Nessuna emergenza omofobia, ecco i Dati Oscad 2021

I nuovi dati dell’Osservatorio sugli atti discriminatori della Polizia di Stato (OSCAD) confermando l’inesistenza di un’emergenza omofobia in Italia, nonché l’inutilità del ddl Zan e di una legge apposita.


 

Pubblicati da poco i nuovi dati da parte dell’Oscad, l’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori della Polizia di Stato, relativi al 2021.

Ancora una volta si certifica quanto già abbiamo dimostrato nel nostro dossier relativo agli studi sull’omotransfobia.

Al di là di sporadici casi di aggressione a persone omosessuali, fortunatamente non esiste alcun fenomeno di “omofobia” in Italia, tanto meno un’emergenza tale da giustificare disegni di legge specifici.

 

Solo 77 segnalazioni riguardanti l’omotransfobia.

Su 361 segnalazioni di reati di matrice discriminatoria comunicati dalla Polizia di Stato, infatti, 77 riguardano l’orientamento sessuale o l’identità di genere.

Premesso che anche un solo caso sarebbe grave e da condannare, è evidente che fortunatamente si tratta di un fenomeno marginale, molto distante da ciò che viene dichiarato dall’associazionismo Lgbtq+ (senza citare alcuna fonte, se non quelle interne).

Oltretutto bisogna considerare che si tratta soltanto di segnalazioni alla polizia, senza alcun accertamento del reato. E nonostante ciò, solo il 21,3% del totale riguarda la cosiddetta omofobia.

 

“Emergenza omofobia”, in calo rispetto al passato.

Un dato quello della presunta “emergenza omofobia” in calo, inoltre, rispetto al passato.

I dati pubblicati nel 2020 e riferiti dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, infatti, rilevavano 82 casi legati all’orientamento sessuale e identità di genere.

Nei dati relativi al 2019, invece, i casi segnalati di discriminazioni relative all’orientamento sessuale e l’identità di genere erano 105.

 

Più discriminazioni religiose che omofobia.

Altro dato significativo è che secondo i dati Oscad, le discriminazioni più frequenti in Italia hanno sfondo etnico e religioso, seguite da quelle riguardanti la disabilità. L’omofobia è il fanalino di coda. Altro che emergenza!

Questo è un altro «segno che di leggi come il Ddl Zan non c’è mai stato e non c’è alcun bisogno», ha commentato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.

«Gli sperticati allarmi di una fantomatica “emergenza omofobia” in Italia lanciati dai promotori del Ddl Zan erano dunque totalmente inventati», ha proseguito Coghe, «mentre il reale intento della legge, come abbiamo sempre sostenuto, era di limitare la libertà di opinione e di espressione delle famiglie e introdurre l’ideologia Gender nelle scuole

Anche per questo il ddl Zan è stato tranquillamente affossato dal parlamento, senza alcun incrementato pericolo verso le persone omosessuali. Chiuso (e sepolto) nello stesso cassetto del predecedente ddl Scalfarotto.

 

Il ddl Zan, cosa volevano ottenere.

Accertata l’inutilità di una legge sull’emergenza omofobia, il ddl Zan conteneva diversi punti critici. Erano questi i veri obbiettivi del mondo Lgbt.

Innanzitutto il self-id (la libera autocertificazione del proprio genere sessuale), le restrizioni della libertà di manifestazione del pensiero, l’imposizione dell’Arcigay nelle scuole a parlare di gender e omofobia (e non solo), l’introduzione dei controversi contenuti dei gender studies (come l’indipendenza tra sesso e genere, mai approvata dalla comunità scientifica) che minano la specificità della donna.

Si trattava di un cavallo di Troia per introdurre surrettiziamente nel codice penale la controversa e pericolosa visione antropologica arcobaleno. Ad accorgersene moltissimi autorevoli esponenti che si sono affiancati alle decine di instancabili sigle del movimento pro-life e pro-famiglia italiane.

 

Chi ringraziare per l’affossamento del ddl Zan.

Pur con diversi mesi di ritardo, vorremmo brevemente ricordare alcuni dei principali fautori (principalmente non cattolici) dell’affossamento del ddl Zan.

Una citazione nel mondo cattolico va, oltre ai parlamentari che hanno votato contro, all’intervento determinante della segreteria di Stato della Santa Sede, al quotidiano Avvenire (che ha saputo dare spazio magistralmente a decine di commenti autorevoli, anche provenienti da aree culturali distanti da quelle cattoliche) ed al Centro Studi Livatino.

