Summit vaticano, Sandro Magister avvia la campagna di fango


"magisterSul blog di Sandro Magister, vaticanista de L’Espresso, il Papa passa per “malato di mente” e si mistificano vecchie interviste per screditarlo e per gettare fango contro l’incontro dei vescovi sul tema degli abusi. Il sito web Aleteia replica alle nuove scorrettezze del vaticanista.

 

E’ ufficialmente iniziata la campagna di fango della galassia antipapista contro l’incontro che si terrà dal 21 al 24 febbraio 2019 in Vaticano, intitolato “La protezione dei minori nella Chiesa”, al quale parteciperanno i presidenti delle Conferenze episcopali del mondo convocati dal Papa.

Lo ha constatato anche l’ottimo vaticanista Fabio Marchese Ragona, osservando che è «scattata l’ora dei veleni e delle veline, di chi cerca di tendere al Papa l’ennesima trappola, l’ennesimo sgambetto nella speranza che questo pontificato si concluda bruscamente». L’intento dei soliti blogger è palese e ormai nemmeno più velato: addossare a Papa Bergoglio qualunque colpa, sfruttando il tema pedofilia per indurlo alle dimissioni. Il flop dell’operazione Viganò, infatti, necessita di un altro tentativo.

 

La Nuova Bussola Quotidiana colpisce con il “caso Zanchetta”.

La Nuova Bussola Quotidiana ha scelto di sottolineare il caso del vescovo Gustavo Zanchetta, il quale sarebbe stato “promosso” dal Vaticano nonostante segnalazioni di abusi sessuali commessi. Il direttore de La Bussola, Riccardo Cascioli, si è già affrettato a scrivere che anche questa vicenda «danneggia la credibilità di Papa Francesco» e aumentano «le pesanti ombre che si stanno addensando su questo pontificato». Lo ripete ogni giorno da sei anni, per qualunque evento capiti nel mondo ecclesiale.

Lo stesso accusatore di Zanchetta, Juan José Manzano, ha tuttavia difeso il Papa, ritenendolo «una vittima» della furbizia del vescovo argentino e, soprattutto, dalla Sala Stampa del Vaticano è stata smentita la «ricostruzione fuorviante» della stampa e viene confermata la non conoscenza di denunce contro di lui al momento della nomina ad assessore dell’Apsa. Le indagini interne sono in corso e prudenza vuole che, se si fosse realmente interessati alla verità e non a sfruttare l’ennesimo caso per “creare ombre sul Papa”, bisognerebbe almeno attenderne le conclusioni. E’ quanto meno sospetto il recente attivismo de La Bussola sulla pedofilia in casa cattolica (la stessa cosa non avveniva prima del 2013). Ricorda molto le parole dell’associazione di vittime di abusi Ending Clergy Abuse all’uscita del memorandum Viganò: «sono solo lotte intestine tra le fazioni curiali che stanno sfruttando la crisi degli abusi e le vittime degli abusi sessuali del clero come leva, nella lotta per il potere della chiesa».

 

Chi è Sandro Magister, il vaticanista nemico di Papa Francesco.

Ma il vero regista della macchina del fango sul summit che si aprirà domani è Sandro Magister, esperto di gossip vaticano sulle colonne dell’Espresso, autore di colossali fake news e di scorrettezze etiche e professionali che hanno portato la Sala Stampa vaticana a sospendergli temporaneamente l’accredito. Recentemente ha scritto un “promemoria” per il summit di febbraio, dando inspiegabilmente rilevanza ad una intervista risalente al 2017, rilasciata da Papa Francesco a Dominique Wolton.

