Medici abortisti, perché “sicari” è il termine giusto

medici abortisti

La tremenda confessione di uno dei medici abortisti più noti d’America, Christine Henneberg, conferma le parole del Papa sui “sicari”: «Uccidere per me non è intollerabile», afferma la dottoressa.


 

«Un aborto è un omicidio. E i medici che si prestano a questo sono sicari».

A pronunciarlo è la stessa persona a cui la rivista Rolling Stone dedicò la copertina nel 2017, definendolo “Papa pop” e accompagnando il tutto dalla frase: «I tempi stanno cambiando».

Papa Francesco non ci ha messo molto a far capire all’élite progressista di aver equivocato tutto sul suo conto, respingendo al mittente applausi e copertine baciapile.

 

Papa Francesco: “Medici abortisti sono sicari”

Le sue parole sui medici abortisti “sicari” pronunciate nel viaggio di ritorno dal Belgio, nel settembre 2024, hanno fatto il giro del mondo generando decine di comunicati dei medici pro-aborto, rabbia e stridore di denti.

Come abbiamo dimostrato nel nostro dossier, è dal 2013 che il Papa riafferma la verità sull’interruzione di gravidanza in una maniera anche più netta dei suoi predecessori.

Ricordando sempre che l’aborto è un tema scientifico non religioso e che, oltre alla donna c’è in gioco la vita di un altro essere umano. Sulla cui vita nessuno ha diritti da pretendere o imporre.

 

La confessione di un medico abortista

Che il termine “sicari” sia perfettamente calzante per i medici che interrompono la vita dei bambini non nati, lo si capisce quando si leggono le confessioni degli stessi medici abortisti.

Pochi giorni fa è diventata nota quella di Warren Hern, specializzato in aborti tardivi.

L’intervistatore gli ha chiesto se avesse mai praticato aborti su donne al terzo trimestre di gravidanza e senza alcun problema di salute, solamente intenzionate a non volere il bambino. «Naturalmente», ha risposto.

Il giornalista ha ripetuto meglio la domanda, specificando che si riferisce a casi senza problemi o rischi per la donna. Il medico abortista ha risposto: «Il problema medico è che è incinta!».

 

Ma la confessione più rivelatrice è stata pubblica nel 2021 da Christine Henneberg, che si definisce con orgoglio “medico abortista” ed è autrice di Boundless: An Abortion Doctor Becomes a Mother (Christine Margaret Henneberg 2022). Tradotto in italiano: Senza limiti: un medico abortista diventa madre.

Sul Boston Review Henneberg ha pubblicato una riflessione intitolata: “Perché pratico aborti”, una cruda e asettica celebrazione all’interruzione della vita dei non nati.

La dottoressa ha iniziato raccontando quando si rifiutò di uccidere un lombrico durante un laboratorio di biologia medica all’Università, perché «non potevo sopportare di torturare una creatura vivente».

Henneberg è poi divenuta «medico specializzato in aborti», praticandone la maggior parte nel primo trimestre ma parecchi anche nel secondo trimestre di gravidanza.

Nei casi tardivi, Henneberg spiega di utilizzare la procedura della Dilatazione ed Evacuazione, in cui «il feto, troppo grande per passare attraverso un tubo di plastica, viene rimosso in parti attraverso la cervice della donna con l’uso di pinze chirurgiche. Questo è il modo più rapido e sicuro per far uscire il feto dal corpo della donna».

Praticamente il bambino non nato è troppo grande per essere aspirato, perciò viene letteralmente smembrato all’interno dell’utero materno.

 

La cruda descrizione di un aborto

La donna quindi descrive l’episodio di quando una sua giovane assistente incinta le si avvicinò mostrandole l’ecografia del suo bambino di 15 settimane: «Apre il video di un’ecografia sul suo telefono: un feto, i suoi arti perfettamente formati, dita delle mani e dei piedi, che si strusciano e saltano nella finestra ecografica, delimitata dalle pareti bianco-grigie e pelose di un utero».

Durante la stessa giornata le due si trovano a eseguire un’interruzione di gravidanza proprio su un feto di 15 settimane, stessa età.

Henneberg lo ricorda bene: «Il feto sullo schermo dell’ecografia sembrava proprio quello di Jenny, la mia assistente. In ogni dettaglio riconoscibile e perfettamente formato: dita delle mani, dei piedi, cuore che batte». Cambiava solo il contesto, non era un video sul telefono ma quello che lei vedeva tramite l’ecografo.