 

Il merito va condiviso però con numerosi ed eminenti giuristi (costituzionalisti, magistrati, accademici, avvocati), storiche femministe, importanti filosofi ed opinionisti e alcune sigle ed esponenti del mondo Lgbt.

Marina Terragni, storica femminista che ha denunciato «la sparizione delle donne» nell’ideologico testo del ddl Zan;

Michele Ainis, costituzionalista ed editorialista di Repubblica, il quale ha sottolineato nel ddl la volontà di «cancellazione del femminile, dopo decenni di lotte per difenderne la specificità»;

Massimo Fini, laicissimo editorialista de Il Fatto, per il quale si trattava di «una legge dittatoriale e nemica della libertà»;

Paolo Flores d’Arcais, militante ateo e direttore di MicroMega, secondo cui l’intreccio tra sesso, genere sessuale e identità di genere (cioè la nota teoria gender) contenuto nel testo «offende la lingua italiana e la biologia. Esistono solo due sessi, il resto è pura follia»;

Vincenzo De Luca, governatore dem della Campania, che alla Festa dell’Unità ha mandato «al diavolo» il disegno di legge in quanto voleva imporre di celebrare la Giornata di riflessione sull’omotransfobia nelle scuole;

Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, per il quale «il ddl zan restringe l’ambito della libertà di manifestazione del pensiero»;

– l’associazione Lgbt Arcilesbica (in particolare Rita Paltrinieri), firmataria di diversi appelli contro il ddl Zan a causa dell’introduzione dell’identità di genere e «con l’idea di un genere liberamente scelto»;

Domenico Pulitano, professore emerito di Diritto presso l’Università Bicocca, intervenuto parlando di «legge controproducente ed illiberale, populismo legislativo, inutile in quanto la legge Mancino è già ben attrezzata»;

Erika Stefani, avvocati e ministro per le disabilità nel governo Draghi che ha denunciato la strumentalizzazione «dei disabili, inseriti nella legge solo con un riferimento forzato»;

Francesca Izzo, femminista democratica e docente di Storia delle dottrine politiche, la quale si è lamentata che «il ddl Zan mette in discussione l’esistenza delle donne e nega la possibilità che possa esserci una differenza tra una donna biologicamente tale e una donna trans»;

Filippo Vari, ordinario di Diritto costituzionale dell’Università Europea di Roma, il quale ha denunciato la volontà di introdurre «eccessive restrizioni alla libertà di manifestazione del pensiero»;

Aurelio Mancuso, ex presidente nazionale dell’Arcigay, contrario al ddl Zan in quanto «infarcito di visioni discutibili che producono un corto circuito logico anche dal punto di vista giuridico»;

Giuseppe Valditara, ordinario di Diritto privato romano dell’Università degli Studi di Torino e i 300 professori universitari da lui coordinati, firmatari di una lettera pubblica contro l’introduzione tramite il progetto di legge di definizioni controverse in ambito scientifico e «la limitazione illegittima della libertà di manifestazione del pensiero»;

Natalino Irti, professore emerito di Diritto all’Università La Sapienza e presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, che ha stigmatizzato la volontà surrettizia di «sopprimere la libertà di dissenso e di critica»;

Eugenio Mazzarella, ordinario di Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Napoli, il quale ha elencato le contraddizioni del ddl Zan, definendola «una legge di bandiera mal sventolata»;

Stefano Fassina, deputato comunista e parlamentare di Liberi e Uguali, cha ha respinto «il riferimento all’identità di genere, che non può diventare un progetto educativo universale»;

Guido Salvini, magistrato, anch’egli preoccupato in quanto «una legge non può essere in contrasto con la legittima libertà delle opinioni» e non può debordare «verso l’imposizione di una visione che non tutti, per ragioni religiose, biologiche, culturali, si sentono di condividere»;

Carlo Nordio, magistrato, che si è scagliato contro «una legge formulata male e propagandata peggio, fino a contraddire se stessa»;

– le femministe di RadFem Italia e Se Non Ora Quando, coordinate dalla giornalista Monica Ricci Sargentini e firmatarie dell’appello Perché il femminismo italiano non sostiene la legge Zan contro l’omotransfobia;

 

Al di là delle dichiarazioni di bandiera di cantanti ed influencer, in Italia l’omotransfobia rimane, per fortuna, quel che è sempre stata: inesistente.