Innanzitutto, Magister si è mostrato, ancora una volta, particolarmente attento ad un dettaglio inutile nell’economia del contesto, ovvero che in tale libro Francesco rivelò di essersi «consegnato per sei mesi, quando aveva 42 anni, alle cure di una psicoanalista». Il vaticanista lo ricorda spesso nei suoi attacchi ad personam al Papa (l’ultima volta il 12/09/18, quando indugiò a lungo sui “motivi psichiatrici” e sulla “salute mentale” del Papa), insinuando neanche troppo velatamente che sul soglio di Pietro vi sia un malato di mente. Perché mai, altrimenti, sente il bisogno di ricordare così spesso questo lontano aneddoto della vita privata di Jorge Mario Bergoglio?

 

Aleteia contro il blog di Sandro Magister.

Il piatto forte del vaticanista Magister sono però le parole che, in quella vecchia intervista, il Papa pronunciò riferendosi ai preti in confessionale, lamentandosi di chi si sofferma troppo sui peccati “sotto la cintura”, cioè quelli sessuali: «vi sono certi che quando ricevono la confessione di un peccato del genere domandano: “Come l’hai fatto, e quando l’hai fatto, e per quanto tempo?” E si fanno un “film” nella loro testa». Il grande pericolo, aggiunse il Papa, «è quello di condannare solo la morale che è “sotto la cintura”. Ma degli altri peccati che sono i più gravi, l’odio, l’invidia, l’orgoglio, la vanità, l’uccidere l’altro, il togliere la vita: di questi si parla poco».

Perché Magister ha sentito il bisogno di richiamare questa vecchia intervista pochi giorni prima del summit sulla pedofilia? Perché gli serve a corroborare la sua accusa, cioè che Francesco «minimizza gli abusi sessuali e le pratiche omosessuali ad opera di ecclesiastici anche di alto livello da lui apprezzati e favoriti». A replicare a questo tiro mancino è intervenuto Ary Waldir Ramos Díaz su Aleteia.es, denunciando «autori che si sentono al sicuro nell’allestire guerre insidiose e culturali usando lo strumento del blog». Infatti, ha proseguito il giornalista spagnolo, «fuori dall’immaginazione di autori prevenuti, ciò che il Papa ha detto in quell’occasione circoscritta (la domanda di Wolton) era che la moralità non include solo la condanna di alcuni aspetti, dimenticandosi di altri. Ovvero, Francesco ci invita a vedere il peccato nella sua complessità e totalità, non particolarizzando i cattivi comportamenti sessuali, nel confessionale, e dilungandosi con domande morbose da parte del confessore. Tutto qui! In quel blocco dell’intervista, non ci si sta riferendo al cattivo comportamento dei vescovi o dei preti pedofili».

 

Qualche mese fa il cardinale africano Wilfrid Fox Napier -“pupillo” di Giovanni Paolo II-, ha denunciato pubblicamente la stampa cattolica impegnata nella campagna antipapista, definendosi “a disagio” per il fatto che gli interventi pubblici di questi blogger si sono ormai ridotti esclusivamente «a riferire negativamente o attaccare papa Francesco!». Magister ricorda continuamente i “problemi psichiatrici” di Papa Francesco, forse a dedicarsi all’autoanalisi dovrebbe però essere chi vive ormai per un’unica ossessione mentale: screditare il successore di Pietro, usando qualunque argomento.

 

AGGIORNAMENTO 21/02/19
Nell’udienza di ieri, Papa Francesco ha dichiarato: «Non si può vivere tutta una vita accusando, accusando, accusando la Chiesa. L’ufficio di accusatore di chi è? Chi è quello che la Bibbia chiama il grande accusatore? Il diavolo! E coloro che passano la vita accusando, accusando, accusando, sono – non dirò figli, perché il diavolo non ne ha – ma amici, cugini, parenti del diavolo. E no, questo non va, si devono segnalare i difetti per correggere, ma al momento che si segnalano i difetti, si denunciano i difetti, si ama la Chiesa. Senza amore, quello è del diavolo».

La redazione

27 commenti a Summit vaticano, Sandro Magister avvia la campagna di fango

  • Emanuele ha detto:

    Perché invece non iniziamo ad analizzare i contenuti del summit?