Ed ecco come la dottoressa descrive l’aborto procurato su questo non nato:

«La donna è sdraiata sul tavolo, sveglia ma sedata dai farmaci. Le dilato la cervice e le inserisco un piccolo tubo di plastica nell’utero. Guardo lo schermo dell’ecografia. Accendo un interruttore; un ronzio riempie la stanza. In questo istante, il feto sembra sobbalzare come se fosse spaventato; poi si dimena nello spazio stretto e già rimpicciolito dell’utero. Continua a muoversi in questo modo molto umano, simile a quello di un bambino, fino all’ultimo istante, quando viene sopraffatto dalla forza del vuoto e risucchiato attraverso un tubo di plastica, portato fuori dall’utero e in un barattolo di vetro in un impeto di sangue. Sparito».

Tutto quello che resta, riflette Henneberg, «è l’utero vuoto e il ricordo, solo mio e di Jenny, di ciò che c’era prima».

 

“No all’aborto tardivo, genera noiose domande”

Il medico sicario prosegue poi sostenendo di supportare il fumoso concetto di “autonomia contestualizzata della donna” e l’unico motivo per cui non supporta l’aborto fino alla nascita non è tanto perché riconosce l’esistenza di un altro essere umano (sia mai!), piuttosto perché è sconveniente per la donna abortire così tardi.

Infatti, scrive Henneberg, «ha già sopportato più della metà della sua gravidanza; è visibilmente, pubblicamente incinta; e non può più rinunciare al parto». Considerate la scomodità di dare spiegazioni a tutti coloro che «l’hanno vista incinta».

«Se abortisce», spiega il medico, «il suo addome gravido scomparirà all’improvviso e non avrà più un bambino da mostrare. Allora le domande inizieranno davvero».

Sì, è esattamente quello che succede anche quando tutti sanno che sei genitore di un bambino di 3 anni e da un giorno all’altro non lo vedono più. Ma non è certo per non dover dare scomode e noiose spiegazioni che è sbagliato ucciderlo.

 

Il medico abortista: “Uccidere non è intollerabile per me”

Nel finale del suo articolo Christine Henneberg porta alla luce alcuni aneddoti drammatici che ha vissuto, quando le donne che praticano l’interruzione di gravidanza chiedono di vedere il corpo del feto dopo che è stato rimosso.

«Una madre venticinquenne di cinque figli», ha ricordato la dottoressa, le chiese di portare a casa il bambino abortito «per celebrarne il funerale. Le ho spiegato che nella nostra clinica non è permesso. Quindi ha chinato la testa verso il contenitore che avevo in mano, ha chiuso gli occhi e ha sussurrato: “Ti amo. E mi dispiace”».

L’apoteosi della confessione di Christine Henneberg è nel finale, quando si immagina di tornare nel laboratorio della sua università quando si rifiutò di far male a quel lombrico.

Ecco le sue parole:

«Vorrei poter tornare a quella lezione di biologia pre-medica e dire al mio compagno di classe quello che ora capisco. Causare dolore, danni duraturi o persino la morte a un altro essere vivente non è di per sé intollerabile, per me. Ho imparato quello che ogni buon medico (e ogni donna che ha abortito) sa: c’è una differenza tra timidezza e compassione. Il contesto è importante».

Causare dolori, danni duratori o la morte di un altro essere umano non è intollerabile, dice la dottoressa Christine Henneberg.

E poi ci stupiamo se Papa Francesco parla di medici “sicari”?

 


Clicca qui per consultare dossier citato nell’articolo:

Papa Bergoglio contro l’aborto: tutti i suoi discorsi


Autore

La Redazione

24 commenti a Medici abortisti, perché “sicari” è il termine giusto

  • Twro ha detto:

    Esatto e ricordiamo anche che se il medico è il sicario la donna è la mandante e quindi sono assassini tutti e due 😀

    Occorre muoversi quanto prima per parificare l’aborto all’omicidio premeditato e far condannare entrambi all’ergastolo 😀

    • Elias ha detto:

      Per la Chiesa e per i pro-life hanno medici e le donne hanno responsabilità e colpe diverse. Ti ricordo che ogni legge che permette l’interruzione di gravidanza in ogni parte del mondo pone un limite fino a quando è possibile effettuarla, obbligando di fatto la donna a partorire da quella data in poi perché non è più possibile non riconoscere l’uccisione di un altro essere umano. Altra cosa: il nostro discorso è di tipo morale non legale.