La redazione

49 commenti a Nessuna emergenza omofobia, ecco i Dati Oscad 2021

  • Mwro ha detto:

    Per UCCR omotransfobia è solo quando prendono gay e trans a sprangate, se un fioraio o un pasticciere si rifiuta di servirli è libera manifestazione del pensiero 😀

    • anima errante ha detto:

      c’è una differenza tra rifiutarsi di vendere prodotti a una persona perchè omosessuale e creare una torta che elogi qualcosa che va contro le convinzioni che si hanno (cito apposta il caso del pasticciere)
      la prima è cosa sbagliata, la seconda è discutibile

      • Mwro ha detto:

        La torta commissionata a Jack Phillips era una torta normalissima, non gli avevano chiesto di disegnarci un fallo sopra, così come era normalissimo il bouquet di fiori ordinato a Baronella Avidella 😀

        A loro stava sul cxxo che la torta o il mazzo di fiori servisse per un matrimonio omosessuale 🙁

        Come se un albergatore si rifutasse di accogliere una coppia di gay in viaggio di nozze, non è carino sai 😀

        • Jack ha detto:

          1) La Corte Suprema gli ha dato ragione: nessuna discriminazione. Accettalo e fai un sorriso 🙂

          2) Jack Phillips è un artista di torte, basta googlare per scoprirlo.

          3) Nessuno ha mai negato di “servire” semplicemente un omosessuale, quello sarebbe discriminatorio (la propaganda arcobaleno fa acqua da tutte le parti!).

          Sento gli specchi scricchiolare…anche oggi acchiappi solo mosche 🙂

      • Mwro ha detto:

        In breve anima errante, tu hai un esercizio pubblico, io ti commissiono una torta e tu me la fai e basta, poi dell’uso che voglio fare della torta sono cavoli miei e a te pasticciere non deve riguardare 😀

        Anche perché è difficile fare un uso criminoso della torta, o di un bouquet floreale 😀

        • Jack ha detto:

          io ti commissiono una torta e tu me la fai e basta

          Falso, volevano che Phillips creasse una torta artistica per celebrare il matrimonio gay.
          Questo non è semplicemente vendere una torta.

          Mwro vs Corte Suprema Usa…che spasso ragazzi 😀

    • Jack ha detto:

      se un fioraio o un pasticciere si rifiuta di servirli

      Innanzitutto sono stati assolti.
      In secondo luogo non si sono “rifiutati di servirli”, come vuole la propaganda arcobaleno, ma erano artisti (creatori di torte e compositori floreali) che creano prodotti personalizzati e non ritengono di personalizzare con la loro arte un matrimonio omosessuale.

      Impara a rispettare la libertà di pensiero e di coscienza, come hanno fatto i giudici che li hanno assolti. 🙂

      • Mwro ha detto:

        Ehhhh troppo facile dire che un pasticciere o un fioraio può non servire i gay perché è un'”artista” 😀

        Allora è un’artista pure il cuoco che fa bene la cacio e pepe 😀

        • Rick ha detto:

          Guarda che è un giudice a stabilire se si tratta o meno di un’opera d’arte e comunque lo stesso cuoco mi pare possa rifiutarsi di servire una cacio e pepe quando il cliente gli fa la richiesta dell’aggiunta per esempio di piselli. Se vuole prende la cacio e pepe creata dal cuoco, sennò se ne va. Il ristoratore non è obbligato a soddisfare le richieste del cliente. Non è difficile da capire

          • Mwro ha detto:

            In altri forum a ciò che hai scritto si risponderebbe con l’acronimo NCUC ma io evito di usare espressioni sì poco eleganti 😀

            Detto per inciso la Baronella le cause le ha perse tutte e nessun giudice ha detto che un mazzo di fiori è un’opera d’arte, tant’è che le multe da 1000 $ le ha dovute pagare (ma cosa vuoi che siano per lei dopo aver ricevuto un fantastilione di donazioni) 😀

            Il pasticciere da un milione di dollari una l’ha parzialmente vinta e una l’ha persa 😀

            Ma perché soffermarci sull’aneddotico 😀

            Soffermiamoci invece sul fatto che in Italia nessuno può dirti niente se davanti la porta di un negozio metti il cartello “Vietato l’ingresso ai trans e ai frxxi” 🙁

            • Rick ha detto:

              Strano, non ti facevo così codardo da scrivere insulti sotto forma di abbreviazioni. Comunque chissà perché il pasticciere che ha vinto una causa diventa una vittoria parziale per la legge di Mwro. Detto che forse sei riuscito a capire l’esempio della cacio e pepe, mi piacerebbe se mi linkassi tutti i casi di orribili cartelli come quello che hai scritto prima che non sono stati condannati a seguito di denuncia

              • Mwro ha detto:

                NCUC non è un insulto, è un’espressione colorita 😀

                Vuol dire “non c’entra un cavolo” anche se più spesso l’ortaggio viene sostituito da una parte anatomica 😀

                Poi è ovvio che l’esempio del cartello del divieto d’ingresso ai trans è un esempio estremo ma non è un ragionamento logico dire “siccome non succede mai o quasi mai allora manteniamolo lecito” 😀

                Ed infatti anche prima della legge anti-discriminazione religiosa/razziale nessuno metteva i cartelli “vietato l’ingresso agli ebrei/negri” però la legge l’hanno fatta lo stesso 😀

                Si trattava solo con la Zan di allargare il divieto di discriminazione anche ai gay e ai trans ma c’è qualcuno che non lo vuole, forse perché a lui discriminare i gay e i trans piace

                • Rick ha detto:

                  ”Poi è ovvio che l’esempio del cartello del divieto d’ingresso ai trans è un esempio estremo ma non è un ragionamento logico dire “siccome non succede mai o quasi mai allora manteniamolo lecito”” Ah ok, quindi adesso dovrei dire NCUC :), ti sei inventato una cosa tanto per spararla grossa.
                  “Ed infatti anche prima della legge anti-discriminazione religiosa/razziale nessuno metteva i cartelli “vietato l’ingresso agli ebrei/negri” però la legge l’hanno fatta lo stesso” Oh santo cielo! Ti prego ma non puoi essere così ignorante da confondere un regime che adottò delle espresse leggi razziali con una repubblica democratica che nella sua Costituzione, non legge, Costituzione, scrive l’Art. 3 che stabilisce che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Ma di cosa stiamo parlando? Poi ecco che dal cilindro tiri fuori lo Zan 🙂 , ne dai una tua interpretazione (o di Masala o di Pizzigoni che tanto bene indottrinano) e che si rivela falsa perché, come hai lasciato intendere anche tu prima col cartello, ma senza dirlo, non c’è nessuna legge o vuoto normativo che oggi permetta alla gente di discriminare in base all’orientamento sessuale o all’identità sessuale. Si vuole inasprire le pene per chi commette tale reato? Va benissimo, ma come alcuni degli studiosi qui citati e altri che ho sentito in questi mesi, ci poteva essere il rischio dell’istituzione del reato d’opinione,oltre al fatto che non veniva specificato nemmeno chi dovesse fare cosa nelle scuole nella giornata dell’omotransfobia, tante parole del tipo ”volemose tutti bene” ma in concreto non si è detto nulla. Poi, mio parere, non ero nemmeno del tutto contrario a quel decreto legge, ma quei punti che ho citato li avrei sicuramente rivisti, proprio perché condividevo i timori di certi giuristi. Chissà se qualcuno, con questa legge, avrebbe potuto dire che le atlete trans sono “scarse” e non essere accusato di transfobia 😉

                  • Mwro ha detto:

                    Hey Rick il discorso è semplice e non c’è bisogno di scrivere tanto 😀

                    Ad oggi non c’è nessuna sanzione per le discriminazioni contro gay e trans cosicché ognuno è libero di non farli entrare in un negozio, in una palestra, in uno stabilimento balneare ecc. 🙁

                    Magari succedono di rado ché l’esercente ha paura di sp*******si se la cosa si viene a sapere, ma succedono 🙁

                    Resta un mistero cosa c’entri il paventato reato d’opinione con uno che non fa entrare in palestra i fxxxi 😀

                    • Rick ha detto:

                      Beh io ho scritto per chi vuole conoscere di più o capire meglio, sennò si scriverebbero cose assolutamente a caso tipo questa “Ad oggi non c’è nessuna sanzione per le discriminazioni contro gay e trans cosicché ognuno è libero di non farli entrare in un negozio, in una palestra, in uno stabilimento balneare ecc.” e se un ateo, che teoricamente dovrebbe essere l’amante più accanito e morboso della libertà d’espressione sottovaluta il rischio di un reato di opinione che molti giuristi raccontano, beh c’è qualcosa che non va. 😉 Buona serata (^^)

                    • Jack ha detto:

                      Mwro ti vedo in difficoltà…occhio che i vetri si spaccano a furia di arrampicarti 😀

                      Accetta la sentenza della Corte Suprema e orecchie basse 🙂

                      Il vittimismo arcobaleno non fa più presa.

