I trans distruggono lo sport femminile, l’umiliazione delle avversarie
- Ultimissime
- 21 Feb 2019
Trans nello sport. Nuovi record battuti da parte di transessuali maschi che gareggiano nelle categorie femminili. La tennista lesbica Navratilova denuncia “l’inganno” e “l’ingiustizia”, il fisiologo italiano avverte del pericolo per l’etica sportiva: “chi decide di cambiare sesso conserva il proprio DNA, nonostante le cure ormonali”.
Ci risiamo. Dopo il volley ora anche l’atletica leggera. Due maschi transessuali del Connecticut (nella foto) hanno infatti facilmente dominato una competizione di atletica leggera femminile aggiudicandosi i primi posti, ed umiliando le concorrenti donne (loro, per davvero).
Due maschi trans stabiliscono nuovo record nell’atletica femminile.
Il trans Terry Miller è arrivato primo in due gare di atletica leggera dello Stato: ha vinto i 100 metri in soli 11,72 secondi, poi si è aggiudicato i 200 in 24.17 secondi. Ha inoltre stabilito i due nuovi record della manifestazione nel reparto femminile. Gli piace vincere facile, evidentemente. Al secondo posto è arrivato Andraya Yearwood, altro transgender.
«Penso sia ingiusto per le ragazze che lavorano davvero sodo per tentare di qualificarsi», ha detto Selina Soule, una delle tante avversarie umiliate. Ora le atlete assieme ai genitori stanno portando avanti una petizione affinché le regole siano cambiate. Le differenze biologiche, infatti, restano tali anche se uno si sente psicologicamente nato in un “corpo sbagliato” o si sottopone ad amputazioni chirurgiche per trasformare gli organi sessuali.
Leggendo le proteste, tuttavia, le atlete e le loro famiglie si dicono d’accordo nel fare gareggiare i trans soltanto una volta che abbiano completato il ciclo ormonale. Ma davvero anche loro pensano che una donna “vera” sia soltanto un uomo bombardato da ormoni femminili? L’essere donna, in definitiva, è solo questione di ormoni diversi?
La tennista lesbica Navratilova: “è un inganno, è ingiusto far gareggiare i trans”.
Ad alzare al voce contro questo fenomeno è stata recentemente la leggenda del tennis femminile Martina Navratilova, fortemente critica verso la vittoria del transessuale Rachel McKinnon di una gara ciclistica internazionale femminile. La stessa Navratilova è una dichiarata lesbica e vive con una donna nel 2014, tuttavia ha affermato che la partecipazione di «uomini che hanno deciso di essere donne» alle gare femminili «è folle, è un inganno ed è ingiusto per le donne che devono competere con persone che, biologicamente, sono ancora uomini. Non mi piacerebbe competere contro una donna transgender. Non sarebbe giusto».
Julia Beck, femminista e attivista lesbica statunitense, ha dichiarato: «tutte le donne e le ragazze condividono una realtà biologica e gli uomini non potranno mai condividere la stessa realtà, indipendentemente dall’intervento che potrebbero subire. Se un qualsiasi uomo, se una persona maschile può definirsi donna, o essere identificato legalmente come donna, allora gli uomini predatori lo faranno per accedere agli spazi esclusivi per le donne e mettere a rischio la nostra sicurezza», come d’altra parte è già avvenuto.
Il fisiologo italiano: “in pericolo l’etica sportiva, i trans sono uomini anche con cure ormonali”
Siamo grati al compianto luminare italiano di Fisiologia umana, il prof. Arsenio Veicsteinas (deceduto pochi mesi fa), l’unica voce autorevole italiana che davvero finora ha saputo sfidare il mainstream e difendere realmente lo sport e le donne: «Chi nasce uomo ha le caratteristiche anatomiche maschili. Chi decide di cambiare sesso conserva il proprio DNA, nonostante le cure ormonali. L’etica dello sport è che si gareggi ad armi pari. La lealtà della competizione è minata sopratutto per un uomo che diventa donna: come si potrà sostenere davanti alle proteste di una donna che si è giocato ad armi pari?».
La redazione
26 commenti a I trans distruggono lo sport femminile, l’umiliazione delle avversarie
I nodi sempre vengono al pettine.