      • Twro ha detto:

        Per la Chiesa e per i pro-life i medici e le donne hanno responsabilità e colpe diverse

        Ahimè non essendo addentro alle disquisizioni teologiche non vedo come in un omicidio qual è l’aborto si possano attribuire responsabilità e colpe diverse tra sicario e mandante 🙁

        Forse qualcuno può spiegarmi perché alla strage di Capaci Totò Riina fosse meno colpevole e/o responsabile del sicario che ha premuto il bottone che ha fatto esplodere l’autostrada 🙁

        • Elias ha detto:

          E’ comprensibile che tu non conosca il pensiero della Chiesa, ci mancherebbe. Però sai bene che anche nell’omicidio ci possono essere responsabilità diverse, no? C’è chi uccide per premeditazione, chi per impulso, chi per legittima difesa. Questi concetti ti saranno senz’altro noti e chiari visto che sei una persona intelligente. Nell’interruzione di gravidanza è esattamente la stessa cosa, c’è una colpevolezza diversa tra il medico e la donna, quest’ultima oltre a essere indotta e influenzata da una legge è sottoposta a fattori soggettivi che ne limitano la colpevolezza, come la poca conoscenza, la paura, le mancanza di informazioni sulle alternative, le pressioni sociali ecc. Il discorso è molto ampio.

          • nooob ha detto:

            completamente d’accordo, aggiungo che qui su uccr c’è un’utile manuale di risposte ai sostenitori dell’aborto che comprende anche la risposta alla domanda di Twro: https://www.uccronline.it/2014/01/26/tutte-le-risposte-agli-argomenti-pro-aborto-manuale-pro-life/#preferenza

            • Twro ha detto:

              Egregio non vedo nel “manuale” risposte alla proposta di punire con l’ergastolo la donna che abortisce 🙁

              Dobbiamo profonderci in questa battaglia, i feti non sono esseri umani di serie B e se una mamma viene punita con l’ergastolo se fa a pezzi il bimbo quando è nato deve esserlo anche quando il bimbo non è nato 😀

              • Panthom ha detto:

                Grazie noob per il suggerimento, non conoscevo l’articolo di Uccr.

                Per quanto riguarda l’illustrissimo Twro, sorprende che sostenga la legge 194 italiana che obbliga le donne al parto dopo i 90 giorni di gestazione 🙁

                Per chi legge, cito le parole dell’articolo segnalato da noob che penso chiariscano le idee:

                Occorre ricordare che il dibattito sull’aborto da parte pro-life non mira a individuare colpevoli da punire ma serve a sensibilizzare le coscienza. Nessuno definisce le donne che interrompono la gravidanza delle “assassine”. Nel determinare la gravità di un comportamento contano anche molti fattori soggettivi: le pressioni psicologiche subite, l’ansia, la paura, il grado di consapevolezza (che può essere fortemente ridotta in un contesto culturale che si sforza di sminuire la gravità del gesto). Benché non si possa escludere, purtroppo, che esistano casi di colpevole superficialità da parte di alcune donne, soprattutto quando ricorrono all’aborto più volte, molto maggiori sono le responsabilità di coloro che abbandonano la madre in quei frangenti, o addirittura le incoraggiano a cercare quel tipo di ‘scorciatoia’.

                • Twro ha detto:

                  Nessuno definisce le donne che interrompono la gravidanza delle “assassine”.

                  E’ questo quello che io e Pwro non capiamo, se l’aborto è un assassinio un’assassina dovrà pur esserci 🙁

                  Specie quando l’assassina fa tutto da sola abortendo con una pillolina comprata su internet senza bisogno di nessun sicario 🙁

                  E Pwro mi dice anche che non serve tirare fuori storie lagrimevoli tipo romanzo d’appendice dell’Ottocento perché un’assassina con circostanze attenuanti rimane un’assassina 😀

                  A meno di non ritenere la donna una specie di animaletto da proteggere incapace di avere la stessa capacità di discernimento del bene e del male che ha l’uomo 😀

                  • Panthom ha detto:

                    E Pwro mi dice

                    Mi mette sempre tristezza vederti così distratto dai tuoi amici immaginari, spero solo siano disturbi passeggeri 🙁

                    Specie quando l’assassina fa tutto da sola abortendo con una pillolina comprata su internet senza bisogno di nessun sicario

                    Stai scoprendo come sempre l’acqua calda, la stessa legge italiana 194/78 all’articolo 19 prevede sanzioni alla donna per “aborto senza l’osservanza della legge”, ovvero quando viene praticato oltre i 90 giorni. Sanzioni che sono inferiori a chi procura l’aborto. C’è quindi anche a livello statale una distinzione di colpa (legittima a mio avviso per le ragioni già esposte).