    Ad esempio già ci sono le dichiarazioni di Mons. Cupich che hanno destato alcune perplessità.

    Poi ci sono gli accalorati inviti dei Cardinali Burke, Müller, Brendmuller, Napier, molto belli ed intensi.

    Insomma, tanto materiale su cui varrebbe la pena riflettere, piuttosto che sulle turbe di Magister… No?

    • Katy ha detto:

      Gli analizziamo prima del summit stesso? E che senso ha? E se invece ti facessi finalmente da parte e lasciassi che siano i pastori a guidare il popolo?

      La “turbe” di Magister sono le stesso “turbe” di Burke, Müller, Brandmuller, che hanno un solo scopo: vogliono solo che si leghi la pedofilia all’omosessualità. Sono inviti ideologici che non aiutano a nulla perché l’omosessualità non è direttamente la causa della pedofilia. I principali abusi sessuali nella società infatti vengono commessi da maschi eterosessuali sposati (padri, allenatori, insegnanti, educatori ecc.) e i preti sono uomini come tutti, non è che improvvisamente nella chiesa cambino le realtà sociologiche.

      Oltretutto vi sono anche abusi commessi da donne e anche da religiose, continuare a battere il chiodo sull’omosessualità come causa è una ossessione dei conservatori che non contribuisce a sradicare il problema. Certamente è un problema, ma non “il” problema.

      • Francesco ha detto:

        Prima dici che vuoi che decidano i pastori….però se i pastori sono Burke, Muller e Brandmuller non vanno bene perché hanno delle turbe..c’è qualcosa che non va nel tuo ragionamento.

        • Sebastiano ha detto:

          Non solo: si dimentica di citare un paio di fatterelli:
          1) che gli abusi sono stati commessi per la stragrande maggioranza da preti omosessuali, e che non erano in gran parte su bambini ma su adolescenti e adulti;
          2) che l’obiettivo dell’incontro era la “la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità” (come è scritto nella lettera di Papa Francesco) ma sembra che gli adulti siano “scomparsi” dall’agenda (come anche il virgolettato di questo articolo lascerebbe intendere).

        • Katy ha detto:

          Fortunatamente la comunità dei vescovi e dei cardinali è ben più ampia di tre cardinali tradizionalisti, sarebbe come dire che la voce di Vito Mancuso, Hans Kung e padre Alberto Maggi è quella dei “teologi”. Conoscete solo Burke, Muller e Brandmuller solo perché sono idolatrati dai blog che seguite, ma ogni giorno intervengono decine di altri cardinali che dicono l’opposto e sono in comunione con la Chiesa, che poi è la cosa più importante per capire chi seguire e chi no.

          Da notare quello che i pastori Muller e Brandmuller dicono a proposito di Lutero, contrariamente a quanto pensate voi. Ma in quel caso non sono più pastori da seguire solo perché non la pensano come voi, giusto? https://www.uccronline.it/2019/02/09/i-card-muller-e-brandmuller-lutero-volle-rinnovare-non-dividere/

      • lorenzo ha detto:

        “I principali abusi sessuali nella società infatti vengono commessi da maschi eterosessuali” ed una ricerca delle Nazioni Unite ha fornito queste cifre riguardo alle violenze su minori di 18 anni:
        – 150 milioni di femmine (66%);
        – 75 milioni di maschi (33%).

        Le percentuali fornire sulle violenze compiute dai sacerdoti pedofili nei confronti di minori di 18 anni sono le seguenti:
        – 20% di violenze contro le femmine;
        – 80% di violenze contro i maschi.

        Visto che nel mondo gli abusati maschi sono 1/3 mentre tra i chierici gli abusati maschi sono 3/4, trai da sola le conclusioni che preferisci.

      • Klaud ha detto:

        *… e lasciassi che siano i pastori a guidare il popolo… *
        *… e i preti sono uomini come tutti… *

        Con quale logica i ‘pastori’ devono guidare il popolo, se sono uomini qualunque? Il popolo come gregge di animaletti inferiori?