Se la ragione e la logica non prevalgono, diventa solo una questione di tempo.
Mi ricorda quel video dell’insegnante che viene umiliata da tutti perché non transige sul fatto che 2+2=4 non è opinabile.
Nessuno dice che il DNA cambi, questo particolare caso di cronaca.
Certo che no, giusta osservazione: proprio perchè non è una questione di ormoni e di genetica che si parla di identità di genere.
Voi non accettate la transessualità e l’omosessualità, perchè siete omofobi. La causa di questa omofobia è l’ignoranza.
Parlatene con il vostro medico curante, con uno psichiatra che vi aiuti ad accettare la transessualità come un fatto naturale della vita.
Siamo nel 2019 e ancora fate le crociate. Niente vi differisce dall’Islam.
Oltre che non capire nulla di genetica, non capisci neppure niente di grammatica italiana.
Siete la nostra migliore apologia.
Grande!
Sentire non equivale ad essere. Sentirsi una donna non vuol dire essere donne, sentirsi 18enni in un corpo di un 50enne non rende 18enni, sentirsi un gatto non rende gatti. Possiamo coniare tutte le parole che vogliamo: transgender, transpecies, transage, e così via ma ciò non toglie che il sentire non è di per sè un parametro affidabile.
In questo articolo è stata una donna lesbica a sollevare la questione dell’imparità di condizioni nella competizione sportiva, l’ignoranza sta nel negare ciò che è evidente. La struttura fisica dei vincitori li ha chiaramente avvantaggiati. Forse una soluzione potrebbe essere quella di fare una categoria per i trans nelle competizioni, oltre alla categoria maschile e femminile. Sarebbe più corretto per tutti.
La transessualità è comunque un disagio perché chi ne soffre non si trova bene nel corpo in cui è nato e se non riesce a risolvere questo disagio si sottopone a interventi chirurgici e ormonali. È un fatto naturale della vita come lo è la depressione o il bipolarismo.
Vergogna!
Tu sì che sei transofobo ed anche interofobo e neutrofobo. Tu pensi ancora che i generi siano solo maschio e femmina perché così dice la Bibbia e vuoi costringere tutti dentro queste due categorie!
Vergogna!
Non sai che già nel 2014 Facebook permetteva la scelta fra 56 generi diversi? Vorresti forse danneggiare gli Intersex ed i Neutrois costringendoli a scegliere fra maschio e femmina? Ed i Pangender cosa fanno? Gareggiano due volte?
Vergogna!
Sei anche transofobo perché non riconosci che ci sono i Transgender Female ed i Transgender Male e questi ultimi cosa fanno? Gareggiano con i maschi?
Vergogna!
Parlane con il tuo medico curante che ti aiuti ad accettare che i generi sono almeno 56 e non due come dice la Bibbia o meglio ancora rivolgiti al bravissimo piscoterapeuta, Kokko Di Mamma, che infesta (pardon: frequenta) questo sito e che, essendo in questo momento nella sua fase Echiana, ti può insegnare come apprezzare adeguatamente il saluto che ti invio: bagolone e cucuzzaro!
Quello non è uno psicoterapeuta, è pseudoterapeuta 😀
Giacobinamente (ossia: infantilmente), se la realtà non corrisponde ai desideri, è la realtà ad dover essere modificata: ci si evolve (si fa per dire) verso le “quote trans”. E’ la realizzazione dell’immaginazione al potere, la grande bambinata psichedelica del “68.
E non finisce mica qui: in seguito ci saranno le altre n-categorie delle varianti sessuali…
Certo, senza l’oggettività di DIO, il piano inclinato infernale è pressoché infinito.
dio non è oggettivo, la ragione lo è, per questo quando si va in deroga alla ragione accadono gli orrori che la chiesa e l’islam hanno provcato nel mondo.
E’ proprio quando si mette in primo piano dio, che non è oggettivo, si commettono gli errori e gli orrori di cui la chiesa si è macchiata come nel caso di Galilei: seguendo i testi sacri si è andati totalmente fuori strada.
E’ ragionando come te che Robespierre, Hitler, Calles, Lenin, Stalin, Pol Pot, Ho Chi Min, per citarne sono alcuni, hanno fatto milioni di morti e costruito sistemi sociali aberranti.