                    Il problema è che nessuno sa dimostrare il perché a 89 giorni e 23 ore sia legittimo abortire e due minuti dopo non più. So che è un ragionamento troppo fine per te che ti nutri solo basse provocazioni e altissima satira, però la butto lì per quelli che leggono 😀

                    • Twro ha detto:

                      Esimierrimo Pwro ti voleva chiedere di restare sul pezzo e di spiegargli come faresti a un bambino di 6 anni perché la donna che assassina il feto non è un’assassina 😀

                    • Panthom ha detto:

                      Carissimo, resterei anche sul pezzo se tu potessi sforzarti di scrivere frasi in un italiano maturo e comprensibile. Aiutami ad aiutarti! 😀

    • Sisco ha detto:

      Così, oltre a quella del neonato, elimini la vita di un uomo e ti rendi complice di un pluriomicida… Il medico abortista! Solo che tu la fai franca e lui no, sempre che la coscienza del giudice non ricorra al parere di un giudice a latere, complice anch’esso del delitto; come te Twro. Invece di turbare le coscienze di un sacco di gente non sarebbe il caso di considerare che si tratta di finzioni atte a fondare partiti sulla coscienza ingabbiata in un senso della realtà troppo grossolano? Fermo restando che mi sento antiabortista per forza di cose, c’è da dire anche che i comandamenti non sono trasgredibili nel senso che Paolo di Tarso per un certo periodo della sua vita ha creduto, prima della sua conversione al cristianesimo; i comandamenti invece sono leggi insite nella “natura umana” che ad omicidio senziente oppone una giustizia valida per una morale giustizialista.

  • Twro ha detto:

    Carissimo io sono solo un ignorante però il mio amico Pwro mi dice che l’aborto è per definizione l’omicidio premeditato del proprio figlio, ossia quanto di più esecrabile esista in terra 🙁

    Laonde il diritto canonico considera l’aborto più grave financo dell’omicidio prevedendo per il primo, e non per il secondo, la sanzione suprema della scomunica latae sententiae, da ciò inferendosi che se l’aborto è il delitto più grave per il diritto canonico dovrebbe esserlo anche per il diritto penale 😀

    Insomma Pwro sostiene che se sicario è il termine giusto per il medico mandante è il termine giusto per la donna non essendo ella meno capace di discernere il bene dal male rispetto all’uomo e meno colpevole rispetto a lui, tenuto conto altresì che il medico-sicario perlomeno non ammazza suo figlio 😀

    • Panthom ha detto:

      Carissimo io sono solo un ignorante

      Non c’era bisogno di scriverlo, non essere umile. Basta che scrivi le tue intelligentissime provocazioni e lo capiamo da soli 😀

  • Giuliano ha detto:

    **** …. Causare dolori, danni duratori o la morte di un altro essere umano non è intollerabile, dice la dottoressa Christine Henneberg… ****
    Mi chiedo dove starebbe l’intollerabilità se ad un certo punto della propria vita qualcuno cominciasse a ritenere giusto e adeguato restituire pan per focaccia il “malo gesto” a personcine come la Henneberg? Perchè, ovviamente da un punto di vista puramente etico ed ideale, non dovrebbe essere intollerabile causare dolori e danni duratori a medici abortisti? A maggior ragione quando gli “interventi” dei medici abortisti non solo eliminano un essere umano, ma pure lo eliminano nel momento meno difendibile e indifeso della propria vita, ovvero quando si sta formando. Quella sconosciuta ma persistente ignavia, se non vigliaccheria, che estromessa dalla porta non può che rientrare dalla finistra. Ma, scusate il disturbo, stiamo lavorando (anche) per voi. E in ogni caso è il “patto sociale” che tiene unita la società che autorizza la procedura e il successivo incasso salariale.

  • paolo ha detto:

    Grazie a UCCR di essere tornati on line! Finalmente una voce libera, vera, portatrice di speranza; grazie a Dio!