        (“Gli analizziamo” non va mica bene)

        • Psicoterapeuta ha detto:

          Ti spiego quando le cosa vanno male,alcuni esseri umani reagiscono così: affibbiando il problema a cause esterne, possono essere le più disparate.

          In ogni caso non consiglio di guardarli e vedere come alcuni si sbranano tra di loro (causa il moralismo che li guida),sono un’indecente spettacolo e vedrai che alla fine non risolveranno neppure il problema.

          Nel mentre che centinaia di vittime soffrono,loro stanno decidendo se la causa sono le condizioni sessuali o meno.Sono ossessionati dalla sessualità.

          Indipendentemente dalle condizioni sessuali,bastava una semplice denuncia alle forze dell’ordine. Lasciate il resto agli psicologi e agli psichiatri.

          • Reilain ha detto:

            Oh oracoli psicologi, oh oracoli psichiatri, illuminateci la via per la somma onniscienza

      • Emanuele ha detto:

        Il summit in realtà è già cominciato… Mi riferivo appunto alla conferenza stampa di Mons. Cupich, che è appunto un pastore come i summenzionati Cardinali.

        Riguardo alla sodomia, hanno già risposto altri.

        Aggiungo solo che la maggioranza degli abusi non è stata pedofilia ma abusi verso giovani uomini, spesso minorenni ma già sviluppati. Quindi a tutti gli effetti l’omosessualità è il problema maggiore.

        Invece, nel summit l’omosessualità è stata omessa (e con essa la causa di quasi il 90% degli abusi) dando risalto al solo clericalismo.

        • Katy ha detto:

          Ti ripeto che nel mondo la maggioranza di abusi arriva da persone sposate e insospettabili, come padri, patrigni, insegnanti, allenatori. Proprio per questo tutti gli studiosi dicono che è difficile trovare il pedofilo prima che compia i suoi crimini. Non c’è alcun reale collegamento con l’omosessualità perché sono in gran parte persone sposate eterosessuali, e non è che nella Chiesa cambi improvvisamente tutto rispetto alla società.

          E’ giusto affrontare il cuore del problema e non manipolare il summit per un attacco ai gay che non c’entra nulla, come vorrebbe invece il mondo conservatore. Maria Antonietta Calabrò ha scritto molto bene su questo: https://www.huffingtonpost.it/2019/02/20/i-tentativi-di-bannon-e-destra-cattolica-di-indirizzare-il-vertice-vaticano-sulla-pedofilia-in-chiave-anti-gay_a_23674018/?utm_hp_ref=it-homepage&ncid=other_homepage_tiwdkz83gze&utm_campaign=mw_entry_recirc

          Il vero problema è il clericalismo, cioè preti che sfruttano il potere di pastori per soggiogare i minori. Questo è il vero tradimento del ruolo, il vero danno alla credibilità della Chiesa e la vera vergogna che tutti noi cattolici proviamo, ma purtroppo la cricca conservatrice vede solo gay e aborti e pensa che tutto il male si riconduca a quello.

          • Emanuele ha detto:

            Il Summit vaticano non si occupa del problema degli abusi nella società in genere ma di quello legato agli abusi nella chiesa. Il titolo è: “La protezione dei minori nella Chiesa”.

            Dici:

            “Non c’è alcun reale collegamento con l’omosessualità perché sono in gran parte persone sposate eterosessuali, e non è che nella Chiesa cambi improvvisamente tutto rispetto alla società.”

            Non si tratta di fare supposizioni, ma leggere i vari rapporti ordinati dalle autorità giudiziarie a seguito dei vari scandali. Primo tra tutti il John Jay.

            In tutti questi studi e rapporti emerge che la stragrande maggioranza degli abusi sono atti omosessuali. Sì può fare finta di nulla, si può pensare che forse il clericalismo faccia pure desiderare rapporti omosessuali pur essendo etero, ma purtroppo i dati sono dati.

