considerando le varie e preoccupate segnalazioni che ci sono state fatte riguardo a “E Gesù diventò Dio”, per il momento vogliamo confermare che abbiamo letto il libro, conosciamo la tesi di Ehrman e quella di coloro che gli hanno risposto.
E no, non c’è alcun motivo per cui preoccuparsi.
Si tratta di argomenti antiquati (e in parte contraddittori), già screditati da almeno quarant’anni dagli specialisti. L’unica differenza rispetto al passato è che sono stati impaginati in stile moderno e divulgati alla perfezione sui social network.
1 commenti a “E Gesù diventò Dio”: se Ehrman ricicla vecchie tesi
comunque in sole tre settimane che siete ripartiti vi siete già riconfermati il miglior blog cattolico d’Italia e forse del mondo, perché non pubblicate anche in altre lingue ragazzi?