  • Charlie ha detto:

    Papa Francesco giustamente definisce “sicari” i medici abortisti. Ma allora perché ha nominato nel 2022 l’economista Marianna Mazzucato, atea e abortista, a membro della Pontificia Accademia per la Vita? Un po’ di coerenza non avrebbe guastato.

    • Katy ha detto:

      Ehm forse perché Mazzucato è un’economista? E non un medico che pratica attivamente aborti? Nel 2010 Benedetto XVI nominò addirittura presidente della Pontificia Accademia della Vita un biologo luterano protestante di nome Werner Arber, che non ha mai riconosciuto l’autorità e la dottrina della Chiesa ma soltanto quella di Lutero. Anche lui incoerente? O forse vengono nominate persone che arricchiscono il pensiero della Chiesa grazie alla loro specifica competenza, senza guardare a chi è pro-aborto, a chi è divorziato, a chi non va a Messa, a chi abbraccia tesi luterane ecc.?

    • Katy ha detto:

      Aggiungo la risposta che mons. Vincenzo Paglia ha dato alle polemiche: “Nell’organismo pontificio si inseriscono donne e uomini con competenze in varie discipline e provenienti da diversi contesti, per un costante e fecondo dialogo interdisciplinare, interculturale ed inter-religioso. Questo è il motivo per cui tra gli Accademici ci sono anche persone non cattoliche: due rabbini, un Accademico shintoista, musulmani, un teologo anglicano. La Pontificia Accademia per la Vita è un Ente di studio e ricerca. Dunque il dibattito e il dialogo avvengono tra persone di diverse provenienze”.

      • Charlie ha detto:

        Non vedo come la nomina di una persona abortista possa far parte di un organismo pontificio che per sua definizione si dedica alla protezione della vita sin dal suo concepimento. Qualunque sia il campo in cui quella persona eccelle. E’ una contraddizione insanabile. Capisco invece la presenza di accademici non cattolici in campi della conoscenza che hanno per oggetto altre discipline come l’economia o la sociologia, ad esempio.

        • Katy ha detto:

          A parte che Mazzuccato non ha mai rilasciato dichiarazioni abortiste, si parla di like o retweet a favore di posizioni pro-choiche. Non mi è noto il suo pensiero sul tema aborto, se sei più informato su sue dichiarazioni ti prego di aggiornarmi. Il motivo della sua nomina è stato spiegato da mons. Paglia, la Pontificia Accademia della Vita non si occupa solo di aborto ma anche di umanizzare il capitalismo e anche di questioni economiche a favore della vita, su cui la Mazzuccato è un’autorità indiscussa. Puoi leggere qui la spiegazione di Paglia:
          https://www.ilfoglio.it/chiesa/2022/11/09/news/mariana-mazzucato-alla-pontificia-accademia-per-la-vita-ci-scrive-mons-paglia-4642038/

          • Charlie ha detto:

            Vedo che le è noto che la Mazzucato ha fatto diversi “like” o “retweet” a favore di posizioni “pro-choice”. Queste sono state riportate dal “Catholic World News” del 18.10.2022. Ne cito uno di essi nel quale la Mazzucato definì l’aborto come assistenza sanitaria e salva vita, la cui restrizione conduce ad aborti pericolosi che comportano complicazioni e persino la morte.
            Infine la “spiegazione” di mons. Paglia, che non spiega proprio un bel nulla. Perché, come ho già detto, non si può motivare la presenza di un fautore dell’aborto in un’Accademia che si definisce pro vita. E’ come permettere a Dracula di essere un membro dell’AVIS.

  • Dwro ha detto:

    Carissimo, resterei anche sul pezzo se tu potessi sforzarti di scrivere frasi in un italiano maturo e comprensibile. Aiutami ad aiutarti!

    Grandioso più comprensibile di come l’ho scritto dovrei postarti la foto del feto fatto a fette per fatto della fattrice 🙁

    Insomma un nato o un feto fatto a fette non è diverso affatto 🙁

    Essa è la stessa assassina nascesse o non nascesse 🙁

    • Panthom ha detto:

      come faresti a un bambino di 6 anni perché la donna che assassina il feto non è un’assassina

      del feto fatto a fette per fatto della fattrice

      Da questi continui e incomprensibili strafalcioni comincio a credere che tu sia un bot in fase di obsolescenza programmata 😀