Gaza, 16 giovani si consacrano a Gesù sotto le bombe

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Nonostante il conflitto, a Gaza c’è un fiore nato tra le macerie. Sono 16 giovani che hanno scelto di consacrarsi a Gesù nella parrocchia della Striscia di Gaza, circondati dalla comunità locale. Piccole notizie di speranza.


 

Il 27 ottobre 2024, una celebrazione particolare ha portato un raggio di luce in uno dei luoghi più provati dalla guerra: Gaza.

In una città devastata dal conflitto, 16 giovani hanno deciso di consacrarsi a Gesù.

Un gesto di profonda fede e devozione che rappresenta un fiore di speranza per un popolo martoriato dalla guerra.

L’unica chiesa cattolica a Gaza è la parrocchia della Sacra Famiglia, nel quartiere al-Zaytun ad est di Gaza, diventata il rifugio dell’intera comunità cristiana della Striscia. Al momento ospita 500 cristiani di qualunque denominazione.

 

La consacrazione dei giovani nella Parrocchia di Gaza

La Parrocchia recentemente ha ospitato la festa di Nostra Signora Regina di Palestina e Terra Santa, durante la quale si è tenuta una Messa speciale presieduta dal parroco padre Gabriel Romanelli.

Durante la celebrazione, sedici giovani, ragazzi e ragazze, hanno risposto alla chiamata di fede, consacrandosi a Gesù attraverso Maria. Un atto che, in tempi così difficili, è sorprendente e commovente, e che rivela la forza della fede cristiana anche nelle circostanze più dure.

 

La Parrocchia di Gaza presa di mira da un cecchino

Nel 2023 la Parrocchia della Sacra Famiglia è stata oggetto di un vile attentato da parte dell’esercito israeliano.

Un cecchino si è posizionato in prossimità dell’uscita, sparando a chiunque vedesse all’interno. L’attacco ha provocato la morte a sangue freddo di una donna anziana e di sua figlia, corsa fuori dalla chiesa per soccorrerla.

Le due donne (Nahida e Samar), ha raccontato il parroco don Romanelli, erano molto amate e attive in parrocchia. A causa della guerra, i parenti non hanno potuto raggiungere la chiesa per l’ultimo saluto.

Già nel 2014, la stessa parrocchia cattolica aveva ospitato e dato rifugio e riparo a circa 700 persone, in maggioranza musulmani.

 

Distrutta la casa delle suore del Verbo Incarnato

Il cammino dei giovani cattolici di Gaza è stato intenso e ha richiesto tre mesi di preparazione, durante i quali sono stati accompagnati da alcune religiose nella meditazione di due testi di San Luigi Maria de Montfort, appositamente tradotti in arabo.

Si tratta delle suore del Verbo Incarnato, la cui casa all’interno del compound della parrocchia è stata distrutta dalle bombe durante un attacco militare.

Nell’omelia, padre Romanelli ha sottolineato l’importanza della preghiera in mezzo al dolore e alla sofferenza.

 

Nonostante le enormi difficoltà affrontate dal popolo di Gaza durante il conflitto, questi giovani sono riusciti a trovare nella fede una importante fonte di significato.

Dopo la Messa, la parrocchia si è riunita per festeggiare con acqua e biscotti, esprimendo gratitudine a Dio per questo fiore nato tra le macerie della guerra.

Autore

La Redazione

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