    • Elfio ha detto:

      Ti stai riferendo a eventi avvenuti negli Stati Uniti, mentre l’articolo parla della situazione italiana. Un altro commento decisamente fuori luogo.

      • Mwro ha detto:

        La situazione italiana è pure peggio 🙁

        Ti piacerebbe trovare fuori dal ristorante “Vietato l’ingresso agli ebrei?” No e non lo puoi fare perché è reato 😀

        Però non è reato mettere il cartello “Vietato l’ingresso ai trans” 🙁

        • anima errante ha detto:

          come non sono reato i locali child-free

          • Mwro ha detto:

            come non sono reato i locali child-free

            La discriminazione è tale quando è ingiustificata, anch’io sono faverovole che i cinemi porno siano child-free 😀

        • Jack ha detto:

          Elfio ha ragione, continui a commentare un articolo che parla della situazione italiana.

          Però non è reato mettere il cartello “Vietato l’ingresso ai trans

          Propaganda arcobaleno da quattro soldi.
          Sai benissimo di mentire (ti è stato spiegato sopra) e speri solo che qualcuno che non è informato ti legga e ti dia ragione.

          E intanto taci sulla situazione italiana in quanto non puoi più fare ridicolo vittimismo arcobaleno.
          Bravo, continua a sviare il discorso sugli USA 🙂

  • Elfio ha detto:

    Ti stai riferendo a due episodi avvenuti negli Stati Uniti, mentre l’articolo parla della situazione Italiana. Commento decisamente fuori luogo.

  • Mwro ha detto:

    Beh io ho scritto per chi vuole conoscere di più o capire meglio, sennò si scriverebbero cose assolutamente a caso tipo questa “Ad oggi non c’è nessuna sanzione per le discriminazioni contro gay e trans cosicché ognuno è libero di non farli entrare in un negozio, in una palestra, in uno stabilimento balneare ecc.” e se un ateo, che teoricamente dovrebbe essere l’amante più accanito e morboso della libertà d’espressione sottovaluta il rischio di un reato di opinione che molti giuristi raccontano, beh c’è qualcosa che non va

    Qual è la legge o l’articolo di legge che punisce le discriminazioni contro gay e trans? 😀

    Perché la legge che punisce le discriminazioni razziali/religiose la so qual è, quell’altra non la conosco 😀

    Il mistero su cosa abbia a che fare uno che non fa entrare in palestra i fxxxi col “reato d’opinione” resta tuttavia insoluto 😀

    • Rick ha detto:

      Articolo 61 del codice penale.
      “Il mistero su cosa abbia a che fare uno che non fa entrare in palestra i fxxxi col “reato d’opinione” resta tuttavia insoluto” per te, perché la risposta è molto semplice: nulla, un conto è esprimere un’opinione un conto è discriminare. Poi ti ripeto, per me lo Zan era un decreto da modificare non da cancellare. Ma tanto in Aprile tornerà, e vedremo come sarà

      • Mwro ha detto:

        Pure quando trent’anni fa è entrata in vigore la legge antidiscriminazione razziale/religiosa c’era chi diceva che era un reato di opinione e che di questo passo non si sarebbe potuto più scrivere Mai confondere martirio cristiano e suicidio islamico 😀

      • Mwro ha detto:

        In quel caso era il fascistume a non volere la legge Mancino, perché adesso volete prendere il loro posto 😀

        • Rick ha detto:

          Strano era la stessa domanda che volevo farti: perché desideri tanto fare il fascista? 🙂

      • Mwro ha detto:

        Quella è una circostanza che si applica ad un reato, non è un reato 😀

        Quale sarebbe il reato ? 😀

        Te lo dico io senza che ti affanni, la discriminazione contro i gay non lo è 😀

        • Rick ha detto:

          Pazzesco! Quindi vuoi dirmi che, siccome la legge Mancino non prevede la discriminazione in base al colore dei capelli, il signor Mwro potrebbe affiggere davanti al suo famoso bar/ristorante/palestra il cartello “Vietato l’ingresso ai biondi” e nessun biondo potrebbe sporgere denuncia? Ma se allora fosse così sarebbe un grave vuoto normativo da colmare anche quello. Perché Mwro non parla di questo pericolo?