“state proprio ridotti malissimo.. il che va benissimo”
Certo, Nutelloso, siamo su un binario morto stecchito. E dunque sfogati, finché ci siamo, dai, più post, stamattina siamo solo alla decina, coraggio, ne voglio almeno 50 prima di mezzogiorno, non deludermi.
Pare che le norme che regolano la categoria (maschile/femminile) si basino esclusivamente sul livello di testosterone. Il livello di testosterone deve rimanere invariato per un anno intero prima della gara su determinati standard (in base a se si vuole considerarsi un atleta uomo o un atleta donna).
Se è stata accettata, la sua partecipazione è lecita.
🙂 😀 🙂 😀 🙂 😀 🙂 😀 🙂 😀 🙂 😀
Quindi le donne sono semplicemente uomini con basso testosterone. Grazie per le tue delucidazioni 😉
Questa è la divisione che fanno, volendola puoi vedere il tutto in questo modo: Ci sono due categorie che si basano sulla corporatura, questa è influenzata principalmente dal testosterone. Visto che le persone di sesso femminile sono quelle che principalmente hanno il testosterone basso, tale categoria viene definita dal nome del sesso in questione, la controparte con quella del sesso della controparte.
Il che risolve il mistero e la si vede tutta sotto un’ottica differente.
Da una ricerca su internet le persone con il corpo “atletico, forte”, sono quelli che hanno come ormone dominante il testosterone, avvantaggiati in quanto sono portati a un aumento della massa muscolare più veloce rispetto alla massa grassa. Rispondendo agli stimoli dell’attività fisica più facilmente.
Da questo possiamo dedurre che ha senso suddividere le gare in base al testosterone, in quanto comporta una differenza di prestazioni, molto di più di quanto lo faccia il proprio genere sessuale.
Che poi, bastava metterci meno malizia nella tua risposta e ti saresti risposto da solo:
“Quindi le donne sono semplicemente uomini con basso testosterone. Grazie per le tue delucidazioni “, cambiandolo in: Quindi le “atlete donna” sono semplicemente persone con basso testosterone. Grazie per le tue delucidazioni ” e la risposta in quest’ultimo caso sarebbe stata: Si, sostanzialmente si.
Non so come ringraziarti per le tue informazioni: pensa un po’ che io ero rimasto ancora alla favoletta biologica che le donne fossero quelle con la coppia cromosomica XX e gli uomini quelli con la coppia cromosomica XY!!!
Solo io non ho capito nulla di quanto ha scritto questo misogino utente di nome Effe, per il quale le donne sarebbe soltanto uomini maschi con un basso livello di testosterone? Poi uno legge che si inspira a “una ricerca su internet” e capisce il livello.
Nessuno degli illuminati ha però minimamente commentato nel merito. Questi due transessuali hanno vinto la gara perché avvantaggiati fisicamente, come ha fatto notare la donna (lesbica). Chiedo quindi agli illuminati: è giusto secondo voi? Quella sportiva lesbica è una transfobica o ha qualche ragione?
No, secondo loro l’omofobo sei tu che riporti la notizia, ci vuole omertà.
Del resto se i fatti contraddicono le idee, tanto peggio per i fatti!
Scommetto che non esistono donne che si sentono uomini e che – grazie a terapie ormonali – gareggiano con altri uomini.
In realtà ci sono state delle polemiche di donne che gareggiavano con altre donne con la prime che avevano un livello di testosterone elevato. Non per niente da almeno una manciata di anni ci si stà muovendo per mettere delle soglie, superate determinate soglie si va a gareggiare con gli atleti di altre categorie.
Pensa quindi, in sostanza questo che hai scritto è stato richiesto proprio dagli atleti.
Bravo Massi, hai colto perfettamente il punto con ironia! La domanda è: come mai nessuna donna si sente talmente uomo da voler sfidare un uomo (“vero”) ad un incontro di box? E qui cascano gli asini, i Luxuria, gli Effe.
Una donna che si sente uomo non rappresenterebbe una minaccia per gli altri sportivi. Il problema nasce quando uomini si sentono donne e gareggiano. Questo dimostrerebbe comunque che si rimane del nostro sesso anche se ci si sente del sesso opposto e ci si sottopone a cure ormonali.