            Certo se poi le dichiarazioni dell’Huffington Post valgono più di quelle dei Cardinali di Santa Romana Chiesa… Allora è certamente vero.

          • lorenzo ha detto:

            Spero non ti sfugga che dal 21 al 24, in Vaticano, non si discute sulla pedofilia nella Chiesa tra i cattolici, ma della pedofilia nella Chiesa tra i consacrati: i numeri sono quelli che sono e non volerli prendere in considerazione non mi sembra, ben lieto tuttavia di essere smentito, deponga a favore del fatto che si voglia veramente affrontare il problema.

            • Katy ha detto:

              Domanda1: da chi vengono commessi gli abusi in massima parte nella società umana? Da uomini eterosessuali, sposati (padri, patrigni, insegnanti, allenatori).
              Domanda2: su quale base scientifica nel clero cattolico dovrebbe improvvisamente cambiare il dato sociologico e la pedofilia arrivi da uomini omosessuali?
              Finché non si dimostra come giustificare questo improvviso e incredibile cambio di paradigma non ha senso fare i manifesti di Burke e Muller perché sviano solamente il problema senza dimostrare le loro tesi.

              • Marco D. ha detto:

                Non c’è proprio nessun cambio di paradigma da giustificare, Katy
                https://www.cesnur.org/2011/mi_ped.html

                “Il testo del 2011 insiste su un punto già sottolineato nel 2004: questi numeri non si riferiscono a «preti pedofili». Esiste una definizione medica della pedofilia, che si riferisce a rapporti con minori che non hanno raggiunto la pubertà. Ci viene ora ripetuto che l’80% delle vittime nelle accuse di abuso avevano superato la pubertà, e – dal momento che i veri pedofili tendono ad avere vittime multiple – a «meno del cinque per cento» (p. 3) dei preti accusati può essere imputato un comportamento «pedofilo». Se un sacerdote ha rapporti sessuali con una sedicenne – o con un sedicenne – si comporta certamente molto male, ma non si tratta di pedofilia.”

                Proprio perché la stragrande maggioranza degli abusi sono compiuti su adolescenti e quindi si tratta di pederastia cioè una forma di omosessualità https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pederastia

                Quindi non c’è bisogno che vi sia collegamento tra pedofilia e omosessualità (e non c’è, è vero, poiché i bambini non hanno caratteri sessuali secondari per il pedofilo il sesso della vittima è irrilevante) affinché ci sia collegamenti tra gli abusi nella Chiesa e l’omosessualità, proprio perché la grande maggioranza degli abusi sono omosessuali e pederastici (cioè commessi su adolescenti maschi e giovani adulti) e non pedofili (che sarebbe l’abuso su bambini in età prepuberale).

                • Katy ha detto:

                  Non ti capisco Marco, priva riconosci giustamente che non c’è un collegamento tra pedofilia e omosessualità, poi però dici che il collegamento ci sarebbe perché la pederastia sarebbe una forma di omosessualità. Ma dove l’hai letta questa cosa? Ti apro un mondo, quello della pederastia femminile di mamme contro bambini (maschi) e adolescenti (maschi): http://www.movimentoinfanzia.it/pedofilia-femminile/

      • Walter White ha detto:

        Sono inviti ideologici che non aiutano a nulla perché l’omosessualità non è direttamente la causa della pedofilia

        Assolutamente vero. Infatti la stragrande maggioranza degli abusi (oltre l’80%) non sono pedofilia (abusi su bambini) ma pederastia, cioè abusi su adolescenti maschi, e questo tipo di abusi è si legato all’omosessualità.