          • Mwro ha detto:

            Pazzesco! Quindi vuoi dirmi che, siccome la legge Mancino non prevede la discriminazione in base al colore dei capelli, il signor Mwro potrebbe affiggere davanti al suo famoso bar/ristorante/palestra il cartello “Vietato l’ingresso ai biondi” e nessun biondo potrebbe sporgere denuncia? Ma se allora fosse così sarebbe un grave vuoto normativo da colmare anche quello. Perché Mwro non parla di questo pericolo?

            Quello è un altro discorso e infatti si potrebbe ragionevolmente discutere di estendere il divieto di discriminazione ingiustificata a qualsiasi condizione personale e sociale 😀

            Resta il fatto che i biondi non sono discriminati, i gay e i trans a volte sì 😀

            Infatti nessuno protesta che il maestro di suo figlio è biondo 😀

            Nessuno non affitta le case ai biondi 😀

            • Jack ha detto:

              i gay e i trans a volte sì

              Non in Italia, lo dice l’OSCAD nonostante ti stai rifiutando di commentare la notizia sviando l’attenzione su altri temi.

            • Rick ha detto:

              Chi ti dice che i biondi non sono stati discriminati? 🙂
              ” si potrebbe ragionevolmente discutere di estendere il divieto di discriminazione ingiustificata a qualsiasi condizione personale e sociale ” e infatti quello è l’articolo 3 della Costituzione 🙂 . Poi boh, se non ti basta scrivi a Zan e chiedigli di mettere come reato qualsiasi discriminazione, sennò ci sarebbero dei privilegiati

  • Mwro ha detto:

    Ed a ben vedere chi è contro i reati di opinione non dovrebbe avere nulla da obiettare se uno apre il sito http://www.negriedebreirazzeinferiori.it 😀

    • Rick ha detto:

      Dipende da cosa ci scrivi e se questo va a ledere qualcuno. Fortunatamente non esiste, quindi almeno per oggi non farai affermazioni razziste (spero) 😉

      • Mwro ha detto:

        Che vuol dire dipende da che cosa ci scrivi, se uno è contro i “reati di opinione” non può dire “dipende” 😀

        • Rick ha detto:

          Io ancora non capisco se ci sei o ci fai. Mi sono espresso contro i reati d’opinione? No, ma Mr Mwro crede di sì. Ciò che ho detto è che in casi come questo si rischia di correre il pericolo di porre come reato opinioni che non costituiscono un danno imminente per qualcuno, e come elencato sopra, non sono l’unico a temerlo, ma giuristi ben più esperti di me o te. Ma se io sono contro i reati d’opinione allora dovrei desumere che tu saresti quello a favore? E che se nella cucina del ristorante di Mwro lo chef dicesse ai suoi collaboratori “affettate il finocchio” lui lo faccia arrestare per omofobia?

          • Mwro ha detto:

            Mi sono espresso contro i reati d’opinione?

            Che con la legge Zan ci poteva essere il rischio di creare un reato d’opinione l’hai scritto tu 😀

            • Rick ha detto:

              Vabbè adesso ho la certezza che non mi leggi. Boh

              • Mwro ha detto:

                Ma allora, se non paventi il rischio che si crei un reato d’opinione, se sei contro la discriminazione contro gay e trans, perché dovresti essere contro la l. Zan? Perché lo dice UCCR? 😀

            • Jack ha detto:

              Che con la legge Zan ci poteva essere il rischio di creare un reato d’opinione l’hai scritto tu

              No, lo hanno scritto fior fior di giuristi e costituzionalisti citati nell’articolo sopra.

              Mwro vs il mondo: prendo i pop-corn 😀

      • Mwro ha detto:

        Fortunatamente non esiste

        Non esiste perché è proibito, e sai cosa hanno detto quando hanno chiuso quella fogna nazista di Stormfront e hanno messo un po’ di gente al gabbio? “Siamo dentro per un reato d’opinioneeeh !1!1!!” 😀

        • Jack ha detto:

          E intanto continui a tacere sul contenuto dell’articolo, ovvero ZERO OMOFOBIA IN ITALIA.

          Sei un bel furbetto arcobaleno ma i trucchi del mestiere li conosco troppo bene 🙂

  • Mwro ha detto:

    @Rick

    Te l’avevo già scritto. Se non leggi amen

    Intendo: prendi il ddl e dimmi quali sono le parti del testo che non vanno bene 😀