  • Emanuele ha detto:

    A proposito di articoli discutibili, segnalo questo pezzo su Avvenire:

    https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/abusi-e-omosessualita

    In sostanza ciò che dice il Catechismo non va bene e tutto deve essere rimesso in discussione secondo l’approccio “Amoroso laetitia”

    • Katy ha detto:

      Ecco le tipiche conclusioni idiote in stile “Bussola Quotidiana”. Manipolare un articolo del quotidiano appartenente al “nemico” per fargli dire (riducendo tutto con “in sostanza”) quel che il lettore malizioso e omo-ossessionato pensa che l’articolo dica. Poi vai a leggere la fonte e non c’è nulla di quanto ha intravisto il lettore catastrofista e omo-ossessionato.

  • Andrea ha detto:

    Il vero problema nel clero è l’omosessualità: in Irlanda, hanno addirittura chiuso il seminario per questo.
    La pedofilia è per una percentuale irrisoria (lo 0.03% contro il 15% in ambienti massoni/estremisti): viene semplicemente usata per gettare fango sulla Chiesa Cattolica perché se, per esempio, a esserlo è Roman Polansky, lorsignori si prostrano in adorazione.
    Lo stesso faceva il regime comunista nella Polonia di san Giovanni Paolo II quando non era nemmeno Papa.
    Infatti, da Papa, paradossalmente, è stato quello più superficiale nella nomina di cardinali. Questo ovviamente non scalfisce la sua santità.
    Anche don Di Noto ha sottolineato lo stretto legame tra pedofilia e omosessualità.
    Una forte corrente eretica sta cercando di sdoganare quest’ultima.
    Penso che Papa Francesco dovrebbe essere più severo in tal senso, ma lo stesso valeva per Papa Benedetto e, come detto, san Giovanni Paolo II.
    Bisogna sicuramente ringraziare Dio per questi tre grandi Papi mariani, ma il problema dei “due pesi e due misure” che è di pura prassi e assolutamente non a livello dottrinale, è annoso e va affrontato seriamente.

    • Emanuele ha detto:

      Anche se sembra incredibile, una parte della Chiesa mira alla normalizzazione dell’omosessualità. L’articolo di Avvenire che ho linkato sopra va in questa direzione ed nella stessa direzione vanno le parole di Mons. Cupich ed altri pastori.

      Il fatto è che molti pensano che la questione sessuale sia marginale rispetto alla questione sociale (es. migranti, poveri, emarginati). Non è così, basterebbe leggere San Giovanni Paolo II e la sua Teologia del corpo per capire come la questione è essenziale nel piano della salvezza. Basterebbe a dire il vero prendere la Bibbia.

      Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” (San Paolo)

      Quindi il fine ultimo dell’essere umano: l’unione mistica con il Corpo di Cristo è in stretta relazione ai rapporti carnali tra uomo e donna. Come si fa a dire che questo sia un tema secondario? Un tema caro solo a bigotti intransigenti? Forse la salvezza e la vita eterna sono temi secondari? E quale sarebbe allora la “buona notizia” del Vangelo?

      • Katy ha detto:

        una parte della Chiesa mira alla normalizzazione dell’omosessualità

        E aggiungerei anche “qui viene già tutto”, oppure “sta crollando tutto”. O anche: “ecco, il tempo da Satana è arrivato”, ed infine: “siamo all’apocalisse, i tempi sono maturi ora tutto crollerà”.

  • lorenzo ha detto:

    Se io dico ad un presunto pedofilo che sta scritto che “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt 18.6),
    denuncio un suo difetto o lo accuso?
    Forse quelli che accusano gli attuali vertici della Chiesa di eccessiva tolleranza nei confronti degli atti omosessuali e di non dare il giusto rilievo che questo tipo di peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio provocano alla Chiesa ed al mondo sono “amici, cugini, parenti del diavolo”?
    Il diavolo avrebbe forse “piacere” che fosse messa a nudo l’omosessualità nella Chiesa o preferirebbe che non se ne parlasse?

  • Marco D. ha detto:

    Oltre l’80% degli abusi sono su adolescenti infatti, non bambini, ergo non si può parlare di pedofilia ma di pederastia, la quale è eccone una forma di omosessualità.